Invasion-37
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Beh...
Accidenti, come si può iniziare un capitolo così importante? Ho un vuoto di
idee... ma vabbè, vorrà dire che qualcosa mi verrà pure in mente! E' che, per
un'occasione così speciale ed unica, ho un sacco di cose da dire, e non saprei
quale dire per prima!
In ogni caso...
Benvenuti a tutti i fan di Digimon, italiani e stranieri, uomini e donne, di
ogni età e di ogni estrazione sociale! Quello che vi apprestate a leggere è
l'ultimo, sperabilmente atteso, capitolo della terza e ultima fanfiction del mio
ciclo dedicato a Digimon Adventure 02. E' stato un viaggio lungo, appassionante,
qualche volta difficile... ma comunque, ne è valsa la pena, per ogni singolo
capitolo! Abbiamo tutti vissuto delle avventure indimenticabili a fianco dei
bambini prescelti, vecchi e nuovi, e li abbiamo visti affrontare i nemici più
terribili... fare nuove amicizie, e nuove esperienze che li hanno fatti
crescere. Hanno passato momenti tristi e felici, hanno riso e pianto assieme...
e alla fine, loro e i loro amici Digimon sono riusciti a sconfiggere il loro
nemico più micidiale: Daemon, che ha perseguitato i sogni di Sho e dei suoi
compagni per dieci ani, e che era riuscito a sfuggire alla sua giusta punizione
nel suo primo incontro col gruppo di Daisuke... alla fine, è tornato per
vendicarsi, mettendo in moto un piano tanto complesso quanto pericoloso, che
però non si è risolto come lui o il suo complice Dragomon avrebbero
desiderato!
Dopo una bataglia finale lunga tre capitoli, la più lunga che io abbia mai
scritto, Daemon è stato annientato dalla forza combinata delle nuove evoluzioni
nate dalle Luci della Vittoria. Ora, non resta altro che concludere questa
storia... non prima, però, di aver ringraziato chi di dovere e di aver risposto
alle vostre recensioni!
Innanzitutto, anche se alla fine di questo capitolo ringrazierò tutti in
maniera più esaustiva, voglio dire grazie a tutti coloro che hanno letto le mie
storie, e mi hanno dato ancora più carica per andare avanti. Sappiate che è
stato anche merito vostro se questa storia, e la saga di cui fa parte, ha avuto
tanto successo. Ognuno di voi ha contribuito, nel suo piccolo, al completamento
di questo grande viaggio... e avete la mia più profonda gratitudine per
questo!
Come ho detto, però, il discorsone finale me lo voglio risparmiare per la
fine di questo capitolo. Per ora, credo che sia il caso di scrivere la parola
fine agli eventi di questa saga... e mostrare anche qualche retroscena che vi
darà un'idea di cosa aspettarvi più avanti! Ricordatevi che, mentre le vicende
di questa storia andavano avanti, ne accadevano altre negli altri Mondi
Digitali... e avrete modo di leggere, nelle storie che verrano riprese entro
breve, le storie dei Tamers, dei Guerrieri Leggendari, e degli agenti della DATS
(i protagonisti dela quinta serie, Digimon Savers). Abbiate solo un pò di
pazienza, poi... e riprenderò a scrivere anche di Sho, SnowAgumon e dei loro
compagni di Digimon Zero, per non parlare del mio prequel The Lost Past! Come
vedete, ci sarà ancora un bel pò da leggere...
...e ne avrete fino al mio cross-over finale, Digimon The EndGame! Ma per
quello... dovrete aspettare un bel pò. Intanto, accontentatevi di quel piccolo
assaggio che vi darò alla fine di questo ultimo capitolo!
Bene... ora, prima che la fine inizi, il consueto appuntamento con le vostre
recensioni! C'è un pò di malinconia nel rispondervi in un'occasione come questa,
ma... beh, doveva pur finire, un giorno o l'altro! E allora, non perdiamo altro
tempo!
Talpina Pensierosa: Non ti preoccupare, non sono uno che vuole recensioni
a tutti i costi! ^_^
Per il resto... mi fa piacere che questo capitolo ti sia piaciuto... e ti
assicuro che anche a me dispiace un pò che sia finita! Ma, su con la vita! Le
storie che verranno saranno - spero - ancora più entusiasmanti! Grazie ancora...
e buon ultimo capitolo!
Eden89: Grazie ancora! Ho voluto rendere il combattimento il più lungo
possibile apposta, in modo da dare una degna chiusura a questa battaglia
epica... però, sì, forse l'ho reso un pò troppo lungo in certi punti! Comunque,
sì, meglio che troppo corto! E mi fa piacere sapere che comunque era scritto
bene! Come ho già detto, Neo non era nella posizione di redimersi così,
all'improvviso. Era giusto che scontasse la sua pena...
Nicola: Dopo averla passata liscia nell'anime, potevo forse lasciar fare
a Daemon la stessa cosa nella mia storia? Certo che no... e allora, eccolo
sistemato a dovere! Credimi, è piaciuto tanto a me scrivere della sua fine,
quanto a te di leggerla! Grazie ancora delle tue lodi... e ti prometto che
questo capitolo non ti deluderà! Goditi il capitolo finale!
KillKenny: Brrrr... quando tu e i tuoi complici mettete mano a quegli
strumenti, vuol dire che è meglio restare in guardia! Comunque sia... grazie
della recensione, e spero che anche il capitolo finale sia soddisfacente!
Scrivere della demolizione di Daemon è stato molto divertente, in effetti... e
come vedi, anche Neo non è sfuggito alla sua giusta punizione! (A proposito, hai
mai giocato a Drakengard? Per qualche motivo, la scena con Azulongmon e Neo mi
ha ricordato molto quella tra la draghessa Angelus e la cattiva Manah nel finale
di quel gioco...)
Saranno contenti di conoscerlo, eh? Temo di aver capito in che senso...
O_O
Eccoti l'epilogo! Spero che come defaticamento sarà soddisfacente, dopo tutta
questa corsa!
Kari 89: E grazie anche a te, amica mia! Certo, non potevo lasciare che i
Digiprescelti vincessero troppo facilmente... ma sai come sono fatto io,
preferisco il lieto fine! Oh, e mi lusinga sapere che hai intenzione di stampare
le mie storie! Wow, così te ne fai proprio un libro! Grazie ancora... e spero
che l'ultimo capitolo ti piacerà! Record of Digital Wars riprenderà tra molto
poco... e anche Digimon Zero! Quindi, avrai ancora parecchio da leggere!
SmartGirl: Credici... finalmente, il grande nemico dei Digiprescelti è
stato annientato, e la pace può tornare in entrambi i mondi! Sono d'accordo con
te, lunga vita ai Digiprescelti... che ci hanno fatto vivere così tante
emozioni, e continueranno a farlo ancora a lungo! Beh, per quanto riguarda il
finale... lascio giudicare a te, ma credo di aver fatto un buon lavoro! Grazie
ancora, e alla prossima!
Padme Undomiel: Grazie anche a te! Scusa se la mia risposta non è lunga come dovrebbe, ma le circostanze mi obbligano ad essere conciso... in ogni caso, spero che anche tu ti godrai il finale, e tutte le coppiette che ho messo su! ^_^
TopoMouse: Grazie anche a te... e sì, era ora che Daemon togliesse il disturbo e Neo venisse punito! Ora, non resta che leggere il finale... e mi scuso in anticipo con te, devoto fan di Takari, per quello che succederà. Ecco, questo è il piccolo particolare che a te non piacerà molto...
Ed ora, non resta che leggere l'ultimo capitolo di questa avventura! Buon
divertimento... e ci sentiamo alla fine di questo capitolo per i saluti finali!
^_^
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Capitolo 37 (Epilogo) - Ritorno alla vita
Dopo la notte più buia, torna sempre il sereno.
Questa frase si adattava perfettamente alla conclusione della teribile guerra
che aveva visto i Digiprescelti opporsi a Daemon, il loro antico nemico, e al
suo esercito oscuro. Nonostante la situazione sembrasse apocalittica, e
nonostante i terribili poteri di cui Daemon, i suoi generali e la sua
inaspettata arma segreta / corpo alternativo Arkadimon fossero dotati, alla fine
il gioco di squadra, l'amicizia e la volontà di non arrendersi mai avevano avuto
la meglio sul crudele Demone dell'Ira, e Azulongmon aveva ricostruito ciò che
era stato distrutto... anche se, purtroppo, nulla aveva potuto fare per coloro
che avevano perso la vita nell'assalto, e il cui numero ammontava, secondo le
stime finali, ad almeno un paio di centinaia. Ciò nonostante, la città, e il
mondo intero, aveva ricevuto bene il terribile colpo... e dopo tre giorni di
lutto nazionale, per la tragica scomparsa di tante persone, e quasi una
settimana in cui le attività giornaliere erano andate a rilento, finalmente la
vita aveva potuto tornare a scorrere secondo i ritmi che aveva prima.
Inutile dirlo, nessuno poteva essere più contento di tutto questo dei
Digiprescelti stessi, molti dei quali avevano visto la loro città quasi rasa al
suolo. Per non parlare del fatto che tutti loro, senza esclusione, si erano
trovati direttamente immersi nella mischia, circondati da Digimon crudeli che
non chiedevano niente di meglio che ucciderli e cancellare i loro partner. Era
stato quasi un miracolo che nessuno di loro fosse caduto in quello scontro
apocalittico... e molti di loro ci erano andati pericolosamente vicini!
Per fortuna, ormai era tutto finito... questo era, senza dubbio, quello che
pensavano due dei Digiprescelti che più di tutti erano rimasti coinvolti in
quella faccenda. Daisuke Motomiya ed Hikari Yagami, lui in quanto detentore di
una delle Crest più potenti in assoluto e leader della generazione più giovane
di Digiprescelti... e lei, in quanto uno dei perni attorno ai quali ruotava
l'intero piano di Daemon! Se non fosse stato per l'audacia dei suoi compagni, e
per il ritorno in scena del Digimental dei Miracoli, sarebbe stata ancora nelle
grinfie di Dragomon... o, peggio ancora, il Signore delle Acque l'avrebbe fatta
diventare tutt'uno con lui, rendendolo ancora più potente di quanto già non
fosse! Le conseguenze sarebbero state a dir poco catastrofiche...
Ma non era successo nulla del genere, ed Hikari non poteva che dare ragione a
Daisuke da questo punto di vista. Non aveva senso stare a pensare a quello che
avrebbe potuto essere e non era stato. Alla fine, quello che contava era che
tutti loro, i loro Digimon, e le loro famiglie, erano sani e salvi, e che il
piano malvagio era stato mandato all'aria. Finalmente, dopo tanto tempo, i
Digiprescelti potevano godersi un pò di meritata tranquillità.
"Aaaaah... cavolo, non avrei mai pensato che questa tranquillità mi sarebbe
mai mancata!" esclamò l'avventuroso Veemon, stiracchiandosi e godendosi il sole
di metà agosto mentre lui, Gatomon e i loro partner riposavano seduti su una
panchina, all'ombra di un grande albero di ciliegio. "Con tutto quello che è
accaduto finora, poi, c'era motivo di dubitare che l'avremmo mai più vista!
Certo che... hehehee... quelle Luci della Vittoria erano davvero forti! Avete
visto come sono diventato?"
Daisuke ridacchiò a sua volta, e accarezzò la testolina del draghetto
azzurro. "Heheheee... già, Imperialdramon Paladin Mode! Non ho mai visto un
Digimon così potente... a parte Azulongmon stesso! E devo dire che nemmeno io mi
aspettavo che sarebbe venuto fuori!" esclamò. "Per fortuna... alla fine Daemon
si è beccato la lezione che meritava! Questa volta, credo proprio che non lo
rivedremo mai più!"
"E con tutto quello che quel verme ci ha fatto passare... non rivederlo mai
più sarebbe ancora il minimo, per me!" commentò Gatomon, comodamente sdraiata
all'ombra proiettata dalla panchina e vicino alle gambette di Hikari. Si diede
una leccatina, e usò una delle sue zampe per alleviare un fastidioso prurito
dietro all'orecchio, come un vero gatto... poi si stiracchiò pigramente e si
alzò scrollando la testa. "Comunque, mi ha fatto piacere fare la mia parte! Io,
per parte mia, ho dato il benservito a quella LadyDevimon, e vi dico subito che
non mi mancherà!"
"Beh... so che forse non mi si addice dirlo, ma... nemmeno a me!" rispose
Hikari, chinandosi per prendere in braccio la sua partner e facendola adagiare
con cautela sulle sue ginocchia. La gattina bianca iniziò immediatamente a fare
le fusa, soddisfatta, e Hikari si voltò di nuovo verso Daisuke. "Beh,
Daisuke-kun... ora che la nostra guerra contro Daemon è finita... che cosa pensi
che accadrà, d'ora in poi?"
Daisuke inclinò la testa da un lato e, assumendo un'espressione dubbiosa, si
toccò la guancia con un indice. "Hmmm... mah, è una cosa a cui non ho pensato,
se devo dire la verità! Per adesso, visto che non manca molto prima che la
scuola ricominci, vorrei cercare di passare più tempo possibile a godermi le
vacanze che mi restano! Magari fare un giretto a DigiWorld assieme agli altri
ragazzi, o cercare quel modellino a cui stavo dando la caccia da mesi..."
Hikari sbattè gli occhi, un pò interdetta, e una piccola goccia di sudore le
scorse lungo la guancia, mentre Veemon annuiva con convinzione... e Gatomon
scuoteva la testa, mormorando qualcosa come 'Baka' tra sè... poi, la
Digiprescelta della Luce si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò,
divertita dalla risposta! "Heheheheee... ma no, ma no, Dai-kun, non volevo dire
questo!" rispose. "Volevo dire... ora, come pensi che andranno le cose, a
DigiWorld? I nostri amici Digimon... come se la caveranno, ora che il nostro
aiuto non è più necessario? E poi... cosa faranno i ragazzi stranieri, come
Michael-san o Catherine-san? E Sho-san e i suoi compagni? Per non parlare poi...
degli Alias-3... quelli, in particolare... come pensi che andrà, con loro?"
Il Digiprescelto dei Miracoli notò che il tono della ragazza del suo cuore si
era fatto un attimo più cupo verso la fine... indubbiamente, si riferiva
soprattutto a Neo e alla sua famiglia, che sicuramente era a parte del fatto che
lui stesso avesse collaborato con il Demone dell'Ira.
