*Ecco
a voi l'ultimo felicissimo capitolo di questa mini serie, precedente ad
Absolution... vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto, seguito
e commentato questa fanfic. Grazie mille davvero in special modo a:
Selhin, Smartgirl, Echo, HikariKanna e Marie16. sicuramente
continuerò a scrivere su questa serie anche se non so di
preciso quando come dove e perchè, posso solo dirvi che se
questa vi è piaciuta e vi è piaciuta anche
Absolution, di tenermi d'occhio perchè presto o tardi
qualcos'altro arriverà! Alla prossima. Buona lettura. Baci
Akane*
CAPITOLO
VI:
UNICA
NATURALE CONCLUSIONE
/Izzi/
-
Vittoriaaaa!!! – Grida Tai saltando per tutto il salotto,
salendo
quindi anche sul divano, sulle poltroncine, sulle sedie, sul tavolo e
sulle spalle di Matt e TK.
Il
solito esagerato…
- Sono
grande! Ho battuto Izzi, ma vi rendete conto? Izzi! Il mago del
computer e dei videogame! Sono unico, inimitabile, immenso! –
Alla
faccia della modestia!
Le
risate generali accolgono la sua felicità mentre la voce
calda
dal tono realista e saccente di Matt, si leva fra tutti riportandolo
bruscamente alla realtà:
-
Certo, come no… hai perso perché Mimi ha
distratto Izzi
altrimenti non l’avresti mai e poi mai battuto! Renditi conto
della
realtà e dei tuoi limiti, testone! – Tai si ferma
e lo
guarda considerando la sua frase, poi alza le spalle e risponde
schietto:
- Bè,
una vittoria è pur sempre una vittoria! Qualunque sia il
motivo lui ha perso ed io l’ho battuto! – Ecco
fatto, lo sapevo!
Gli
altri ridono ancora più forte tenendosi la pancia mentre lui
riprende a fare acrobazie esagerate.
Vorrei
proprio che inciampasse prendendo uno spigolo in piena fronte!
Che
figuraccia che ho fatto… non per aver perso ma per essermi
fatto
distrarre da Mimi… per essere caduto nella trappola come un
pesce
lesso… del resto dovevo immaginarlo che l’avrebbe
aiutato, quei
due sono quasi un tutt’uno da quando lei si è
ristabilita in
Giappone!
Distolgo
lo sguardo da lui per posarlo fugace su di lei che seduta ancora
accanto a me ride di gusto con le lacrime agli occhi. È
davvero bella.
Oggi
sembra che splenda.
Sarà
che la festa di inaugurazione del suo nuovo appartamento determina un
passo importante per lei, ma è luminosa.
Vestita
così, poi… ha un abitino tutto corto e scollato,
non da sera
ma comunque molto provocante… molto da lei… la
sua scollatura
dimostra quanto il suo corpo sia ormai cresciuto bene, anche troppo.
Non è più una bambina e nemmeno una ragazzina.
Inghiotto… quel filo di trucco le dona ed anche i capelli
parzialmente raccolti.
E
guarda le sue gambe accavallate… sembrano così
lunghe e
lisce… chissà se lo sono veramente…
Le
battute non si sprecano e con l’anticamera del cervello li
sento
andare anche sul pesante… bè, è Tai
principalmente
che ci va, ma gli altri non sono innocenti!
Comunque
non li noto.
Mi
manda in caos la mano di Mimi che si posa innocentemente sulla mia
gamba. Quel punto mi pare vada a fuoco.
È
passato un bel po’ di tempo da quella volta in cui
l’ho consolata
e le ho tenuto la mano, ora ha un appartamento suo e lavora e sembra
stia veramente bene, ma a me non è passata nessuna cotta,
anzi!
-
Scusami per il brutto scherzo ma Tai mi ha fatto pena così
ho
pensato che per una volta avrei potuto provare ad aiutarlo! Comunque
non pensavo che ci sarei riuscita e che ti saresti
distratto…
ricordo che nessuno ti distoglieva dal tuo computer, da piccolo!
