Il tormento di non sapere,
che provi amore.
Prima parte
"Buon giorno ragazzi"
"Ma, che bello vederti" sorrise felice Soldato battendo le pinne. Era
da un po' che non s'incontravano, da quando lei aveva deciso di andare
a vivere ad Hoboken. Era davvero contento della sua visita.
"Ti trovo in forma" ricambiò l'allegria l'opossum.
Entrò lentamente nella tana dei pinguini. Ormai, le sue
povere gambe erano decisamente più instabili di qualche anno
prima. Era un'innegabile verità: stava invecchiando, ma non
per questo il suo spirito era domato, anzi.
Skipper non appena vide Ma arrivare accompagnata da Soldato, mentre
chiacchieravano amabilmente del più e del meno,
notò con irritazione, sentì un campanello
d'allarme nella sua testa.
"Skipper, sei sempre così serio" ridacchiò la
signora non appena gli fu davanti "Ma non temere, adesso ci penso io!
Vi preparerò una speciale lasagna al tonno"
Kowalski entrò in quel momento e si bloccò
guadando interrogativo il leader in una muta domanda: perché
c'era Ma nel loro rifugio?
Skipper scrollò le spalle e con un occhiata gli
intimò di salutare ed intrattenerla. Tentando di passare
inosservato, prese seccamente Soldato e lo trascinò con
sé.
"Chiedile perché è qui" sibilò
guardando l'opossum chiacchierare con lo scienziato, che le mostrava
orgoglioso tutte le sue ultime invenzioni e progetti.
"Ma Skipper non è educato, magari è venuta solo a
farci una visita" sussurrò il pinguino innocentemente.
"Ma se lei è qui, vuol dire che Hans è a piede
libero" ringhiò di rimando il comandante fulminandolo con lo
sguardo. Decisamente non era giornata per ricevere la visita di una
pulcinella psicopatica.
Era sicuro, la pulcinella avrebbe colto la palla al balzo. Quell'attimo
di libertà lo avrebbe utilizzato per attaccarli a
sorpresa.
"Ok, Skipper" sospirò Soldato assecondando la paranoia del
leader. Lentamente si diresse verso la signora e armandosi del suo
sorriso più carino chiese "Posso sapere il motivo di questa
visita?"
"Sta bene?" aggiunse Kowalski assecondando il minore sfoderando la sua
migliore espressione gentile.
"Oh, ma che ragazzi premurosi" squittì deliziata l'opossum,
evidentemente l'aveva presa bene "Siete tanto cari a preoccuparvi per
me"
I tre pinguini sospirarono di sollievo. Almeno non avevano fatto la
figura dei maleducati, altrimenti avrebbero avuto guai ancora
più seri di Hans.
"No, sto benissimo" sorrise felice "Volevo solo farvi una visita, avrei
portato anche il caro Hans, ma mi ha detto che non se la sentiva"
Ad "avrei portato anche
Hans", il tic all'occhio di Skipper iniziò a
fare effetto. Tutti lo guardarono preoccupati, sembrava
proprio volesse urlare tutto la sua rabbia verso
quell'insensata proposta.
Kowalski tossicchiò imbarazzato da quel silenzio
così pesante formatosi, aveva molta paura che Skipper
scoppiasse da un momento all'altro. Anche Ma aveva intuito di aver
detto qualcosa di sbagliato, perché li guardò
confusa. L'opossum aprì la bocca, probabilmente per chiedere
spiegazioni e incrinare definitivamente la situazione, quando un
richiamò costrinse tutti a voltarsi.
"Ma'" gracchiò Rico entrando in quel momento nel rifugio.
Scese tutti gli scalini con un balzo e corse incontro all'opossum,
sembrava felice e incurante del momento gravoso appena interrotto.
Rigurgitò una forchetta e si mise pronto a tavola. Non
serviva un genio per capire che aspettava le buonissime pietanze che
cucinava.
Ma rise divertita ed esclamò "A quanto pare qui
c'è qualcuno che ha sentito la mia mancanza! Non temere
Rico, adesso ti preparo le mie lasagne al tonno"
Il dinamitardo batté le mani felice rigurgitando una tavola
imbandita attese che l'opossum si mettesse ai fornelli. La signora
sorrise intenerita aprì la valigetta che si era portata
dietro, aveva con sé tutto l'occorrente per cucinare un
pranzo a dodici portate. Kowalski e Soldato tirarono un sospiro di
sollievo, pericolo scongiurato.