"Ehm..." disse, dando un colpo di tosse per nascondere il suo imbarazzo per
quella sue gaffe di poco prima. "Giusto... giusto, Hikari-chan, hai
perfettamente ragione... beh... che ti devo dire, non è una domanda a cui è
tanto facile rispondere..." riflettè ad alta voce. "Certo... mah, penso che
Michael-san e gli altri faranno più o meno quello che abbiamo fatto noi! Adesso,
saranno già tornati nei loro paesi e staranno cercando di riprendere la loro
vita di tutti i giorni. E anche Kevin-san, Felipe-san e Jolene-san, con i loro
Digimon... tra non molto, anche loro prenderanno il loro volo di ritorno nei
loro paesi. Per quanto riguarda gli Alias-3... non lo so, Hikari-chan, proprio
non riesco ad immaginarlo. Come Ken-kun a suo tempo, anche loro avranno un bel
pò di strada da fare. Soprattutto Neo... mi è un pò dispiaciuto che fino
all'ultimo si sia rifiutato di tornare sui suoi passi..."
"Neo... era troppo accecato dal suo rancore per quello che era successo a
Rei-san e alla sua famiglia." affermò Hikari, grattando con una mano sul legno
della panchina. Per un attimo, la Digiprescelta della Luce fece vagare il suo
sguardo verso la strada davanti a loro, osservando le persone che passavano loro
davanti, molte delle quali salutavano con affetto i due Digiprescelti. Hikari
ricambiò... per poi continuare il discorso. "Si era convinto... che quello che
aveva passato gli desse il diritto di fare quello che voleva in nome del suo
affetto per la famiglia. Ciò nonostante, non potevamo certo ignorare che... per
colpa sua, molti Digimon e molte persone sono morte."
"Certo che no... devo ammettere che un pò mi ha fatto pena, ma non al punto
da scusarlo..." affermò il ragazzo, mettendosi meglio sulla panchina. "Però... è
vero, Rei-san e Neo avranno molti strappi tra loro da ricucire..."
"E non sarà una cosa breve, purtroppo..." affermò Veemon, pensieroso. "Li ho
visti, dopo la fine del nostro scontro con Daemon... ci sarà molto da fare per
ricostruire il loro rapporto."
Daisuke sospirò... e per un pò di tempo, i due ragazzi e i loro Digimon
restarono seduti sulla panchina, osservando il viavai di persone davanti a loro.
Certo, non si era ancora tornati proprio ai livelli a cui Tokyo era prima
dell'attacco di Daemon, e non si percepiva ancora il senso di frenesia e di vita
tipico della grande città... ma si era senz'altro sulla buona strada, e forse,
nel giro di qualche giorno, l'attività sarebbe tornata più o meno ai livelli di
prima... ma gli orrori e la disperazione che l'attacco dei Daemon Corps avevano
scatenato sarebbero rimasti a lungo, probabilmente per sempre, nei ricordi degli
abitanti di Tokyo. Quei giorni infausti sarebbero passati alla storia...
Ma se non altro, il peggio era passato, e Daemon non poteva più fare del male
a nessuno... e questa consapevolezza faceva in modo che anche Daisuke, Hikari,
Veemon e Gatomon si sentissero meglio a riguardo. Con un altro sospiro, il
Digiprescelto dei Miracoli allungò una mano, e la mise attorno alle spalle di
Hikari, che sussultò un attimo per la sorpresa... poi, un pò timidamente,
ricambiò il gesto appoggiando la sua mano delicata su quella del ragazzo.
Buffo, pensò la ragazzina. Quando lei e Daisuke si erano conosciuti, pochi
mesi dopo la conclusione della battaglia contro Apocalymon e contro Diaboromon,
non avrebbe mai immaginato che un giorno, quel ragazzo impulsivo e un pò
imbranato sarebbe diventato un punto così fermo nella sua vita, e un amico così
importante. E invece, ora che erano da soli loro due, Hikari sentiva il cuore
batterle sempre più forte, e il viso colorarsi leggermente di rosso... chissà,
forse era arrivato il momento di rendere noti i suoi sentimenti, come avevano
fatto a loro tempo suo fratello e Sora...
Probabilmente, un'idea del genere era balenata anche ai loro Digimon, in
quanto proprio in quel momento Veemon e Gatomon si voltarono l'uno verso
l'altra... e si scambiarono un cenno di assenso, quasi fosse il loro segnale di
mettere in atto un piano che avevano elaborato in precedenza. La gattina bianca
si alzò, si stiracchiò pigramente e si scrollò come un vero gatto, mentre il
draghetto azzurro balzò improvvisamente in piedi, e scese dalla panchina con un
balzo. Immediatamente, i due Digiprescelti li seguirono con lo sguardo,
chiedendosi come mai volessero allontanarsi... e Veemon fu rapido a rispondere,
prima ancora che la domanda fosse posta.
"Io e Gatomon... dovremmo allontanarci un attimo!" disse il draghetto, con la
sua vocetta nasale. "Voi comunque non preoccupatevi, torniamo subito! Dobbiamo
solo... ecco... andare a fare un bisogno fisico e poi torniamo!"
"Voi restate pure qui tranquilli, che non ci mettiamo molto!" esclamò
Gatomon, dileguandosi dietro un cespuglio prima che i due stupiti adolescenti
potessero fare altre domande. Hikari riuscì appena a parlare a Veemon prima che
questo seguisse Gatomon, alzando un dito come per chiedere attenzione.
"Ehm..." mormorò la Digiprescelta della Luce. "Ma... tutti e due
assieme...?"
"Coincidenze!" rispose allegramente Veemon, agitando una mano... e facendo un
occhiolino a Daisuke, che capì al volo l'antifona, e alzò ironicamente gli occhi
al cielo.
"Sigh... accidenti, Veemon, sei più un furbacchione di quanto immaginassi!"
disse tra sè quando lui e Gatomon furono scomparsi dietro i cespugli. Se
conosceva il suo partner e quella di Hikari bene come credeva, probabilmente
quei due si erano appostati dietro il cespuglio, e li stavano osservando con
interesse, restando fuori dal loro campo visivo. "E va bene... visto che volete
farci da Cupido... vediamo se io ed Hikari-chan riusciamo ad approfittare di
questa occasione... ehm... allora, vediamo, che cosa si fa in un momento come
questo? Ma che ti metti a chiederti, Daisuke Motomiya, tu non sei il tipo da
fare mistero dei suoi sentimenti! E anche Hikari sa che tu hai una cotta per
lei... almeno, credo... quindi, fai quello che faresti di solito, sii naturale,
e vedi di non inciampare sulle parole! E vedrai che andrà tutto bene! Almeno, se
lei ricambia..."
"O... Okay, Hikari... Adesso sei a tu per tu con il ragazzo che ti piace..."
mormorò a sua volta Hikari, cercando di organizzare il discorso. "Vediamo un
pò... che cosa si dice in casi del genere? E lui... come la prenderà? Oddio,
certo, lo so che Dai-kun ha avuto una cotta per me fin da quando eravamo alle
elementari, ma adesso... arrivati al momento decisivo... non so come andrà a
finire! No, non devo mettermi a pensare così tanto! Ora devo prendere il
coraggio a due mani, e dire quello che provo! Veemon e Gatomon ci hanno dato
quest'occasione... e non dobbiamo sprecarla!"
Contemporaneamente, Daisuke e Hikari voltarono lo sguardo l'uno verso
l'altra, e parlarono in perfetto sincronismo! "Scusa..." dissero nello stesso
momento, le voci che si sovrapponevano in uno strano effetto sonoro. Finirono
per restare impappinati a guardarsi negli occhi, colti di sorpresa da quella
strana coincidenza, per qualche secondo... poi, vedendo il lato divertente della
situazione, scoppiarono a ridere allegramente, in modo da far scemare un pò di
tensione!
"Heheheheee... scusa... Hikari-chan... Huhuhuuu... non volevo riderti in
faccia, ma... scusa, è stato troppo divertente!" esclamò Daisuke, cercando di
tenere a freno le risate. "Ci... ci siamo parlati addosso
contemporaneamente!"
Hikari teneva una mano davanti alla bocca per non apparire maleducata... poi,
si calmò, prese un pò di respiro, e passò la parola al suo amico. "Già... scusa,
Dai-kun... prima tu, se vuoi!"
"Ehm... grazie, se a te va bene..." rispose il ragazzo. Si schiarì la gola,
cercando di apparire meno nervoso possibile, poi si organizzò il discorso e
iniziò a parlare...
"AlloraHikarichandevisaperecheèunsaccoditempochevolevodirteloecheperunmotivooperlaltrononriuscivomaia..."
Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la nuca di Hikari nel momento in
cui la bocca di Daisuke iniziò ad infilare una parola dietro l'altra, più
velocemente di quanto l'orecchio umano potesse sentire! Inutile dirlo, tutto
questo parlare senza sosta spompò Daisuke in brevissimo tempo, e il ragazzino si
ritrovò quasi subito a dover riprendere fiato per la foga con cui aveva parlato!
"Hanf... hanf.. scu... scusa... Hikari-chan... phew... mi sono... wow...
lasciato... prendere... la mano..."
"Er..." mormorò Hikari, piuttosto interdetta, mentre con la coda dell'occhio
intravedeva Gatomon, seminascosta dietro un cespuglio, che si sbatteva una
zampina sulla faccia e borbottava qualcosa circa certi Digiprescelti dei
Miracoli imbranati. "Beh... ho visto, Dai-kun... forse è il caso di prenderla
con un pò più di calma... e affrontare la questione più lentamente, non ti
sembra?"
"Ehm... credo che sia... una buona idea! Uff..." ansimò lui, ancora un pò
spompato. "Beh... allora, riprendendo da dove eravamo rimasti, ehm..."
Guardò la sua amica del cuore per un pò, ricevendo in cambio uno sguardo a
metà tra l'indeciso e il confuso... poi, Hikari lo incoraggiò con uno dei suoi
sorrisi gentili, facendogli cenno di andare avanti. Chissà perchè, c'era
qualcosa nel modo di fare di Daisuke che metteva a suo agio la ragazzina...
"Prego, Dai-kun... dì pure!"
"Grazie... ehm... allora, stavo dicendo, Hikari-chan..." iniziò...
"Accidenti, Daisuke, smettila di fare la figura dell'idiota! Datti un
contegno e dille tutto chiaro e netto. Che ti costa tentare? Al massimo non ci
sta... anche se mi dispiacerebbe..." si rimproverò mentalmente. Dopo aver
ripreso un pò di padronanza di sè, il Digiprescelto dei Miracoli si calmò,
acquistò sicurezza, e venne al punto.
"Dunque, Hikari-chan..." disse. "Devi sapere che è da un pò di tempo...
beh... da quando andavamo alle elementari, se è per quello... che sento qualcosa
di particolare per te. Voglio dire, certo, ti ho sempre considerato un buona
amica, e una persona con cui parlare liberamente, però... sì, insomma... è
qualcosa di un attimo più dell'amicizia, quello che provo nei tuoi confronti!
Come posso spiegarti? Eravamo tutti in pensiero, quando sei stata catturata da
Dragomon e dai suoi scagnozzi, però... sì, insomma... ero io quello che più di
tutti, almeno credo, era desideroso di salvarti! Sapendo che eri lì, nelle
grinfie di quell'insalata di mare troppo cresciuta, mi metteva una rabbia e una
tristezza addosso..."
Hikari ascoltava, con orecchio attento. Più ancora che i sentimenti in sè,
che la Digiprescelta della Luce aveva sempre più o meno intuito far parte del
cuore di Daisuke, era il fatto che il suo amico ne parlasse così liberamente con
lei che la colpiva. Daisuke non era tipo da ammettere così francamente di aver
provato rabbia o tristezza, se non magari davanti a Taichi o a Ken. Anche se non
riusciva a nascondere i suoi sentimenti, il suo orgoglio non gli permetteva di
parlarne così, al primo che capitava. Questo voleva dire che si fidava davvero
molto di Hikari...
"S-sì..." affermò la ragazzina, cercando di nascondere un pò di rossore sulle
guance. "Vai... vai pure avanti, Dai-kun..."
"Grazie..." rispose Daisuke, sfregandosi la nuca. "Beh, insomma... quello che
volevo dire, Hikari-chan, è... è.. che tu mi piaci!"
La frase uscì di getto dalla bocca del Digiprescelto erede di Taichi, seguita
da un istante di silenzio che, alle orecchie del diretto interessato, sembrava
non finire mai. Ecco fatto, si disse. Aveva detto tutto. Il gatto era uscito dal
cesto. Ora, tutto quello che doveva fare, era attendere risposta...
Il rossore si diffuse al resto del volto di Hikari, che si toccò le labbra
con la punta delle dita, e tenne la testa abbassata per non far notare il suo
imbarazzo. Un altro pò di silenzio scorse attorno ai due amici, come un
rigagnolo di acqua cristallina... e qualche istante dopo, Hikari parlò di nuovo,
questa volta con un pizzico di esitazione.
"D-Dai-kun..." mormorò. "Hai... hai proprio detto che... beh, sì, che... ti
piaccio... in quel senso?"
Daisuke strinse i denti, facendo una faccia un pò stranita. Accidenti, se
odiava ripetersi... soprattutto quando si trattava di una dichiarazione. "Er...
sì, Hikari-chan, ho... ho detto proprio questo! Mi piaci, Hikari-chan... io...
mi sono innamorato di te! In effetti... avevo intenzione di dirtelo prima che...
prima che iniziasse tutto questo casino con Daemon! Poi, non ne ho più avuto il
tempo e il modo... quindi lo dico adesso! Io sono innamorato di te,
Hikari-chan!"
Daisuke terminò la frase, stringendo le mani sulla stoffa dei pantaloni per
contenere l'emozione... poi proseguì. "Ecco... quello che volevo sapere era se
tu... sì, insomma..."
Hikari si guardò le mani, congiunte sul suo grembo... e come immaginava, vide
che stavano tremando, come percorse da una scarica elettrica. Riusciva quasi a
percepire i battiti accelerati del suo cuore, mentre muoveva le ginocchia avanti
e indietro in un vano tentativo di calmare il suo nervosismo. Aveva sentito
bene... non poteva crederci, aveva sentito bene! Daisuke... aveva davvero detto
che lei gli piaceva.. ed era innamorato di lei! Dopo essere rimasta per un pò di
tempo, lei stessa non sapeva se erano minuti o solo secondi, ferma al suo posto,
come stordita dalla rivelazione... la ragazzina si mosse di qualche centimetro
verso Daisuke, prendendo coraggio... e finalmente, si decise e coprì il resto
della distanza! Daisuke sentì la sua mano delicata appoggiarsi sulla sua
schiena, e si voltò a sua volta verso di lei...
...per essere accolto da un gioioso abbraccio!
