Dawn Lerner
non può vederli, ma sa che ci sono. Gli sguardi di disappunto che seguivano Hanson ad ogni passo durante gli ultimi tempi. Quelli che
gli bucavano la nuca , diceva lui, quelli che anche lei che avrebbe dovuto
sostenerlo sempre e comunque, gli rivolgeva di sottecchi.
Li sente dietro la schiena, appuntiti come spilli, Grimes
non vuole cedere, non vuole lasciare Noah e lei si
sente sempre più vicina a fare la fine di Hanson.
-Allora l’accordo salta.-
-Ormai è fatta.-
Rick spinge indietro Noah con una mano sul petto, gli
fa segno di incamminarsi mentre lui fa altrettanto. Sono poliziotti e una parte di lui, quella che è rimasta un mite
vicesceriffo della Georgia, è convinta che non spareranno mai alle spalle.
Stupido, coglione, sentimentale
sussurra una vocina da qualche parte nella sua testa, ma Rick continua a
camminare. È già su una china pericolosa, deve darsi una calmata se non vuole
discenderla completamente.
Lo sparo è così improvviso e assordante che Rick per un momento che sia lui quello
che è stato colpito. Si rivede sdraiato nell’erba con Shane addosso che cerca
di tenerlo nel mondo dei vivi, ma poi capisce. Succede quando vede Beth portarsi una mano alla nuca e poi guardarla orripilata. Quando alle sue spalle, Noah
cade a terra come un sacco.
-Dawn perché lo hai fatto?- urla Sheppard
fra il folto dei poliziotti immobili dietro di lei.
-Dawn perché lo
hai fatto?- Sussurra Hanson
mentre un rivolo di sangue gli bagna un angolo della bocca.
Beth fissa il
corpo di Noah bocconi ad un passo da lei. Quello che
le ha sporcato il collo era il suo sangue e nonostante si sia pulita con una
mano, lo sente scivolare fra le scapole come un rigagnolo viscido -Noah.- bisbiglia.
È troppo, troppo, troppo. Alza gli occhi su Dawn
che ricambia il suo sguardo dietro a quella maschera di stupore misto ad orrore
che si è cucita addosso nel momento stesso in cui si è accorta di aver firmato
la sua condanna a morte e prima che possa puntare di nuovo la pistola, le è
addosso.
E’ una donna forte Dawn Lerner, addestrata a
combattere, ma la furia che Beth sente in corpo è
così forte da farle resistere al dolore di quel pugno che le arriva come un
treno in faccia.
Beth la butta per terra, le sale sopra. Quando da
piccole lei e Maggie giocavano alla lotta, era sempre
lei a vincere, anche se era la più piccola e Maggie
le tirava i capelli.
-STRONZA!- sfila dal loro nascondiglio le forbici chirurgiche -STRONZA
PSICOPATICA!-
Affonda la punta della forbice una prima volta e il sangue la colpisce di
nuovo. Sul viso, sul collo, è come una fontana che spruzza d’estate. E’ come la
canna dell’acqua con cui si facevano gli scherzi a vicenda alla fattoria quando
i morti viventi erano solo leggenda e suo padre sorrideva mentre aiutava la
Chicca, la vitellina che la seguiva ovunque come un cane, a partorire.
Mena colpi senza guardare, mentre un silenzio di piombo riempie tutto e c’è
solo lei, quelle forbici nel suo pugno e Dawn che
piano smette di difendersi.
-BETH!
BETH!-
Beth non si ribella quando qualcuno infila le braccia
sotto le sue e la solleva dal corpo inerme di Dawn. E’
fatta, è finita, ha ucciso il mostro alla fine del libro, quello che ha la
faccia che non ti aspetti e con esso ha ucciso anche sé stessa. Non ha più
nulla da temere.
Si lascia quindi prendere senza fare
storie, senza ribellarsi, e quando Daryl le alza a testa a forza , è uno sguardo opaco quello
che solleva su di lui fra la maschera di
sangue che le imbratta il viso.
-Beth! Beth!- Daryl la scrolla,
le pulisce il viso con i pollici, per nulla disgustato da quello che ha fatto,
e lei lo lascia fare, mentre lascia cadere l’arma del delitto accanto al
cadavere di Noah.
Era solo Lerner il problema, sorride,
di un sorriso spento, mentre Rick ottiene il permesso di andarsene, Solo lei.
Nessun capo degno di questo nome avrebbe permesso le botte e gli stupri.
Nessuno.
Stupida lei che non l’ha capito prima.
Maggie lascia
cadere il fucile e quasi inciampando nei suoi stessi piedi corre verso il
gruppo appena uscito dall’ospedale. Verso
Beth raggomitolata fra le braccia di Daryl.
-BETH!- la abbraccia con tutta la forza di cui è capace e la tira a sè, sobbarcandosi il suo peso per qualche momento prima di
finire in ginocchio sotto di lei.
Le pulisce il viso con le mani e i baci
che le fa piovere sulle guance e la fronte. Non le chiede nulla. Non è suo il
sangue che le imbratta la faccia e i vestiti ed è l’unica cosa che le importa.
-Va tutto bene sorellina, va tutto bene. Siamo di nuovo assieme.-
Dopo aver seppellito Noah, ucciso da un solo colpo
alla nuca, hanno deciso di accamparsi per la notte in un piccolo supermercato
poco fuori Atlanta.
E’ una struttura bassa, tozza, facile da difendere visto che ha solo due
ingressi, uno dei quali è stato bloccato con dei cassonetti della spazzatura
dall’esterno.
