Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
3: Un Colpevole
Non
è mai stato semplice, essere me.
So
che può sembrare egoista da dire, e l'egoismo è una di
quelle che cose che non posso e non devo concedermi. I pony mi
vedono, mi vogliono,
altruista.
Eppure
è la verità.
Una
nazione da guidare. Un popolo che, dopo essersi trovati sul ciglio
dell'estinzione, ha deciso di unirsi in nome di qualcosa di più
grande. E io devo rappresentare questa unione.
Spesso
ripenso a quel giorno. Il giorno in cui Starswirl il Barbuto, assieme
ai delegati delle tre tribù di pony, vennero da me e Luna,
chiedendoci di guidarli verso una nuova era di pace. E non c'è
una sola occasione in cui mi chiedo cosa sarebbe successo, se gli
eventi avessero preso un'altra piega, quel giorno.
Ma
tutte le difficoltà legate a quei momenti impallidiscono, di
fronte a quelli che sto vivendo adesso.
Più
il tempo scorre, inesorabilmente, come se godesse nel farmi notare da
quanto a lungo sono in questa condizione, e meno sembro essere in
grado di cavare anche solo un ragno dal buco in questo strano, nuovo
mondo in cui mi trovo a muovere i miei passi.
Qualunque
paesaggio o costruzione veda, qualunque pony io incontri, la
sensazione è sempre la stessa: da una parte, ricordo la sua
vita in un modo ma dopo pochissimi secondi la ricordo anche in un
modo del tutto diverso.
Tutto
diverso.
Tutto
quello che scopro è diverso da come me lo ricordo.
Nessuno
sa cosa possano essere gli Elementi dell'Armonia. Nemmeno gli stessi
pony che ricordo come loro portatori sembrano averne memoria.
Luna
non è mai esistita.
Qualcosa
di spiacevole è accaduto tra me e Twilight e non riesco a
scoprire cosa.
Queen
Chrysalis è la saggia regina di Equestria.
Equestria
e l'Arabia Sellata sono in guerra, al costo di migliaia di vite.
E
nulla ha ancora confutato il mio timore che tutti questi cambiamenti
non siano che briciole rispetto a quello che devo aspettarmi ancora.
Non
so più a cosa credere. Mentre cammino seraficamente lungo le
vie di Ponyville nella speranza che l'aria aperta, mista al lento
movimento fisico, possa aiutarmi a schiarire le idee, tengo lo
sguardo basso come cercando qualcosa tra le pietre e la terra.
È
tardi, ho lasciato ad Assistant Mare la possibilità di tornare
a casa mentre io proseguo da sola, e ormai i pony che non sono ancora
tornati nelle proprie abitazioni sono davvero pochi. Ma anche in
questi pochi, ogni volta che vedo le loro espressioni sollevate e
raggianti, non fanno che acuire la mia confusione.
Se
sono l'unica che, almeno in apparenza, ricorda una Equestria diversa
da quella in cui sto vivendo, cosa mi impedisce di credere che non
sia io
quella
fuori posto?
Che
prove ho per dire che i miei ricordi in cui sono una principessa non
siano altro che il prodotto di qualche sogno abbastanza profondo da
confondermi le idee e in realtà sono sempre stata il sindaco
di questa cittadina?
Certo,
se così fosse devo aver compiuto un sogno davvero lungo e
dettagliato, vista la grossa mole di informazioni che possiedo al
riguardo... ma quale altra spiegazione ho tra gli zoccoli?
Una
nuova fitta alla testa interrompe i miei pensieri, provocandomi
puntualmente un dolore lancinante in mezzo alle tempie.
Questa
volta però il dolore è estremamente intenso, più
di quanto sia mai stato. Questo, misto alla sorpresa con cui mi ha
colto, mi portano a fermare bruscamente la mia avanzata e ad
abbassare il capo digrignando forte i denti per soffocare le grida di
dolore che vorrei lanciare con tutto il fiato che ho in corpo.
Questa
volta il caleidoscopio di immagini che vedo rotearmi intorno si ferma
su una giovane me stessa, ammantata con un cappuccio che copre gran
parte del capo. Solo il corno, troppo lungo per nasconderlo
interamente, si intravede quando mi volto di profilo.
Sto
girando in quelli che riconosco essere i vicoli bui di Canterlot,
muovendomi nell'ombra come la ladra. Ignoro come faccio a saperlo, ma
anche senza cartelli ricordo nitidamente di essere a Canterlot e di
non voler vedere alcun pony.
Ad
un certo punto, lungo la strada, noto una figura nascosta nell'ombra
di un palazzo, appoggiata con il fianco alla parete e le zampe
anteriori incrociate. Tuttavia, per colpa della scarsa luce, non
riesco a distinguere bene di chi possa trattarsi e ciò, misto
alla mia fretta, mi porta a superarla senza badare molto a chi possa
essere.