"Hi-Hikari-chan...?" chiese Daisuke, ancora non del tutto sicuro che fosse un
sì o un no.
Hikari sciolse un pochino l'abbraccio, e per un istante Daisuke riuscì a
vedere il suo grazioso visetto raggiante, incorniciato dai suoi morbidi e lunghi
capelli castani...
E, come al rallentatore, la vide avvicinarsi a lui, e le loro labbra si
congiunsero per un momento, facendogli sgranare gli occhi! Daisuke rimase
stupito e confuso per una frazione di secondo... ma poi, con un'espressione di
pura felicità, ricambiò il gesto di affetto, baciando Hikari sulle labbra. Fu un
bacio breve, poco più che un toccarsi le labbra a vicenda, visto che erano
ancora nell'innocenza dei loro quattordici anni... ma fu comunque qualcosa di
elettrizzante ed intenso.
I due amici, da poco diventati qualcosa di più, si separarono... e i loro
sguardi raggianti si incrociarono, rivelando i loro volti arrossati. Hikari non
aveva mai visto il suo amico così in imbarazzo... e doveva ammettere che era in
momenti come quelli che le sembrava di vedere i sentimenti più intimi di
Daisuke. Oltre l'atteggiamento spaccone e in apparenza brusco che aveva, il suo
amico era un ragazzo veramente dolce e gentile...
"Può... bastarti come risposta?" chiese Hikari dolcemente. "Sì,
Daisuke-kun... anche a me... tu piaci molto, e ti voglio bene!"
Non c'era bisogno di altre parole, e i Digiprescelti dei Miracoli e della
Luce si abbracciarono teneramente, tenendosi stretti davanti agli occhi dei loro
Digimon nascosti dietro un cespuglio. Gatomon e Veemon, da parte loro,
guardarono la graziosa scena con aria commossa... poi si girarono l'uno verso
l'altro, e il draghetto azzurro fece un segno di vittoria, accompagnato dal
classico sorrisetto che lasciava appena scoperto un canino!
"E' fatta!" esclamò Veemon... e Gatomon ridacchiò e scosse la testa.
"Già... puoi dirlo forte! Anche se temevo che ci avrebbero messo chissà
quanto per dichiararsi!" scherzò la gattina bianca, senza perdere quel suo
pizzico di cinismo anche davanti ad una scena romantica. "Comunque... sì, sono
contenta per Hikari... e anche per il tuo partner! Dopo tutto il casino che è
successo, e dopo quello che Daisuke ha fatto per lei... credo che sia questo il
finale che meritano!"
Veemon ridacchiò. "Heheheee... Già, lo credo anch'io... tanti auguri, Dai-kun
e Hikari-chan... e spero che siate felici!"
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"O-... Okay, Taichi-san, Sora-san, stanno cominciando a venirmi dei
sospetti..." mormorò Jyou Kido, notoriamente il più ansioso dei Digiprescelti,
mentre i suoi compagni detentori delle Crest del Coraggio e dell'Amore lo
accompagnavano verso... verso dove, poi? Loro due, Agumon e Biyomon si erano
semplicemente presentati a casa sua, invitandolo a venire con loro da qualche
parte, senza specificare altro... e Jyou, sospinto un pò anche dal fedele
Gomamon che gli pinneggiava al fianco, aveva infine accettato, non senza nutrire
qualche sospetto circa le loro vere intenzioni! Tutto quello che Taichi e Sora
si erano lasciati scappare, era una piccola, velata allusione ad una sorpresa, e
il sorriso a denti stretti, quasi un ghigno, che Taichi era solito fare quando
complottava qualcosa...
Tutto considerato, si poteva dire che il Digiprescelto dell'Affidabilità
stesse andando incontro ad una sorpresa... forse gradita e forse no!
"E quali sospetti potresti avere, Jyou-kun? Andiamo, non fare la lagna!"
ridacchiò Taichi. "Vedrai, sarà una sorpresina che sono certo gradirai...
hehehehee..."
Mentre Taichi praticamente trascinava il riluttante Digiprescelto con gli
occhiali verso il luogo di cui lui e Sora avevano parlato, e la Digiprescelta
dell'Amore si faceva scappare una risatina davanti a quella buffa scenetta, Jyou
sospirò e scosse la testa. "E' proprio quando ti metti a dire queste cose,
Taichi-san, che io mi preoccupo di più... per me è la prova che stai tramando
qualcosa!"
"Chi? Io?" rispose Taichi, facendo la sua migliore faccia da innocentino. "Ma
stai scherzando? Figurati se è nel mio stile!"
Gomamon sghignazzò, divertito dalla messinscena del Digiprescelto del
Coraggio. "Heheheee... e poi, Jyou, se vuoi la mia penso che tutto questo sia
anche divertente!" commentò ironico. "Vederti mentre fai tutte quelle facce
imbarazzate è un vero spasso!"
"Sigh... Gomamon, quando tutto questo sarà finito, io e te dovremo fare un
bel discorsetto..." lo rimproverò scherzosamente Jyou... un attimo prima che
Taichi, Sora, Agumon e Biyomon si fermassero indicando davanti a sè. Il gruppo
era arrivato di fronte ad un piccolo spiazzo, in mezzo ad un'area pedonale in
quel momento non troppo affollata, e circondata da siepi di violette colorate...
in mezzo alla quale, con i capelli castani sciolti, vestita di una graziosa
camicetta estiva bianco-azzurra senza maniche, gonna azzurra e sandali bianchi
con il tacco un pò alto, si trovava Mimi Tachikawa, la borsetta bianca tenuta
sotto il braccio e gli occhi rivolti con espressione interrogativa al terzetto
di amici! E al suo fianco, protetta dal sole di agosto da un piccolo parasole
per bambole, si trovava Palmon, che canticchiava tra sè un'allegra
melodia...
Jyou deglutì sonoramente. Allora era QUELLA l'antifona! Quei due stavano
cercando di fare da Cupido tra lui e Mimi! Certo, non che non apprezzasse il
pensiero, però... accidenti, non si sentiva ancora pronto! Doveva ancora
prepararsi la dichiarazione, trovarsi dell'umore giusto... insomma, doveva
ancora fare un sacco di cose...
Ma sfortunatamente per lui, Taichi e Sora non avevano intenzione di
permettergli di rimandare ancora! Dopo essersi piazzati strategicamente dietro
Jyou, gli misero una mano sulla schiena e cominciarono a spronarlo, ignorando
del tutto le esclamazioni di disappunto del ragazzo più grande!
"Agh! Hey... Hey, Taichi-san, Sora-san, aspettate un momento!" esclamò,
mentre anche Agumon si univa alla festicciola e cercava di spingere Jyou
tenendolo per le caviglie! "Io... ehm... non sono ancora psicologicamente
pronto! Devo... devo ancora prepararmi il discorso... e poi... ehm... non o
neanche il vestito adatto!"
"Andiamo, Jyou-san, non farti pregare!" scherzò Sora. "Dopotutto, io ho
convinto Mimi-chan a presentarsi qui per quest'ora, dicendole che avrebbe avuto
una bella sorpresa! Adesso non vorrai mica lasciarla con un pugno di mosche,
vero? Non sarebbe gentile, da parte tua!"
"E poi, tu non hai la Crest dell'Affidabilità?" proseguì Taichi, allargando
il suo ghigno sornione. "Quindi, mostra che sei affidabile e vai a parlare con
lei! Su, su! Muoversi, signor Kido! Chi aspetta è perduto, e tu aspetti da tre
anni, ormai!"
Jyou si guardò freneticamente attorno, alla ricerca di qualcosa o qualcuno
che potesse tirarlo fuori da quell'inghippo... ma Agumon sembrava avere tutta
l'intenzione di collaborare con il piano di Taichi e Sora, e a giudicare dal
ghigno che presentava, la cosa gli stava piacendo un sacco! Mentre Biyomon e
Gomamon non sembravano troppo interessati ad aiutarlo: il Digimon foca,
continuando a strizzare l'occhio, faceva a Jyou cenno di andare!
"Argh! Hey, no, aspettate un momento... AGH!"
Nonostante le sue proteste, Taichi, Sora ed Agumon dettero un'ultima
spintarella a Jyou... e il Digiprescelto dell'Affidabilità barcollò in avanti
goffamente, agitando le braccia in modo da mantenere l'equilibrio, e finendo
proprio ad un metro da una stupita Mimi, che lo guardò mentre riprendeva
l'equilibrio e cercava di rimettersi a posto. Il ragazzo con gli occhiali
indossava una leggera camicia bianca a maniche corte, con pantaloni lunghi
estivi di colore beige scuro, e scarpe nere... e, bisognava dirlo, questo modo
di vestire gli dava un'aria piuttosto elegante e distinta, nonostante l'evidente
imbarazzo!
Mimi passò dallo stupore ad un sorrisetto arguto. Poco prima, Sora era
riuscita a convincere lei e Palmon a recarsi in quella piccola piazzola attorno
a quell'ora, senza specificare per quale motivo... e la Digiprescelta della
Sincerità, un pò sospettosa ma comunque curiosa di vedere cosa ci fosse dietro,
aveva accettato. Ora sì che si capiva l'antifona...
"Heheheee... hai capito, anche a Sora-neechan piace organizzare questi
scherzetti... A quanto pare, a stare così tanto tempo con Taichi-kun, ha preso
anche certe abitudini!" pensò tra sè divertita, mentre rivolgeva lo sguardo
ai due fidanzati e ai loro Digimon. Taichi ed Agumon stavano ivolgendo loro il
segno dell'okay... mentre Sora (che teneva la mano libera a Taichi) e Biyomon
facevano un segno di vittoria con la mano, o l'ala a seconda dei casi. Come per
dire a Mimi e a Jyou che era il loro momento, e di sfruttarlo al meglio...
Il ragazzo con gli occhiali si tirò su, rimettendosi a posto la camicia
meglio che poteva, e cercò di mettere su un discorso per nascondere il suo
nervosismo! Accidenti, dopotutto era sempre lui, Jyou Kido, famoso per le sue
allergie e il suo farsi sempre tanti problemi... come si poteva pretendere che
trovasse così su due piedi, il coraggio di parlare a tu per tu con la ragazza
che gli piaceva fin da...
Già, fin da quando? Jyou non era molto sicuro di quando la sua infatuazione
per Mimi fosse iniziata, ma forse poteva dire che i semi erano stati gettati
quando la sensibile Digiprescelta della Sincerità, esaurita da tutti i
combattimenti e la violenza che aveva dovuto vedere nel corso del suo primo
viaggio, aveva lasciato il gruppo, e lui si era offerto di accompagnarla per
proteggerla. Probabilmente era stato lì che, per la prima volta, aveva potuto
vedere meglio quella parte di sè che Mimi non lasciava vedere molto spesso,
quella della ragazza gentile e compassionevole che aveva cercato addirittura di
aiutare Ogremon, prima di allora un nemico giurato dei Digiprescelti. E poi, le
avventure che in seguito avevano vissuto a DigiWorld, per recuperare le loro
Crest ed opporsi a Mephistomon, Daemon, il redivivo Myotismon... accidenti,
persino Balormon aveva cercato di sfruttare la sua cotta per Mimi per distrarlo
e farlo vacillare! Evidentemente, quel rispetto che Jyou aveva iniziato a
provare nei suoi confronti all'epoca era man mano diventato qualcosa di più...
fino a diventare una vera e propria attrazione!
Però, in tutto questo, una domanda continuava a frullare in testa a Jyou -
non dimentichiamo che la situazione in cui il Digiprescelto con gli occhiali non
faceva una previsione pessimistica era più unica che rara! E cioè... come mai
una come Mimi, che avrebbe potuto avere qualsiasi ragazzo - e anzi, era da tempo
amica di quel Michael, un Digiprescelto anche lui... - avrebbe dovuto essere
attratta proprio da lui, Jyou Kido? Forse una domanda insensata, dopotutto... ma
il Digiprescelto dell'Affidabilità non riusciva a non farsela...
La sua esitazione non passò inosservata a Mimi, che si chinò verso di lui, e
lo guard sbattendo gli occhi un paio di volte. "Hmmm... tutto bene, Jyou-kun? Mi
sembri un pò... come dire, non proprio tranquillo!" chiese la Digiprescelta
della Sincerità, notando l'espressione nervosa del ragazzo... che immediatamente
scrollò la testa e ridacchiò, cercando di apparire normale.
"Ah... ehm... heheheee... chi, io? No, no... non sono... assolutamente
nervoso, Mimi-san! Piuttosto... come vanno le cose dalle tue parti? Hai...
ehm... hai parlato con i tuoi genitori, là a New York? Stanno bene, non sono
preoccupati?" chiese a mitraglia, confermando senza volerlo le supposizioni
della sua amica. "Sai, con tutto quello che è accaduto finora..."
"Er..." iniziò Mimi, leggermente indecisa... per poi rimettersi a suo agio e
riprendere il suo tono cordiale. "Sì, Jyou-san, non ti preoccupare... ho potuto
parlare con loro sia prima della battaglia finale che dopo... e ora credo che
siano tranquilli. Certo, prima che si calmassero ho dovuto dirgli almeno una
dozzina di volte che io e palmon stavamo bene..." si interruppe per un attimo,
gettando uno sguardo di intesa al piccolo Digimon pianta, che la salutò con la
mano e le sussurrò un 'buona fortuna' prima di unirsi ad Agumon, Biyomon e
Gomamon, che chiacchieravano amabilmente tra loro e con Taichi e Sora, in modo
da non essere di troppo. Jyou e Mimi, effettivamente, erano da soli...
"Comunque, alla fine è andato tutto bene... sono stati contenti che sia
andato tutto per il verso giusto, e mi hanno augurato una felice continuazione!"
proseguì Mimi, incrociando lo sguardo di Jyou che ora, aveva notato, sembrava
anche lui un pò più a suo agio. "E... la tua famiglia, Jyou-kun? State... tutti
bene? Ho visto come tu e i tuoi genitori e fratelli vi davate da fare per
soccorrere i feriti, durante quei rari momenti di tranquillità che
avevamo..."
"Beh... in effetti è stato un lavoro un pò stancante..." ammise Jyou, usando
una mano per rimettersi a posto i capelli. "Comunque... beh, qualcuno doveva
farlo, no? E visto che mio padre è medico, e io sto studiando per diventarlo...
beh, eravamo tra i più adatti! E poi, anche il personale dell'esercito ci ha
dato una mano, quindi... sì, insomma... non siamo proprio stati da soli..."
sospirò, fermandosi prima di addentrarsi troppo nel discorso. "Sigh...
comunque... Mimi-san... non... ecco... non era esattamente per discutere di
queste cose che... ehm... sì, insomma... mi sarebbe piaciuto parlarti... ecco...
c'è... qualcosa di un pò più... comedire, personale, di cui vorrei discutere con
te..."
