Everything's possible

di ___Lils___
(/viewuser.php?uid=179952)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Come detto prima nella descrizione, è una storia che si basa su avvenimenti reali e dopo che la mia bellissima e dolcissima amica l'ha letta ha voluto condividerla con voi, quindi eccoci qua.
So perfettamente che la dinamica degli incontri è surreale, ma spero vi piaccia comunque. 
Il personaggio che la nostra protagonista interpreterà è Sambril, protagonista di questa storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2632256&i=1
Non ci sarà bisogno di leggerla per capire le dinamiche di questa, ma se volete passare capirete qualcosina in più.
Un bacio
_Lils_



“Io vado a fare una passeggiata, ci vediamo dopo”
“Sicura di voler andare sola?”
“Sì, Ale. Ho bisogno di stare un po’ da sola, scusami”
La mia migliore amica corre ad abbracciarmi, mi stringe forte, è più grande di me di un anno, ma è più bassa e sono sempre io che sembro proteggere lei, non il contrario: “Va tutto bene, non ti allontanare troppo. Ti raggiungo dopo, non mi piace lasciarti per tanto”
Annuisco e tiro un sorriso mentre esco dall’appartamento. Avevamo programmato questa vacanza da quando avevamo sei anni, un giorno le avevo raccontato di un film che avevo visto girato in quella fantastica terra, lei, da ottima migliore amica, mi promise che finiti i miei esami di maturità mi ci avrebbe portato. Avevamo sempre fantasticato su quanto mi sarebbe piaciuto e quanto lei si sarebbe annoiata e divertita contemporaneamente, non aveva mai visto un film de “Il Signore degli Anelli”, diceva che non era il suo genere nonostante io avessi più volte cercato di persuaderla da buona Ringers. Purtroppo nessuno delle due immaginava che avremmo affrontato quel viaggio con tanto dolore, non volevo più partire, ma Alessandra era convinta che partire mi avrebbe fatto bene, dovevo staccare il cervello dopo la perdita di mia madre, uccisa dall’uomo che aveva giurato di proteggerla.
Iniziai a camminare sulla costa di Wellington, il mare era sublime e sembrava un sogno, mi sedetti sulla sabbia e continuai a fissarlo, a mia madre il mare piaceva così tanto, avevo fatto spargere le sue ceneri in esso, diceva sempre che voleva andasse a finire così. Porto una mano sulla sinistra del mio addome, pioverà, fa sempre male quando sta per piovere.
“Ti prego dimmi che non sei una giornalista!”
Mi volto di scatto verso quella voce, spalanco gli occhi quando capisco chi è, lo vedo sorridere e sedersi vicino a me: “Non sei una giornalista, mi sembra ovvio, ma sei una fan. Non metterti ad urlare, ti prego”
Mi rivolge uno sguardo supplichevole e sorrido: “Non sono il tipo”
Probabilmente fino a qualche mese fa lo avrei fatto, ma non ora. Non sono più il tipo che fantastica tutto il giorno su come la vita potrebbe essere, non sogno più, mi baso sulla realtà dei fatti e la realtà è che andare dietro a dei romanzi fantasy ed ai rispettivi film è da bambini , io non posso permettermi di esserlo.
“Menomale, io sono…”
“Elijah Wood, so chi sei. Ricordi? Sono una fan, lo hai detto tu poco fa”
Continuo a guardare il mare e lui sembra sorpreso dal mio comportamento, ma anche grato per non essergli saltata addosso, sento il suo sguardo su di me: “Tu sei?”
“Scusa, sono una gran maleducata.Giada Rizzo, piacere di conoscerti”
Sorride mentre stringe la mia mano: “Non preoccuparti, come mai qui, Giada?”
“Vacanza con la mia migliore amica, appartamento ad un kilometro da qui”
Lui ride, alzo un sopracciglio, perché diamine sta ridendo?
