Alice

di nozomi08
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Il cuore di Alice cantava straziato,
immerso tra rose nere;
le spine gli facevano da corona,
avvelenandolo con la paura del vivere;
la solitudine aveva costruito ad Alice un castello senza ritorno,
un esilio dalla cittā delle luci;
ma un giorno un cappellaio matto apparve alla sua finestra: abbaiandola di colori e sorrisi, le promise la vita.
Le paure di Alice soccombevano alle ceneri del castello di spine,
mentre gli occhi del mondo perduto e ritrovato le mostravano la via;
camminavano insieme su un arcobaleno di speranze,
avvolti dai sogni e dalle illusioni;
Alice sapeva che tutto era un nulla,
ma in quel mondo fittizio si sentiva splendere;
il cappelaio matto era con lei,
con lei sognava la freschezza del vento e il blu del mare,
il rosso delle fiamme e la morbidezza dei prati.
Alle spalle le ombre del castello perseguitavano i colori,
mortali fauci padroni del tempo;
gli occhi dei due vacanti continuavano consapevoli,
in quel cammino di meraviglie: un giorno,
anche loro, sarebbero diventati ombre e cenere.




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