Mimi annuì, facendosi più seria. "Beh... se è per questo, Jyou-kun... anch'io
volevo parlarti di una certa cosa... magari in privato, noi due da soli!" disse,
con un fare più deciso di quello del ragazzo con gli occhiali. "Se... se a te va
bene, si intende, possiamo discuterne mentre passeggiamo, che ne dici? Ti va
l'idea?"
Jyou vide la Digiprescelta della Sincerità allungare la mano verso di lui,
facendo un sorriso gentile... e per un attimo, quasi non osò credere che una
cosa del genere stesse accadendo proprio a lui! Davvero... Mimi gli stava
offrendo quell'occasione? Aveva... aveva la possibilità, dopo tanto tempo che ci
sperava, di affrontare finamente quel discorso con la ragazza che gli piaceva?
L'idea gli fece scorrere un'altra scarica di nervosismo lungo la spina dorsale,
e un pochino di sudore gli imperlò la fronte (Jyou stesso non sapeva se per il
caldo, o per altro) ma questa volta, il ragazzo con gli occhiali riuscì ad
autodisciplinarsi, e non diede a vedere le sue emozioni, limitandosi a tossire
un paio di volte.
"Beh..." affermò. "Se... se a te va bene, Mimi-san... vengo volentieri!
Dopotutto... ehm... anch'io, sai... avevo delle cose di cui parlarti..."
Si fermò, e sentì il cuore mancargli di un battito e il sangue affluire al
suo cervello... con conseguente colorazione scarlatta della faccia... quando
Mimi si fece avanti e gli prese delicatamente la mano! Sempre con quell'aria
tranquillizzante e gentile, la ragazzina si avvicinò a Jyou e gli fece un
occhiolino... cosa che, assieme al sentore della pelle delicata e del leggero
profumo di Mimi, e a quel pò di glitter che brillava sulle sue guance a loro
volta un pò arrossate, fece chiedere al Digiprescelto dell'Affidabilità se non
stesse ancora sognando!
"In questo caso, credo che se ne possa parlare con più calma davanti a un bel
gelato, non trovi?" chiese Mimi, indicando con la testa un'uscita del parco.
"Conosco giusto un posto, qui vicino, dove li fanno davvero buoni! Andiamo a
prenderli lì, se vuoi... e non ti preoccupare, offro io!"
Jyou si scosse dal suo stupore, e cercò di prendere in mano la situazione.
Che diamine, era lui l'uomo in quella situazione, e non poteva certo permettere
che una signorina si scomodasse per lui! "A... Aspetta un momento, Mimi-san! No,
non posso permettere che tu paghi anche per me! Mi sembra giusto che sia io ad
offrire, no?" chiese, molto più allegro di appena qualche minuto fa. Lui stesso
si stupiva di come fosse riuscito a passare dal nervosismo ad una relativa
sicurezza in così poco tempo...
"Hahahahaaa... allora facciamo così, Jyou!" rispose ridendo Mimi, mentre i
due si dirigevano verso l'uscita del parco tenendosi per mano. "Io pago per te,
e tu paghi per me! Così ci facciamo praticamente un favore l'un l'altro, okay? E
non restano debiti tra noi!"
"Ma... Mimi-san, aspetta un momento! Non è proprio la stessa cosa... Ah,
lasciamo perdere! E va bene, facciamo così!" replicò Jyou, seguendo la ragazza
per cui aveva una cotta - ricambiata, stando a quel pò che aveva visto! - fuori
dal parco, non senza passare accanto a diverse persone che li guardavano con una
certa meraviglia...
"Non posso crederci..."
"Quel quattrocchi ha una ragazza così carina?"
"Bah, dev'essere sua sorella..."
Jyou e Mimi non badarono a quelle affermazioni, concentrandosi unicamente su
quei momenti che avevano la fortuna di passare assieme, dopo essere
sopravvissuti al più grande disastro che Tokyo ricordasse. In cuor loro, i due
Digiprescelti ringraziarono Taichi, Sora e gli altri loro compagni per essersi
presi la briga di organizzare quell'incontro. Se non altro, era un buon modo per
rompere definitivamente il ghiaccio tra loro... e presto, Jyou lo sentiva,
sarebbe stato il momento giusto per far progredire il loro rapporto...
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"Heheheee... te l'avevo detto, vero, Gomamon?" chiese con ironia Palmon,
intrecciando tra loro le dita composte da liane avvinghiate le une sulle altre.
"Ero sicura che quei due, prima o poi, sarebbero finiti assieme! Mi sa tanto che
la nostra scommessa l'ho vinta io!"
Il Digimon foca, dapprima un pò stupito del fatto che Jyou fosse riuscito a
darsi coraggio in quel modo, rispose con un cenno affermativo. "Heh... accidenti
alla memoria di noi Digimon, non ci permette mai di dimenticare nulla!" commentò
scherzosamente. "Comunque... e va bene, Palmon, riconosco che avevi ragione tu!
Anche se, conoscendo Jyou e il suo... innegabile talento con le ragazze, credevo
che avremmo dovuto aspettare ancora un bel pò! Comunque, è andata bene... e sono
contento per lui!"
"Non dimentichiamo che è stato anche merito di Sora e Taichi!" cinguettò
Biyomon. Il grazioso uccellino rosa stava svolazzando allegramente attorno ai
Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore... i quali, per parte loro, ammiravano
il frutto del loro "lavoro" tenendosi per mano! "Se non avessero loro spinto
Jyou e Mimi a dichiararsi, chissà quanto altro ancora avremmo dovuto
aspettare!"
"Oh, beh... modestamente, abbiamo fatto la nostra piccola parte!" rispose
Taichi con falsa modestia, mostrando una volta di più il suo classico ghigno
alla Yagami! "Dopotutto... heheheee... siamo o non siamo noi, gli esperti di
amore? Abbiamo anche il medaglione che lo prova!"
Sora rise e gli diede un pugnetto su una spalla. "Scemo! Adesso non tirare in
ballo la mia Crest per darci troppa importanza!" commentò... poi, con un sospiro
rassegnato, sorrise e si scambiò un rapido bacio con il suo ragazzo. "Sigh...
sempre con queste tue battute, eh, Taichi? Comunque... anch'io sono contenta che
Mimi-chan e Jyou-san abbiano la loro occasione di parlarsi! Spero che vada tutto
bene, tra loro..."
"Se conosco quei due bene come credo, penso proprio di sì!" affermò la
conosciuta voce di Yamato, che apparve da una stradina laterale proprio in quel
momento, vestito dei suoi jeans estivi azzurri, scarpe bianche e una maglietta
nera a maniche corte. I suoi capelli biondi, tenuti fermi da una spruzzata di
gel, scintillavano leggermente alla luce del sole di agosto, ed era accompagnato
dal fratello minore, Takeru, da Koushiro... e, ovviamente, da Gabumon, Tentomon
e Patamon. Tutti e sei osservavano con un certo interesse la coppia in via di
formazione che si allontanava. "E per quanto riguarda voi... beh, non credo ci
sia bisogno di fare tante domande!"
"Ehm..." Sora arrossì leggermente, guardando verso la sua inseparabile
Biyomon... e Gomamon e Palmon si permisero di ridacchiare un pò dell'imbarazzo
della prescelta dell'Amore. "Beh... dopotutto... sono passati quasi tre anni da
quando... sì..." Provava ancora un certo ritegno nel menzionare quell'occasione
davanti a Yamato, visto che anche lui, all'epoca, aveva una cotta per Sora.
Comunque, il ragazzo biondo non era rimasto deluso a lungo, e continuava a non
vedere perchè la ragazza del suo migliore amico dovesse farsi scrupolo di
parlare di certe cose in sua presenza.
"Non ti preoccupare, Sora-san! Ormai, credo che lo sappiano anche i sassi...
come hai detto tu, tu e Taichi-kun state assieme da un bel pò!" affermò, facendo
un occhiolino al suo migliore amico. "E la mia occasione verrà... basterà avere
pazienza!"
Concluse il discorso con un sorrisetto divertito. Certo, c'era qualcosa di
ironico, tutto considerato... lui, Yamato Ishida, il cantante che faceva girare
la testa a chissà quante ragazze in tutta Tokyo, era felicemente single!
"Sono sicuro che avrai anche tu la tua occasione molto presto, Yamato!"
affermò Gabumon. "E' una cosa di cui sono pienamente convinto!"
Il ragazzo biondo accarezzò la testa del suo Digimon, mentre Takeru
proseguiva il discorso. "E... per quanto riguarda voi? I vostri Digimon stanno
bene, vedo... e le vostre famiglie? Non ci sono stati problemi?"
"No, per fortuna!" rispose allegramente Biyomon. "Il papà di Sora ha deciso
di restare qui un altro pò, per fare compagnia alla sua famiglia dopo questo
disastro... eanche la famiglia di Taichi sta bene! Anche Miko! Quindi, possiamo
tranquillamente dire che è solo questione di tempo, e che ben presto l'invasione
dei Daemon Corps sarà soltanto un brutto ricordo!"
"Ci fa piacere saperlo..." disse Koushiro, con un breve sorriso. "Fortuna ha
voluto che le nostre famiglie non fossero troppo danneggiate da tutto questo, e
grazie ad Azulongmon che ha ricostruito la nostra città... la vita è tornata
quasi ai ritmi di una volta! Tra l'altro, proprio stamattina ho ricevuto delle
mail da Gennai e da tutti i nostri amici Digimon... che ci dicono che sono
tornati nel Mondo Digitale senza problemi, e che anche lì, le cose stanno
tornando alla normalità!"
"E... si sa qualcosa dei Digimon che Arkadimon aveva assorbito?" chiese
Agumon, ricordandosi all'improvviso di quel particolare. "Loro... sono potuti
rinascere nel Primary Village?"
Taichi sgranò gli occhi, e la sua spensieratezza venne in quel momento
oscurata da un'ombra d'ansia. "Ah! E' vero, in tutta la mia eccitazione per
questa vittoria, mi ero completamente scordato di questo particolare!" esclamò.
"Loro... hanno potuto tornare in vita, dopo che i loro dati sono stati
assorbiti?"
Tentomon fece quello che, per un insetto come lui, poteva essere un sorriso.
"Non vi preoccupate, ragazzi, è andato tutto bene anche per loro!" affermò.
"Quando abbiamo sconfitto Daemon, tutti i dati che il corpo di Arkadimon aveva
assorbito fino a quel momento si sono dispersi nell'aria, e quando
Azulongmon-sama ha aperto quel passaggio tra i due mondi, gli spiriti dei
Digimon morti hanno potuto tornare a DigiWorld, dove ritorneranno in vita come
Digi-Tama! Un pò come è successo a Wizardmon..."
"E visto che stiamo parlando di Digimon..." proseguì Patamon. "Abbiamo
sentito dire che Ogremon e Leomon si sono misurati di nuovo in combattimento...
e come sempre, ha vinto Leomon!"
"Di nuovo? Quei due non si stancano mai di combattersi!" commentò Gomamon,
scuotendo la testa. "Oh, beh... se non altro, adesso non sono più l'uno alla
gola dell'altro! E scommetto che quando Leomon ha vinto, Ogremon ha detto una
cosa del tipo 'per questa volta ti ho lasciato vincere, ma la prossima volta non
ci andrò piano'! Ci ho azzeccato? Li conosco troppo bene, quei due!"
Takeru rise brevemente. "Heheheee... indovinato, Gomamon... e Leomon ha
risposto con un semplice 'vedremo'! O almeno, questo è quello che Gennai-san ci
ha riferito!"
Sora sghignazzò e alzò gli occhi al cielo. Proprio tipico di quei due...
"Hehee... e per quanto riguarda BlackWarGreymon e gli altri Digimon? Loro...
hanno dato notizie?" chiese.
"Witchmon e Cobramon sono tornati alle loro provette... e cobramon ancora si
lamenta del fatto che Witchmon lo usa come 'cavia volontaria' per i suoi
intrugli! Volcdramon, Musyamon e Dimetromon, a loro volta, sono tornati alle
loro montagne, e hanno ripreso la loro vita di tutti i giorni, e LoaderLeomon è
di nuovo alla guida del suo branco nelle savane di DigiWorld! Piximon e Andromon
sono anche loro tornati alle loro case, e per quanto riguarda BlackWarGreymon...
Bah, sai com'è... BlackWarGreymon non è uno molto loquace!" affermò Tentomon,
grattandosi la testa con una zampetta artigliata. "Comunque, da quello che ci ha
detto Gennai, ha ripreso a vegliare sul Mondo Digitale, come faceva prima! Anche
se ormai non sembra che ci saranno più altri pericoli..."
"Su questo, purtroppo, temo di doverti contraddire, Tentomon..." affermò
Koushiro, assumendo un'espressione un pò più riflessiva dopo quei momenti di
spensieratezza. "Purtroppo, c'è ancora un problema che non è stato risolto del
tutto, e riguarda il Dark Seed... quello strano oggetto che Daemon voleva usare
per i suoi piani."
Quell'affermazione fece riflettere gli altri Digiprescelti... e dopo qualche
breve istante, Yamato si vide costretto a dare ragione al Digiprescelto della
Conoscenza. "Hmmm... sì, purtroppo hai ragione, Koushiro-kun..." affermò.
"Abbiamo perso di vista il Dark Seed durante la battaglia finale, e in effetti
non avevamo neanche il tempo, nè il modo di tenerlo d'occhio. Tuttavia, anche se
pensavamo che il Machinedramon di Rosa lo avesse schiacciato sotto la sua zampa,
Daemon stesso ha affermato che questo non sarebbe stato sufficiente a
distruggerlo..."
"E adesso, non abbiamo più modo per sapere dove è finito... temo proprio che
un giorno ne sentiremo parlare ancora." disse Patamon grattandosi la testa.
"Speriamo che sia il più tardi possibile... per adesso, vorrei soltanto godermi
questa pace che abbiamo ritrovato dopo tante battaglie!"
Fu Agumon a dissolvere le ansie del resto del gruppo. "Beh... chi può dire
che un giorno questo Dark Seed tornerà a darci problemi? Su, ragazzi, un pò di
ottimismo! Abbiamo appena sconfitto Daemon, il nostro nemico più terribile, e ci
vogliamo rovinare la festa per uno stupido aggeggio grande come un chicco di
caffè? Per quanto ne sappiamo, potrebbe benissimo sprofondare nelle viscere
della Terra e restare lì per sempre, senza fare del male a nessuno..."
