Il canto dei lupi

di Eylis
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1. Anna

“Viveva un tempo una ragazza, una splendida giovane di nome Anna. Era stata promessa in sposa ad un uomo importante, un vero gentiluomo ricco ed affascinante. Anna era felice della sua fortuna, ed ogni giorno pensava al suo futuro sposo con la gioia nel cuore. In realtà non l’aveva visto che poche volte, quando di soppiatto era riuscita ad allontanarsi dalla propria casa per intrufolarsi nel giardino di lui.”

“Una volta la ragazza riuscì a parlare con l’uomo. Quella notte i suoi genitori avevano scordato di chiudere a chiave il catenaccio che serrava la porta secondaria, e lei silenziosa l’aveva aperta ed era corsa, a piedi nudi, per le strade del paese. Era riuscita a scavalcare il muro che circondava il giardino della casa dell’uomo grazie ad un albero che vi cresceva accanto, e come le altre volte aveva spiato all’interno dell’abitazione da una finestra. Lui era lì, come ogni sera, chino sulla propria scrivania a sbrigare le faccende che lo riguardavano. Da quella posizione Anna poteva scorgere unicamente la sua schiena ed i suoi capelli neri, che le parevano lisci e soffici. A tratti però egli sollevava il capo e spostava il suo sguardo verso il calendario appeso al muro vicino. Allora Anna poteva vederne il profilo del volto. Questo la rendeva felice, poteva sentire il suo cuore battere un poco più forte, come quello di un uccellino. Ma quella sera successe qualcosa di imprevisto. Mentre si inginocchiava a fianco della finestra per essere più comoda la ragazza calpestò involontariamente degli sterpi dimenticati dal giardiniere, ed a quel lieve rumore l’uomo voltò il capo sorpreso.”

“Anna non ebbe il tempo di nascondersi, il suo futuro sposo l’aveva scoperta. L’uomo si alzò e si avvicinò alla finestra rimasta aperta.
- Chi sei? -
- Non mi riconosci? - L’uomo ebbe un moto sorpreso, poi un sorriso distese il suo volto.
- Anna! - Lei annuì felice. - Come mai sei qui? -
- Volevo vederti… - L’uomo d’istinto le donò una lieve carezza sul viso, ed a quel semplice gesto sentì il proprio cuore riscaldarsi.
- Ormai non manca più molto. - Anna annuì, arrossendo.
- No… presto farai di me tua moglie. -
- Sei felice per questo? -
- Sì, molto… Da molto tempo ti ammiro, e… più volte sono venuta qui per scoprire qualcosa di te e del tuo mondo. - L’uomo le sorrise con volto sincero.
- Va ora, o ti scopriranno. Ci rivedremo presto, te lo prometto. -
- Vado, ma il mio cuore rimarrà qui, con te, per riscaldarti questa notte. Non ho il permesso di vederti fino a che non diverrò tua, ma non sanno che già da tempo appartengo unicamente a te. - Anna si sollevò leggermente e sfiorò con un dito le labbra di quell’uomo che aveva avuto i suoi sentimenti. Lui sorrise nuovamente, poi piano ricambiò quel gesto innocente e la salutò. Avrebbe voluto conoscere il sapore di quella bocca tanto graziosa e pura, ma sapeva di dover attendere.”

“Il mattino seguente Anna fu trovata priva di vita in una via buia e squallida del paese. Dal sangue, dalle vesti strappate e da quell’espressione d’angoscia, terrore e dolore non fu difficile per la gente capire cosa le era successo, e subito si scatenò una caccia all’assassino. Ogni abitante del paese frugò in tutte le case, nei campi, nelle stalle. Qualsiasi minimo indizio anche se non fosse stato utile avrebbe dato loro una stilla di speranza. Ma tutto fu vano, non una sola traccia fu rinvenuta e nessuno seppe mai dire chi fosse il colpevole, o dove si fosse rifugiato. Ancora oggi questa storia corre come leggenda sulle bocche delle madri come monito per le loro figlie impazienti, e nessuno sa trattenere un sospiro d’orrore ed una morsa di tristezza al cuore.”

“Quando l’uomo venne a conoscenza della fine della sua promessa sposa sembrò impazzire. Fuggì nel bosco, incurante del pericolo, e per lunghi giorni e lunghe notti stette seduto su di un grande masso privo di cibo, acqua o conforto. Fissava le proprie mani contratte quando il sole le illuminava, e quando il cielo si riempiva di stelle alzava il capo e lasciava le proprie lacrime scorrere di fronte alla luna. Non emise mai un solo suono, ma quel suo muto dialogo con l’astro notturno era così colmo di dolore che nessuno osava avvicinarglisi. Quando infine tornò alla propria dimora, una parte del suo cuore sembrava svanita. Poiché non aveva potuto regalarla ad Anna l’aveva invece donata alla luna.”



Cosette non riuscì a trattenere oltre i singhiozzi e pianse per quella vicenda tanto triste e dolorosa.
“Povera Anna, è così ingiusto!” Lupo le carezzò piano i capelli.
“Sì, è ingiusto, ma a volte la giustizia non fa parte di questo mondo. A volte si può solo continuare a vivere e sperare, vivere e credere nei lupi. Perché i lupi non ti abbandonano, loro sanno cosa significhi soffrire.”
“Credevo che i lupi fossero bestie senza cuore e pericolose…”
“Ti sbagli, ma non ti biasimo per questo. Le leggende sono troppo radicate nel cuore delle persone. Ma ora ascolta, voglio raccontarti un’altra storia.”





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