Et in Arcadia ego

di mamie
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ET IN ARCADIA EGO
 
Non basta la morte, no, a far finire un sogno. Forse la morte lo fa più grande, più intenso e brillante. È solo la stanchezza di vivere che rende i sogni polverosi e fragili, cocci che feriscono gli stessi che li hanno accarezzati e amati.
Si può riparare un sogno? Può esserci ancora qualcosa dentro questa utopia che troppe volte la morte è venuta a sbeffeggiare col suo teschio ghignante? Noi ne abbiamo fatto la nostra bandiera e la porteremo in alto senza vergogna, finché ci sarà qualcuno a guardare lontano, a proseguire ancora.
C’è sempre un altro cielo davanti.
 
Finché non rinunci a un sogno, il sogno resta vivo.
 



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Nota: Et in arcadia ego è il titolo di un famoso quadro del Guercino, ripreso poi da Poussin in due differenti versioni. L’intento dei due pittori sarebbe quello di indicare come, anche nella più armoniosa delle società umane come quella, appunto, dell’Arcadia, arrivi comunque la morte a spezzarne il sogno (lasciamo stare l’enorme quantità di interpretazioni esoteriche, alquanto deliranti, che ne sono scaturite!).
La frase in corsivo è una battuta del film L’Arcadia della mia giovinezza.
Naturalmente i cocci sono quelli dell’onnipresente e ormai ingombrante becher ;-).




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