"Evviva l'ottimismo, eh, Agumon?" osservò Taichi, con un sorrisetto ironico.
"Comunque... sì, penso che tu abbia ragione! Magari non succederà niente, e non
sentiremo più parlare del Dark Seed. In ogni caso, se dovesse proprio
ripresentarsi, noi saremo pronti ad accoglierlo... e questa volta, non ci
sfuggirà tanto facilmente!"
Gli altri Digiprescelti non poterono fare a meno di sorridere e accantonare i
loro timori. Era proprio quello il Taichi Yagami che conoscevano, il leader
eroico ed ottimista che li aveva condotti nel Mondo Digitale la prima volta, e
li aveva portati a sconfiggere Diaboromon e Galfmon.
Sì, in effetti, tutto considerato, non era il caso di guastarsi l'allegria di
quei giorni soltanto per la possibilità che, un giorno che poteva essere anche
assai remoto nel futuro, il Dark Seed tornasse a dare problemi. Non più parte di
Daemon, senza nessuno più che sapeva della sua esistenza, o almeno di dove si
trovava, al di fuori del corpo di Ken... il maligno artefatto non costituiva più
un pericolo. E c'era da sperare che le cose andassero avanti così...
Comunque, nessuno di loro si illudeva troppo. Koushiro aveva ragione, era
necessario essere pronti ad un eventuale nuova emergenza. Ma per il momento, i
Digiprescelti avevano sferrato i loro colpi, e uno dei loro nemici più antichi e
crudeli era finalmente stato distrutto per sempre. Mai più i Digimon del Mondo
Digitale dell'Est avrebbero dovuto temere il pugno di ferro di Daemon, nè i
subdoli piani di Dragomon, nè la furia distruttiva di Arkadimon. Le forze del
Male avevano subito una sconfitta schiacciante.
E in quel momento, pensavano i cinque Digiprescelti e i Digimon che li
accompagnavano, era quello che contava...
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"Ecco, signora Saiba... signorina Rei... il vostro colloquio con Neo durerà
mezz'ora, quindi... beh, cercate di dirvi tutto quello che dovete in questo
tempo." affermò una guardia, aprendo una doppia porta davanti ad una donna di
mezz'età che spingeva davanti a sè una sedia a rotelle sulla quale era seduta la
Digiprescelta onoraria, Rei Saiba. Entrambe erano vestite in maniera abbastanza
informale, come se si trattasse semplicemente di un'uscita di famiglia... e
nonostante fosse per entrambe un'occasione piuttosto malinconica (come del resto
c'era da aspettarsi, da due che andavano a visitare il figlio e il fratello
maggiore in un istituto di correzione), entrambe cercavano di mantenere una
certa vivacità nei modi di fare.
"Va bene, signore... sono sicura che basteranno!" rispose la signora Saiba,
attendendo che la porta si aprisse quanto bastava per far passare la carrozzella
di Rei. La ragazzina, con un gesto educato, chinò la testa davanti
all'ufficiale, che ricambiò il gesto... e poi si fermò, stupito alla vista di
due piccoli demonietti vestiti di viola, con tanto di alucce da pipistrello ed
espressioni burlone, che stavano comodamente seduti sullo schienale,
sghignazzando delle battute che si scambiavano. Uno dei due notò immediatamente
l'espressione incuriosita della guardia, e si voltò verso di lui, storcendo il
naso.
"Hey, amico! Cosa c'è di tanto strano da vedere, eh?" squittì Pal, con la sua
vocetta acuta. "Mai visto un Digimon in vita tua? E sì che ce n'erano un bel pò,
là fuori, in questi ultimi tempi..."
"E dai, Pal-chan!" la redarguì Rei, con fermezza ma senza cattiveria. "Non
c'è bisogno di essere così aggressivi... il signore era solo curioso! E poi,
scusa, mi sembrava che a te e a Pul-chan piacesse attirare l'attenzione,
no?"
La PetitMamon alzò il naso in aria. "Tsk... l'attenzione sì, chi non si fa
gli affaracci suoi no!" ribattè, lasciando il malcapitato agente ancora più
confuso. Scusandosi per il comportamento un pò troppo sopra le righe di Pal, la
signora Saiba e figlia entrarono nella sala colloqui, dove le aspettava, seduto
dietro un tavolo schermato, proprio Neo.
La guardia accettò le scuse, non ancora molto sicuro di cosa era successo, e
richiuse la porta dietro le due ospiti, per poi scuotere la testa ed emettere
una nuvoletta di vapore bianco dalla bocca. "Ma tu guarda..." borbottò tra sè.
"Il mondo diventa ogni giorno più strano... prima si vede un mondo nel cielo,
poi un castello piomba giù dal nulla e si piazza nella Baia di Tokyo... e
adesso, vedo anche due diavoletti che accompagnano una ragazzina in sedia a
rotelle! Cos'altro ci dobbiamo aspettare?"
Ignorando le "riflessioni" dell'agente, la signora Saiba e Rei si
avvicinarono agli sgabelli che erano stati messi appositamente per i visitatori,
e guardarono, senza sapere bene che espressione avrebbero dovuto fare, verso
Neo, che le osservava dall'altro capo del vetro antiproiettile che li separava.
Senza più i suoi vestiti da Digiprescelto oscuro, sostituiti da un completo da
carcerato verde spento, gli occhi tornati del loro colore normale e i capelli
meglio ordinati, Neo aveva perso completamente l'aria da megalomane assetato di
potere che lo aveva caratterizzato dall'inizio di quelle terribili vicende, e
ora dava soltanto l'impressione di un piccolo tiranno deposto ed umiliato, che
aveva visto i suoi sogni di dominio svanire come fumo al vento. La sua
espressione abbattuta e i lividi che ancora si vedevano sul suo volto, rimasugli
dell'attacco che Daemon gli aveva sferrato nel momento della trasformazione
finale di Arkadimon, davano ulteriore credito a questa impressione.
Senza dire una parola, spostandosi nervosamente sul suo scagnello, Neo attese
che la madre e la sorella si accomodassero... ma anche così, iniziare il
discorso si rivelò ancora più difficile di quanto avesse immaginato. Come nella
precedente occasione, non c'era soltanto un vetro a dividere il ragazzo albino
dal resto della sua famiglia. C'era anche l'intollerabile peso delle colpe di
cui si era macchiato, colpe di cui forse ancora adesso Neo non riusciva a
cogliere l'enormità. In fondo, non sono molti i ragazzi di quell'età che
arrivano al punto di vendere sè stessi e l'umanità intera ad uno dei demoni più
crudeli mai esistiti...
"Neo..." iniziò finalmente la signora Saiba, con tono dolorosamente neutrale.
Un piccolo passo per rompere la spessa coltre di ghiaccio che si era formata
attorno a loro, ma ancora solo un piccolo passo. Il vero processo di
riconciliazione... sarebbe durato ancora chissà quanto.
Dopo essere rimasta in silenzio ancora per qualche secondo, la signora Saiba
abbassò la testa e guardò il pavimento, in cerca delle parole giuste... poi
proseguì, non senza una certa difficoltà. "Allora, Neo... come stai? Ti trovi...
abbastanza bene, tutto sommato?" chiese, mischiando la preoccupazione di una
madre ad un comprensibile e giusto rimprovero.
Neo grugnì qualcosa, un gesto di rassegnazione e rimpianto per quello che
avrebbe potuto essere e non era stato, e appoggiò la testa sul banchetto che gli
stava davanti, facendosi cuscino con le mani incrociate. "Meglio di quanto
pensassi. Tutto sommato, si intende." rispose meccanicamente. Nelle sue parole
non c'era l'entusiasmo folle, dissennato che guidava il Neo al servizio di
Daemon. La sconfitta aveva completamente svuotato il crudele albino, e questo
rimpianto, unito all'aver alienato da sè la sua famiglia, era per lui una
punizione ben peggiore di qualsiasi morte avesse potuto infliggergli Azulongmon
stesso. "Se non altro, mi sto adattando. Ci svegliamo presto, andiamo a dormire
presto... facciamo esercizi, si mangia in maniera decente... in pratica, si può
dire che questa è una prigione."
Rei grattò i braccioli della sua sedia a rotelle. "Beh, fratello... cosa ti
aspettavi, del resto?" chiese retoricamente. Non riusciva ad odiarlo, nonostante
tutto quello che aveva fatto era pur sempre suo fratello... ma non riusciva
neanche a trovare in sè il coraggio di perdonarlo. Almeno, non subito. "Quello
che hai fatto... molto probabilmente sarà ricordato come uno dei crimini più
terribili nella storia dell'umanità. Almeno un centinaio di persone sono morte a
causa dell'esercito di Daemon... e non cercare di giustificarti dicendo che non
ne sei responsabile, perchè se non fosse stato per la tua collaborazione, Daemon
non sarebbe mai riuscito a mettere le mani sul Dark Seed e ad aprire un
Digi-Port per tutto il suo esercito. E non tirare fuori che l'hai fatto per me."
aggiunse poi, anticipando quella che, molto probabilmente, sarebbe stata la
scusa di Neo. "Perchè ti ho già detto che non approvo una cosa del genere, per
nessun motivo."
Neo cercò disperatamente delle parole per rispondere al rimprovero della
sorella minore... ma, con suo grande disappunto, si rese conto di non averne
nessuna. Tutto quello che aveva da dire per giustificarsi, lo aveva già detto...
e non aveva altro. Ora che il suo sogno era naufragato, sentiva che non gli era
rimasto più nulla...
"Rei... Mamma..." mormorò, in cerca di qualcosa... qualsiasi cosa che non lo
lasciasse del tutto indifeso di fronte ai rimproveri della sua famiglia...
qualsiasi appiglio potesse dargli una piccola giustificazione. "Io... non so...
che altro avrei dovuto fare, per rendervi felici? Dopo quello che ci è successo,
in che altro modo potevo creare un mondo in cui voi poteste essere felici? E...
sì, lo ribadisco... non mi interessa nulla delle persone che ho dovuto
sacrificare! Non sono pentito di quello che ho fatto! Se potessi tornare
indietro... rifarei esattamente le stesse cose! In che altro modo avrei dovuto
fare?"
"Ancora non lo hai capito, Neo?" chiese la signora Saiba, scuotendo il capo
in maniera addolorata. Possibile che quello che parlava fosse veramente suo
figlio, lui che era stato un ragazzo così gentile prima dell'incidente di Rei...
"Non dovevi fare nulla. Non c'era nessun bisogno di creare un mondo in cui noi
fossimo felici... perchè noi lo eravamo già, nel nostro piccolo!"
"E' vero..." affermò Rei. "Anche con tutto quello che è successo alla nostra
famiglia, anche con tutte le difficoltà che dovevamo attraversare, avevamo... e
abbiamo tuttora... un sacco di motivi per essere contenti della nostra vita. Ma
tu... eri troppo accecato dalla rabbia per accorgertene."
Pal e Pul, ancora accovacciati sullo schienale della carrozzella, restavano
in silenzio, capendo che il momento era troppo solenne per rischiare di rovinare
tutto dicendo la cosa sbagliata. Si limitavano ad ascoltare senza dire nulla -
impresa molto difficile, per due chiacchieroni come loro - e a paragonare tra sè
la situazione di Neo e Rei alla loro. Nonostante le loro differenze
caratteriali, e la maggiore determinazione di Pal in confronto con la
riservatezza di Pal, il loro rapporto era di grande cordialità... ben lontano
dall'abisso di incomprensione che ora separava la loro amica dal fratello...
Dopo qualche istante, ancora carico di incertezza, Rei cercò di sciogliere
ancora di più il ghiaccio tra lei e Neo, allungando la mano verso di lui e
infilandola nella fessura sotto il vetro, in modo da appoggiarla sulla manica di
Neo. Colto di sorpresa da quel gesto di riconciliazione, il ragazzo albino alzò
lo sguardo verso la sorella... che in quel momento, riuscì a rivolgergli un
piccolo sorriso di speranza.
"Io... so che da qualche parte, dentro di te, c'è ancora il vero Neo... il
Neo di una volta, quello che conoscevo davvero!" affermò la ragazzina. "E
spero... che il tempo che passerai qui ti aiuti a riflettere sui tuoi errori e a
tornare quello che eri! Allora forse... le cose potranno tornare come erano
prima! Non sarà facile, lo so... ma sono pronta ad aspettare! Anche anni, se
sarà necessario!"
"Rei..." mormorò Neo. Sentiva un lieve dolore al petto, per la prima volta da
quando era successo l'incidente che le aveva sconvolto la vita... compassione
per quello che la sorella minore stava passando, e una straziante ammirazione
per l'amore che, nonostante tutto, la sua famiglia continuava ad offrirgli.
Possibile, si chiedeva il ragazzo, possibile che non si rendessero conto che
aveva fatto quello che aveva fatto proprio per cercare di ricambiare questo
affetto? Perchè pensava che anche loro meritassero un pò di felicità, dopo tutto
quello che era successo? Eppure... per la prima volta da quando si era imbarcato
in quella folle impresa, il ragazzo albino cominciava a pensare che le sue
ragioni vacillassero...
"Tua sorella ha ragione, Neo..." affermò la signora Saiba, porgendo al
ragazzo un pacchetto sigillato. "Oh, a proposito... abbiamo pensato che avresti
gradito un piccolo pensiero da parte nostra! Non ti sarai dimenticato, spero,
dei miei biscotti fatti in casa..."
Pal e Pul si guardarono, mentre neo accettava con esitazione di pacchettino.
Forse era per l'incertezza della sua coscienza sporca che si faceva sentire?
Forse perchè non se ne sentiva degno? In ogni caso, era un piccolo passo avanti
su una lunga strada che, sperabilmente, si sarebbe conclusa con il suo
pentimento...
"In ogni caso... beh, è un buon punto di partenza per ricominciare!" commentò
il fratello.
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Nel frattempo, vicino al negozio di proprietà della famiglia Inoue, la figlia
più piccola della famiglia, e un familiare ragazzo-genio dai capelli blu a
caschetto si stavano godendo la ritrovata pace, come cercavano di fare tutti i
Digiprescelti. I primi clienti ricominciavano a fare la fila davanti alla cassa
alla quale si trovava Mantaro, il secondo figlio degli Inoue, e i due ragazzi
sentivano di nuovo, dopo qualche giorno in cui era loro mancato, il
chiacchierare delle persone. Purtroppo, il sentimento di sollievo era tinto di
un sentimento di tristezza per quei volti che nessuno avrebbe più visto. Già in
quel momento, Miyako aveva capito che due o tre volti noti non sarebbero più
stati visti...