“Ti
sei persa?” mi chiede invece questa, mentre le passo davanti.
Fermo
il mio cammino per non apparire scortese, e tanto meno sospetta, e mi
volto verso di lei per risponderle a modo. Per precauzione
aggiuntiva, uso la magia per stringermi ulteriormente addosso il
cappuccio.
Anche
se ricordo questa esperienza solo ora, avverto nitidamente la paura
che provavo mentre rispondevo a quello sconosciuto, ancora troppo
coperto dal buio perché potessi riconoscerlo “No, no,
nulla di simile. Grazie comunque per la preoccupazione...”
“Non
è una buona cosa dire le bugie, Celestia.” ribatte lo
sconosciuto alle mie parole, interrompendomi e rimanendo nascosto
così che io non possa ancora capire chi sia.
Sentendo
il cuore balzarmi in gola accorgendomi che quella figura ignota mi ha
riconosciuto nonostante il travestimento, sgrano gli occhi ribattendo
quasi involontariamente “Come fai a sapere il mio nome?”
“Io
so tutto di te. Come so tutto di tutti gli altri miei sudditi.”
mi risponde ancora la puledra. Mentre pronuncia queste parole esce
finalmente allo scoperto e immediatamente la riconosco. Non potrebbe
essere altrimenti.
Queen
Chrysalis, la regina di Equestria.
Mi
inginocchio immediatamente davanti a lei come prevede il protocollo,
ma lei invece appoggia uno zoccolo sul mio cappuccio dicendomi “Non
rispettare troppo la forma, Celestia.”
Sorpresa,
alzo lo sguardo verso di lei.
“Non
c'è bisogno che mi fai tutte queste moine, siamo solo io e te
qui.” mentre dice questo, la regina di pony e mutanti mi sposta
il cappuccio, rivelando la mia chioma fluttuante e colorata.
Avvertendo
di essere allo scoperto, indietreggio di un paio di passi e
istintivamente spiego le ali, spinta dall'abitudine maturata negli
anni di fuggire ogniqualvolta la mia natura di alicorno esce allo
scoperto. Riesco tuttavia ad accorgermi per tempo che un'azione
simile sarebbe inutile, così tutto quello che ottengo è
scoprirmi ulteriormente, perdendo il mantello.
Mentre
ripiego le ali e osservo la regina, allora alta più di me per
via della differenza di età tra noi, prosegue “Non devi
nasconderti. Il fatto di essere un alicorno deve essere per te un
privilegio, non un difetto.”
A
quelle parole nasce in me la tentazione di farle notare come in
realtà la mia condizione non sia stata così semplice.
Anzi, la mia infanzia è stata piuttosto difficile visto che la
maggior parte di essa l'ho passata cercando di capire perché,
oltre alle dimensioni superiori a qualunque altro pony e alla chioma
unica nel suo genere, possedessi sia un paio di ali e un corno. Ma
nulla di tutto questo riesce ad uscire dalla mia bocca: la situazione
e la tensione che avverto l'hanno resa talmente arida che mi riesce
impossibile fare anche solo dei versi.
Spinta
dal mio silenzio, ma apparentemente comprendendo dalla mia
espressione cosa stia pensando, Queen Chrysalis passa uno dei suoi
zoccoli sulla mia fronte, accarezzandomi il ciuffo della criniera con
un caloroso sorriso sulle labbra.
Mentre
fa questo aggiunge “Ascoltami, Celie...”
È
la prima volta che vengo chiamata così e quel nomignolo mi
trasmette, per qualche strana ragione, una sensazione di calore
inattesa.
“So
che non è facile. Anche io, se ben vedi, sono diversa da
qualunque altro Mutante o pony che tu potrai mai incontrare. Voglio
dire, nemmeno i fori sulle zampe corrispondono a quelli degli altri!”
continua lei, ridendo alla fine come se le diversità rispetto
ai nostri simili fossero battute.
Eppure,
ignoro il perché, questo pensiero fa ridere anche me e nel mio
ghignare l'espressione sul volto della regina di Equestria si
illumina.
Ridiamo
assieme e quando tra noi torna la calma, anche Queen Chrysalis tira
indietro il mantello del suo abito regale rivelando le sue ali,
uniche in tutta Equestria, senza dire una sola parola.
Vorrei
ringraziarla, ma lei mi anticipa domandando “Ti va di fare una
gara?”
“Una
gara?” ripeto, sorpresa, mentre mi chiedo se sfidare un monarca
non è una sorta di reato “Queen Chrysalis, non so se...”
“Chiamami
Chrys.” mi corregge lei, ammiccando ed interrompendo così
ciò che avrei voluto dirle “E poi, sono sicura che non
riuscirai mai ad arrivare al palazzo reale prima di me!”
Senza
neanche darmi il tempo di rispondere, lei prende il volo e si
allontana non lasciandomi altra scelta che andarle subito dietro.
