Six Days

di Madama Pigna
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Primo giorno:
 

- Portatelo sul letto! Adagiatelo piano! -, ordinò Helblindi. E chi se ne frega se non metteva piede su Jotunheim da secoli, chi se ne frega se nessuno nella reggia si ricordava di lui: era il Principe primogenito, suo fratello era in pericolo e nessuno sarebbe stato abbastanza pazzo da contraddire un mago membro della famiglia reale, in quel momento così carico di tensione.

 
Congedati gli altri Giganti, il mago si ritrovò da solo con Loki. Erano giunti così velocemente a Palazzo da aver lasciato del tutto indietro Thor e gli altri Asir.

E’ strano quanto le emergenze portino le persone a collaborare; anzi, forse non lo è affatto: nonostante si fossero a malapena parlati, dal momento in cui si erano visti per la prima volta, il loro comune obiettivo di mettere in salvo Byleistr li aveva subito fatti andare d’accordo.

 
Forse avevano caratteri compatibili, forse no, ma non c’era tempo per discussioni stupide.

 
Loki, ripreso il suo aspetto Jotun, si tolse guanti e mantello, gettandoli su una sedia con noncuranza.
Gli tremavano le dita.

Fissò Helblindi con un misto di preoccupazione e determinazione insieme.
– Dobbiamo salvarlo, Helblindi. Dobbiamo riuscire a salvarlo -.

 
Si guardarono negli occhi, fratello maggiore e fratello minore, nonostante non avessero vissuto insieme nemmeno un centesimo delle loro vite.
Annuirono.


 
E chi se ne frega se si conoscevano da solo un giorno o poco più.





 




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