Inaspettatamente Skipper si offrì di aiutarla ed
intimò ai suoi uomini di mettersi a tavola ed aspettare. Si
diressero verso la piccola cucina sotto i loro gli sguardi preoccupati
del resto della squadra, nonostante sembrava essersi ripreso dalla
notizia di aver mancato la visita di Hans per un soffio. Era solo
un'apparenza, il leader dei pinguini non era affatto tranquillo.
"Così Hans è rimasto ad Hoboken?"
domandò con finta noncuranza, mentre appoggiava la pesante
valigia della signora a terra in cucina, non senza un certa fatica.
Come avesse fatto a portarla fino a quel punto, era un mistero per lui.
"Volevi che fosse qui, vero? Povero caro, ti manca tanto?"
Skipper si strozzò con la saliva nel sentire quelle domande.
Ci mise qualche secondo per metabolizzare il significato e, dopo di
ciò, ancora non riusciva a crederci. Lasciò quasi
cadere i piatti che aveva fra le pinne.
"Non preoccuparti gli farò avere i tuoi saluti"
continuò l'opossum non capendo il comportamento del leader.
"No!" esclamò solo Skipper non appena riuscì ad
articolare un suono che potesse avere un senso logico.
"No?" chiese stupita Ma voltandosi a guardandolo.
"No, a me non manca quella dannata pulcinella!" esclamò
irritato fulminandola con lo sguardo.
"Ad Hans invece manchi, anche se continua a dire che vuole solo
umiliarti" lo interruppe Ma sorridendo leggermente. Aveva appena notato
che le guance del pinguino si erano tinte di un colore rosso,
probabilmente era solo l'ira, ma chi poteva dirlo.
"Ha ragione, vuole sconfiggermi e basta" annuì Skipper
trovando immediatamente la via di fuga da quel discorso imbarazzante.
Anche se per averla dovette dare ragione alla pulcinella.
"Tu sei solo preoccupato che possa attaccarti alle spalle,
perché non lo tengo più sotto controllo, giusto?"
domandò sibillina l'opossum continuando a sorridere, come si
fa ad un bambino piccolo quando si tenta di fargli capire i discorsi
complicati.
"Sì, esattamente" annuì il pinguino
vigorosamente.
"Vai a controllare, allora"
"Cosa?"
"Che non stia tramando nulla! Sarebbe un peccato se rovinasse una
così bella giornata da passare insieme, coraggio, fai il tuo
dovere da capo e proteggi i tuoi uomini dall'eventuale pericolo, vai a
controllare!" esclamò Ma autoritaria incoraggiando il
pinguino ad uscire dalla cucina. Lo spinse fino alla botola d'uscita e
sorrise agli altri "Skipper adesso fa il suo lavoro e poi torna"
"Ma..." protestò il pinguino in questione, mentre
vigorosamente veniva spinto fuori dal suo rifugio. Sottolineiamo suo.
"Ma..." provò di nuovo a protestare, quando l'entrata gli
venne chiusa in faccia. Si guardò intorno confuso e
sibilò un ingiuria fra i denti. Neanche i suoi uomini si
erano degnati di aiutarlo, adesso erano sicuramente a mangiare
allegramente le pietanze cucinate dall'opossum.
"Accidenti" sbuffò avviandosi verso l'uscita dello zoo. Ci
avrebbe messo almeno un'ora per arrivare ad Hoboken, non che ci volesse
andare, s'intende, ma purtroppo, ormai, non aveva scelta.
*
Ci mise più
del previsto e raggiunse lo zoo che l'ora del pasto era stata superata
da un pezzo. Meglio, si ritrovò a pensare, se mai avesse
incontrato Savio, almeno non sarebbe stato affamato.
"Ma guarda chi si vede" esclamò una voce femminile alle sue
spalle. Skipper s'immobilizzò e aspettò
rassegnato un attacco, ma non fu così. Davanti a lui si
piazzò Lulu.
"Che ci fai qui?" domandò la scimmia ancora incuriosita.
Conosceva il pinguino e si stupì di trovarlo in quel posto,
sapeva che aveva avuto molti problemi con molti degli altri ospiti
dello zoo.
"Devo verificare una cosa per..." avvampò e
ringhiò "...per conto di Ma"
"Ah, capisco. Allora cerchi Hans" ridacchiò indicando una
serie di habitat "Lo trovi lì di solito. Poveretto, mi fa
pena a volte" ammise.
"Cioè?" domandò iniziando ad
incuriosirsi Skipper.
"Diciamo che Ma è un po' possessiva ed Hans è un
tipo piuttosto solitario, ma lei non lo lascia un secondo in
pace. Anche se, da un po' di tempo a questa parte, sta migliorando,
quell'opossum ha adottato praticamente tutto lo zoo, viene una volta
alla settimana da ognuno" sospirò con una nota di
esasperazione nella voce. Evidentemente la signora aveva colpito anche
lì.
