Hyvää Joulua

di Generale Capo di Urano
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Finlandia sbuffò, chiudendo la porta con un piede e trascinando con sé due sacchi, uno con i suoi ultimi regali rimasti, l’altro con una scorta di biscotti che sarebbe durata fino al Natale successivo. O molto più probabilmente, fino alla settimana dopo.
Li mollò a terra e alzò le braccia, stiracchiandosi, solo per ritrovarsi, due secondi dopo, a indossare misteriosamente un maglione fatto a mano bianco e azzurro, con ricamata sopra una renna dal naso rosso e dagli occhioni dolci.
Danimarca lo fissava con il suo solito sorriso stampato sul volto, con le braccia incrociate. Anche lui indossava un maglione identico, ma di colore rosso e bianco e senza ricami.
-Ti sta benissimo!-ghignò soddisfatto.
Tino lo guardò perplesso. –Ma cos…
-Oh, li ha fatti Svezia! Belli eh?
Il fratello rimase stupito per un po’, ma poi sorrise allegro. Era strano che a Mathias piacesse qualcosa che c’entrava con Berwald. Allora era proprio questa la magia del Natale!
-Che fai lì imbambolato? Non vieni?
Finlandia si riprese e seguì Danimarca nella stanza accanto.
Venne accolto da un enorme abbraccio da parte di Sealand, che gli si attaccò addosso come una cozza su uno scoglio.
-Che bello! Sei arrivato! Non arrivavi più! Ma dov’eri? E le renne ci sono tutte? E hai passato tutte le case? E nevicava tanto? Eh? Eh?
Il Nordico rise, cercando di staccare il bambino dal suo braccio, aiutato poi da Svezia, che diresse la piccola micronazione verso Ladonia, il quale non parve molto contento dell’idea del padre.
-Eh, ma cosa? Perché io? Ehi, staccati!
Tino sorrise gioioso. –Grazie, Su-san. Che bel maglione!
-Hm- Svezia annuì, inespressivo. Era il suo modo per dire: “Prego, non c’è di che. Sono contento che il maglione ti piaccia. Buon Natale.”
L’allegro Santa Claus spostò lo sguardo verso gli altri due suoi fratelli. Norvegia e Islanda sembravano reduci da una guerra all’ultimo sangue, probabilmente causata dall’intento di far indossare a Emil il largo golfino blu e rosso con il disegno della tenera pulcinella di mare.
-Ehi, ciao!
-Ciao- disse Lukas, apatico.
-Ciao- borbottò il più giovane dei Nordici, visibilmente seccato. Non ci voleva di certo una mente eccelsa per capire che quel maglione colorato fatto a mano con tanto amore dal caro Berwald lo faceva sentire un bambino, e la cosa non gli piaceva per nulla.
Improvvisamente Finlandia si scosse, come se si fosse appena ricordato di qualcosa. –Ah sì! I regali!
Cominciò a frugare nella sacca, ma venne fermato subito da Danimarca, che scosse la testa ridendo. –Eh no, mio caro Tino! Stavolta il regalo te lo abbiamo fatto noi!
Il ragazzo lo fissò perplesso, ma Mathias non cambiò espressione.
E così Babbo Natale si vide offrire un grosso pacco incartato alla bell’e meglio da sei persone sorridenti. Sì, beh, Svezia e Norvegia diciamo che sorridevano con gli occhi.
Il Nordico sorrise felicissimo, mentre tirava fuori dal pacco dolci, vodka, birra (-Ti dico che ti piacerà, fidati!- sempre il solito Den), una sciarpa, un berretto rosso con le stelline che si illuminavano, un elfo -vivo- il pupazzetto di una renna (-Volevamo recuperare gli anni persi!-) e …
- Un’entrata gratis alle saune?!
- Sapevamo che le adori- disse Islanda, tranquillo.
- Di certo adoro voi!- gioì Finlandia, abbracciando tutta la sua famiglia.
- Adesso possiamo aprire i nostri?- chiese speranzoso Peter.
- Ma sicuro!
Il successivo quarto d’ora trascorse tra scartaggi, urla e risate, per poi sedersi finalmente tutti a tavola, tra vari piatti di tutte le diverse nazioni nordiche.
- Ah, è proprio così che si dovrebbe festeggiare il Natale!- esclamò Danimarca (già mezzo ubriaco), tracannando un altro boccale di birra.
- Già … chissà come se la passano gli altri Stati- si chiese Norvegia.
Tino ridacchiò nervosamente.
 
- Natale da Italia -
- Veeh, chi vince?
Romano piazzò con furia il mazzo sul tavolo, scioccando il povero Germania.
- Ah ah, vedi? La MIA è classe, il TUO è culo, mio caro coglionazzo!
 
- Natale da Inghilterra -
- Andiamo, e assaggiatelo ‘sto pudding!
- Mai! Non ci avrai mai! –America si nascose dietro la muraglia di cuscini assieme a Francia e Canada.
- Non siete altro che dei … - il povero Arthur non fece in tempo a finire che venne colpito violentemente da uno scone dalla consistenza del granito.
- HEADSHOT BITCH!
 
- Natale da Cina -
Giappone finì allegramente di sistemare le ultime decorazioni sull’albero.
- Ah, è proprio bello!- fece Taiwan. Poco dopo Cina si fiondò nella sala.
- Nihao, sono arrivato! Ehi un attimo … no, non potete decorare gli alberi, aru!
- Perché no? Ehi, un attimo, perché Hong Kong ha un estintore in maAAAAAAAAAHHHH!!!
 
- Oh, sono sicuro che lo passano benissimo!- sorrise Finlandia.
E così un altro Natale passò felice e tranquillo per tutti.




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