La ragazzina con gli occhiali sospirò, appoggiando una mano sulla spalla di
Ken, che a sua volta le accarezzò la schiena. "Sigh... e così, alla fine, la
battaglia si è conclusa per il meglio... anche se la nostra città ha pagato un
prezzo molto alto, almeno è sopravvissuta, e potrà riprendersi." disse,
aggiustandosi gli occhiali con una mano. "E se non altro, non dovremo
preoccuparci più di Daemon, ora che Imperialdramon ed AlforceVeedramon lo hanno
annientato. Però... non posso fare a meno di pensare a tutti coloro che hanno
perso la vita in questo disastro. Anche se Azulongmon ha ricostruito la città,
non ha potuto fare niente per loro."
"E la popolazione di Tokyo non dimenticherà tanto facilmente quanto è
successo. Per quasi una settimana, una delle più grandi città del mondo è
diventata una metropoli fantasma..." proseguì Ken, mentre i due ragazzi si
allontanavano un pò dal negozio, senza mai separarsi. Anche loro, come molti,
avevano accolto la sconfitt del loro più acerrimo nemico con sollievo e
felicità... ma, poco tempo dopo, la gioia si era smorzata quel tanto che bastava
per permettere ai due ragazzi di rendersi conto del terribile prezzo della
vittoria. Decine di vittime, centinaia di feriti... e la sofferenza che era
stata inflitta alla popolazione di Tokyo.
"Ciò nonostante... se non fossimo riusciti a fermare Daemon, sarebbe finita
senz'altro peggio. Tokyo non avrebbe potuto essere ricostruita, e Daemon avrebbe
continuato nella sua folle corsa, fino a dominare l'intero pianeta... e
DigiWorld!" continuò Wormmonn, mentre i due Digiprescelti e i loro compagni
attraversavano la strada e si sedevano su un muretto vicino. Il commento del
piccolo bruco servì a tirare su di morale i due ragazzi e l'altro Digimon che
era con loro, Hawkmon. "E non dimentichiamo che poi, si sarebbe messo a cercare
di nuovo il Dark Seed, in modo da riaverlo e poter passare da una dimensione
all'altra senza sforzo. Vi immaginate cosa avrebbe potuto fare?"
"Brrr... no, e preferisco così, sinceramente!" rispose una leggermente
impaurita Miyako Inoue. Il solo pensiero di cosa avrebbe potuto fare un Digimon
così forte e malvagio, con un artefatto di quella potenza, era semplicemente da
vertigine. "Meno male che abbiamo fermato sia lui che quel tipaccio dai capelli
bianchi che lo accompagnava..."
"Già... è stato un grande lavoro di squadra..." affermò Hawkmon.
Mentre il discorso andava avanti, Ken restava in silenzio, come pensando a
qualcosa di molto personale, e si limitava a guardare la ragazza con gli
occhiali e i Digimon che continuavano a parlare, senza fare commenti. Il suo
silenzio, comunque, non fece restare indifferente Miyako... che, un pò
preoccupata, gli si rivolse guardandolo negli occhi. "Hey, Ken... tutto okay?"
gli chiese. "Mi sembra che ci sia ancora qualcosa che ti turba..."
Il ragazzo-genio fece un breve scatto, come colto di sorpresa da quella
frase, e guardò in direzione della Digiprescelta con gli occhiali. "Huh? Oh,
Miyako-san... ehm... no, no, davvero, non c'è niente che mi preoccupi! Ti... ti
ho dato questa impressione?"
Il bel visetto di Miyako assunse un'aria sospettosa, e la ragazzina storse il
naso, avvicinandosi un pò al compagno. "Hmmm... sicuro, sicuro? Guarda che credo
di conoscerti abbastanza bene, Ken-kun, e so che tu non sei uno che parla tanto
di quello che ti preoccupa... Ogni volta, se non è quel fesso di Dai-kun o
qualcun altro a chiederti, tu ti tieni tutto per te! Quindi... non credere che
io non lo sappia, caro il mio Ichijouji!" affermò.
Il Digiprescelto della Bontà si ritirò di qualche centimetro, guardando con
stupore l'espressione dell'amica... poi, cosa ben rara per quel ragazzo serio e
coscienzioso, fece una breve risata, e questa volta fu Miyako a restare stupita!
"Hm? Beh? E adesso cosa... ho detto qualcosa di strano, per caso?"
"Ehm..." rispose Ken schiarendosi la voce. "No, no... assolutamente niente,
Miyako-san! Anzi, scusa se ti è sembrato che ti stessi... No, è solo che... beh,
hai proprio ragione! Vedo che ormai mi conosci molto bene! Sarà tutto il tempo
che abbiamo passato assieme come Digiprescelti... anzi, a questo proposito ti
dovrei ringraziare. Ripensavo a quella sera, prima della battaglia finale... io
e Wormmon eravamo là, da soli, a rimuginare sulla situazione, e tu sei venuta a
cercarci anche a nome di Dai-kun e dei nostri compagni. E quando ho detto che
pensavo di avere una partedi responsabilità in quello che era successo, tu mi
hai subito bloccato e mi hai fatto capire che questo mio modo di pensare era
sbagliato... Sai, avevi proprio ragione in quel momento! Forse... forse sono uno
che si assume troppe responsabilità..."
Miyako sospirò, e appoggiò una mano sulla spalla di Ken... sperando che non
si vedesse quel pò di rosso che aveva sulle guance! Dopo quello che l'ex-Digimon
Kaiser aveva passato, e conoscendolo così bene, non poteva certo non comprendere
le ragioni di quel modo di fare di Ken. "Di questo non devi certo farti una
colpa... piuttosto, tu, quando eravamo nel Dark Ocean e non sapevo se saremmo
riusciti a salvare Hikari-chan e tornare indietro..."
"Sì?" chiese Ken, non riuscendo a nascondere un pelo di imbarazzo. I loro
Digimon, dietro le loro spalle, si scambiarono uno sguardo di intesa...
Miyako prese un bel respiro, pregando di non farsi prendere troppo dal
nervosismo. Chissà, magari quella era la volta buona... "Beh... in quel momento
non ero certo al massimo della forma, soprattutto pensando che Dragomon ci aveva
spazzati via come fossimo stati niente! Senza offesa, Hawkmon..." aggiunse poi,
rivolgendosi al suo Digimon, che alzò un'ala per dire che non aveva bisogno di
scusarsi. Dopotutto, era vero che la prima battaglia con Dragomon era stata
tutt'altro che un successo... "Comunque... ecco, io ero parecchio giù di corda,
al pensiero che dovevamo entrare nella sua tana, e poi tornare in tempo per
aiutare i nostri compagni a sconfiggere Arkadimon e Daemon... e tu sei venuto a
farmi coraggio! Un pò, mi aspettavo che fossero Daisuke o Takeru a farlo...
comunque, grazie mille, Ken-kun! Le tue parole erano giusto quello che mi
serviva per darmi la carica!"
"Ho... ho solo fatto quello che mi sembrava giusto in quel momento!" si
schermì Ken. "Tu... mi sembravi in difficoltà, e allora..."
Miyako chiuse gli occhi e sorrise... un largo ghigno che ricordava un pochino
quello tipico di Taichi! "Hehee... beh, anche io non posso mica essere allegra
tutto il tempo! E comunque... sei stato di grande aiuto, e non ti ho ancora
ricompensato adeguatamente! Posso... posso farlo adesso?" chiese poi, il rossore
che si espandeva sul suo viso.
Ken sbattè gli occhi. "Certo... certo che sì, Miyako-san... ma come..."
Non ebbe il tempo di fine. Il viso raggiante di gioia, Miyako si avvicinò
ancora di più a Ken... e, di punto in bianco, gli piazzò un bacio sulla
guancia!
Ken rimase senza parole, e sgranò gli occhi, mettendosi le punte di due dita
sul punto toccato mentre Miyako si ritirava, non del tutto sicura se il suo
'regalo' era stato gradito o meno! Beh, se non altro, aveva provato... e ora non
restava che vedere i risultati! Se non altro, i Digimon sembravano essere
abbastanza soddisfatti di quel volgere degli eventi...
"Ecco..." iniziò a dire la ragazza dai capelli violetti, realizzando
perfettamente quello che aveva fatto. Era... era praticamente una dichiarazione!
"Questo... spero di non averti messo troppo in imbarazzo! Insomma... cavolo, non
so nemmeno io cosa mi abbia preso! E'... è solo che... sì, insomma, avevo voglia
di ricompensarti in qualche modo, e... come posso dire... credevo che avresti
gradito..."
"Miyako-san..." la fermò Ken, prima che la Digiprescelta potesse partire per
la tangente, mettendole gentilmente una mano sulla spalla. "Adesso... calmati un
pò! Stai... praticamente partendo in quinta!"
Miyako si fermò di botto, come se avesse tirato il freno a mano... poi, dopo
aver guardato Ken con espressione confusa per qualche secondo, si mise una mano
dietro la nuca e rise, vedendo la parte buffa della situazione. "Hahahahaaa! E'
vero, Ken-kun, hai ragione! Mi sono lasciata prendere la mano!" esclamò, per poi
farsi un pochino più seria. "Ehm... comunque... io spero di non averti offeso
con quel mio modo di fare..."
"Per... per niente, Miyako-san..." rispose Ken, ricambiando il sorriso.
"Anzi... in effetti... potrei anche dire che..."
Il Digiprescelto della Bontà si fermò di colpo, rendendosi conto solo in
quell'istante che la distanza tra il suo viso e quello di Miyako si era ridotta
notevolmente... e che il suo cuore aveva iniziato a battere molto più
velocemente, facendogli provare uno strano, piacevole e al tempo stesso strano,
formicolìo nelle viscere. L'espressione della ragazzina con gli occhiali, che lo
guardava un pò persa e con il viso ormai completamente rosso, gli faceva capire
che per Miyako era la stessa cosa...
E, in quel breve istante, gli fece capire una cosa che da abbastanza tempo
ormai aveva sospettato.
Lui, Ken Ichijouji, era innamorato di quella ragazza. Era innamorato di
Miyako Inoue, l'estroversa Digiprescelta dell'Affetto, con la quale non era
stato neppure in ottimi rapporti, al momento di unirsi alla squadra! Amava il
suo carattere solare, la determinazione e la gentilezza che traspariva anche dai
suoi modi a volte bruschi... e amava il fatto che cercasse sempre di dare
coraggio ai suoi compagni quando questi erano giù di corda...
Mentre queste riflessioni andavano avanti, Ken quasi non si accorse che lui e
Miyako si stavano avvicinando sempre più l'uno all'altra, e la ragazzina non
sembrava esserne per niente offesa. Era come se si muovessero spinti da un'unica
volontà...
Finchè le loro labbra non si incontrarono, e Miyako Inoue e Ken Ichijouji si
scambiarono il loro primo bacio.
Fu un bacio breve, casto, un bacio che si scambiavano due persone ancora
nell'innocenza dei loro quattordici-quindici anni... ma fu abbastanza intenso da
far loro girare la testa per un istante. Si separarono lentamente, continuando a
guardarsi negli occhi con l'aria sbalordita di due che si chiedono cosa mai
avessero fatto... e allo stesso tempo, le loro mani si avvicinarono, e la più
ardita Miyako mise le sue su quelle di Ken!
"Ehm..." mormorò Ken, in un misto di gioia e imbarazzo. Non immaginava che
sapere ricambiati i suoi sentimenti sarebbe stato così esaltante e liberatorio.
"Scusa, Miyako... stavo dicendo che... beh..."
La ragazzina si aggiustò gli occhiali nervosamente e ricambiò il sorriso.
"Qualunque cosa fosse, beh... direi che sei stato abbastanza chiaro, no?"
scherzò... per poi avvicinarsi di nuovo, e dargli un altro bacio, che Ken
restituì dopo appena un attimo di incertezza.
Al loro fianco, Hawkmon si girò verso Wormmon e gli fece il segno dell'okay
con le piume di un'ala... e il bruco verde rispose strizzando un occhio. Erano
sicuri che quella fosse la volta buona...
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Il piccolo Iori, di passaggio lì vicino e in procinto di tornare a casa,
dovette recuperare Armadillomon mentre quest'ultimo si fermava dietro un
cespuglio, a sbirciare la coppia appena formatasi. Con un sospiro che voleva
dire che il più giovane dei Digiprescelti era abituato a queste cose, Iori
riprese in braccio il mammifero corazzato, rimproverandolo pazientemente.
"Armadillomon... non è molto cortese spiare Ken-san e Miyako-san in questo
momento." affermò. "I sentimenti delle persone vanno trattati con
delicatezza."
"Awwww... ma Iori, volevo soltanto vedere come andava a finire tra quei due!"
si lamentò scherzosamente il Digimon. "Devi ammettere, Iori, che fin da quando
questa storia degli Alias-3 e di Arkadimon è iniziata, un pò tutti abbiamo
iniziato a pensare che ci fosse qualcosa tra quei due... come anche tra
Daisuke-kun e Hikari-san, potrei aggiungere!"
Iori alzò leggermente gli occhi al cielo. A volte, era incredibile vedere
quanto diversi fossero come temperamento, pur essendo compagni... "Sigh... beh,
non si può dire che non sia vero, Armadillomon, ma in ogni caso non è bello
spiare la gente. In ogni caso... sono contento per loro." affermò, sorridendo un
pò verso la fine. Dopotutto, nonostante la differenza di età, lui e Miyako erano
grandi amici - anche se, pur essendo il più giovane, a volte sembrava lui il più
maturo! -, e gli faceva piacere sapere che aveva trovato qualcuno a cui affidare
il suo cuore... anche se questo qualcuno era la persona di cui lui, all'inizio,
meno si sarebbe fidato. "Certo... quando le nostre avventure sono iniziate, non
avrei mai creduto che avrei finito per considerare Ken un compagno e un
amico!"
"Le cose cambiano col tempo, Iori..." affermò Armadillomon, mentre i due
continuavano per la loro strada. "Mi sembra che anche tuo nonno, una volta, ce
lo abbia detto... e aveva ragione!"
Il ragazzino annuì... per poi pensare ad un altra cosa che sul momento gli
era sfuggita. "E... per quanto riguarda i tre amici di Neo, Hideto-kun, Sigma e
Mari? Loro... che fine hanno fatto, poi?" si chiese.
Armadillomon arricciò il naso, e ci pensò un pò su. "Beh... hanno pur sempre
collaborato con Neo, anche se poi se ne sono allontanati." rispose. "Ho sentito
il telegiornale, l'altro giorno, che diceva che si sono spontaneamente
presentati alle autorità, e hanno dato una confessione completa. Adesso...
stanno ancora pensando a come fare con loro, però... tutto considerato, non
credo che saranno troppo severi con loro. Hideto-kun ha attivamente collaborato
a respingere Daemon, dopotutto... e gli è stato concesso di tenere i suoi
Digimon, se non causeranno problemi!"
