Kübler Ross

di Triz
(/viewuser.php?uid=323155)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Acceptance

Ci volle del tempo prima di comprendere appieno ciò che ti stava accadendo.
Non lo accettasti - non lo avresti mai fatto - ma al tempo questo non sarebbe importato.
Su quel letto d'ospedale, mentre Sherlock ti stringeva la mano, lo guardasti un momento negli occhi e temesti per lui.
Non lo hai mai immaginato che si buttava giù e si disperava, ma dovesti ammettere che Sherlock sapeva essere imprevedibile, se lo voleva.
Se quell'imprevedibilità ti aveva fatto innamorare di lui, ora ti spaventava.
Sherlock ricambiò il tuo sguardo e si accorse che qualcosa ti turbava - quando mai non si è accorto di una cosa? -, ma non ti tempestò di domande, né fece osservazioni boriose.
Si sporse sul letto e ti lasciò un bacio a fior di labbra.
Beandoti di quell'attimo speciale, pregasti che Sherlock fosse tanto forte quanto lo era stato con te.


Otto mesi dopo la morte di John, Sherlock, sei finalmente uscito da casa.
Proprio così, hai indossato il ridicolo cappello da cacciatore, hai alzato il bavero e hai aperto la porta del 221 b di Baker Street, davanti agli occhi della signora Hudson.
Fermi un taxi e, lungo il tragitto fino a Scotland Yard, hai riflettuto sugli avvenimenti dell'ultimo anno e pensato a John.
Non accetti ancora la sua morte - non lo farai mai - e sai che avvertire ogni mattina la sua assenza sarà pesante e difficile, ma terrai tutto per te e andrai avanti.
Molta gente normale lo fa e vive piuttosto bene, non vedi per quale motivo non dovresti riuscirci tu.
Il taxi è arrivato proprio mentre Lestrade esce con il suo disgustoso caffè, la sua faccia pensierosa tradisce che ha un nuovo caso tra le mani e il bicchiere che lascia cadere sull'asfalto non appena ti vede è segno che non si aspettava di vederti lì. E, infatti...
«Che mi prenda un colpo» borbotta e tu sorridi.
Hai del lavoro che ti aspetta, Sherlock.







Note dell'Autrice
Sono sicura di aver toppato la richiesta del contest.
Voglio dire, io e il romanticismo non siamo mai andati d'accordo e mai lo saremo. È probabile, inoltre, che sia più una bromance che una slash e addirittura che qualcuno dei personaggi sia OOC.
Come ho detto nell'intro, la raccolta si basa anche sul modello a cinque fasi della malattia e del lutto elaborato da Elisabeth Kübler Ross negli anni Settanta (rimando a Wikipedia per maggiori informazioni), ma le ho dato un'interpretazione molto libera.
Concludo questa manfrina ringraziando la giudiciA DonnieTZ, emerenziano per aver recensito tutti i capitoli e tutti coloro che hanno letto la storia.
Alla prossima,
Triz




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2897577