"Non ti dico, poi, quando ha scoperto che Clemson aveva la passione per
l'uncinetto" continuò con fare confidenziale "Ho ancora
quaranta berretti nel mio habitat"
Skipper si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito. I primi
tempi lui e il suo team erano stati preoccupati di come se la potesse
passere un'anziana signora in uno zoo di delinquenti, ma, a quanto
pareva, era stato per niente. Ma si era ambientata benissimo.
"Comunque, questa mattina ho incontrato Hans e gli ho consigliato di
tornare a letto"
"Perché?" chiese il pinguino senza riuscire a trattenersi.
"Perché aveva una pessima cera, no, ma dico , le hai viste
le occhiaie che aveva? Sembrava un zombie e, grazie a Dio, Ma non l'ha
visto, altrimenti chissà che avrebbe fatto" intervenne
improvvisamente qualcun altro facendo sobbalzare il leader. Clemson era
appena apparso accanto a loro.
"Altolà psicopatico" ringhiò Skipper mettendosi
in posizione di difesa.
"Ehi, calma, non ho ancora nessuna intenzione d'attaccarti, se avessi
voluto avrei liberato Savio e gli avrei chiesto di darmi una mano"
ridacchiò il lemure "Davvero, oggi non avevo assolutamente
voglia di combattere" ammise incrociando le braccia dietro la testa
godendosi il sole del primo pomeriggio.
"E dovrei crederti?" alzò il sopracciglio il pinguino.
"Oh, puoi farlo. Se volesse attaccarti, dovrebbe rinunciare a spiare
Savio mentre si srotola a prendere il sole" intervenne Lulu con finta
noncuranza
"Io non lo spio" ribatté Clemson.Poteva essere
solo un'impressione del pinguino, ma avrebbe giurato la pelliccia del
lemure avesse raggiunto un'altra tonalità di rosso.
"No?" domandò maliziosa la scimmia.
"No, penso solo che potrebbe essermi molto utile per spodestare un
certo sovrano
di mia conoscenza" incrociò le braccia irritato lui e
pronunciò la parola "sovrano" come se fosse una parolaccia.
"Sì, certo" ridacchiò sarcastica Lulu lasciando
in sospeso il discorso. Sapevano tutti del rapporto particolare che
avevano il Savio e Clemson. Ufficialmente si odiavano, ma sotto sotto...
"Credi quello che vuoi!" esclamò offeso il lemure
andandosene lentamente "Come se fosse possibile che un piccolo ed
adorabile mammifero, come me, si possa essere innamorato di un
rettilaccio, come Savio"
"Sì, come no. Skipper sai come lo chiama? Savvy!"
bisbigliò la scimmia al pinguino, il quale notò
che Clemson si era appena avviato nella direzione del rettilario. Le
sorprese ad Hoboken non finivano mai, doveva ammetterlo.
"Comunque tornando al discorso principale. Hans dopo che gli ho detto
di tornarsene a letto non si è più visto, forse
è la volta buona che mi ha ascoltata" sospirò
Lulu incrociando le braccia al petto pensierosa.
"Dove posso trovarlo?"
"Secondo habitat a destra, lo riconosci subito è formato da
acqua e rocce. Se scendi e cerchi nella rientranza più
grande lo troverai lì, anche se solitamente sta sempre
fuori" spiegò rapidamente la scimmia, poi l'ammonì severa. "Spero di non dovermi
aspettare una battaglia nel bel mezzo dello zoo"
"Non garantisco nulla"
"No, invece, perché i nostri vicini sono abbastanza rissosi,
non vorrai trovarti davanti anche Savio e gli altri?"
domandò ridacchiando nel vedere l'espressione preoccupata di
Skipper.
"Farò del mio meglio per mantenere la quiete"
giurò annuendo vigorosamente.
Lulu sorrise e salutò "Ne ero sicura, ciao, ciao,
divertitevi"
Skipper non sapeva quale tipo di divertimento intendesse il mammifero,
aveva, però, una gran voglia di tornare sui suoi passi e
scappare, cioè, eseguire una veloce ritirata strategica.
Aveva già confermato la presenza di Hans nello zoo, non
aveva bisogno d'altro.
Se, però, poi era stata tutta una copertura ed aveva usato
anche gli altri animali per crearsi un alibi? Magari, aveva solo finto
di avere una pessima cera. Skipper iniziò a preoccuparsi,
stavano parlando di Hans, non era in grado di creare un piano
così articolato o, forse, sì?