“Scusa, ma credevo fossi del posto, con la mia domanda intendevo come mai in questo posto dimenticato da tutti”
“Proprio per questo: è dimenticato da tutti. Volevo godermi la solitudine”
Vedo la sua faccia farsi interrogativa: “Sei in vacanza con la tua migliore amica e vuoi stare da sola? Non è normale”
Sorrido e sposto il mio sguardo di nuovo sul mare: “Mai detto di essere normale, è una lunga storia”
Provoco una risata in lui con la mia affermazione, inizia a fissare anche lui il mare: “Due giorni prima dell’inizio del primo blocco di riprese de 'Il Signore degli Anelli' sono capitato qui per caso, mi sembra giusto rifarlo anche per il primo blocco di riprese de 'Lo Hobbit'. Sono piuttosto scaramantico”
Mi alzo e lui mi fissa: “Elijah Wood, Frodo, ti lascio. Piacere di averti conosciuto, la mia migliore amica mi starà cercando”
“Non chiedi neanche un autografo?”
“Non sai quanto vorrei farlo, ma quella è la vecchia Giada che devo sopprimere a tutti i costi, devo cambiare nonostante l’amore che provo per questa terra, per la mia Saga preferita e per voi attori, non posso lasciarmi tentare”
Lo vedo guardarmi stralunato, come biasimarlo? Probabilmente pensa che lo sto prendendo in giro, ma in realtà sto prendendo in giro solo me stessa. Cammino per un po’ prima di avvistare i capelli cespugliosi della mia amica, sembra circondata da diverse persone, mi avvicino di corsa: “Ale?”
“Io ti uccido! Ti avevo detto di non allontanarti, stupida! Mi hai fatto prendere un colpo! Credevo… credevo di averti perso!”
Sorrido nel vedere la mia migliore amica sull’orlo di una crisi di nervi: “Ero a guardare il mare, sto bene”
“No, tu non stai bene! E’ stato un errore portarti qui, troppi ricordi. Credevo che saresti tornata quella di un tempo, ma sei peggiorata.”
La guardo con un sorriso amaro, la stringo a me: “Apprezzo tutto quello che stai facendo, ma io non potrò mai più essere la stessa persona, so che stai male per i miei mezzi sorrisi e per la mia risata fredda, ma ci vorrà tempo. Un giorno magari tornerò, non ora”
Le asciugo le lacrime e sorrido: “Andrà tutto bene”
Dovrebbe essere lei a rassicurare me, ma sono sempre stata io la più forte, in quel momento mi volto per ringraziare coloro che si sono dovuti subire la mia migliore amica isterica, questa volta rimango a bocca aperta.
“Giada, che succede?”
Guardo Alessandra con un sopracciglio alzato: “Tu sei stata soccorsa da Peter Jackson, Martin Freeman e Richard Armitage e mi chiedi cosa succede?!”
La vedo spaesata mentre i tre uomini ridono di gusto, mi porto una mano sulla fronte: “In 16 anni di amicizia non ti ho insegnato proprio nulla!”
Continua a guardarmi spaesata ed io rido per la comicità della scena, è una causa persa in principio: “Il regista de 'Il Signore degli Anelli', John Watson e Guy di Gisborne, capito ora?”
Lei sorride, un sorriso troppo grande solo per aver capito chi sono: “Hai riso, la tua risata, era la tua risata!”
Sorrido e scuoto la testa: “La tua idiozia può fare miracoli!”
Mi abbraccia sotto gli sguardi spaesati e divertiti dei tre interlocutori, mi rivolgo a loro: “Vi ringrazio, se non avesse trovato qualcuno sarebbe svenuta”
“Non dovresti farla spaventare in questo modo, noi torniamo alla ricerca di Elijah, piacere di avervi conosciuto”
“E’ sulla costa, piacere nostro, scusate ancora”
Li vedo allontanarsi, fosse successo pochi mesi fa sarei morta d’infarto, ma il controllare le mie emozioni è diventato facile ora, fingere è diventato normale.
“Hai appena esaudito un tuo desiderio”
“Un vecchio desiderio, ora si torna all’appartamento. Forza, isterica”
La vedo sorridere mentre l’abbraccio, mi volto per vedere un’ultima volta quelle tre figure, so bene chi sono e chi saranno nel film, quando avevo saputo della scelta di Jackson avevo iniziato a saltellare come una pazza durante l’ora di recitazione pomeridiana, mi ero fatta cacciare fuori dall’aula: uso di oggetti non consentiti in classe e atteggiamenti poco consoni. Incontro lo sguardo dei tre, stranamente ci stanno ancora guardando, abbozzo un sorriso e torno con la testa per terra.
***
“Sicura di non voler tornare a casa?”
