Hermione Granger a passeggio nel tempo

di VIVINENE813
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Sirius era seduto in una morbida poltrona di casa Potter. In salotto si trovavano Lily, James e suo fratello Regulus, nei loro volti erano dipinte espressioni preoccupate.
-Ma come può essere successo? – continuava a ripetere la rossa.
-Ma come fa a non ricordare nulla? – disse Regulus.
-Dev’essere stato un incantesimo talmente potente da toglierle completamente i ricordi! – commentò James.
-Grazie, siete molto utili. – disse sarcastico Sirius sbuffando.
-Intanto non si ricorda nemmeno di me e voi non immaginate quanto mi possa sentire a pezzi! – disse Sirius prendendosi il viso tra le mani.
James gli diede una pacca sulla schiena, andando in cucina per prendere un bicchiere di firewhiskey.
-Vedrai che le ritorneranno i ricordi, è solo questione di tempo. – disse Lily con preoccupazione, evidente nemmeno lei era convinta di ciò che diceva.

Intanto al San Mungo Hermione stava camminando per i corridoi, aveva una forte emicrania da tutto il giorno e, nonostante i farmaci, il dolore non passava.
-Signorina Granger, la prego di tornare nella sua stanza, si deve riposare. – disse un’infermiera leggermente preoccupata. La notizia stava girando per tutto il mondo magico, forse le minacce non erano ancora finite…

Il giorno seguente Hermione si svegliò in lacrime, stringendo con forza il lenzuolo bianco dell’ospedale.
-Hermione! – Sirius era appena arrivato.
Si sedette sul letto della ragazza e l’abbracciò mentre lei continuava a singhiozzare.
-Cosa succede? – chiese subito dopo che Hermione aveva smesso di piangere.
-Ho visto la guerra, ricordo la guerra, la disperazione, il sangue…- disse traumatizzata, mentre Sirius le accarezzava i ricci capelli.
-Lo so, ma è tutto finito. – disse il giovane Black pensieroso; forse Lily aveva ragione…era solo questione di tempo.
Sirius rimase in ospedale tutto il giorno, aveva raccontato alla ragazza ciò che sapeva su di lei, ma riguardo al presente (o al passato?), non le aveva ancora confidato ciò che era successo, da dove e da quando arrivava ed era nata…forse era meglio non dirglielo, aveva perso i suoi genitori e i suoi più cari amici: Black non se la sentiva di farla soffrire ancora.
-Ora vado, torno domani, riposati Hermione. – disse dandogli un bacio in testa Sirius mentre rammaricato la guardava arrossire a quel tocco così amorevole, non si ricordava proprio di lui…
Si fermò a comprare il giornale, stanco e avvilito tornò a casa. Si sedette nel sofà e aprì la Gazzetta del Profeta.
In quel momento, qualcuno vestito di scuro lo stava seguendo e due occhi neri come l'ebano lo fissavano infuriati.




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