–
Eh già, ma allora non avevo maturato certe parti del mio
carattere. Ora la mia priorità non è il mondo
informatico ma bensì una certa persona reale…
Mi
torna alla mente, come in un rewind improvviso, tutta la scena di
prima e mi pare di risentire la sua mano scivolarmi intorno al
braccio e tirarmi verso di sé per poi ricevere il suo bacio
sulla guancia. Sono rimasto rigido come una sogliola e rosso come un
gambero.
Se ci
ripenso… per un momento è stato il buio
più totale,
ho scollegato tutti i neuroni e ho dimenticato perfino di chiamarmi
Izzi. Mi sono svegliato con l’urlo di Tai.
Al
pensiero torno rosso e tachicardico!
Che
momenti drammatici!
Vorrei
solo avere veramente qualche potere per far tornare indietro il
tempo… poi lo fermerei e caccerei tutti via per poter stare
solo
con lei e quel suo bacio che seppur ingannevole è pur sempre
un bacio, come dice anche Tai sulla sua vittoria fasulla!
Dopo un
paio di minuti in cui la guardo e non favello ma balbetto un nulla di
fatto, i ragazzi smettono di ridacchiare e spintonarmi, quindi viene
proposto un brindisi.
Si
preparano i bicchieri e non so bene come ma è Tai che
agguanta
lo spumante cominciando ad agitarlo prima di poter essere fermato ed
istruito.
- Ok,
riparatevi che sicuramente ne combina una delle sue! –
Avverte Matt
sostenuto subito da Kari:
- Si,
sarà meglio nascondersi. Come minimo lo fa esplodere!
–
Quindi si allontanano davvero mentre due mani mi bloccano impedendomi
di muovermi. Che succede?
Qualcuno
si è nascosto dietro di me… cercando di capire
chi è
mentre il disastro vivente è alle prese col tappo, sento la
sua voce familiare mentre preme il viso sulla mia schiena. Ed io
trattengo il fiato.
- Izzi,
ti prego, coprimi! – Ma ride divertita ed io non ho il cuore
di
lasciarla a sé stessa, infatti prima che prenda una
contromisura anche per me il botto arriva susseguito da un rumore
sospetto e… dalla sensazione di bagnato che mi schizza
addosso.
Ecco
fatto.
Il mio
buon cuore fesso ed innamorato ha fatto sì che a prendere la
fregatura fossi proprio io.
Grande,
Izzi!
Innamorato
ed idiota!
Proprio
così si fa!
Le
risate di nuovo mi assordano mentre mi rendo conto che sono
completamente bagnato di spumante… se non avesse agitato
quella
bottiglia, forse le cose sarebbero diverse ma lui è Tai, che
si può pretendere?
Sono
zuppo!
Mimi
esce dal suo nascondiglio, che sarei io, e totalmente asciutta mi
osserva ridendo come gli altri.
- Sei
il mio eroe! – Dice scherzando, anche se non so fino a che
punto,
quindi passandomi il dito sulla guancia, gesto che mi immobilizza di
nuovo, se lo mette in bocca.
- Oh, è
ottimo! – Commenta quindi allegramente. Io preferisco non
dire
nulla lasciando che il resto della bevanda venga versata nei
bicchieri di tutti.
Dannazione,
possibile che ci rimetta sempre io in qualche modo?
Certo,
per lei posso anche sacrificarmi, ma penserà che sono un
buffone. Non è così, non sono Tai!
Mi
preoccupo un po’ mentre ci raggruppiamo tutti vicini con
facce
soddisfatte e felici. È una bella serata ed un buon momento,
posso mettere da parte le supposizioni su ciò che pensa lei
di
me.
Mi si
stringe accanto anche se sono strafondo, quindi alziamo i bicchieri
pieni e lasciandole uno sguardo di sottecchi la vedo splendere ancora
di più se possibile.
Quei
brutti giorni sono solo ricordi lontani e a questo mi sento sollevare
come non pensavo potesse accadermi.
È
bello.
È
davvero bello.
- Dai
Mimi, fa un discorso! – La esorta Tai, il festaiolo che
tenderà
a comandare sempre e comunque. Non ci dà fastidio, lo
conosciamo ed in un certo senso saremmo persi senza di lui. A
Digiworld è stato così… solo quando
eravamo uniti e
lui ci guidava col suo istinto, noi superavamo tutto stando bene.