Con quei dubbi, non sarebbe mai riuscito a tornare allo zoo di Central
Park, inoltre con la sua transigenza poteva mettere in pericolo i suoi
uomini.
Sbuffando si diresse verso l'habitat che gli era stato indicato. Non
voleva vedere la pulcinella, ma sembrava che tutti volessero per forza
si vedessero quel maledetto giorno.
Scese e si ritrovò di fronte alla rientranza. Era abbastanza
alta da lasciarlo entrare senza problemi, ma qualcuno alto
più di un uccello non sarebbe mai riuscito a passare.
Era penetrato nella casa della pulcinella senza nessuna autorizzazione,
probabilmente questa (se mai il proprietario l'avesse scoperto)
gliel'avrebbe rinfacciata per l'eternità. L'azione migliore
sarebbe stata chiamare Hans controllare fosse lì e andarsene
prima avesse il tempo di chiedergli spiegazioni.
Invece, il pinguino avanzò silenziosamente, attirato dalla
curiosità.
Non era mai stato nella casa di un suo acerrimo nemico, laboratorio di
Blowhole a parte, anche se dubitava si potesse chiamare tale. Era
sorprendentemente spoglia e anonima, decisamente deludente. Si sarebbe
aspettato qualcosa di più originale da parte della
pulcinella.
Aveva parlato troppo presto. Si trovò davanti ad una porta
con tanto di serratura, fortunatamente aperta, la quale permetteva di
accedere ad un ambiente decisamente più colorato e caldo.
Le pareti erano pitturate di arancione, ma notò
immediatamente cambiavano di stanza, in stanza. Erano spoglie, se non
alcune mensole su cui erano ordinatamente sistemate delle armi. Per
l'esattezza decine di pistole, fucili e quanto potesse ferire o far
male.
Il pinguino avvertì il pavimento farsi più
morbido e scoprì una moquette sotto le zampe. Era di un
colore panna, quasi del tutto intonato al resto del rifugio.
L'ambiente consisteva in uno centrale, che doveva essere uno stereotipo
di salotto dal quale partivano altre quattro stanze.
Silenziosamente Skipper entrò nella prima e
scoprì che era lo studio. Decisamente rappresentava la mente
malata della pulcinella. Non c'era centimetro che era stato
risparmiato, era tutto ricoperto di fogli, progetti e alcuni
addirittura disegni.
Il leader ne trovò anche uno con su lo stereotipo di
pinguino con un inquietante macchia rossa al centro del petto.
Una buona azione per il mondo sarebbe stato bruciare tutto, ma alla
fine richiuse la porta scombussolato e finse di non aver visto nulla.
Chissà quali assurde sorprese riservava quella casa, era un
po' preoccupato. Inoltre, stava bellamente curiosando in casa di Hans
senza il suo permesso.
La seconda stanza non era niente di speciale, solo una cucina con tutto
il necessario, probabilmente allestita più per Ma, che per
uso personale. Trovò, però, spassosi alcuni post
attaccati al frigorifero.
"Caro Hans, la cena è nel frigorifero, bacioni.
P.s.
ricordati di coprirti.
P.p.s.
Mi raccomando il primo P.s.
P.p.p.s
Ti voglio tanto bene.
P.p.p.p.s.
Mangia mi raccomando!"
Skipper si
fermò al quarto "P.s.", ma la lista continuava per altri
dieci punti. Si stupì Hans non avesse ancora gettato il
biglietto. Anzi, da quanto vedeva, non ne aveva gettato nessuno, su uno
spillone appoggiato al mobile di fianco al frigorifero
c'erano infilzati accuratamente tutti i messaggi, quasi la
pulcinella li volesse conservare.
Sospirò e richiuse anche la seconda porta.
La terza non era, invece, nulla di sorprendente un
comunissimo bagno, questa volta di un bel blu. Lo richiuse quasi
immediatamente e si diresse finalmente verso l'ultima porta. Doveva
fare in fretta, altrimenti la pulcinella sarebbe rientrata e lo avrebbe
trovato lì a ficcare il naso, sempre ammesso che tornasse,
magari era ad attaccare i suoi uomini, non voleva neanche pensarci.
Ormai, mancava solo l'ultima stanza, doveva farsi forza.
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Piccolo angolino autrice:
Il primo capitolo si conclude qui, in originale doveva essere una
storia one-shot, purtroppo è venuto fuori che erano dieci
pagine di world e non me la sono sentita di metterla tutta insieme,
quindi sono due capitoli. Questa è la prima volta che tratto
un tema simile, spero di non aver scritto un orrore.
Aggiornerò probabilmente fra due o tre giorni.
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche le critiche sono ben
accette :)
Alla prossima.
Tilia =|=
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