la strana storia di una sveglia thailandese
La strana storia
di una
sveglia thailandese
di LateNight_01 e GeneraleKesserling
Era da poco trascorso il
periodo natalizio, ma le ferie non erano ancora finite.
Non almeno ad Oasis Winter, una cittadina sperduta fra le colline del
Colorado, dove quell'anno l'inverno aveva portato con sè
solo il
freddo pungente, ma nemmeno un fiocco di neve o un po' di ghiaccio sul
quale pattinare.
Elsa aprì gli occhi una fredda mattina di uno di quei
giorni, e il primo pensiero che le attraversò la mente fu:
"Oggi è il
compleanno di Anna!"
Si girò pigramente nel letto e
scoprì, con sommo
orrore, che non riusciva a leggere l'orario che lampeggiava sulla
schermata della sveglia, scritto in thailandese.
Ma ancora di più la preoccupò il fatto che Hans
non stesse dormendo di fianco a lei.
"Ok che mio marito
è della Thailandia, ma anche la sveglia no!"
pensò lei indignata, buttandosi le coperte ai piedi e
alzandosi
di scatto. Decise che sarebbe andata a cercare Hans per dirgliene
quattro, ma poco prima di uscire si ricordò che non era
esattamente qualcosa di principesco andare in giro senza nemmeno un
paio di pantaloni, ragion per cui si recò in bagno per
cercare
il paio che si era levata la sera prima.
E lì vi trovò Hans, disteso nella vasca da bagno
e
completamente assopito a pancia in giù, fra i resti di un
bicchiere da Martini.
La ragazza si mise una mano su un fianco e scosse la testa divertita.
-Hans- lo
richiamò dolcemente. L'uomo si rigirò facendo
penzolare un braccio dal bordo della vasca.
-Hans!- chiamò più forte.
-Signor Smith...lei mi è proprio congeniale stasera...-
mugugnò Hans senza nemmeno girarsi, mentre un rivolo di bava
fuoriusciva dalla sua bocca.
-D'accordo, d'accordo...- sospirò Elsa, tirando il marito
con
entrambe le braccia. Lui non accennò minimamente un
movimento,
figuriamoci a svegliarsi.
La platinata si rese conto che Anna sicuramente si sarebbe svegliata di
lì a minuti, e vedere tuo cognato disteso in una vasca da
bagno
in piena post-sbornia non era esattamente il modo migliore di ricevere
gli auguri di compleanno.
Elsa decise quindi di riempire il bicchiere appoggiato sul lavandino,
per poi buttare l'acqua gelida sulla testa dell'uomo, che
cercò
di alzarsi, shockato dal freddo improvviso.
Sfortunatamente vi era del sapone sul fondo della vasca, ragion per cui
perse l'equilibrio e scivolò di botto, picchiando la fronte
sul
bordo in marmo.
-Mammina...gli unicorni...ti chiamerò Sven...!-
biascicò lui.
In quello stesso momento Kristoff si affacciò nella stanza,
sembrava non risentire degli effetti degli alcolici che lui ed Hans
avevano assunto la sera prima per festeggiare la vittoria della loro
squadra preferita di baseball. Il ragazzo si appoggiò sullo
stipite della porta, incrociando le braccia e sbadigliando
rumorosamente.
-Che succede al ragazzaccio?- fece lui, riferendosi chiaramente ad
Hans.
-Succede che, come al solito, si è bevuto qualche drink di
troppo. Quanti se n'è fatti ieri?- domandò Elsa.
-Uhm...Tre, credo...- rispose vago Kristoff
-Tre?- indagò lei, dubbiosa.
-Più di tre, a cui devi aggiungere due birre e qualche mezzo
litro di vino...-
"Praticamente si
è scolato una distilleria da solo" pensò
la ragazza.
In quel momento un quadro cadde dalla parete, precipitando sulla testa
di Hans, che grugnì per il dolore.
-Avanti, aiutami a tirarlo su! Non può presentarsi
così
per il compleanno di Anna!- esclamò la platinata, che
già
cominciava insieme all'altro ad afferrare le braccia del maritino
ancora pacificamente addormentato.
-Il cosa di
Anna?!- fece il biondino, incredulo
-Compleanno, sai, la ricorrenza in cui si festeggia l'anniversario
della nascita di qualcuno...-
-Ma porc...- esclamò lui, lasciando la presa su Hans, che
precipitò nuovamente dentro la vasca picchiando la nuca.
Kristoff, nel frattempo, si era precipitato verso l'uscita, inciampando
in una lampada che gli era caduta addosso dopo essere rotolato
goffamente a terra. Si rialzò a fatica, cercando di tenere
in piedi sia se stesso, che la lampada.
