Con te è diverso

di Elisabeth_Ice
(/viewuser.php?uid=769172)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 
Non si udiva più alcuna voce provenire dal resto dell'edificio se non i rumori provocati dagli yeti intenti a lavorare. Dentolina ed Elsa erano in un delizioso salottino accogliente dotato di un caldo caminetto che, come si può immaginare, al Polo Nord aiutava parecchio. Si era ormai fatto tardo pomeriggio che le due stavano chiacchierando del più e del meno, si raccontavano degli episodi delle loro vite e in in poche ore si fidavano l'una dell'altra. Avevano già instaurato una certa amicizia. 
Dentolina non parlava con una donna da più di quattrocento anni, se non con le sue fatine che erano da considerare più come delle piccolette da proteggere che delle confidenti. Era così inusuale, che la fata si sentì quasi un adolescente.
-Per nostra fortuna qui dentro si sta caldi!- esclamò Dentolina posizionandosi davanti al fuoco. Si sfregò le mani e vide Elsa incupire lo sguardo.
- Tutto bene?!- chiese preoccupata notandola strana.
- Si, pensavo al fatto che non posso sentire il calore di cui parlavi!-la regina si accarezzò il braccio destro con la mano sinistra.
- Oh Elsa mi dispiace!!- la fata mise una mano a coprire le sue labbra. Perché lo aveva detto?! Eppure lei sapeva della situazione di Elsa. 
Un po' la invidiava per il posto che occupava nel cuore di Jack, ma per il resto lei rimaneva pur sempre Dentolina.
- Non ti preoccupare....davvero....non fa nulla, sono abituata - accennò un sorriso.
La regina si avvicinò alla finestra incrociando le braccia. 
-È davvero bellissimo qui, da quanto tempo sei una guardiana?- si voltò verso la fatina.
- Sono circa cinquecento anni, all'epoca ero una la dama di compagnia della figlia di un importante mercante di erbe curative. Era una ragazza davvero bella e testarda ma ciò che più adoravo di lei erano i suoi denti!- mentre parlava Dentolina sembrava in un altro mondo, il suo sguardo sognatore faceva trasparire la sua gioia nel ricordare.
-Posso farti una domanda?!- Elsa sorrise e Dentolina annuì.
-Perché hai queste sembianze?!- la regina le accarezzò il braccio ricoperto di piume.
-Io non lo so con esattezza, quando mi svegliai ero così e mi piace molto!- sorrise
-Abbiamo parlato di me.... Ora parliamo di te....da quanto conosci Jack?-
- Lo conosco da quando ero bambina, non ricordo con precisione quanti anni avevo! Ricordo che gli ero particolarmente legata, lui era....anzi lo è ancora, è l'aria che respiro, per me rappresenta tutto ciò per cui ho combattuto in questi anni: libertà, indipendenza, affetto, divertimento.... Sai Dentolina, non è facile lasciarsi il passato alle spalle!- 
- Parli di quello che è accaduto con Hans?- la fata capì al volo a chi si riferiva la regina
- Beh si, stava per uccidere mia sorella ed..- fu interrotta dalla mano dell'altra poggiata si sulla sua spalla scoperta.
- Elsa, non mi riferivo a quello, ma a ciò che è successo nelle prigioni!- la fata la guardò negli occhi.
-Io non credevo che tu sapessi!- la ragazza abbassò lo sguardo
- puoi parlarne se vuoi!- Dentolina fece di tutto per rassicurarla ma la neve iniziava a scendere lenta sulle loro teste.
- Io non volevo che succedesse, non lo immaginavo o non lo avrei firmato il contratto con re Heron, non riesco neanche a pensare al fatto che Hans si trovi ad Arendelle grazie a me. Io non ho paura di lui, né lo odio, provo solo tanta rabbia. Cerco di ignorare tutto ciò che è successo per non andare nelle segrete e ......lasciamo stare.-
Dentolina si sedette su una delle poltroncine - Come farai adesso?!- poi continuò 
-Oh Elsa perdonami ho fatto una domanda talmente poco delicata- dente da latte si avvicinò alla fata e si accucciò sulle sue ginocchia.
- Non darti tormento. Io ho sempre la mia famiglia: Anna, Kristoff, e i bambini...se non ci fossero loro io davvero non sarei niente. E poi adesso c'è Jack, lui c'è sempre stato.
Dopo l'accaduto con Hans credevo che non sarei stata più capace di toccare un uomo,
ma Jack mi ha fatto capire che non può andare sempre tutto male; non può piovere per sempre... quando Jack mi ha abbracciato...sembrerà strano a dirlo ma io mi sono sentita nel posto giusto al momento giusto...- Dentolina ascoltava Elsa come un bambino che ascolta la fiaba della buona notte, due lacrime uscirono dagli occhi di quest'ultima, le asciugò con la mano senza farsi notare dalla regina che continuava a parlare
 -....il contatto con le sue braccia mi ha praticamente fatto capire quanto lui fosse importante per me, quando mi ha baciata non ho più avuto paura di niente- 
Elsa alzò lo vide Dentolina accarezzare Dente da Latte mentre dormiva.
Era una scena così dolce.✨
- Temo di doverti dire una cosa Elsa!- La fata si strinse le mani poi parlò
- Secondo gli ordini che noi guardiani abbiamo ricevuto è mio dovere informarti che tu e Jack non potete stare insieme, lui quando si fa travolgere dai sentimenti diventa molto impulsivo e fa cose che non dovrebbe come ha fatto con Hans!-
Elsa spalancò gli occhi in cerca di un chiarimento che le fu dato subito dopo.
-Non lo sai?! Jack è andato nelle segrete da Hans e lo ha ghiacciato, tutto tranne il cuore e il cervello, in modo che potesse sentire il gelo e il dolore senza poter reagire!-
La regina rimase in silenzio per un po', alzò le sopracciglia e spalancò le palpebre....
 