Ignoro cosa mi spinga a seguirla, in realtà.
Da
un lato penso che sarebbe semplice scappare: mentre la regina agita
velocemente le ali sfoggiando una velocità degna di nota,
potrei semplicemente invertire la rotta e sparire prima che lei possa
accorgersene.
Ma
dall'altro lato, qualcosa di quella creatura mi colpisce. Come un
raggio di luce in mezzo ad un'oscurità fatta di solitudine,
avverto una certa affinità con lei.
È
difficile descriverlo a parole eppure, questi piccoli gesti, quei
nomignoli da scambiarci, le nostre diversità rispetto ai
nostri parirazza e la gara in corso riescono ad infondermi un nuovo,
sconosciuto, calore.
Ho
passato tutta la vita a nascondermi, cercando di mantenere nascosta
la mia natura di Alicorno per paura dei pregiudizi.
Non
sono un unicorno, ne' un pegaso o un pony terrestre... nessuno è
come me. Sono sola.
E
non si può nemmeno dire che Queen Chrysalis abbia fatto
qualcosa di magico... tuttavia, quelle sue parole mi rimbombano
incessantemente nella testa, acuendo un pensiero che mi scalda il
cuore.
Chiamami
Chrys. E poi, sono sicura che non riuscirai mai ad arrivare al
palazzo reale prima di me.
Ho
un'amica.
Riapro
gli occhi e mi rendo conto di non essere più per strada.
L'odore del paesaggio rustico, del legno usato per costruire le case
e i rumori della vita quotidiana sono passati del tutto, lasciando
spazio ad un forte odore di selvatico misto a muschio, mentre un
sottofondo ininterrotto di versi di innumerevoli animali rende
impossibile distinguerli gli uni dagli altri.
Apro
lentamente gli occhi, rendendomi conto non solo di essere così
stordita che i versi intorno a me sembrano provenire da molto
lontano, ma anche che non ho le forze nemmeno per reggermi sui miei
zoccoli.
Cercando
di fare mente locale, mi rendo conto di essere su di una superficie
morbida, ben diversa dal duro del selciato di Ponyville. Dove sono,
adesso?
Sono
in ospedale? Sono a casa? E chi mi ha portato qui?
Forse
sono tornata a Canterlot e ho ripreso la mia vita di principessa...
forse tutto quello che è successo finora è stato solo
un sogno!
Con
uno sforzo aggiuntivo, motivata dalla possibilità di terminare
finalmente la mia condizione di pony smarrito in una realtà
che non conosce, cerco di mettere a fuoco i sensi e di poter
finalmente capire qualche dettaglio in più di dove mi trovo.
Vago
con lo sguardo, riconoscendo di essere in una casa addobbata in modo
piuttosto spartano. Il muschio sulle pareti e le gabbie appese per
animali di qualsiasi taglia addobbano gli interni. Capisco finalmente
di trovarmi su un divano. L'odore proviene dalle innumerevoli
creature che vedo tutte intorno a me.
Alla
fine delle mie ricerche riconosco due figure parlare poco lontane da
me. Trovati, resto con occhi e orecchie aperte per riconoscere chi
siano e sopratutto cosa si stiano dicendo.
“...
e comunque si riprenderà da sola, non c'era bisogno che la
portassi qui!” sono le prime parole che riesco a distinguere.
La voce è squillante, come tanti campanellini.
“Dovevo
comunque accertarmi delle sue condizioni. Sai quanto sia speciale,
non solo per noi!” risponde una seconda voce. Avrà la
vista annebbiata, ma riconosco che non è la sua voce. Sta
cercando di imitare un tono roco e minaccioso. Ma perché?
“Avere
una zampa che ti protegge così dall'alto deve avere i suoi
vantaggi.” osserva, divertita, la voce squillante. Riconosco
una macchia rosa che deve essere la sua criniera, raccolta in una
lunga treccia. Poco dopo prosegue “Hai già
avvertito...?”
“L'ho
fatto ancora prima di portarla qui. Arriverà non appena le
sarà possibile.” risponde il secondo pony. Anche se sono
entrambi di fianco, faccio ancora fatica a distinguerli: di lui vedo
solo una macchia viola indistinta.
Ma
a parte i versi dei vari animali presenti nella casa, le loro sono le
uniche voci di pony che sento. Mi concentro, apro e chiudo gli occhi
cercando di liberarmi della nebbia.
Non
è semplice tornare in sesto, l'ultima fitta alla testa che ho
provato è stata la più intensa che abbia ricevuto
finora e non posso negare che mi abbia conciato davvero male: nemmeno
quando le giganti cockatrici mutanti hanno invaso Canterlot mi sono
sentita così male.
Ma
persevero e, dopo qualche tentativo, riesco finalmente a riconoscere
chi ho attorno.
