E il nastro si riavvolse
Questa storia partecipa al
contest Dimmi
il tuo nome... E ti dirò quale pacchetto avrai! indetto da Winstar.love sul Forum di EFP e si classifica
prima.
Nome sul Forum: Bella Black
Nome su EFP:
Black Beauty
Titolo: E il
nastro si riavvolse
Trama: What
if...? E se...
Bellatrix avesse ucciso Ron? E se fosse ancora viva? Ronmione sulla
reazione di Hermione dopo la morte del fidanzato. La mia versione dei
fatti, enjoy!
Lettere scelte: V - A - N - E - S
Note: //
2 Maggio
1998 - Hogwarts
Tutto
sembrava muoversi
intorno a lei. Vedeva sfocato, con macchie di colore che inondavano il
suo campo visivo. Era tutto stranamente ovattato, sentiva solo il
rimbombo di rumori e suoni, che apparivano distanti.
Il mondo non è
più un problema mio.
Sentiva
una specie di opprimente stanchezza a pesarle sulle spalle, mente un
grosso groppo in gola le mozzava il respiro.
Io li ho salvati, io ho
combattuto! Per cosa poi? Ho perso. Ho perso tutto.
Aveva
freddo, ma non faceva nulla per riscaldarsi. Era un altro tipo di
freddo, un gelo che arrivava da dentro.
Ho
passato gli ultimi sette anni della mia vita a combattere per qualcosa
di molto più grande di me, con le aspettative di tutti sulle
spalle. Sono la loro eroina, la ragazza modello, la mente del Trio...
Lo stesso trio che adesso è un duo.
Due
braccia calde
l'avvolsero, tirandola su quasi fosse una bambola. Un giocattolo che un
tempo era bello, un giocattolo che trasportava in sé il
ricordo
di giorni felici, un giocattolo che adesso si è rotto
irreparabilmente. Lei era così: una fragile bambolina di
porcellana incarnata in una ragazza dai capelli spettinati, i vestiti
lacerati e un vuoto nel cuore. Il contrasto fra caldo e freddo era
musica sulla sua pelle, ma lei era come un sordo: incapace di sentirla.
Lasciami
Harry, lasciami! Non tirarmi su, non vedi? Sono caduta troppo in basso.
Lasciami andare, Harry, lasciami annegare insieme a lui.
Due
occhi verdi la
fissarono, le posero la stessa domanda che le avevano fatto in molti,
quasi a scrutarla dall'interno. Erano colmi di tristezza e
preoccupazione, ma Hermione non sentiva nulla. Nulla senza
lui.
Nessuno può
capire come mi sento...
-Io
ti capisco
Hermione, sai? Voldemort ha portato via tante persone care anche a me.
Ma loro non vorrebbero che noi stessimo così... Loro
vorrebbero
che noi vivessimo...- ma la sua voce era fragile e stava per spezzarsi.
Era incrinata dal pianto quando ripensava a tutte le persone care a lui
che avevano perso la vita. Ma lui doveva essere forte, forte per
sorreggerla, forte per guidarla, forte per lei.
Harry può
capire, lui c'è passato. Anche lui ha perso, lui
è come me, lui...
E
le lacrime
finalmente scesero. Fredde come il ghiaccio, ma che bruciavano la
pelle. Tremendamente liberatorie. Singhiozzi soffocati nella T-shirt
del Prescelto, che non sapeva come consolare l'amica. -Ron era anche
amico mio...- e dimenticarlo era difficile, impossibile. Ricordava
tutto: ogni singola lentiggine, ogni singola battuta che non faceva
ridere ma alla quale lui ed Hermione si mostravano divertiti per non
ferirlo, ogni singolo gesto, ogni singola espressione, ogni singolo...
Un singhiozzo spezzò l'aria. La ragazza
si accasciò
di nuovo a terra.
Non posso, non ce la faccio... A
questo punto non so se è meglio vivere o morire!
-Hermione,
lui ti
amava. Ti amava fin dal quarto anno e non te l'ha mai detto. Ma ti
amava...- Harry non sapeva uscirsene con una battuta divertente e
inappropriata come Ron. Harry non era Ron.
Ron se n'è andato,
Ron non c'è più, non posso farcela...
Pian
piano, calava
il sole. Hogwarts si stagliava contro il cielo che andava tingendosi di
rosso, arancio e giallo. -Beh... domani ci sarà bel tempo...-
No,
Harry non era Ron, ma ci stava provando con tutto se stesso.
La
Battaglia Finale si era conclusa da poco, i buoni avevano vinto... Ma
il prezzo da pagare era stato alto.
Ci saranno sempre nubi nel mio
cuore.
-Hermione
devi
riprenderti! Dov'è finita la ragazza che conosco?! Sei
sempre
stata la migliore di noi tre e saprai farcela. Sei sopravvissuta a
tutto, persino a...- le parole gli morirono in gola. La Grifondoro
seguì lo sguardo del suo compagno fino al suo avambraccio
sinistro. -Persino a lei...-
la sua voce era carica di odio. Gettò uno sguardo al corpo
del fidanzato, stesso davanti a loro, freddo e privo di vita.