“Perderemmo solo i soldi della vacanza, ormai ci siamo. Cerchiamo di godercela”
Il campanello suona ed io sorrido grata, Alessandra non è una grande cuoca e il cibo di qui non è di mio gradimento, la pizza la fanno ovunque fortunatamente e qui sembrano essere molto veloci nel consegnarla. Vado alla porta con i soldi in mano, la apro con la mano tesa pronta a pagare, ma non è il ragazzo delle pizze che mi trovo di fronte: “Cosa ci fate qui?”
I due uomini che ho di fronte alzano le spalle: “Possiamo entrare? Dobbiamo parlarti”
“Peter Jackson e Andy Serkis devono parlare con me?”
La vecchia me sarebbe ufficialmente morta, vedo i due annuire: “E’ urgente”
“Entrate”
Vedo Alessandra armeggiare con tazze e caffettiera, tenta di preparare il caffè mentre cerca di capire ogni singolo dettaglio di quello che i due uomini mi stanno dicendo, si sta impegnando molto perché neanche io riesco a mettere a posto tutti i pezzi e non sto facendo nient’altro se non ascoltarli.
“Voi state chiedendo a me di entrare nel cast del film?”
Vedo i due uomini annuire e alzo un sopracciglio: “E’ uno scherzo, vero? Dove sono le telecamere?”
“Non stiamo scherzando, abbiamo bisogno di te. L’attrice che doveva interpretare Sambril ha rinunciato all’ultimo, ci serve qualcuno che conosca bene il personaggio e che sappia recitare”
Guardo il Signor Serkis frastornata: “Voi venite a chiedere ad un’italiana neodiplomata nella Scuola di Arti Drammatiche di prendere parte ad una produzione di questa grandezza? Inoltre come avete fatto a sapere che mi sono diplomata in recitazione a pieni voti?”
“Credevo di aver già visto te e la tua amica da qualche parte, Elijah mi ha detto il tuo nome e ho capito chi eri, ti ho visto pochi mesi fa sul telegiornale, la tua faccia era ovunque: ‘Giovane aspirante attrice, scritturata per un film hollywoodiano, si butta sulla migliore amica per salvarla da un proiettile: polmone perforato e rimosso, dopo due settimane di coma è di nuovo in grado di reggersi sulle sue gambe. La madre non…”
“Ok, ho capito. Non c’è bisogno di continuare”
Abbasso lo sguardo, Alessandra corre al mio fianco e posa la mano sulla mia spalla, Jackson sembra mortificato: “Non volevo farti star male”
“Non è nulla, ci sono abituata. Io credo di dover rifiutare, ho deciso di smetterla con il mondo della fantasia, dopo questa vacanza tornerò in Italia e mi iscriverò alla facoltà di Medicina, mia madre voleva questo e non posso deluderla”
Vedo il volto dei due rattristarsi, immagino la situazione in cui sono loro e mi dispiace lasciarli in essa, ma non sono pronta, non posso farlo.
“Falla finita!”
Mi volto verso Alessandra, ha le lacrime agli occhi: “Tuo padre voleva uccidere tutti quelli a cui tenevi per farti soffrire prima di ucciderti, cos’è? Vuoi aiutarlo a farti morire? Ti ho visto rialzarti da quel letto dopo due giorni dal tuo risveglio, camminavi e respiravi a fatica, ma avevi una forza che appartiene solo a te, dove diamine è finita quella forza? Dov’è la Giada che conosco? Volevi diventare un’attrice per fare un film epico come 'il Signore degli Anelli', te ne stanno dando la possibilità, è un treno che passa una volta sola! Quel giorno ti ho permesso di prenderti il proiettile per me, oggi non ti permetterò di perdere questa opportunità! Tua madre non voleva una figlia medico, voleva una figlia felice, voleva che la sua farfalla spiegasse le sue ali!”
Ingoio a vuoto più volte, i due ospiti sembrano spaesati dalla reazione della mia migliore amica, quello che ha detto è vero, ma sono pronta per un ruolo di quell’importanza? Pronta a lasciarmi tutto alle spalle? No, non potrò mai.
“Fallo per me”
Apro le braccia e lei si fionda in esse, mi stringe forte mentre io guardo coloro che hanno forgiato la mia infanzia: “Chi altro sa della mia storia?”
