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IL CANTO DEL CIGNO
Epilogo.
"E' lui?"
"A quanto
pare..."
"Perchè non ne sapevamo niente?"
"Perchè lei è una stronza opportunista. La
conosciamo ormai"
"Ma avrebbe potuto almeno..." Scott si zittì quando vide
Derek
Hale che li sovrastava con un sopracciglio alzato. Stiles si fece
piccolo sul divano di Lydia e fece finta di trovare molto interessante
la nuova carta da parati.
"State davvero spettegolando?"
"No" dissero velocemente.
"Lo state facendo" Derek li guardò male. "Mentre bevete
birra e
sul divano della vostra collega - cosa siete, due nonnette che
giudicano il fidanzato della nipote, o federali di trent'anni?"
tirò uno scappellotto a entrambi (forse a Stiles meno
potente,
ma ehi!, non voleva farlo eccitare durante il party della Martin).
"Lydia non ci aveva detto che stava con quel Parrish" si
giustificò Stiles "ed è un vice sceriffo. Lydia
odia i
poliziotti, figurati i vice sceriffi!"
Derek alzò gli occhi al cielo e strappò ad
entrambi la birra. "Sarà una sua scelta! Non
impicciatevi"
"Siamo protettivi" Scott arricciò il naso.
"Di un'analista della CIA, che fa Krav Maga e Taekwondo?"
scoppiò in una risatina sarcastica che li fece vergognare a
morte. "Ragazzi. Ritirate gli artigli. Lo state spaventando a morte".
Effettivamente, Jordan Parrish aveva l'aria da cerbiatto spaurito,
circondato da spie e federali, ad una semplice festa in casa della sua
fidanzata. Si sentiva fuori posto e osservato dai due partners
di Lydia che, dal canto suo, fingeva di non vedere l'aria rarefatta che
aleggiava tra gli uomini più importanti della sua vita.
Nemmeno Allison le era tanto d'aiuto, perchè faceva gli
occhi dolci a Scott e non
l'aveva nemmeno aiutata a servire l'aperitivo!
"Se due federali lo spaventano a morte, come pretende di fare il suo
lavoro?" Stiles arricciò le labbra.
Derek lo guardò male e Scott decise che era arrivata l'ora
di sparire. Tutti in ufficio si erano accorti che tra l'agente Hale e
Stiles non vi era un semplice rapporto di lavoro - il capo lo chiamava
per nome troppo spesso, usava un tono confidenziale e andavano sempre
via insieme -e, ad essere specifici, Peter Hale l'aveva detto a
chiunque fosse in grado di afferrare le sue battutine a doppio senso e
così era diventato un pettegolezzo diffuso.
Derek prese il posto di Scott sul divano. "Non poteva rimanere single
per sempre. E' una bellissima donna" gli ripassò la birra,
che Stiles prese con una smorfia.
"Lo so, ma... non mi sembra proprio il suo tipo"
"Nemmeno tu eri il mio" gli sussurrò ad un orecchio e Stiles
arrossì. "Lasciale fare le sue scelte e prova a conoscerlo.
Non fare il fratello cattivo e protettivo, non ne sei capace. E
credimi, ho ricoperto questo ruolo per anni con mia sorella"
Stiles tirò su col naso. "Parrish!" urlò dal
divano e l'agente si voltò velocemente. "Sabato, dopo il
turno, io e Scott ci prendiamo una birra da O'Brien. Che fai, vieni?"
Jordan sorrise eccessivamente e con entusiasmo. "C-Certo. Con molto
piacere"
Derek assistette alla scena compiaciuto e baciò Stiles
delicatamente appena sotto l'orecchio. "Sei così sexy quando
mi obbedisci"
"Intendi tutti i giorni a tutte le ore?"
Risero e Derek si prese il suo tempo per osservare gli occhi grandi, il
naso piccolo e le labbra morbide. Fare l'amore con Stiles era stato
fantastico e intimo, sensuale ma carezzevole. Ne era ossessionato,
tanto che anche a lavoro cercava il contatto (con grande divertimento
di suo zio). Stiles era quello che aveva sempre cercato, il cambiamento
era stato così repentino ed evidente che persino Boyd aveva
voluto conoscerlo - non avrebbe dimenticato facilmente Stiles seduto
sul pavimento con la sua figlioccia, mentre loro due guardavano una
partita di baseball in tv ed Erica ridacchiava divertita dalla cucina.
La verità era che Stiles Stilinski sapeva di Famiglia,
qualsiasi cosa facesse, anche quando gli portava il caffè la
mattina: era una sensazione che pensava di aver dimenticato.
"Sono felice" sospirò Stiles, mentre lui allungava la mano
per accarezzargli la nuca. "E lo sarò finchè il
telefono sulla tua scrivania non suonerà per dirci che
c'è un hacker che sta tentando di derubare le banche
più potenti della città. Il che
rischierà di farci uccidere. Allora no, non sarò
più contento"
"Vuoi smettere di gufare?" Scappellotto.
"Scusa" si voltò a guardarlo con una strana luce negli
occhi. "Derek?"
"Sì?"
"Sarebbe sconveniente baciarti in modo profondo e languido sul divano
della tua sottoposta e davanti a tutti gli invitati?"
Derek deglutì. "Sarebbe molto sconveniente"
"Lo sai che Lydia ha anche sistemato una camera degli ospiti?" si
fissarono per un minuto per poi alzarsi in sincrono.
"Stiles, ti do solo venti minuti"
"Ne voglio almeno quaranta, Boss. Vestito casual mi fai impazzire"
Fine :D
Scusate, scusate il ritardo ma è stato un periodo ASSURDO!
Ho intenzione di non abbandonare questa idea, quindi
potreste ritrovarvi dei missing moment di questa fanfic sotto forma di
one-shot :) Stay tuned!
A.
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