Se solo io, se solo tu, se solo noi

di _Hope98_
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Camminavo lungo la riva deserta.
La bella stagione era finita da appena tre settimane e io già facevo il conto alla rovescia in attesa della prossima.
Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il vento, il rumore delle onde e il profumo d'autunno di quel pomeriggio.
Passai ore seduta tra uno scoglio e un altro ascoltando la mia unica playlist.
Guardavo l'orizzonte incantata. Il cielo era di un rosa opaco, le onde si erano completamente placate e l'oceano davanti ai miei occhi pareva una lastra di vetro pronta a essere percorsa. 
Ogni tanto avevo la necessità di scappare, di allontanarmi dall'aria cattiva che circolava in casa per poter riflettere. Così acchiappavo il mio paravento rosso dall'appendiabiti dell'ingresso, l'iPod e partivo in quarta verso la spiaggia. 
So che può sembrar strano, ma quelle mura erano troppo piccole per poter contenere tutto ciò che mi passava per la testa. 
Ero sola, ma sentivo che lui era li, custodito nella parte più intima e fragile del mio corpo, lontano dall'immaginazione di chiunque altro.
Nessuno sapeva di noi, non in quella vita.
Lui era il principale motivo per il quale avevo bisogno di evadere,  era un qualcosa di troppo forte da tenere legato. Lui era quel tipo di "troppo" che fa impazzire chiunque gli giri intorno: troppo bello, troppo stronzo. 
Mentre io quella ragazza in grado di allontanare chiunque provasse ad avvicinarsi. Quel tipo di ragazza che scappando dalla sua vita si rifugiava in quella di altri.
Spesso quando mi è capitato di sognarlo mi sono svegliata nel cuore della notte con la paura che quel silenzio così profondo potesse crollarmi sopra, come se non avessi il diritto di conservare in una piccola parte del mio inconscio neppure il suo nome, come se fosse in realtà predestinato a qualcun'altra.
Eppure insieme diventavamo un'unica cosa. Forza e perfezione nello stesso istante. Bianco e nero. Luce e tenebre. Amore e odio. Amore. 
Noi eravamo come due atomi in cerca di stabilità. Una stabilità invisibile agli occhi di chiunque se non ai miei.
Lo sentivo sempre più vicino, ne potevo avvertire la presenza. 
Da un momento all'altro, dopo diciassette anni passati a rincorrerci, ci saremmo riuniti, finalmente. 
D'un tratto ecco che lo vidi. Dall'altra parte della lastra di vetro, mi veniva incontro. 
 




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