Il
primo pony che vedo è un un pegaso giallo dalla criniera rosa
messo di spalle rispetto a me. Sta parlando ad un altro pony, di
altezza uguale, con il volto nascosto dietro un passamontagna, un
cappello viola e una calzamaglia dello stesso colore con un mantello
dal colletto alto. Attorno agli zoccoli ha delle fasce scure. Pare
che il suo costume sia stato progettato per assicurarsi di nascondere
ulteriormente le estremità del suo corpo.
Riesco
a riconoscergli entrambi: il pegaso è Fluttershy mentre il
pony mascherato deve essere Cuore d'Oro.
Riconosco
quest'ultima perché una volta Twilight e Rainbow Dash mi
raccontarono le origini di questo personaggio, ma sopratutto perché
mia sorella venne accusata
in
più occasioni di essere lei
tale
vigilante mascherata. È più facile che dimentichi un
nome, piuttosto che le fantasie del mio popolo.
Mentre
faccio mente locale, tuttavia, noto un particolare che mi fa gelare
il manto.
Sgrano
gli occhi e trovo la forza per scattare in piedi quando, con vivo
orrore, mi rendo conto di non sapere più pronunciare il nome
di questa mia sorella, tanto meno di poter ricordare le sue fattezze.
Tengo il ricordo di una sorella, ma ho perso tutto il resto... cosa
sta succedendo?
“Oh,
ti sei svegliata allora.” osserva Cuore d'Oro, distogliendomi
da quei pensieri
“Te
l'avevo detto che ce l'avrebbe fatta da sola...” commenta
invece Fluttershy, osservandomi dubbiosa attraverso la sua spalla
“Lasciamo
perdere...” chiude tuttavia in fretta il discorso il vigilante
mascherato mentre si avvicina a me.
Una
volta raggiunti i pochi metri di distanza mi domanda, a bruciapelo
“Perché stai cercando gli Elementi dell'Armonia?”
A
quella domanda resto di stucco. Cuore d'Oro è il primo pony
che incontro il quale sembra almeno sapere dell'esistenza di tali
artefatti... ma nonostante questo, perché dovrebbero mai
interessarle? Forse conosce i portatori?
Alla
fine non resisto e glielo chiedo direttamente “Perché ti
interessa saperlo?”
“Sono
io
che
faccio domande, qui.” è la gelida risposta che ricevo
dall'eroina in maschera.
Benché
non si scomponga minimamente, la voce dell'eroe in costume riesce
indubbiamente ad incutere timore.
Annuisco
con il capo e rispondo sinceramente “Perché voglio
vedere chi sono i suoi portatori.”
Non
sono intimorita dall'eroina, o eroe visto che dagli abiti non capisco
se si tratta di uno stallone o di una puledra, considerato chi sono
le minacce non mi toccano. Ma ora ho solo due opzioni: fidarmi dei
due pony avanti a me, o mascherare le mie intenzioni e continuare a
vagare nel buio per un tempo ancora indeterminato.
In
ogni caso Cuore d'Oro, sentita la mia risposta, inclina la testa a un
lato ribattendo “Stai scherzando? Credi sul serio che me la
beva?”
“Sta
dicendo la verità.” interviene Fluttershy, la quale per
tutto questo periodo non si è scomposta. Non si è
ancora nemmeno voltata del tutto verso di me, piuttosto sta
continuando a guardarmi attraverso la sua spalla, il che è
molto strano. Da quel che ricordo Fluttershy è innegabilmente
gentile, ma parimenti timorosa e timida mentre in questo momento non
dimostra ne' l'una ne' l'altra emozione.
La
vigilante invece, una volta sentito l'intervento dell'amico pegaso,
si volta leggermente verso di lei ribattendo “Gli Elementi
dell'Armonia sono un segreto di livello nove! Soltanto la Regina e i
membri della sua guardia del corpo sanno della loro esistenza e dove
si trovano!”
Finalmente,
Fluttershy si volta completamente e si avvicina così al pony
mascherato spiegando “Gli animali possiedono un sesto senso che
gli permette di percepire in anticipo eventi che a noi sfuggono.
Possono percepire pericoli, presenze, o...”
“So
della tua particolare magia, Fluttershy, ma questa è una cosa
seria!”
Osservo
il pegaso abbassare il capo divertita mentre ribatte all'interruzione
di Cuore d'Oro “Non dicevi così quando ti ho detto chi
c'è sotto
la tua maschera.”
Quelle
parole di sfida mi riportano alla mente quanto mi avevano confidato
Applejack e Flam durante la visita a loro: avevano accennato a
particolari poteri di Fluttershy, ma non erano voluti entrare nel
dettaglio... qualunque fossero queste sue doti, era stata in grado di
scoprire da sola chi si nasconde sotto la maschera di Cuore d'Oro?