-Non dirmi che ti sei dimenticato del compleanno della tua fidanzata!-
ridacchiò Elsa, portandosi una mano alla bocca per non darlo
troppo a vedere
-No, no...ehm...assolutamente no! Insomma, come...come potrei
dimenticarmi del...pff...compleanno di Anna?!- balbettò lui,
palesemente imbarazzato, per poi correre via e lasciare da sola la
platinata con il maritino che era rimasto nella stessa posizione dalla
notte prima.
-Hans...se non ti alzi all' istante, il baseball non lo vedì
più manco col binocolo- lo minacciò lei, stanca
di tale
situazione.
All'udire tale terrificante minaccia Hans si levò in piedi,
animato da nuove forze. Era quasi uscito dalla vasca quando,
inciampando, precipitò contro il lavandino, riuscendo ad
evitare
l'impatto con le mani. Tuttavia il dentifricio che schiacciò
fuoriuscì dal tubetto impiastricciandogli le mani.
-Oh, accidenti!- esclamò lui, trattenendo a fatica parole
poco
adatte alle circostanze, che di sicuro non avrebbero fatto piacere alla
moglie.
Si guardò un attimo le mani completamente colorate di
bianco,
prima una poi l'altra, per poi pulirsele con disinvoltura sul bel
completo nero della sera precedente.
-Ma cosa combini?- chiese Elsa, esasperata, battendosi una mano sulla
fronte.
-Ah, scusa, è vero...ho la pelle secca- rispose lui prima di
spalmarsi una generosa porzione del rimanente dentifricio selle guance,
con un' espressione di beata spensieratezza. La sua mente era
evidentemente annebbiata, ed Elsa lo guardava perplessa come per capire
se la stesse prendendo in giro, ma il modo in cui monologava faceva
intendere di no.
La ragazza scosse la testa contrariata e decise sul momento che in
quella casa non si sarebbe vista più nemmeno l'ombra di un
alcolico.
-Ehi- fece lei, mentre osservava incuriosita il marito -Lo sai che dopo
questa non berrai più nemmeno una birra, vero?-
Lui incominciò ad usare il dentifricio a mo' di gel per
capelli,
acconciandoseli in una cresta e ammirando siddisfatto l' opera allo
specchio del bagno
-Mi accontenterò di Martini e liquori vari- fece, annuendo
convinto.
Elsa fece una smorfia, sapendo che il giovane avrebbe trovato il modo
di procurarsi comunque l'alcol. Nel frattempo lui era andato
barcollante in camera da letto, e dopo aver frugato freneticamente nei
cassetti, si era annodato a mo' di fiocco una cravatta al collo e
adesso stava armeggiando con la cintura, stingendola talmente tanto da
impedire al sangue di circolare lungo la vita.
La platinata decise che ne aveva abbastanza di tutto quello, e
uscì scocciata dalla stanza.
Solo quando uscì a ritirare la posta si rese conto di quello
che stava succedendo all'esterno...
Lungo il muro della loro bella casa campeggiava una bella scritta
completamente sgrammaticata 'Hans
a stato cui' scritta
con una bomboletta spray, e la BMW comprata solo un mese prima giaceva
tristemente in mezzo alla piscina. Dal cofano usciva del fumo
biancastro.
Elsa rimase un attimo a bocca aperta, per poi passare gli occhi su
quella strana scritta.
-Certo che
Hans è stato
qui...dal momento che ci vive!- disse infuriata, incapace di credere
che proprio suo marito avesse rovinato quella bellissima facciata color
pesca che le era costata lo stipendio di tre mesi.
E poi, la BMW di Anna!
-Bel regalo di compleanno- borbottò la ragazza a pugni
stetti, rientrando in casa.
Kristoff spuntò fuori in quel momento dalla cucina con una
scatola di biscotti in una mano, una birra mezza vuota nell'altra e un'
espressione stana dipinta sulla faccia.
-Che c'è?- domandò, cacciandosi in bocca tre
enormi
biscotti, le sue guancie si gonfiarono come quelle di uno scoiattolo.
-C'è che il tuo amico ha inavvertitamente parcheggiato la
macchina in mezzo alla piscina, sai, cose di tutti i giorni-.
In quel momento Hans, che aveva rinunciato ad indossare i pantaloni,
uscì di casa blaterando qualcosa sulla fioritura dei
tulipani in
Olanda.
-Aspetta...- fece Kristoff, frugando con la mano tra i biscotti
-Perchè c'è una pantofola qui dentro?- e
così
dicendo estrasse dalla confezione di biscotti al cacao una pantofola
pelosa, che contemplò rigirandosela nelle mani.