Ron, cosa ti ha fatto
quella strega?
-L'hanno
catturata,
se ti può interessare...- la ragazza annuì
bruscamente e
con un gesto si asciugò le lacrime.
Per Ron...
Avanzò
fino a rientrare nella struttura di pietra che per anni aveva chiamato
casa.
Non c'è
casa senza lui...
Hogwarts
l'accolse
silenziosa come aveva sempre fatto. La sua ombra fendeva gli ultimi
raggi del sole morente mentre si dirigeva verso una stanza abbastanza
vicina alla Sala Grande, dove erano raccolti i feriti e i morti.
Incontrò una Ginny piangente lungo il percorso e
l'abbracciò stretta, le loro lacrime che si mischiavano.
-Lui
è...- iniziò la rossa piano -Fuori- un'altra
voce
spezzata, quella di Harry, che accolse anche lui fra le braccia la sua
fidanzata. -Mi sembra giusto che teniate il corpo- Hermione
annuì meccanicamente e riprese a camminare, lasciando Harry
e
Ginny indietro.
Me la
pagherà...
Animata
da un
desiderio di vendetta che le era mai appartenuto prima d'allora,
Hermione varcò la porta della stanzetta. Lì,
Bellatrix
Lestrange era trattenuta da due Auror, uno dei quali sembrava piuttosto
interessato al corpo della donna, che aveva messo su peso da
quando era evasa nel Gennaio di due anni prima, ed era trattenuto senza
neanche troppo interesse dall'altro. -Tu brutta...- la Grifondoro
entrò come una furia. -Questa è l'ultima volta
che fai
del male a me o alle persone che amo!- e sguainò la
bacchetta.
Lo sguardo di stupore sul volto della donna si trasformò in
fretta in
una smorfia di scherno. -Ma guarda un po' chi abbiamo qui...-
cantilenò. Ma non fece in tempo a dire altro che Hermione
urlò: -Zitta! Devi stare zitta, donnaccia che non sei
altro!- e
si avvicinò pericolosamente, la bacchetta puntata sotto la
gola
candida di Bellatrix.
Questo è per Sirius,
Dobby, Tonks, Ron e tutte le persone che hanno sofferto per mano tua!
L'unica
risposta
che ottenne però fu un sadico sorrisetto e una risata da
pazza.
-Metti via la bacchetta: una sudicia sanguesporco babbanofila, per
giunta Grifondoro non lo farebbe mai!- Ma la ragazza serrò
le
dita attorno allo stecchetto che emetteva calde scintille contro la
pelle pallida della Mangiamorte. I due Auror non davano segno di
volerla fermare e sarebbe stata finita per Bellatrix se non fosse stato
per due persone che fecero irruzione nella stanza in quel momento.
-Hermione ferma!- la riccia si girò sorpresa verso Harry e
Ginny, che guardavano con malcelato disprezzo la strega oscura. -Non ne
vale la pena. Per quanto voglia vendicare mio fratello, tu sei una
delle poche persone in questa guerra che può dirsi davvero
pulita, che non ha ucciso nessuno... Non ne vale la pena. Non per lei-
e la squadrò come si guarda un vecchio straccio.
Ginny ha ragione... Ma lei ha
ucciso Ron!
Hermione
era
profondamente indecisa, ma lo sguardo di Harry la convinse ad abbassare
la bacchetta. Gli occhi di Bellatrix brillarono di malizia
-Sì,
Potterino ha ragione, abbassa la bacchetta!- la ragazza strinse i pugni
fino a far sbiancare le nocche; poi, si girò lentamente e
fece
per andarsene. E proprio quando la donna stava per canzonarla di nuovo,
si girò di scatto e, come aveva fatto anni prima con il
nipote,
le tirò un violento colpo al viso, facendola prima piegare
in
due e poi barcollare all'indietro, dritta dritta fra le braccia
dell'Auror. Lasciò la stanza con un sorriso soddisfatto sul
viso, vedendo uscire anche il compagno e non preoccupandosi minimamente
della sorte della donna, completamente in balia dell'Auror.
Giustizia è
fatta... almeno in prima battuta. Farò in modo che le venga
dato il bacio del dissennatore...
-Hermione-
Harry
appoggiò una mano sulla sua spalla e le disse che aveva
fatto
bene a non ucciderla. -È giunto il momento di pensare al
futuro-
19
anni dopo - King's Cross Station
Hermione
guardò i suoi "nipoti" salire sul treno per Hogwarts e le
vennero in mente tutte le sue avventure. In quel momento rivolse un
sorriso a Ron, che era sicura che li stesse guardando e
salutò
con la mano. Harry aveva
ragione, dopo tutto. pensò sorridendo,
mentre il nastro, pian piano, si riavvolgeva.
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