Resto
ad osservare la scena senza aggiungere alcunché, così
vedo Cuore d'Oro sospirare rassegnata prima di proseguire nelle sue
accuse “E va bene... ammettiamo per un istante che tu e il suo
sesto
senso animalesco
abbiate ragione e, in qualche modo, il sindaco di una cittadina di
periferia come Ponyville, che pur essendo alicorno non supererebbe il
livello quattro di segretezza, sappia dell'esistenza di uno dei
segreti maggiormente custoditi della corona... a che le servirebbero
i portatori che, tra parentesi, non esistono?”
Quelle
ultime sei parole risaltano in tutto il discorso come se fossero
illuminate a giorno “Chiedo scusa...” intervengo,
incapace di trattenermi “Che vuol dire i
portatori che non esistono?”
“Quello
che ho detto.” risponde Cuore d'Oro, come se le avessi posto
una domanda ovvia “Che gli Elementi dell'Armonia non hanno mai
avuto un portatore, fin da quando sono stati trovati dai mutanti
durante l'unificazione. Per questo Queen Chrysalis li tiene nascosti,
fino a che non saremo in pace e si potrà cominciare a studiare
il loro potere, ella ha preferito evitare di correre il rischio che
cadano in mani sbagliate.”
Gli
Elementi non hanno mai avuto un portatore... questa verità
mette la mia attuale situazione sotto una luce del tutto nuova.
Se
per un attimo ho vacillato, cominciando a credere che fossi io
quella
che ricordava eventi mai avvenuti prima, ora la possibilità di
un complotto è diventata la più concreta. Creare una
nuova Equestria senza i poteri dell'Armonia a difenderla può
essere una manna per molti dei miei nemici... ma chi, tra gli
innumerevoli nomi che affollano la mia mente, può essere il
vero autore di questo machiavellico scenario?
“Non
mi hai ancora risposto.” la voce cavernosa di Cuore d'Oro
interrompe i miei pensieri.
La
osservo, dimenticandomi cosa mi abbia chiesto. Fortunatamente lei si
ripete “A cosa ti servirebbero questi fantomatici portatori
che, ripeto, non
esistono?
E non mentirmi: me ne accorgerei!”
Esito.
La
situazione è complicata e ad esporla senza peli sulla lingua
correrei il rischio di essere scambiata per pazza.
Ma
è anche vero che, se davvero ho a che fare con qualcuno capace
di cambiare il mondo che conosco nell'arco di una notte, non posso
farcela da sola.
Anche
questa volta scelgo di fidarmi “So che è difficile
crederlo...”
“Lei
non è di qui.” mi interrompe questa volta Fluttershy,
parlando con una tranquillità tale che paralizza sia me che
Cuore d'Oro.
“Fluttershy...”
interviene Cuore d'Oro dopo qualche secondo di silenzio, indicandomi
con uno zoccolo e parlando alla pegaso come se fosse improvvisamente
impazzita “Celestia è il sindaco di Ponyville da diversi
anni, credo che...”
“Non
è la Celestia che conosciamo.” ribadisce Fluttershy,
combattendo così ancora una volta i dubbi di Cuore d'Oro
guardandola nelle lenti del passamontagna “O meglio, è
sempre Celestia... ma non quella che crediamo.”
Osservo
la vigilante agitare lentamente il capo prima di aggiungere
ringhiando “Se è soltanto uno scherzo...”
“È
una sensazione che provo da quando l'hai portata qui.” inizia
così a spiegare la padrona di casa, senza mai vacillare nella
voce “C'è qualcosa di strano in lei. Qualcosa di
diverso,
come se non fosse di qui. Lei non appartiene a questo mondo!”
Cuore
d'Oro, apparentemente convinta dall'amica, si siede agitando
sconsolata il capo mentre la sento borbottare sottovoce “Quando
un certo pony crede di averle viste tutte e invece non ha che
accarezzato la punta dell'iceberg...”
Avverto
il suo disappunto, tuttavia in questo momento ho ben altro a cui
pensare che a sollevarla.
Come
fa Fluttershy ad essere convinta di questo, quando nemmeno io lo
sono?
Ma
non faccio in tempo a dire una sola parola che la vigilante
mascherata aggiunge, senza ancora alzare il capo come se
all'improvviso le pesasse “Su, coraggio, raccontaci la tua
storia allora, Celestia...”
Svuoto
il sacco.
Che
motivo avrei di trattenermi, a questi punti?
Racconto
tutto, da semplici accenni riguardo alla salita al potere di me e mia
sorella a quando Twilight risvegliò gli Elementi dell'Armonia
e le sue avventure da allora. L'unico argomento che tengo nascosto è
la natura di Queen Chrysalis nel mio mondo: finora mi è parsa
molto amata e rispettata dai suoi sudditi; vorrei evitare di
offendergli narrando del suo alter ego.
Al
termine della mia confessione, Cuore d'Oro sembra scettica quanto
all'inizio e commenta le mie parole con acceso sarcasmo “Be',
se tutto questo fosse vero saresti in un bel pasticcio!”
