Ti
ho conosciuto una sera di undici anni fa, non eri un tipo che passavi
inosservato, anzi il tuo sguardo nocciola pieno di vita metteva
allegria, i tuoi capelli tenuti dal gel e la camicia nera rigata che
ti aderiva perfettamente al fisico, ti rendevano un ragazzo degno di
nota... ricordo ancora il tuo pacchetto di sigarette appoggiato sul
tavolo della birreria e le tue dita che ci giocavano continuamente.
Ero
lì accoccolata sulle ginocchia del tuo amico, fasciata nella
mia minigonna nera (che a pensarci ora era veramente mini) e con la
camicia bianca aderente che metteva in risalto il mio decoltè;
i tuoi occhi incrociano i miei per qualche secondo non di più
e tutto quello che vedo è indifferenza, quasi irritazione.
Penso
alla tua risata cristallina del momento in cui tu, con la complicità
del mio ragazzo, tentavate di infilarmi in un bidone dei rifiuti,
urlavo come una disperata scalciando come un toro imbufalito
provaocandoti una sincera ilarità.
E'
passato tanto tempo e non so perché questo episodio di tanto
in tanto torna alla mente e mi strappa un sorriso...a volte mentre
cerco di prendere sonno mi giro alla mia sinistra e ti osservo
dormire, rilassato come un bambino, con quell'espressione beata di
chi fa bellissimi sogni.
Non
mi sembra possibile che il destino abbia fatto giri immensi per farci
arrivare fin qui, ci siamo odiati, ci siamo persi per mesi e poi le
linee delle nostre vite ci hanno riportato a quel punto di
partenza...a quella battuta nata così per caso solo per
allontanare l'ennesimo idiota di turno.
Hai
avuto delle ragazze dalla bellezza disarmante.
Eppure
tu hai scelto me, con la mia ciccia, il mio caratteraccio e il mio
essere sempre e costantemente contro corrente.
Eppure
tu mi hai reso migliore.
Eppure
tu mi hai trasformata nella persona che avrei sempre voluto essere.
Eppure
tu hai voluto legare le nostre vite.
Non
dici mai quello che provi veramente, quello che ti passa nella mente
Eppure
tu mi sai amare come non credevo fosse possibile.
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