"Mi fa piacere saperlo..." rispose Iori. "Beh, adesso credo sia il momento di
andare. Il nonno ci aspetta per la lezione di kendo... e io ci tengo a non
arrivare in ritardo!"
Armadillomon rise tra sè. Il suo amico Iori, anche a distanza di tanto tempo,
era il solito ragazzino ordinato e preciso, che teneva molto alla puntualità...
e il fatto che lui fosse già praticamente tornato alla normalità dopo quel caos,
voleva dire che anche la situazione in generale era sulla buona strada...
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"Troooooppo bella questa torre! Mai visto niente del genere a DigiWorld!"
esclamò Bearmon, salito sulle spalle di Kevin, guardando rapito verso il
panorama cittadino che si godeva da quel posto di osservazione della Torre di
Tokyo. "So che ci siamo già stati dieci anni fa, quando siamo tornati nel Mondo
Reale... ma rivederla è un'emozione che non ti dico!"
"Anche per me, Bearmon..." rispose Kevin, con una risata gioviale. "Certo,
magari avrei apprezzato di più se il nostro viaggio in Giappone fosse stato...
come dire... in circostanze più favorevoli! Però... adesso che Daemon è
sconfitto, possiamo goderci il resto delle vacanze in santa pace!"
Poco dietro l'alto ragazzo di colore e il suo Digimon, si trovavano il resto
dei suoi compagni del primissimo gruppo di Digiprescelti, con SnowAgumon,
Falcomon e BlackGatomon che si mantenevano a fianco dei rispettivi partner, e
Kunemon appoggiato come al solito sulla spalla di Yurika, tutti senza paura di
essere visti in pubblico. In effetti, ormai la vista di un Digimon che
accompagnava un essere umano non allarmava più, e non costituiva più una vista
così straordinaria... e il quintetto di Digiprescelti originali aveva ricevuto
anzi un certo numero di lodi e congratulazioni, nel corso della loro uscita! Sho
Kusanagi e i suoi compagni, si rendevano conto, dal giorno della vittoria in poi
non sarebbero più passati inosservati in tutta la provicia di Tokyo, e lo stesso
valeva per i loro compagni!
In ogni caso, la notorietà non sembrava dare troppo fastidio al primissimo
Digiprescelto del Coraggio e ai suoi amici, che in quel momento volevano
soltanto godersi quanto restava della loro rimpatriata. Che, in effetti,
consisteva di una settimana buona a girare per Tokyo, e ad ammirarne le
meraviglie che i ragazzi stranieri non avevano avuto modo di vedere la volta
precedente.
"Sembra propro che ormai la città sia in via di recupero..." commentò Jolene,
dando una carezza sulla testa a BlackGatomon. "Anche se non credo dimenticheremo
facilmente tutto questo... credo che questi pochi giorni siano stati i più
memorabili in assoluto nella storia dell'umanità, assieme al giorno del primo
atterraggio lunare... e a pochi altri!"
"Già..." rispose BlackGatomon, accettando la carezza - cosa che la
BlackGatomon solitaria e scontrosa di una volta non avrebbe mai fatto -. "E'
vero, il mondo già sapeva un pò dell'esistenza dei Digimon... ma non credo che
mai prima d'ora abbia dovuto affrontare un'invasione su così vasta scala!
Chissà... questo provocherà senza dubbio tensioni, nel caso i due mondi
dovessero tornare in contatto."
"Inevitabile..." commentò Kunemon, dopo essersi strusciato un pò sulla
guancia di Yurika. "Non possiamo pretendere che gli uomini non abbiano
pregiudizi verso qualcosa che potrebbe essere in grado di distruggerli. Anche
noi, che pure siamo i partner dei Digiprescelti... ci aspettiamo di incontrare
qualcuno che ha pregiudizi verso i Digimon a causa degli eventi recenti..."
"Magari qualcuno che ha perso un congiunto, o un amico, a causa di Daemon."
riprese Sho, prendendo la mano a Yurika, che rispose sfregando le sue dita sul
dorso della sua mano e guardandolo negli occhi. "Già... credo che, da oggi in
poi, un problema che ricorrerà sarà quello di rassicurare la gente, e far capire
loro che non tutti i Digimon sono cattivi e pericolosi. Non sarà... un compito
molto facile, lo so... e non dimentichiamoci del Dark Seed, che è ancora lì da
qualche parte."
"Non ce ne siamo dimenticati..." affermò Falcomon. "Però... per adesso, la
minaccia è sventata, e abbiamo sferrato i nostri colpi. Quando sarà il momento
di tornare in campo... beh, non me lo farò certo dire due volte! Per adesso,
voglio soltanto godermi questo periodo di vacanza che abbiamo!"
"Falcomon-chan ha proprio ragione!" continuò Yurika, grattando Kunemon sulla
nuca nel modo che a lui piaceva, e facendo subito ondeggiare per la contentezza
le lunghe antenne del bruco giallo. "Ci siamo guadagnati un pò di riposo, dopo
tutta questa bagarre! E voglio godermelo quanto più possibile! Magari...
heheheee... a fianco del ragazzo che amo e dei miei amici di questo e dell'altro
mondo!"
Sho e SnowAgumon guardarono per un attimo la giovane donna dai capelli blu...
e finalmente, Sho appoggiò una mano sulla spalla della sua amata, con l'aria di
un marito affettuoso! "Sai una cosa, Yurika-chan... è vero, dobbiamo goderci
questo periodo di pace! Essere Digiprescelti... è un lavoro a tempo pieno, e non
possiamo sapere come e quando... la nostra routine quotidiana verrà spezzata, e
dovremo tornare a combattere!" affermò.
"E anche se dovremo combattere ancora per difendere la pace in questo mondo e
a DigiWorld... beh, ogni volta che questo accadrà, saremo pronti!" concluse
SnowAgumon, guardando il resto del gruppo. Yurika e Kunemon stavano già dando il
loro assenso... e lo stavano facendo anche Jolene e il taciturno Felipe, che in
quel momento si tenevano affettuosamente per mano, e i loro Digimon, mentre
Kevin e Bearmon stavano tornando dal resto del gruppo. Sho espresse il suo
accordo dando una carezza sulla testa al piccolo dinosauro del colore della
neve, che aveva svolto una parte importante nella sconfitta del loro
arcinemico... poi, guardò verso il cielo azzurro, pieno di speranza.
"E' proprio vero..." disse tra sè. "Saremo tutti pronti... e passare del
tempo con i miei più grandi amici, dopo tanto tempo, mi fa sentire in grado di
fare qualsiasi cosa!"
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"E così, finalmente è finita... almeno per adesso..." riflettè ad alta voce
Michael, in piedi sul pontile di uno dei tanti battelli turistici che, ogni
giorno, faceva il giro della maestosa Statua della Libertà. Sulla sua spalla, il
piccolo Betamon teneva gli occhi chiusi, godendosi il vento fresco proveniente
dall'Oceano Atlantico, e poi tornando ad ammirare uno dei più famosi simboli
degli Stati Uniti...
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"Allora, Rosa, Gotsumon, ci raccontate com'è andata? Come avete fatto a fare
la Digievoluzione?" chiesero in coro un gruppo di vivaci bambini, riuniti
attorno alla Digiprescelta dalla pelle scura e all'ometto di roccia, che
cercavano in qualche modo di tenerli a bada.
"E come avete fatto a battere i Digimon cattivi?"
"Erano molto forti, vero?"
"Ma cosa dici, Juan! Lo sai che la sorellona Rosa e Gotsumon non perdono
mai!"
Lusingati dalla popolarità che si erano guadagnati tra i ragazzini della loro
cerchia di piccoli amici, Rosa e Gotsumon si sedettero su un muretto lì vicino,
e la ragazzina iniziò a raccontare!
"Heheheee... un momento, chicos, un momento!" esclamò, iniziando ad
organizzare il racconto. "Allora, adesso vi dico..."
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"Ehm, Crabmon... non vorrei sembrarti troppo sfacciato, ma non dimenticare
che da noi sarebbe... ancora febbraio!" disse un perplesso Derek, davanti alla
proposta del suo Digimon, che sperava di poter festeggiare il ritorno alla
normalità con un'eccitante gara di surf! Tant'è che il granchione si era già
premuto con una piccola tavola da windsurf fatta su misura, che in quel momento
teneva sollevata sopra la testa!
In effetti, non ancora del tutto familiare con quel particolare aspetto del
clima terrestre, il Digimon crostaceo si era praticamente dimenticato che,
nell'emisfero australe, le stagioni erano invertite, e mentre era estate in
Giappone, non si poteva dire lo stesso dell'Australia, ancora in pieno inverno!
"Owwww, andiamo, Derek!" cercò di pregarlo, facendo degli occhioni da
cucciolo che gli davano un aspetto alquanto strano. "Proprio oggi che ci sono
dei bei cavalloni... almeno io non posso non approfittarne! Insomma, abbiamo
affrontato demoni e mostri provenienti dai meandri più oscuri di DigiWorld...
posso anche sopportare un pochino di freddo!"
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E, a Parigi, appoggiate alla ringhiera di un ponte che dava sugli Champs
Elyseès, Catherine e Floramon celebravano a modo loro la vittoria dei
Digiprescelti sulle forze del Male, ammirando la città illuminata e il suo
famoso Arco di Trionfo.
"E così, quest'avventura è finita..." commentò la Digimon floreale,
voltandosi verso la biondina, che la accarezzò sulla testa con due dita. "Beh,
se non altro, nonostante tutto, quest'avventura ha avuto un lieto fine...
abbiamo salvato DigiWorld, e abbiamo sconfitto Daemon una volta per tutte!"
Catherine fece un occhiolino alla sua amica digitale. "E' vero... e per
adesso, vorrei solo godermi questo splendido spettacolo con te, amica mia!"
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Quella sera, di ritorno dalla loro passeggiata, Daisuke Motomiya, Hikari
Yagami, Veemon e Gatomon restarono per diverso tempo fuori, a godere della
compagnia l'uno dell'altro mentre guardavano il sole tingersi di arancio e
svanire dietro la baia di Tokyo, in uno spettacolare, calmo tramonto d'estate
che annunciava la fine della loro avventura più incredibile... e che aveva visto
sbocciare qualcosa di speciale tra i due Digiprescelti.
Un'avventura era finita, e un'altra, fatta di quotidianità e gesti di ogni
giorno, stava per cominciare...
E i due ragazzi, che in quel momento si tenevano dolcemente per mano e si
guardavano negli occhi, l'avrebbero vissuta assieme...
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E, nello stesso momento, nella sua dimora ormai non più segreta nella zona
centrale di Digiworld, Gennai sorrise con soddisfazione, guardando i monitor
che, sperabilmente, non avrebbero più dato segni di allarme per un bel pò.
Grazie al potere di Azulongmon-sama, grazie al coraggio e all'impegno di tutti i
Digiprescelti che fino a quel giorno avevano messo piede a DigiWorld... e grazie
alla collaborazione sincera di tutti i Digimon loro partner, tutto si era
concluso bene. C'era stato un prezzo da pagare, era vero... e anche Digiworld
avrebbe difficilmente scordato i danni provocati da Daemon e Arkadimon.
Ma col tempo, tutto sarebbe diventato soltanto un brutto ricordo, e DigiWorld
sarebbe tornato alla pace e alla saggezza di un tempo...
Con animo molto più sollevato, Gennai ringraziò tra sè tutti i Digiprescelti,
augurando loro che le loro vite potessero proseguire tranquille.
"Tutti i Digiprescelti... e i Digimon che li hanno accompagnati... hanno
contribuito affinchè questo incidente non terminasse in un disastro
completo!" pensò tra sè, chiudendo gli occhi e ricordando tempi che, per la
sua percezione, erano ormai remoti. Bastava sforzare un pò la sua immaginazione
per vedere, nitidi come ricordi del giorno prima, il piccolo Sho i suoi compagni
che muovevano i loro primi, incerti passi nel Mondo Digitale... e poi Taichi,
Yamato, Sora e il loro gruppo, anche loro bambini strappati alla sicurezza delle
loro case e portati a combattere una guerra per salvare un mondo che non era il
loro... e infine, anche Daisuke e gli ultimi Digiprescelti, compresi gli
internazionali e Jun... ognuno di loro aveva dato il suo contributo, e per
Gennai era un piacere ripercorrere, in quel breve istante, tutta la loro
storia...
"Sho, Yurika, Felipe, Jolene e il piccolo Kevin... come potrò mai
dimenticarli? I ragazzi ora sono diventati uomini, ma ho avuto modo di vedere,
con mia grande gioia, che non hanno perso le qualità che li hanno resi i primi
Digiprescelti! E poi Taichi, Yamato, Sora, Mimi, Koushiro, Jyou, Takeru e
Hikari... anche voi occupate un posto speciale nel mio cuore! Per non parlare di
Daisuke, Miyako, Iori, Ken... e degli ultimi arrivati, Michael, Rosa, Catherine,
Derek, Jun, la giovane Rei... e tutti i Digimon con cui hanno viaggiato, e che
li hanno aiutati nella loro impresa, primi tra tutti i loro partner. Voi, che
incarnate le qualità migliori dell'umanità, avete reso ai nostri mondi un
servizio inestimabile, per il quale vi saremo sempre in debito!"
La guida di DigiWorld si staccò dai suoi strumenti, quasi di malavoglia dato
il valore emotivo che quel luogo, quella piccola sala di controllo, aveva per
lui... e si allontanò lentamente, dando un'ultima occhiata dietro di sè mentre
tornava nel salone principale della sua casa.
"Anche per questa vostra guida, è giunto il momento di riposare. Ma sono
certo che ci rivedremo ancora, ragazzi miei... e allora, spero di accogliervi
tutti con un sorriso!"
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...
...
...
Buio.
...
Buio totale.
Questo era tutto quello che sentiva. Non c'era altro. Un vuoto totale, freddo
e sinistro, che inglobava ogni singola fibra del suo essere.
E tuttavia... che strano... era pur sempre qualcosa, rispetto al nulla da cui
si sentiva avvolto un istante prima. Cos'era successo? Da dove veniva? Come mai
si trovava in quel luogo senza forma, senza confini e senza luce? L'entità cercò
di ricordare, e man mano, le immagini tornarono a fluire nella sua memoria,
mentre il suo corpo riprendeva forma... un corpo umanoide, avvolto in una lunga
tunica rossa ornata di simboli mistici, con larghe maniche e un cappuccio sulla
testa che non riusciva a nascondere le corna ricurve che gli uscivano dalle
tempie...