Ognuno
di noi ha avuto un ruolo che ha mantenuto anche qua, sulla Terra, ed
è bello perché rimaniamo uniti lo stesso dopo
tutto
questo tempo.
La
vediamo alzare il suo bicchiere pieno di spumante dove le bollicine
salgono veloci. L’attenzione si sposta su di lei e sul suo
sorriso
che non mostra incertezze, dubbi o maschere. È limpido come
lo
ricordavamo.
Quindi
senza nemmeno il minimo timore o imbarazzo, parla liberamente.
È
serena e felice.
-
Grazie a tutti per essermi rimasti vicini e non avermi mollata. Per
avermi sostenuta ed aiutata ad arrivare al punto in cui sono. Senza
di voi sarei stata persa. Ma un grazie speciale vorrei farlo a Izzi
che da quando quel giorno mi ha incontrata per caso
all’aeroporto,
sono stata la sua rovina, probabilmente. Grazie per non avermi mai
voltato le spalle ed avere sempre così tanta pazienza con
me.
– Dicendolo sposta lo sguardo su di me ed io faccio
altrettanto,
siamo vicini ed in questo momento in cui ci assorbiamo l’un
l’altro
sembra come se gli altri sparissero.
Ora
capisco perché nei romanzi quando due innamorati si guardano
così, vengono scritte certe sciocchezze…
perché
succedono veramente.
Credo
che sia la prima volta che le provo così intensamente.
È
tutto vero.
Mi
ritrovo a sorridere ebete mentre la guardo in viso. Forse dovrei dire
qualcosa ma non mi esce nulla, così rimango in silenzio.
Alla
fine interrompiamo il contatto visivo ma è ora che me ne
rendo
conto.
Ho
veramente instaurato un rapporto speciale con lei e forse non me ne
sono nemmeno accorto, troppo occupato a sperarci per capire che lo
stavo vivendo anche in realtà.
Mi
sembra di essere già ubriaco ancora prima di bere,
però
quando lo facciamo il liquido non mi aiuta affatto, anzi… mi
sembra
di non aver bevuto nulla.
Sospiro.
O sono
così cotto che non noto la differenza dell’alcool
oppure non
saprei proprio…
Bere ed
essere innamorato, per me, è esattamente la stessa cosa.
Ubriacandomi non potrei finire peggio di come mi sento.
Con le
classiche farfalle allo stomaco.
Dopo il
brindisi Mimi si rivolge a me puntando la mia camicia strafonda di
spumante appiccicoso che emana un certo odore.
- E’
meglio che faccio qualcosa per quella povera camicia, non puoi stare
con quella roba addosso! E poi vorrai lavarti… Tai ha
lasciato
proprio il segno, eh? –
-
Quando mai non lo fa? – Commenta ironico Matt.
- Bene
ragazzi, allora noi togliamo il disturbo, è tardi ed abbiamo
fatto abbastanza casino… non vorremmo che i vicini venissero
a
lamentarsi! – Ecco, questa si chiama scusa beùma e
buona.
Una scusa mal fatta e buttata troppo sfacciatamente.
Tutti
si fermano a guardare Tai sorpresi che proprio lui insista per finire
una festa così presto… non è nemmeno
l’alba!
- Ma
no, rimanete quanto volete… a me fa piacere! –
Ribatte Mimi verso
Tai che a sua volta guarda me facendomi capire al volo il suo piano.
A volte
non so se averlo come complice è un bene o un male.
Ad ogni
modo è lui che mi è toccato ed è
inutile
lamentarmi!
- No,
no… non se ne parla… è veramente tardi
e non vogliamo che
ti fai una brutta fama nel tuo nuovo palazzo! – Ma meno
banale non
può essere?
- Bè,
però… - Fortuna che lei è ingenua e ci
casca in
pieno, infatti non insiste più.
- Si, è
vero, per una volta ha ragione… - Lo sostengono subito gli
altri
dopo aver capito cosa ha in mente.