L'unica
che sembra credermi è ancora Fluttershy, la quale durante la
storia non ha battuto ciglio ma è rimasta stoica ad ascoltare.
“Io
ti credo.” mi dice infatti, subito dopo il commento di Cuore
d'Oro “E, forse, posso aiutarti.”
Sarebbe
il primo aiuto concreto che ricevo da quando ho aperto gli occhi
questa mattina... è facile immaginare pertanto come io mi
senta udendo quelle parole.
“Davvero?”
domando, incredula.
“Sì.”
annuisce lei, andando a massaggiarsi il mento con lo zoccolo “Credo
che la tua confusione sia generata dai ricordi della tua vita
precedente, che per comodità definirò come 'la
prima te',
i quali vanno in conflitto con quelli della tua vita attuale, 'la
seconda te'.
Con l'avanzare di questi ultimi, i precedenti vengono cancellati. Ciò
spiegherebbe l'origine delle tue visioni e il perché tutto
quello che ti circonda ti è nuovo e familiare allo stesso
tempo.”
La
spiegazione è affascinante, anche Cuore d'Oro resta a sentire
pur senza aggiungere una sola parola.
Al
mio invito a proseguire, la pegaso spiega “Vedi, ogni animale
conserva dentro di se ricordi appartenenti a generazioni precedenti
la sua. Avrai fatto caso, infatti, che diverse specie possiedono
conoscenze che trascendono il requisito di esperienza personale...
spesso si attribuisce questo al semplice istinto, ma si tratta di una
banale semplificazione. Io posso farti rivivere i ricordi della prima
te che
sono stati cancellati.”
Ci
rifletto qualche istante. L'aiuto di Fluttershy è quello di
cui ho bisogno, ma mi viene comunque istintivo chiedere “Ho
sentito parlare della tua magia, Fluttershy... ma non mi hanno voluto
anticipare molto al riguardo. Come faresti a compiere qualcosa di
simile, senza un corno con cui lanciare incantesimi?”
Assisto
al volto del pegaso giallo piegarsi in un'espressione divertita prima
di rispondere “Pochi comprendono questa mia abilità.
Vedi, ho sempre avuto il pallino per gli animali... ho cominciato
presto a passare più tempo con loro che con gli altri pony. Ho
passato praticamente ogni momento della mia vita con loro,
instaurando ottimi rapporti anche con gli animali più feroci.
Alla fine non solo ho imparato a capirli quando parlano, a modo loro,
ma anche ad anticipare i loro movimenti, apprendere le loro
caratteristiche... così facendo, sono riuscita anche a trovare
il modo di replicare la maggior parte delle loro capacità.”
Rammentavo
esperimenti simili che Starswirl il Barbuto aveva tentato di compiere
secoli addietro. Di questi l'incantesimo dell'animorfismo è
stato solo il preludio... ma nulla di quello che il grande
incantatore del passato aveva compiuto si avvicinava a quanto quel
pegaso giallo mi stava dicendo di poter fare.
In
qualsiasi altra occasione, infatti, avrei pensato ad uno scherzo. Ma
oltre ad avermi pienamente dimostrato la sua buona fede comprendendo
in anticipo qual era la mia condizione, ricordo perfettamente le
parole che Applejack aveva usato per descriverla.
In
questo mondo sempre più bizzarro, sono molto propensa a
credere anche ad un pegaso capace di superare un unicorno.
“Accetto.”
rispondo dunque alla sua offerta “Se puoi aiutarmi, te ne sono
molto grata.”
“Ti
avverto, però...” aggiunge Fluttershy, alzando uno
zoccolo verso di me assumendo un'espressione seriamente preoccupata
in volto “Non è un procedimento semplice da
affrontare... anzi, è molto, molto
doloroso.
Ti aiuterò volentieri, ma prima voglio sapere se sei davvero
disposta a correre questo rischio.”
Non
mi aspettavo certamente qualcosa di semplice. Quello che davvero
importa non lo è mai.
Ribadisco
il mio consenso senza alcun remore e iniziamo i preparativi per il
rito.
La
sola prospettiva di poter finalmente fare un po' di chiarezza sulla
mia situazione è meglio di qualsiasi altro evento potesse
capitarmi per trovare coraggio. Trovarsi tra gli zoccoli la concreta
possibilità di scoprire chi c'è dietro a tutto quello
che sta succedendo.
Una
volta scoperto il colpevole, sarà più facile trovare il
modo di risolvere la questione.
Fluttershy
mi ha imposto di stare seduta al centro della stanza, in questo modo
posso ammirarla muoversi in lungo e in largo senza mai sfiorare terra
mentre ultima i preparativi per il suo rito. Mentre versa dentro un
mortaio di marmo alcune polveri che prende dai vari scaffali del
mobili, quando non sono gli stessi animali nella stanza a farlo come
se ubbidissero silenziosamente a qualche istruzione della loro
padrona, noto ironicamente come anche nei movimenti lei sia diversa
dalla giumenta che conoscevo.