Elsa sembrò non averlo sentito, anzi corse di fuori per
assicurarsi che il marito non facesse altri danni.
E lo trovò a nuotare allegramente nella piscina quasi
congelata, che cercava di salire sul veicolo semi distrutto.
-Cosa fai? Esci subito di lì!- ordinò la moglie,
ricevendo una strana frase come risposta:
-Amo i ratti del computer! Si intrufolano dappertutto, persino sulla
torre Eiffel...!E viaggiano sempre insieme alle renne! Sono adorabili,
non trovi?- gorgogliò il ragazzo, che intanto era riuscito
ad
aprire non si sa bene come lo sportello dell'auto.
-Hans, esci dalla piscina, ho detto- gli impose Elsa, come una mamma
che rimprovera il figlio.
Lui non ci fece caso e si mise al volabnte dell'auto, armeggiando con
la radio. Nel frattempo Kristoff aveva indossato la pantofola pelosa e
correva fuori dalla casa intonanando Chariots of fire, muovendosi
al rallentatore verso il bordo della vasca.
-Kristoff, ti prego...- quasi supplicò la ragazza -Non
iniziare anche tu...-
Il biondino si bloccò sul posto mentre stava per saltare
nella piscina, rimanendo
con una gamba per aria ed entrambe le braccia in alto, pronto ad
eseguire un tuffo degno di un atleta olimpico.
Intanto la radio della macchina era andata in corto per via dell'acqua,
provocando un' espressione scioccata di Hans.
Ma Kristoff a quanto pare si era fermato troppo tardi, perse
l'equilibrio e cadde atterrando di pancia sul cofano dell'auto. in quel
momento partì l'antifuro a mille, mentre Hans suonava il
clacson
a ritmo.
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Mentre i due amichetti sguazzavano spensierati, cantando in coro una
canzone di cui persino loro stessi ignoravano il significato,
all'interno della casa una ragazza dai capelli rossi si era svegliata
chiedendosi il motivo di tanto rumore proveniente dall'esterno.
Affacciandosi alla finestra vide il suo tanto tenero e timido
fidanzatino che saliva sulla capote della sua BMW, gridando a
squarciagola:
-Sto volando Jack, sto volando!- prima di cadere in avanti e andare a
spiaccicare la sua guancia sinistra sul parabrezza.
Hans, dall'interno, scoppiò a ridere come un ebete, e decise
di
uscire dal veicolo che ormai aveva preso la forma di una lattina
schiacciata.
Anna si chiese se ci fosse un particolare motivo per il quale
quei due stessero delirando proprio sulla sua
BMW, che oltretutto galleggiava in mezzo alla piscina, in
pieno inverno...
...E intanto la cara sorella Elsa cercava di far uscire i due,
utilizzando l' infallibile metodo 'Urla-più-che-puoi'.
La rossa si vestì il più in fretta possibile,
adesso
l'avrebbero sentita, addirittura prendersela con la sua povera
macchina. Nel frattempo Hans era riuscito a tornare a riva e in quel
momento stava facendo pratica con le sue dubbie doti di break dance,
finendo a gambe all' aria in un cespuglio. Di rose.
Kristoff invece aveva raggiunto il portaoggetti, aprendolo.
-Non preoccuparti, Elsa! Pagherà l'assicurazione! Leggi
qui!- le
gridò sventolando la ricevuta della tintoria dove la ragazza
portava spesso gli abiti.
Dopodichè si era messo al volante fingendo di guidare,
simulando il suono del motore con la bocca.
-Bruuum, bruuum! Maledetto scatorcio! Non si accende!- si
lamentò
-Controlla le candele!- suggerì Hans, mentre saltava
allegramente dal bordo piscina al tettuccio dell'auto, e viceversa.
Elsa si era ormai rassegnata ed aveva iniziato a pensare a cosa le
avrebbe detto mai Anna, non appena avrebbe scoperto che la sua BMW
nuova era 'utilizzata' dai due ragazzi che si comportavano peggio di
bambini di tre anni.
In quel momento fra la confusione generale Anna apparve sulla
porta, guardando sconcertata lo spettacolo disastroso che le si parava
davanti. La maggiore sgranò gli occhi, piazzandosi davanti
alla
sorella cercando di impedirle di vedere altro.
-Annaaaaa...!- fece, con poco entusiasmo -Buon compleanno!-
balbettò infine, mentre le speranze di nasconderle quello
che
rimaneva dell' auto, della facciata della casa e della piscina
svanivano come se non fossero mai esistite.
