Un'istantanea di istanti

di Fink
(/viewuser.php?uid=206983)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Cullati nel freddo dell’oblio.
 
 




Titolo: Cullati nel freddo dell’oblio
Challenge: sfida dei duecento promt
Prompt: 122. Freddo
Fandom: Person of interest
Personaggi:  John Reese, Sameen Shaw
Raiting: verde
Tipologia: flash-fic
Parole: 309
 


 
“Shaw… Shaw” qualcuno la stava chiamando: una voce lontana, calma e rassicurante.
Cercò di aprire gli occhi ma le palpebre erano pesanti e il solo tentativo le costò uno sforzo incredibile. All’improvviso si sentiva priva di forze, incapace di fare il minimo movimento, perfino inumidirsi le labbra – che sentiva secche e fredde – le sembrava impossibile.
L’unica sensazione che provava era un torpore diffuso, dolcemente avvolgente: quella stessa sensazione che si prova al risveglio quando si è ancora avvolti in calde coperte e il corpo sembra una parte staccata di noi.
Provò ad aprire la bocca per rispondere a chi la stava chiamando, ma non ci riuscì. Qualcuno le poggiò una mano sul viso, riusciva a sentirne il calore e la morbidezza sotto lo strato sottile e ghiacciato della sua pelle.
“Sameen… Sameen, per favore, guardami.”
Quella voce era così dolce e quel tocco così gentile che le sembrò un affronto non rispondere. Richiamò a sé le forze e aprì gli occhi, un rantolo le sfuggì dalle labbra bluastre.
Prima un’immagine confusa, poi il volto di Reese cominciò ad apparire oltre la nebbia dei suoi occhi.
“Grazie al cielo sei sveglia.”
Mosse piano la testa per vedere, ma riuscì a scorgere solo pareti di ghiaccio, e il fiato che si condensava ad ogni respiro.
“Dov…dove” la sua voce era un rantolo e John la fermò posandole due dita tremanti sulle labbra. Erano fredde e innaturalmente scure.
“Sssssh, non parlare. Ci hanno chiusi al fresco in uno di quei camion frigoriferi. Ha quanto pare le temperature esterne sono troppo calde e hanno pensato di farci un favore.”
Le passò una mano tra i capelli e osservò le dita rompere piccoli cristalli di ghiaccio. Stava congelando. La sollevò e avvicinò il corpo di Shaw al proprio, avvolgendola con il proprio cappotto.
“Non… non fa poi così…freddo.” Sussurò Sameen prima di riperdere conoscenza.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2870763