Cuore
d'Oro, invece, resta in disparte in un angolo senza muovere uno
zoccolo o pronunciare una sola sillaba.
Alla
mia domanda riguardo il suo ruolo in questa faccenda, la sua risposta
è un atono “Rimango all'erta.”
Inutile
descrivere quanto questo mi impressioni.
“All'erta?”
ripeto, inarcando un sopracciglio: di cos'ha paura?
“Senza
offesa, sindaco, ma non ho mai provato questo incantesimo su un
alicorno. Risvegliare la memoria genetica può scatenare, in un
unicorno, delle forze che difficilmente può controllare... e
dato il fatto che questa tua natura ti consente di avere accesso ad
una magia ancora più potente rispetto a quella di un pony
comune, io e Cuore d'Oro pensiamo che sia saggio cautelarsi.” è
la risposta che odo da Fluttershy, al posto del pony mascherato,
mentre pesta le polveri dentro al mortaio seppur rimanendo ad una
zampa da terra.
Udite
quelle parole la mia sicurezza vacilla. In questo caso condivido
appieno le precauzioni prese: ciò che è stato detto
riguardo ai vantaggi che la mia natura di alicorno mi concede
riguardo la magia è pura verità e poi, considerando la
particolare situazione in cui mi trovo, chi può sapere cosa
potrà accadere? Finora è stato tutto una sorpresa,
nulla vieta che lo sia anche il risultato di questo rituale.
Fluttershy
mi distoglie dalle mie considerazioni porgendomi un calice nel quale
versa il contenuto del mortaio, ormai ridotto ad una poltiglia.
Questa, mescolata al contenuto del calice, assume subito un colore
variopinto in continuo movimento. Sembra di vedere la mia criniera
riflessa!
“Bevi
tutto d'un fiato e le memorie si attiveranno.” mi spiega la
pegaso, allontanandosi lentamente.
Afferro
il calice con la magia e lo lascio svolazzare all'altezza del volto
mentre avverto stringersi lo stomaco per l'eccitazione e noto la
fronte di Fluttershy imperlarsi di sudore. Anche se sta mantenendo
un'attitudine calma e pacata, nemmeno lei è molto tranquilla
al pensiero di a cosa questo rito possa portare.
“Cos'è?”
chiedo, riferendomi al contenuto del calice, incuriosita da cosa
possa averlo ottenuto e sperando che la risposta possa smorzare
almeno un poco l'aria tesa che si è creata.
“Gli
elefanti sono gli animali con maggiore memoria, per questo molti
ingredienti vengono da loro. Zanne, ossa... non ti voglio dire di
più. Ora bevi.”
Naturalmente
la segretezza con cui Fluttershy tratta i suoi metodi, degna del
miglior illusionista, non alleggerisce la situazione come speravo.
Penso
per un attimo a Zecora, la zebra che vive nella Everfree Forest, di
cui le mie studenti mi avevano accennato in un'occasione: anche lei
dovrebbe disporre di abilità inusuali per gli standard di
Equestria, ciononostante i suoi preparati hanno sempre avuto effetto.
Perché quello di Fluttershy dovrebbe essere diverso?
Questa
domanda retorica è quello che mi da la spinta necessaria. Alzo
il calice, lo appoggio alle labbra e bevo il contenuto a grandi
sorsi. Tengo però gli occhi chiusi mentre mi preparo al
peggio.
Il
sapore è neutro, come se stessi bevendo dell'acqua, eppure mi
da la sensazione che tale mistura segni il suo passaggio lungo la
gola, come se stessi bevendo qualcosa di molto forte.
Quando
anche l'ultima goccia viene ingoiata resto per un istante interdetta,
poiché non sento particolari cambiamenti.
Ma
faccio appena in tempo a riaprire gli occhi che vengo completamente
scossa da una strana energia, la quale mi fa avere un sussulto nel
quale perdo la presa sul calice. Questo cade a terra, rompendosi in
decine di schegge. La mia testa è più o meno nello
stesso stato.
Digrigno
i denti anche questa volta per soffocare le grida di dolore,
tramutandole in questo modo in dei gemiti confusi, e avverto ogni
fibra del mio corpo venire percossa da delle scariche che appaiono e
spariscono casualmente.
Noto
anche come tutto quello che si trova intorno alla stanza venga
circondato dalle stesse scosse, come se tante saette partissero dai
miei zoccoli per arrivare agli oggetti circostanti, facendoli
immancabilmente esplodere o cadere.
Fluttershy
osserva questi lampi scattare attorno alla stanza senza intervenire,
forse incapace di stare dietro a tutte, mentre Cuore d'Oro si
avvicina a me saltando da una parte o dall'altra dello spazio per
evitare invece il contatto con queste.