Sentì le sue mani contrarsi ai suoi fianchi, producendo una serie di corti
artigli del colore del sangue... e un paio di occhi diabolici, brillanti e senza
pupille, si spalancarono, finalmente rivelandogli il mondo che ora lo
circondava: era un posto che, per gli standard umani, sarebbe sembrato orribile
ed allucinante, un luogo senza luce composto soltanto da vaghi contorni appena
accennati da sfumature cupe di verde, blu e viola... e in quel momento, lui si
trovava in una grande caverna naturale, in piedi sopra una postazione che si
sollevava dal pavimento stesso, unica testimonianza di quache opera umana (?) in
quel posto inquietante.
Con un misto di rabbia e sorpresa, Daemon si guardò, rendendosi conto che,
per qualche motivo che a lui sfuggiva, era tornato nel suo vecchio corpo. Ma
come era possibile? L'ultima cosa che ricordava era che si trovava nel corpo di
Arkadimon evoluto a livello Mega... e che Imperialdramon Paladin Mode ed
AlforceVeedramon Future Mode lo avevano trafitto, distruggendolo e facendo
quello che lui stesso reputava impossibile. In più, aveva perso il Dark Seed...
ma cosa stava succedendo? Quel posto... non assomigliava a nulla che Daemon
ricordasse!
"Questo luogo... che significa?" ringhiò tra sè. "Pensavo... che i
Digiprescelti e i loro Digimon mi avessero distrutto... come posso essere ancora
vivo? E soprattutto... perchè sono di nuovo nel mio vecchio corpo?"
"Oh, quante domande, Daemon." gli rispose, rapida ed inaspettata, una voce
cristallina, apparentemente innocente, ma in realtà tinta di crudeltà e malizia,
mentre un globo di luce bianca si accendeva sopra la sua testa. Con un gesto
d'allarme, il Demone dell'Ira alzò la testa...
...e rimase letteralmente congelato, gli occhi diabolici che si spalancavano
dietro il suo cappuccio! Là, fluttuante nell'aria vicino a lui, c'era un Digimon
che lui avrebbe riconosciuto ovunque, una creatura angelica dall'aspetto di un
cherubino biondo dalla delicata pelle bianco latte, decorata con dei complessi
tatuaggi blu su diverse parti del corpo, e vestito soltanto di una leggera,
impalpabile toga bianca di seta da senatore romano, e di braccialetti dorati sui
polsi e sulle caviglie. Numerose ali bianche e piumate si aprivano sulla sua
schiena, dandogli un aspetto glorioso, e i suoi occhi azzurri, che scintillavano
sopra un sorriso appena accennato, guardavano verso il demone incappucciato con
espressione indecifrabile, ma di evidente superiorità! Era un Digimon che,
all'apparenza, non sarebbe potuto sembrare più inoffensivo... eppure, la
reazione di Daemon alla sua vista era stata quasi di paura! E poi, nonostante
l'aspetto angelico, c'era qualcosa di inquietante nel suo modo di fare... una
malvagità sottile, appena insinuata, che nulla toglieva all'aspetto attreante e
grazioso del Digimon angelico caduto!
"Ogni cosa a suo tempo." affermò il piccolo angelo, appoggiandosi con grazia
su una postazione al centro della sala. "Gli eventi hanno preso una piega
inaspettata... ma a noi favorevole! E credo che, a quest'ora, sia tempo di
ripristinare quello che era una volta il nostro gruppo!"
Daemon non riusciva a crederci, e faceva fatica a tenere a freno la sua
sorpresa. "Che... che cosa? Lu... Lucemon-sama? Non posso crederci! Lei...
lei doveva essere..." iniziò a dire...
...ma Lucemon lo interruppe, inclinando la testa da un lato e fissando Daemon
con un sorriso che sarebbe potuto sembrare innocente... se non fosse stato per
la terribile malvagità che ora brillava nelle pupille del colore del cielo!
"Morto? Come te, Daemon? Heheheheee..." ridacchiò, senza esserne troppo
divertito, poi proseguì il discorso. "Come stavo dicendo, si sono verificati
eventi imprevisti... che però giocano a nostro favore! Il fatto che tu ed io
siamo ancora vivi, nonostante la nostra sconfitta, ne è la riprova... Oh, e a
proposito... credo proprio che c'entri anche quel Dark Seed che stavi cercando,
e grazie al quale speravi di prendere il mio posto come governatore di tutti i
mondi!"
Il Demone dell'Ira, davanti alle fondate accuse di quello della Superbia,
corrugò la fronte, ma non disse nulla... e Lucemon alzò le spalle, come se la
cosa non lo riguardasse. "In ogni caso, Daemon, non te ne faccio una colpa...
anzi, credo che forse mi sarei risentito del contrario! Vedo che... a distanza
di secoli, ormai, ricordi ancora le dinamiche del nostro gruppo, e agisci
secondo essi. Molto bene..."
Senza dire altro, Lucemon alzò una delle sue esili braccia... e subito, una
strana luce bianca si accese nella stanza, illuminandola dall'alto e rivelando
diverse figure ombreggiate in piedi su diversi leggii che circondavano quello
più alto di Lucemon! Anche se i dettagli erano celati, erano figure a cui Daemon
era troppo abituato per non riconoscerle... un vecchio mago dalla lunga barba e
dalle ampie vesti... una creatura dormiente dalla testa esageratamente grande...
un enorme coccodrillo dalle fauci ipersviluppate e la coda biforcuta... una
sensuale gigantessa vestita di nero...
Un momento, si disse Daemon. Pur ancora stupito e confuso dall'inaspettata
resurrezione sua e del suo antico superiore, era comunque abbastanza presente di
spirito da rendersi conto che qualcuno mancava... e a Lucemon, questo non
sfuggì.
"Sì, lo so cosa stai per dire, Daemon..." disse il piccolo angelo, le ali
ripiegate sulla schiena. "Lascialo perdere. Quel traditore di Beelzemon si è
venduto alla razza umana. Non è più degno di far parte dei Sette Grandi Signori
dei Demoni. In ogni caso, non ha importanza... possiamo tranquillamente fare a
meno di lui."
Lucemon fece un attimo di pausa, e Daemon lo guardò con espressione
sospettosa. Ancora non capiva molto di cosa stava accadendo... ma ci avrebbe
visto chiaro, in un modo o nell'altro!
"Presto, sarà di nuovo il nostro momento." concluse Lucemon. "Torneremo al
potere, e rovesceremo Huanglongmon stesso... e a quel punto, nulla in tutto il
creato potrà opporsi a noi!"
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Il Dark Seed continuava a scavare inesorabile nella crosta terrestre,
infilandosi sempre più nelle profondità con la facilità di un lapillo
incandescente che penetra nel burro. Nulla sembraba in grado di arrestare la sua
avanzata, e il misterioso artefatto del Male si infilava nella terra e guizzava
in essa come un pesce nell'acqua, lasciandosi dietro soltanto un piccolo, lungo
tunnel a tesimonianza del suo passaggio.
Finalmente, la corsa finì... e il Dark Seed, avvolto da una strana luce
violacea, emerse in un grande vuoto nero, che si estendeva a perdita d'occhio
come il cosmo senza fine, freddo ed indifferente. Se qualcuno avesse potuto
essere lì, l'avrebbe descritto come un immenso vuoto nero, senza aria, senza
luce e senza calore... il mondo del Nulla assoluto... e tuttavia, per il seme
delle tenebre, quello sembrava essere l'ambiente ideale...
Il Dark Seed fluttuò nel vuoto, pulsando gentilmente come se stesse prendendo
intere boccate dell'etere di morte di cui era fatto quel luogo...
...e una voce risuonò, tremenda e rimbombante, in tutte le direzioni!
...
...
IO... VIVO... ... IO... MILLENNIUMON!
...
...
...
FINE
...
...
...
Note dell'autore:
...
E così finisce la mia trilogia.
Un finale da molti atteso, senza dubbio... forse da molti anche temuto... la
grande avventura che abbiamo iniziato tre anni fa, a fianco dei nostri amati
Digiprescelti, è giunta alla sua naturale conclusione. Le forze del Male sono
state sconfitte, e la pace è tornata in entrambi i mondi... ma, come potete
vedere, un giorno nuove minacce torneranno a turbare l'ordine... e a mettere in
pericolo l'intero Mondo Digitale! Anzi, no, che dico! Forse... la posta in gioco
sarà ancora più alta di "soltanto" due mondi! Il ritorno del Dark Seed è
l'annuncio di un'era ancora più buia per tutti i Mondi Digitali e i Mondi Reali
associati, e se a questo aggiungiamo il ritorno dei Sette Grandi Signori dei
Demoni... tranne Beelzemon, che si trova... beh, gli appassionati di Digimon
Tamers forse sapranno già dove...
Insomma, sembra proprio che quello che abbiamo visto finora sia ancora ben
poca cosa!
In fondo, è anche giusto che sia così, dopotutto. Una fine vuol dire un
possibile nuovo inizio. Dalla distruzione, la creazione. E dal finale di questa
storia, e delle altre saghe di Digimon che pubblicherò col tempo, si dipartirà
una nuova storia, l'ultima della mia saga, nella quale tutti i Digiprescelti, di
ogni luogo e di ogni mondo, si ritroveranno assieme, per combattere contro la
più terribile minaccia alla realtà che si sia mai vista! Quel Millenniumon che
si è rivelato alla fine... sarà colui che darà il via alla resa dei conti
finale!
Ma non voglio anticiparvi altro. Leggerete come andranno le cose nella mia
ultima fanfiction di Digimon, intitolata: Digimon The EndGame!
Per adesso, comunque, avete ancora un bel pò di storie da seguire... e tra
queste, ci sono Digimon Zero, la mia riedizione di Digimon Tamers, il mio
crossover Frontier-Savers... e, non meno importante, The Lost Past, per il quale
sto iniziando a scrivere un capitolo fondamentale! E' vero che in questi giorni
sono impegnato, tra l'università e il resto... ma il tempo per voi lettori, e
per le mie storie, lo trovo sempre! Non preoccupatevi, anche se lasciare questa
storia mette un pò di malinconia addosso, sono convinto che le mie storie future
avranno ancora molto da offrire, e che staremo assieme per un bel pò di
tempo!
Devo ringraziare sentitamente tutti coloro che, in questo lungo periodo di
tempo, hanno seguito la mia storia, e che sono diventati fan delle nuove
avventure dei Digiprescelti. KillKenny primo di tutti... mi ha dato molte idee
per la mia saga, e non credo che sarei arrivato fino a questo punto con tanto
entusiasmo se non fosse stato per i suoi commenti ironici e salaci, e le
interessanti discussioni che abbiamo fatto in tema fanfiction! Speriamo di
risentirci presto... e ti faccio tanti auguri per il futuro!
Poi c'è TopoMouse... a cui vanno le mie scuse per non aver inserito la sua
ship preferita, Takari, nella miastoria! Beh, che dire... spero di essermi fatto
un pò perdonare con Taiora, Kenyako e con il resto delle avventure dei
Digiprescelti! Anche lui segue questa trilogia da molto tempo... e a lui vanno i
miei ringraziamenti!
E poi, SmartGirl... i suoi commenti sempre entusiasti sono un piacere da
leggere! Spero che le coppie ti siano piaciute, alla fine! Oh, e per quanto
riguarda quella scena Jyou/Mimi... beh, confesso che mi è stata ispirata da un
disegno che ho visto su DeviantArt!
E non dimentichiamo Padme Undomiel... anche se i suoi commenti ono arrivati
solo verso gli ultimi capitoli, sono stati comunque ben accetti, e mi hanno dato
la carica per fare del mio meglio in questo finale! Spero che anche a te siano
piaciute le coppie... e Taiora, Kenyako e Jyou/Mimi forever!
(Per quanto riguarda Hikari, la vedo bene sia con Daisuke che con Takeru,
quindi...)
Kari89... anche a lei vanno i miei ringraziamenti! Sono contento di avere una
fan così devota, e spero di risentirti presto! Il prossimo capitolo della mia
storia di Pretty Cure, Nanoha e Arcana Heart è in dirittura d'arrivo, e dovrebbe
essere pubblicato tra pochi giorni! Grazie ancora di essermi stata vicina... e
auguri!
Driger, poi... sono stato felicissimo di risentirla via mail dopo tanto
tempo, e sono contento che abbia seguito con tanto affetto la mia storia!
Grazie, Driger, sei una vera amica! ^_^
E poi Nicola, Eden89, Hinata-Chan, Rika88, Titty, Francesca Akira,
Nami-chan... mamma mia, c'è così tanta gente he vorrei ringraziare per aver
commentato e/o per aver inserito la mia storia tra i preferiti, che proprio non
so da dove iniziare, e sono sicuro che ho dimenticato qualcuno! Comunque, per
non fare torto a nessuno... grazie mille a tutti, e spero che questa storia vi
sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla! Sappiate che ognuno di voi ha
avuto il suo ruolo nella redazione di questa trilogia!
Grazie ancora a tutti, e...
...
...
Accidenti, non so cos'altro dire! Avrei tante cose, e tuttavia non credo di
poterne dire nemmeno una sola senza disperdermi in inutili giri di parole!
Comunque... grazie infinite a tutti voi! E arrivederci alla prossima!
Con la speranza che il futuro sia buono per tutti voi, questo autore vi
saluta. Ora, immaginate che stia suonando il medley della sigla finale italiana
di Digimon Adventure, la prima serie...
Ecco! Con quella in sottofondo, mi sembra il modo giusto di salutare questa
storia!
Un ultimo grazie, e... alla prossima, amici lettori!
Con affetto,
Enrico "Justice Gundam" Martinelli
DIGIMON - SIGLA FINALE (Versione Italiana, cantata dai Manga Boys)
DIGI- Digimon!
Vola nel tuo mondo, isola virtuale...
Black Gear perderà! (Perderà!)
Siamo tutti uniti, tutti per i Digimon!
CORO:
Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi e Joe,
Noi siamo amici, siamo noi,
catapultati a DigiWorld...
Ma con l'amicizia tra di noi,
ragazzi veri e Digimon,
libereremo DigiWorld!
DIGI- Digimon!
Vola nel tuo mondo, vortice magnetico...
Scappa! Digimon! (Digimon!)
Terra digitale, isola di nome File... (di nome File...)
CORO:
Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi e Joe,
Noi siamo amici, siamo noi,
catapultati a DigiWorld...
Ma con l'amicizia tra di noi,
ragazzi veri e Digimon,
libereremo DigiWorld!
(DIGIMON!)
(Fade...)
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