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“Posso perdere qualsiasi cosa, Eli. Ma non posso perdere te.”
Ed è vero. È dannatamente vero e tu glielo stai dicendo proprio ora che hai scoperto cosa ha fatto. Proprio ora che dovresti odiarlo, che dovresti avere paura di lui. E invece lo stringi, lo abbracci per fargli sapere che è tutto vero, che può lasciar andare quell’aggeggio con cui ha tentato di andare via da te. E piangi contro la sua spalla mentre lui si lascia andare contro la tua, le vostre ginocchia affondate nell’erba verde che si è quasi macchiata del suo sangue.
E poi ti viene portato via, ti viene strappato dalle braccia mentre ancora desideri stringerlo e proteggerlo da quello che ha fatto, da quello che non puoi cancellare e per cui deve pagare. Cerca di afferrarti, di stringerti ancora, ma entrambi sapete che dovete separarvi, che è giusto così, anche se non lo sembra.
Lo rivedrai, forse. Solo se sarai coraggiosa abbastanza da affrontare i tuoi demoni ed i suoi. Solo se sopravvivrai al pensiero di poterlo vedere in una stanza affollata, seduti ad un tavolo, osservati dai suoi carcerieri. |