Mentre
la vigilante si fa sempre più vicina, comincio a vedere
immagini della mia vita scorrermi tutte intorno, troppo veloci perché
possa inquadrarle bene. Questa giostra dura per un tempo che non
posso calcolare, prima che cessi finalmente su una visione in
particolare.
Vedo
davanti ai miei occhi la statura di Discord nel giardino di
Canterlot, esattamente come mi ricordo di avercela lasciata.
Lo
scenario resta immutato giusto il tempo necessario perché lo
riconosca fino a quando uno strano bagliore bianco investe la statua
e l'intero giardino, come una gigantesca esplosione, nascondendo
tutto nel suo candido bagliore.
A
questo punto la visione diventa completamente bianca, tranne che per
la statua di Discord, quasi trionfante in mezzo al nulla.
Improvvisamente, tuttavia, la prigione del signore del caos comincia
a sgretolarsi sempre più pesantemente, fino a che il
draconequus non ne esce ridendo sadicamente.
Ignoro
cosa sia avvenuto per rendere questa ennesima evasione possibile, ma
non appena vedo Discord uscire dalla sua prigione di pietra egli
riesce in qualche maniera ad interagire anche con il mondo attorno a
me. Saettando in avanti come una serpe, riesce ad uscire dai contorni
della mia visione, generando così una forte onda d'urto che fa
sbalzare lontani sia Fluttershy che Cuore d'Oro.
Mentre
la figura di Discord è in volo davanti a me, egli continua
nella sua risata crudele. Mi accorgo solo ora di essere lungo distesa
per terra, con ogni fibra del mio corpo che implora una tregua.
Tento
debolmente di rialzarmi, benché le scariche non hanno ancora
finito di infierire contro il mio corpo, e avverto la creatura del
caos smettere finalmente di ridere per riferirmi, guardandomi dritta
in mezzo agli occhi “Spero che farai del tuo meglio, Celestia.”
In
un flash, Discord sparisce da dov'era prima per apparirmi alle
spalle.
Io
non riesco a reagire, nella mia condizione attuale anche il semplice
restare appoggiata sulle ginocchia è un'impresa titanica, per
di più sto stringendo i denti fino a farmi male alle mascelle
per soffocare le grida.
Lui,
tuttavia, pare ignorare queste mie condizioni e mi sussurra in un
orecchio, mentre avvicina le sue zampe alle mie spalle
“Quest'avventura potrebbe essere la fine per entrambi!”
Le
zampe del draconequus toccano la mia carne e il dolore si acuisce al
punto che non posso più sopportarlo. Mi abbandono a terra
mentre sfogo con un grido talmente intenso da fare paura anche a me
stessa tutto il dolore che provo.
Toccata
terra, una nuova voce interrompe quella scena gridando “Ora
basta!” prima che un flash verde illumini tutta la stanza,
accecandomi per un momento.
Eppure,
dopo quella strana luce, avverto il dolore passare completamente
lasciando come unico testimone della sua esistenza il mio stato
estremamente provato, la pelle sudata e gli occhi umidi. Come se il
flashback avuto prima di venire qui non fosse stato abbastanza.
Riapro
gli occhi osservandomi intorno. Fluttershy è a terra mentre un
paio dei suoi animali, un piccolo coniglio bianco e un gufo, la
soccorrono. Non riesco a trovare Cuore d'Oro. La stanza attorno è
invece un completo disastro. Un caos di mobili rotti, libri e oggetti
sparsi per il luogo.
Caos.
Discord!
C'è
sempre stato lui dietro a tutto questo... avrei dovuto immaginarlo
fin dall'inizio! Gli Elementi dell'Armonia senza portatore, le vite
di tutti gli abitanti cambiate dal giorno alla notte...
Non
riesco tuttavia ad elaborare appieno la scoperta appena fatta che la
vista di un paio di zoccoli, protetti da eleganti scarpette dorate,
mi riporta subito al presente.
Riconosco
l'anatomia di quella zampa all'istante e immediatamente penso a come
appartenga all'ultimo equino in Equestria con cui vorrei avere a che
fare, in questo momento.
Alzo
lentamente gli occhi fino al volto dell'essere avanti a me e la vedo.
Queen
Chrysalis.
È
in piedi, avanti a me, con uno sguardo ben lontano da quello benevolo
che le avevo visto al Giardino Dolcimele. L'espressione contrariata,
le narici allargate e il respiro profondo suggeriscono che sia
estremamente in collera per qualcosa.
“Celie...”
mi saluta lei, semplicemente, riuscendo a non far trasparire emozione
alcuna nel mentre.
Mi
rialzo lentamente, aiutandomi con le ali per fare prima, e quando i
nostri occhi si incrociano lei aggiunge, questa volta con un sottile
velo di minaccia “Noi dobbiamo parlare.”
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