E’ probabile che qualcuno ci abbia vissuto per un po’, visto gli incarti di cibo sparsi per i
corridoi, e il sacco a pelo srotolato
nell’ufficio del responsabile-Probabilmente è uscito e non più
rientrato.- commenta Glenn sollevando
uno zaino da campeggiatore.
Rick si chiude nelle spalle, meglio per loro, c’è della biancheria dentro, un
kit per il pronto soccorso, tutta roba utile.
Per
tutta la sera Beth è al centro dell’attenzione.
Il gruppo sembra a fare a gara nel coprirla di attenzioni e se Rick che le
accarezza piano la testa mentre Glenn racconta cosa è successo durante il loro
viaggio verso Washington , è la cosa più bella e rassicurante che Beth ricorda le sia capitata da quando ha aperto gli occhi
in quell’ospedale maledetto, è Judith che tende le manine verso di lei con un
versetto contento a farle davvero capire che è tornata a casa e che va tutto
bene.
No, quasi tutto bene. Perché Daryl non le parla.
Dopo averla affidata a Maggie, non le si è più avvicinato, non l’ha guardata nemmeno una
volta per sbaglio e Beth
mentre si gira e si rigira sotto il telo cerato che Maggie
le ha amorevolmente rimboccato addosso, inizia a pensare che sia colpa di
quello che le ha visto fare.
L’ha lasciata che aveva paura di affondare il coltello nella testa di un
vagante e l’ha vista uccidere una donna a forbiciate .
-Daryl. Daryl. Daryl.-
Daryl aggrotta la fronte e nel sonno mangiucchia un -Fanculo.- a mezza bocca. Beth non vorrebbe
ridere, ma non riesce a trattenersi. Si è sdraiata accanto a lui, ma invece di
svegliarlo normalmente, ha iniziato a punzecchiargli il mento con la punta di
un dito.
-Daryl da quando hai il sonno così pesante?-
Daryl starnuta arricciando il naso e Beth tira indietro il ciuffo di capelli con cui gli ha
solleticato le narici. Daryl la fissa stralunato per
qualche secondo, prima di borbottare un - Sarai stronza ragazzina.-
-Daryl.-
-Dormi Beth, ne hai bisogno.-
-Daryl sei arrabbiato con me?-
Daryl alza la testa di scatto -Cosa?-
-Sei arrabbiato con me?-
No è che mi sento così in colpa che non
riesco a guardarti in faccia.
Daryl stringe fra gli incisivi l’interno di una
guancia mentre osserva il viso dispiaciuto di Beth a
un palmo dal suo. Non ha idea di cosa diavolo le sia successo in quel posto,
chi diavolo le ha fatto quelle ferite troppo fresche per essere frutto di
quella notte in cui l’ha persa di vista.
Sa solo che è colpa sua, perché non l’ha
protetta.
-E tu?- le chiede -Sei arrabbiata con me?-
Beth aggrotta la fronte -Perché dovrei esserlo?-
-Perché è colpa mia se sei finita in quel posto.-
E’ il turno di Beth di alzare la testa di scatto e di
fissare Daryl come se fosse impazzito di colpo -Daryl, ma che dici?- sibila.
-Beth fammi parlare.-
-No, perché come sempre dici solo cazzate!-
-Be…Ehi!-
Beth alza il braccio ingessato e affonda le dita nei
capelli di Daryl mentre lo costringe a piegare la
testa e ad arricciarsi contro di lei - Beth.- cerca
di ammonirla questo, ma riesce comunque a stringerselo al petto .
Sono incastrati come i pezzi di un tetris su un
pavimento umido e sporco, ma Beth finalmente si sente
a posto -Ssssh, fatti abbracciare.- sussurra - Ecco così.-
Si sente completa.
-Ragazzina?-
-Uhm?-
-Sei maggiorenne,vero?-
Beth sgrana gli occhi e scoppia a ridere e il suono della sua risata sembra quasi
rimbombare nelle ossa di Daryl che sorride
debolmente a sua volta - Sì, perché?-
-Perché ho la faccia fra le tue tette.-
-Non dirlo come se ti dispiacesse.-
-E chi ha detto che mi dispiace…Ahia, non picchiarmi col gesso però!-
Beth sfrega la bocca fra i capelli di Daryl mentre osserva la sua schiena abbassarsi e alzarsi
lentamente. Dopo aver intrecciato le gambe con le sue e averle poggiato una mano su un fianco, sembra
essersi appisolato.
-Daryl…- lo scrolla piano - Daryl.-
-Beth…-
-Mi prometteresti una cosa?- gli chiede.
-Tutto quello che vuoi a patto che poi dormi.-
-Mi giuri che mi farai dormire accanto a te tutte le notti da qui a per sempre?-
-Sarò il tuo orsacchiotto oltre che il tuo cavallo a dondolo, promesso.-
La mattina dopo è Maggie a trovarli abbracciati e
addormentati.
A otto anni Beth diceva che non c’era nulla di bello
nel principe quando da bestia diventata uomo, che era molto più bello e dolce
prima quando era insicuro dei suoi sentimenti e trattava Bella come se fosse
stata di vetro.
Maggie non può
fare a meno di notare la presa di Daryl attorno ai
fianchi della sorella, in modo in cui la stringe a sé forte , ma non troppo,
come se anche nel sonno, avesse paura di farle male.
Ride pianissimo, tornando giù, sdraiata accanto a Glenn.
A quanto pare anche nel mondo dei mostri la Bestia trova la sua Bella e da lei
impara ad essere un uomo, chissà se Beth dirà ancora
che il principe non è poi così bello, quando si renderà conto che la favola
che da bambina la stregava così tanto , è diventata
la sua realtà.
FINE.
Se vi
va, mi farebbe piacere sapere che ve ne pare di questa storia.