- Tu
occupati pure della camicia di Izzi mentre lui si ripulisce, noi ce
ne andiamo portandoci dietro il nostro casino. –
- Si,
si… fate con comodo. –
-
Appunto. Grazie della serata bellissima Mimi… ci sentiamo,
allora!
–
- Si…
grazie ragazzi… ci vediamo, eh? –
Alla
fine li lascia andare via e sembra che scappino come anguille. Si
affrettano all’uscita agitando le mani e sorridendo contenti.
Che
razza di amici che ho… ora se ne staranno dietro alla porta
a
cercare di capire cosa succede fra noi.
Non
erano d’accordo perché siamo venuti insieme, ma si
sono
capiti subito!
Quando
ci troviamo effettivamente soli, le mille maledizioni che mi vengono
in mente per loro non mi bastano… e poi non credo alle
maledizioni,
è inutile mandarle.
Sospiro…
ormai sono in barca, tanto vale rimanerci ed anzi darmi da fare per
remare.
Mi giro
verso di lei e vedo che fa altrettanto, quindi l’uno davanti
all’altro ci osserviamo con circostanza, un po’
imbarazzati
inizialmente.
Come lo
interpreto questo?
-
Bè…
vuoi darmi la camicia? Non ho dei vestiti da darti per il cambio ma
te la lavo e asciugo subito… -
Ok,
forse è meglio iniziare con le maledizioni!
/Mimi/
Lo vedo
arrossire violentemente mentre comincia docile e diligente a
slacciarsi la camicia davanti a me. Potrei sforzarmi di capirlo se
prima, vedendo sempre più il suo petto nudo, non mi sento
andare le guance a fuoco in una sua perfetta imitazione.
Ottimo,
Mimi, ora che siete entrambi nel pallone cosa pensi di fare?
Finalmente
mi dà l’indumento tutto bagnato ed appiccicoso
nonché
puzzolente di spumante, quindi gli stacco gli occhi di dosso per
evitare ulteriori imbarazzi e tossicchiando per ritrovare un tono
normale di voce, mi giro dicendogli frettolosa:
- Il
bagno è lì, sciacquati pure e fa con calma, io mi
occupo di questa! –
Così
senza pensare affatto, sforzandomi con tutta me stessa di non farlo,
scappo con sollievo in cucina dove tengo anche la lavatrice, che non
stava nel bagno, e di conseguenza i detersivi.
Faccio
forza su me stessa concentrandomi su quel che faccio, ma in fondo non
ci metto poi tanto impegno.
Per
lavare una camicia a mano non ci vogliono chissà quali
sforzi…
la mia mente se ne va presto per i fatti suoi, come è solita
fare in ogni istante della mia vita.
Perché
ho sempre la mania di avere la testa fra le nuvole?
Anche
Izzi in fondo mi somiglia un po’ in questo senso, ma lui ha
la
testa sempre nel mondo dell’informatica e dei computers, non
certo
come me in qualche sogno ad occhi aperti.
Che
strano… ci somigliamo eppure siamo diversi. Io odio quegli
aggeggi
elettronici anche se ho imparato ad usarli, naturalmente, mentre lui
sembra ne sia dipendente. Però quando è con me si
sforza di non pensare a quelle cose, sa che non mi piace essere
ignorata e mi dedica tutte le sue attenzioni.
O forse
è solo gentilezza, chissà…
Mi
torna in mente quella volta che gli ho chiesto cosa era lui per me,
è
stata la prima che me lo sono domandata ma non sono mai riuscita a
darmi risposta. Ci siamo uniti molto, è stato il mio
principale punto d’appoggio e non me ne capacito visto che
fra
tutti io sono sempre stata legatissima a Sora.
Si, lei
la sento però istintivamente scrivo sempre per prima a Izzi,
lui è il primo ad aiutarmi e a farsi in quattro per me, mi
ascolta nei miei piagnistei, è disposto a stare con me per
delle ore… mi ha aiutato molto con la casa, mi è
stato
vicino in tutti i modi.
Come
potrò mai ringraziarlo a sufficienza?
