Una piccola One-shot sui pensieri di Sanzo, uscita di getto durante una
noiosissima lezione di storia. Perdonate il disastro, purtroppo la scuola mi da alla testa! Potete commentare anche per dirmi di darmi
all'ippica invece di scrivere certe oscenità :P
Fa caldo. Più mi agito, più le
leggere lenzuola del letto mi si attaccano addosso. Ho sete,
la gola pulsa in maniera dolorosa ed ogni respiro è una condanna. La
testa è come schiacciata da un peso invisibile, lo sguardo è annebbiato; in
poche parole la febbre è salita ancora.
Sono solo, nessuno ha voglia di prendersi cura di qualcuno con
un carattere come il mio, e me ne compiaccio. Non ho bisogno di essere pressato da troppe attenzioni, non voglio
pietà.
Un colpo di tosse più forte del solito mi fa piegare in due,
con la sensazione di spaccarmi a metà. Anche allungare
il braccio verso il bicchiere d'acqua sul comodino è una dura lotta. che però dopo non pochi sforzi riesco a concludere da
vincitore. Mi ristendo sul materasso bollente, imprecando a
bassa voce contro tutte le divinità che evidentemente mi odiano e che
staranno godendo nel vedermi soffrire.
Sono stanco, ma non posso dormire. Non
riesco a sopportare quei sogni, quelle immagini che da settimane mi tormentano,
riportando a galla memorie e sentimenti sepolti che ho Sono stanco, ma non
posso dormire. Non riesco a sopportare quei sogni, quelle immagini che da
settimane mi tormentano, riportando a galla memorie e sentimenti sepolti che ho
cercato di dimenticare. Eppure è impossibile far finta
che il passato non sia mai esistito, come impossibile è andare avanti senza
rimpianti e sensi di colpa. Sono consapevole di intensificare la mia agonia
comportandomi in questo modo, isolandomi e sopravvivendo senza tentare di
vivere davvero.
Il dolore aumenta, mi assale come come le onde del mare in una violenta tempesta,
trascinandomi nell'incoscienza. Tento di essere preparato al
buio ed al supplizio che mi attendono, ma all'improvviso il suo viso si staglia
nitido nella mia mente: i suoi capelli castani, morbidi e fluenti, sempre
arruffati; i suoi grandi occhi dorati, dolci e puri che riflettono il suo animo
fanciullesco; la sua bocca piccola e carnosa, rossa come una deliziosa
ciliegia; il suo viso dalle guance paffute e dai lineamenti perfetti.
Intorno, come un'aura dorata, che infonde calore come i raggi del sole in una
mite e colorata giornata primaverile.
Non riesco a reprimere l'accenno di sorriso, forse anche di
scherno per me stesso, che mi spunta sulle labbra, prima di sprofondare tra le
braccia di Morfeo. Sono stupito che anche le anime dannate come la mia possano talvolta trovare qualche attimo di pace.