“Nessuno, solo noi due e la responsabile dei casting, è stata lei a cercare informazioni su di te. Per il resto nessuno”
Guardo Alessandra, poggia il viso sulla mia spalla e mi stringe come per paura di perdermi: “Accetto, ma non dite a nessuno quello che sapete su di me”
Vedo Andy aprirsi in un sorriso, Peter si avvicina e mi stringe la mano, mi sorride paterno, i suoi occhi sembrano sussurrarmi che andrà tutto bene: “Questo è il contratto, il tuo agente può dare un’occhiata”
Sorrido imbarazzata: “Non ho un agente”
“Ce l’hai invece:Alessandra Rami , la quale sa che ci si può fidare e ti ordina di firmare ora quel contratto o ti impicca!”
I due iniziano a ridere mentre io sorrido, firmo il contratto e sospiro, Peter mi stringe la mano: “Ci hai salvato, Giada”
“Credo che siate stati voi a salvarmi da me stessa”
Andy si avvicina a me e mi posa una mano sulla spalla: “Sarai grande, ho visto il vostro show di fine anno, sei stata magnifica”
Sorrido e arrossisco, Alessandra mi abbraccia di nuovo e Peter sorride a sua volta: “Questa Giada mi piace di più di quella tenebrosa, domani ti manderò un auto, tu e la tua agente verrete agli Studios e avrete le vostre roulotte, ovviamente vicine”
Sorrido, non permettono a nessuno di entrare se non fa parte del cast, hanno capito che io ho bisogno di lei, almeno per i primi tempi.
“A domani, Sambril”
Li vedo uscire dalla porta, sorrido: “A domani”
Si chiudono la porta alle spalle ed io mi volto verso Alessandra che ha, per l’ennesima volta, le lacrime agli occhi, sposto lo sguardo verso il soffitto e sorrido: “Sarò nel cast de 'Lo Hobbit', io sarò nel cast!”
La mia migliore amica inizia a saltellare ed io faccio lo stesso. Rido, rido di gusto, Alessandra fa lo stesso e corre ad aprire la porta, questa volta è il ragazzo delle pizze. Ci accomodiamo per terra e  iniziamo a mangiare, lei non smette di sorridere: “E’ bello rivedere la vecchia te”
“E’ tornata solo grazie a te, non sarei mai venuta qui se tu non mi avessi costretto e non avrei mai accettato se tu non mi avessi aiutato a capire”
“Sono una grande”
Sorrido e l’abbraccio: “Sì, lo sei. Grazie”
La vedo addentare di nuovo la sua pizza, improvvisamente diventa seria e pensierosa: “Che c’è?”
“Sai che dovrò andarmene prima o poi, non posso restare in Nuova Zelanda, ad Ottobre ricominciano gli esami all’Università”
“Lo so, ma anche se fossi rientrata in Italia saremmo state divise, tu Roma ed io Bologna. Continueremo a sentirci, tutti i giorni, magari evitando di chiamare l’altra quando da lei sono le quattro di notte”
Cominciamo a ridere come delle pazze poi lei torna seria di nuovo: “Ora che hai?”
“Chissà se ci saranno dei figoni nel cast, che ne dici?”
Per le risate le sputo addosso l’acqua che stavo bevendo: “Sono stati resi noti solo i due che hai visto con Peter, ammettiamolo Armitage non è affatto male, ma ha qualcosa come 20 anni in più di noi”
“Uffi!”
Ricominciamo a ridere come matte, incredibile come un semplice incontro mi abbia cambiato la vita di nuovo, continuiamo a scherzare per tutta la sera e Alessandra cade in sonno profondo, sorrido nel vederla così, sembra una bambina indifesa più del solito. Sistemo le nostre cose nelle valigie, si fa notte fonda, ma non ho sonno ed esco per guardare il cielo, è limpido e le stelle brillano più che mai: “Sto facendo la cosa giusta, mamma? Voglio solo renderti orgogliosa di me, ma Alessandra ha ragione devo vivere, non sopravvivere. Questa è la strada che volevo intraprendere da sempre e ora ne ho l’occasione. E’ tutto così buffo, tra tanti sono venuti da me. Devo prendere il volo, sto spiegando le ali. Sarai fiera di me, mamma”




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2933049