È
stato prezioso e lo è tutt’ora, non posso
immaginare cosa
sarebbe stato di me se quel giorno all’aeroporto non
l’avessi
incontrato.
Ero
disperata per Michael e non pensavo di fare assolutamente nulla.
È
stato il vederlo che mi ha spronato a muovere qualche passo.
Ora se
penso al mio ex non mi fa alcun effetto se non una normale
malinconia. Penso che la proverò per sempre, ma
chissà.
Però
se dovessi scegliere di parlare con lui oppure passare un pomeriggio
con Izzi, sceglierei senza dubbio quest’ultimo.
Non so
cosa sono io per lui e perché mi stia così
vicino, però
è una persona importante per me ed è inutile
negarlo.
Penso
che sia qualcosa che va oltre l’amicizia. Amicizia
è ciò
che mi lega a Tai e agli altri ma con Izzi è decisamente
diverso.
Non me
lo sono mai detta e lui è sempre stato molto discreto,
però
c’è sempre stato.
Finisco
di lavare il suo indumento e quindi strizzandolo per bene lo metto
vicino ad un termos elettronico che riscalda abbastanza da asciugare
questa leggera stoffa entro un po’ di tempo.
Nonostante
la stagione calda, mi trovo costretta ad utilizzare questa stufetta,
o Izzi non potrà più andarsene.
Anche
se… bè, avrebbe potuto andarsene rimanendo con lo
spumante
addosso. Questa mia insistenza nel fare qualcosa per lui non
è
da me. Certo, era tutto bagnato di alcolico però non abita
lontano da qua e non fa freddo… io non ho nulla da dargli
per il
cambio e lavando la sua camicia lo costringo a rimanere qua
finché
non si asciuga.
Lo
ammetto, ho avuto un comportamento strano.
Esco
dalla cucina per mettere a posto il salotto dove si è svolta
la festa e trovo Izzi già attivo in quel senso. Sta
sistemando
in perfetto silenzio, assorto anche lui fra i suoi pensieri proprio
come me. È a torso nudo e si muove con naturalezza, come se
si
fosse già dimenticato del suo stato. Chissà a
cosa sta
pensando per non sentirsi più a disagio… vorrei
saperlo.
Ha un
aria strana, quasi dolce. Mi fermo sullo stipite della porta ad
osservarlo con insistenza, catturando i suoi particolari che
normalmente non noto. Sta diventando un uomo interessante. Non ha la
bellezza lampante di Matt o quella un po’ selvaggia di Tai, o
magari quella da bravo ragazzo di TK, però non lo trovo
brutto. È un tipo. È ordinato e semplice, senza
pretese. Ha comunque un bel fisico, non fa palestra o sport, si vede,
però non ha molto da invidiare a tanti altri ragazzi. Le sue
spalle sono comunque larghe al punto giusto e le braccia sembrano
forti abbastanza da saper stringere una ragazza e farla sentire bene.
Deve essere liscia la sua pelle, mi piacerebbe sentirlo e
toccarlo…
magari è anche caldo. Quando si gira verso di me per entrare
in cucina con una borsa piena di spazzatura, si ferma sorpreso
guardandomi ed è qua, incrociando il mio sguardo, che
arrossisce in modo delizioso e vivace.
Sorrido
spontanea ammirando i suoi occhi scuri che non sanno dove guardare,
se i miei occhi a sua volta, qualche altra parte del mio viso non
più
imbarazzato oppure… oppure dove?
Per la
prima volta penso di aver fatto bene a vestirmi così. Non mi
soffermo mai troppo su ciò che indosso, penso sempre che
qualunque cosa che ho nell’armadio vada bene, tanto
è tutto
sullo stesso genere, ma ora che lo sento in questo stato per me mi
sento al settimo cielo e solo perché è merito mio.
Allora
gli faccio anche io un certo effetto.
Sorrido
lieve a mio agio, mi sono calmata in fretta, devo dire.
Del
resto lui è Izzi, di cosa dovrei sentirmi a disagio?
Tendo
le mani per prendere la borsa della spazzatura mentre non stacco lo
sguardo dal suo viso imbarazzato. È così carino,
ora…
- Vuoi
darmi? – Chiedo quindi capendo che sta andando un
po’ in caos.