Hans sfrecciò di fianco a loro:
-Bruuuum! Le candele le candele le candeleee!-.
-Ok, qualcuno vuole avere la decenza di spiegarmi cosa stia succedendo
qui?- chiese la minore, ad un passo dalla furia.
-Beh, è...una festa di compleanno!- azzardò Hans.
-Oh, manca un piccolo dettaglio...ecco qua- disse poi, mettendo la sua
cravatta fiocco sul cofano della macchina -Buon compleanno!-
esordì, prima di cercare di abbracciare la ragazza.
La rossa era sul punto di urlare, ma prontamente la sorella le
lanciò uno sguardo accompagnato da un accenno di sorriso che
significava 'Scusa, ti voglio bene'.
Così Anna rinunciò alle sue idee di tremenda
vendetta contro i ragazzi e ricambiò divertita l'abbraccio.
Kristoff intanto era riuscito, non si sa bene come, ad avvolgersi
intorno alla vita uno dei tappetini del veicolo, e ad uscire sano e
salvo dalla piscina.
-Anna, ti prego...andiamo a quel ristorante giapponese dietro l'angolo?
Ho anche appena lavato l'auto- fece lui, mentre un violento getto di
vapore fece spalancare il cofano del mezzo e il simbolo BMW venne
sparato via, centrando in testa Hans, che cadde a terra, senza
però perdere conoscenza.
-E ora vedo le renne...!Ti chiamerò Sven 2 la vendemmia-.
Le sorelle risero di gusto, nel frattempo Kristoff faceva contorsioni
per arrampicarsi su un albero con ancora il tappetino avvolto intorno
alla vita, cadendo anche un paio di volte.
-Buon compleanno...a te!- stonò il marito di Elsa, iniziando
a
ballare in maniera molto imbrobabile -Buon compleanno a
te...e la
macchinaaaaa...A MEEE!- continuò il ragazzo, saltando
nuovamente
sul tetto dell' ex auto, sfondandolo e finendo sui sedili posteriori.
-Direi che abbiamo capito che questi due sanno come devastare
l'ingegneria tedesca con pochi semplici gesti- commentò
Elsa,
facendosi aiutare da Anna a trascinare Kristoff sul divano all'interno,
mentre Hans giaceva inerme sui sedili posteriori, cantando l'inno russo
a squarciagola.
-E chi pulisce questo disastro, ora?- chiese la rossa, passandosi una
mano sulla fronte.
-Chi l'ha causato- rispose la platinata con un sorriso ironico -Ah, e
stop definitivamente con gli alcolici- aggiunse, buttando nel
cassonetto una bottiglia sopravvissuta alla sera prima, ancora mezza
piena.
La coraggiosa bottiglia fu subito seguita da Hans, che si
tuffò nel bidone, urlando qualcosa di assolutamente
incomprensibile.
-Ah, a proposito Elsa, mi hanno fatto molto piacere gli auguri,
veramente, nonostante il casino combinato, ma c'è un
problema di
vitale importanza...- disse Anna, rimuovendo la ciabatta dal piede di
Kristoff
-Dimmi tutto- la invitò l'altra.
La rossa non sapeva bene come dirglielo, probabilmente non l'avrebbe
presa bene, ma era costretta. Ed era il momento:
-Ecco, il mio compleanno è domani....-.
Elsa strabuzzò gli occhi senza credere alle proprie
orecchie, am
lo sguardo sul viso della sorella non mentiva. Solo un pensiero
campeggiava nella sua testa:
-Maledette sveglie thailandesi...- mormorò la bionda.
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Note
dell'autrice/autore:
Salve a tutti quelli
che sono arrivati fin qui, spero che questa folle storia nonsense vi
sia piaciuta ;)
Naturalmente da sola non avrei mai potuto scrivere una cosa del genere,
ed infatti è qui che entra in scena GeneraleKesserling,
un autore di questo fandom che io stimo moltissimo ed è
anche molto bravo :)
In pratica mentre chattavamo abbiamo iniziato a scrivere un pezzetto
per volta questa storia, che poi è venuta folle come l'altra
(scritta allo stesso modo XD) che lui stesso ha pubblicato sul fandom.
Quindi: sappiate che quando una storia pubblicata da me è
divertente, c'è sempre qualcun'altro di mezzo. E poi se quel
qualcun'altro è la persona più divertente della
terra, ci
divertiamo troppo a scrivere questo genere di cose.
Naturalmente una recensione è sempre ben gradita, vi
salutiamo sperando che non ci verrete a cercare sotto casa ;)
LateNight_01 con
GeneraleKesserling
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