Oh,
come vorrei mangiarmelo di baci… è tenero quanto
un
cucciolo…
-
S-si... grazie… - Borbotta con un filo di voce come se si
scusasse
di aver preso certe iniziative. Vorrei tranquillizzarlo, mi dispiace
che stia così anche se, come ho già detto, mi
piace al
tempo stesso. Perché è così per me.
Lui mi
tende la borsa ed io la prendo sfiorando volontariamente le sue mani.
Sono calde, lo immaginavo.
Quando
ho messo al suo posto anche la spazzatura, torno da lui notando che
continua a non stare fermo, quindi mi avvicino e circondandogli
disinvolta il braccio con le mie mani, lo tiro verso il divano
dicendo sicura:
-
Avanti, mettiti comodo, non voglio farti lavorare. Sei un ospite, in
fondo… farò io dopo… - Si, ma dopo che
cosa?
Mica
questo bel momento può finire…
Lo
realizzo mentre lo sento docilmente farsi condurre a sedere. Altro
che cucciolo.
Sentendo
meglio il calore che emana attraverso questo contatto più
sfacciato, capisco che Izzi è un ragazzo e che mi piace.
Semplicemente
questo, non c’è molto altro da aggiungere.
Non ci
giro troppo intorno, non mi piace perdere tempo dietro a teorie e
paranoie, non sono da me.
- Si
ma… - Inizia a lamentarsi, ma non prosegue non trovando
null’altro
da dire.
Così
rimanendo in piedi separo le mani da lui, a malincuore.
- Che
ne dici di un tè?- Bè, è sempre
l’ora del tè…
Si
stringe nelle spalle non sapendo bene cosa dire e cosa fare, quindi
fa un cenno d’assenso con la testa.
Credo
sia nel pallone più completo… sicuramente non si
sente a suo
agio ma è compito mio mettercelo.
Con un
sorrisino furbo che lui non vede preparo il tè che
è
pronto in breve, così torno da lui con due tazze fumanti,
una
per me ed una per lui. Glielo porgo così senza troppe
cerimonie e lui lo prende lieto che non sia troppo formale.
Quindi
mi accomodo accanto a lui sprofondando nel comodo divano che, con
orgoglio, posso dire è proprio di casa mia!
Cominciamo
a sorseggiare il liquido bollente, ma poi lo appoggio nel tavolino
davanti a noi dimenticandolo presto.
Rimango
a guardarlo sfacciata senza perdermi un suo solo movimento, siamo
seduti abbastanza vicini da creare un certo batticuore. Sento
l’emozione in me quindi immagino che lui sia in uno stato ben
peggiore del mio.
Sa che
lo fisso ma non osa ricambiare, tiene lo sguardo fisso nella tazza in
ceramica che stringe con entrambe le mani. Certo, la guarda ma non fa
nulla. Lo vedo emozionato anche lui, non sa che fare, come agire,
come porsi, cosa pensare… forse non capisce nemmeno cosa
voglia io
da lui, perché faccia così… o forse sa
molto bene
ogni cosa ma non osa per chissà quale motivo.
Izzi
Izzi… quante volte devo dirti che pensare e riflettere va
bene fino
ad un certo punto e solo in certe situazioni?
Tai al
tuo posto mi sarebbe già saltato addosso. Cioè
non Tai
in persona ma uno col suo carattere. Perfino Matt penso che a
quest’ora ci avrebbe provato… tu invece te ne stai
lì
rigido e muto e non ti azzardi ad alzare lo sguardo sul mio.
Senti
che ti sto fissando e che ti sono di proposito vicino, non vedi come
ti provoco?
Quando
prima ti ho baciato sulla guancia per gioco ho pensato che non era
male la sensazione delle mie labbra sulla tua pelle… e mi
sono
immaginata a rifarlo senza lo scherzo di mezzo. Non mi è
sembrato un idea così insolita e folle.
Perché
tu invece ti crei tutti questi problemi?
Potrei
fare tante cose, ora… potrei mettere fine a questo silenzio
pesante
ed imbarazzante che dice più di mille discorsi, ma in questo
caso metterei fine anche alla magica atmosfera che si è
creata. Se parlassi ora so che non succederebbe più nulla
fra
noi, lo so molto bene.
Vorrei
solo che mi baciassi.
Che
mettessi giù quella tazza, che ti girassi verso di me e che
mi
baciassi.
Possibile
che non lo farai mai?
Aspetti
un permesso?
Una
manna dal cielo?
Izzi,
non sono abbastanza carina, per te?
No, da
come NON mi guarda, direi che non è questo il problema ma
proprio il contrario.
Forse
lo intimidisco perché gli piaccio troppo…
Bè,
mio caro, se è questo il nodo della questione e tu pensi di
non essere in qualche modo alla mia altezza, ti sbagli di grosso ed
ora ti dimostro esattamente cosa voglio.
Senza
aprire bocca e far fuori uscire una sola sillaba che sarebbe inutile,
gli prendo la tazza calda dalle mani e la poso con noncuranza accanto
alla mia, poi appoggio una mano sulle sue che lascia a
mezz’aria
con sorpresa mentre con l’altra gli giro il volto verso di
me,
appoggiandola sulla sua guancia. Questo contatto timoroso da parte
sua e rilassato da parte mia, è molto morbido e dolce. Mi
piace toccarlo, proprio come immaginavo.
Quando
finalmente ho i suoi profondi occhi neri sui miei, una sensazione
meravigliosa mi pervade donandomi un calore maggiore che ero sicura
avrei provato. L’emozione si espande dall’interno
portandosi ad
ogni mia particella, sento il cuore che mi va all’impazzata e
nonostante non è la prima volta che faccio una cosa simile,
mi
sento veramente come se lo fosse.
Avrei
mille cose da dirgli che mi vengono in testa, però
preferisco
trattenere il fiato osservando il suo viso da più vicino,
sembra teso ma non si perde un mio solo dettaglio, si imprime a fuoco
i miei particolari e mi fa sentire amata, non solo ammirata. Capisco
tutto ciò che prova per me attraverso questo suo sguardo
quasi
impaurito, per la grandezza di ciò che sente.
Bè,
ora davvero non è più il caso di dire
nulla… rimane
solo una cosa e sarà perfetta.
Avvicino
il viso al suo che rimane ancora immobile, quindi annullata la
distanza fra noi poso leggera le labbra sulle sue appena schiuse. Sta
ancora fermo ed io mi assaporo questo semplice contatto.
Potrei
dire e fare molte cose ma questa è la sola che riassume
tutto.
Quindi
prendendo ancora l’iniziativa gli apro le labbra con le mie e
senza
vergogna o titubanza, infilo la mia lingua a cercare la sua. Una
volta trovata non ci separiamo e lui, finalmente, reagisce venendomi
incontro, assaggiandomi a sua volta con tenerezza e approfondendo
questo nostro primo bacio.
Il
primo di una lunga serie, spero.
Quando
mi sento andare totalmente a fuoco e il respiro continua a non
tornare facendomi girare la testa fino a dimenticare ogni cosa che mi
circonda, capisco che era la cosa giusta e che questo che ci lega,
qualunque nome abbia, è uguale per entrambi e puro.
Oh, non
so come andranno avanti le cose, quanto durerà e se
è
veramente una buona idea, ma so che era questa la risposta alla
domanda ‘cosa provo per te?’. Questa e nessun altra.
In un
solo istante ogni dolore, lacrima e sofferenza dei mesi passati viene
cancellata.
Valeva
la pena di viverla per poi stare così bene.
Se non
fossi stata male ora non starei così, fra le sue braccia che
finalmente timide mi circondano.
Che
sensazione provi a stringermi, Izzi?
La
stessa che provo io a stare contro di te e sentire il tuo calore?
Che
bello… come sto bene.
Grazie
di esserci Izzi e di non avermi mai abbandonato.
Grazie
davvero di essere quello che sei e di avermi dato così tanto.
Grazie
perché continuerai ed il bello inizia solo ora.
Ti
voglio bene.
...TUTTO
IL RESTO è STORIA!
FINE!
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