 
 
Era tardi, il cielo si era oscurato e si potevano vedere quasi tutte le stelle...
Jack era tornato.
Dentolina si allontanò per un po' dal salottino e quando vide Jack lo abbracciò d'impulso, avrebbe dovuto rimproverarlo, ma non lo fece, Nord e Calmoniglio erano andati a dormire, Sandy stava spargendo sogni d'oro nel mondo...
Jack e Dentolina entrarono nella stanza dove quest'ultima aveva lasciato la regina per circa una mezz'ora, trovarono Elsa con la testa appoggiata ad un cuscino; dormiva.
La fata sgranò gli occhi per osservare l'espressione di Jack il quale era rimasto totalmente in silenzio e si era avvicinato al divano dove riposava la sua amata.
-Sarà meglio svegliarla, così potrà stare comoda sul letto della camera affidatagli da Nord- Dentolina spezzò il silenzio e poggiò una mano sulla spalla dell'albino.
La fata stava per chiamare la regina ma Jack non un movimento della mano la fermò.
-Ci penso io, ora va a dormire, immagino che tu sia stanca- 
-Beh si.....Abbiamo parlato un po' ed in effetti è davvero una brava ragazza!-
-Vuoi dire che non vuoi convincermi a dimenticarla?!- Jack la guardò negli occhi lilla.
-Io conosco le cose che si dimenticano, custodisco i dentini apposta, ma anche se tu volessi, quelle come Elsa non si scordano, tu non potrai farlo, non dovrai mai farlo!-
Jack sorrise teneramente a quelle parole, Dentolina era la prima a a dirgli di non mettere da parte i sentimenti per Elsa, lei lo capiva, Jack la abbracciò forte, era la prima volta che prendeva l'iniziativa di farlo, le altre volte era stata sempre la fata a corrergli incontro per stringerlo a sè, dopotutto erano più di cinque anni che si conoscevano e Dentolina non aveva mai esternato la sua debolezza per il guardiano del divertimento, col tempo si era abituata ad essere "un'amica". Le stava bene così.
Lui era felice, e lei lo era per lui.
-Buonanotte Jack, non lasciare che Elsa dorma su quello scomodo divano- 
-No, non ti preoccupare....Buonanotte!- disse il guardiano mentre la fatina si avviava verso la sua stanza.
Jack prese in braccio la sua regina e la portò in camera, la luce era spenta, tutto era illuminato solo dalla Luna, dopo averla poggiata sul letto si diresse verso la porta quando sentì Elsa parlare con la voce impastata dal sonno
-Lasciami... Lasciami... È un ordine....Hans non voglio...ti prego- lui si sedette sul bordo del grande letto nel sentirle dire quelle tristi e angoscianti parole non poté far altro che nascondere il volto tra le sue mani e piangere: piangeva perché la sua Elsa aveva sofferto e continuava a farlo, pingeva perché lui quel giorno non era lì a impedirlo, piangeva perché  si sentiva impotente davanti a quella situazione.
Inizio a carezzarle la testa e a sussurrarle all'orecchio:
-Ci sono io, non succederà niente...sono io Jack...è solo un incubo- 
Dopo l'ultima parola la regina scattò sedendosi e respirando affannosamente, probabilmente non si accorse di essere in compagnia giacché fissava un punto indefinito della stanza, cominciò a dire parole sconnesse tra loro.
-Mi fa male....Anna...Ho paura...-per poi terminare con -Non voglio rimanere sola!!-
Jack le accarezzò un braccio e solo allora Elsa si accorse della sua presenza. 
Il ragazzo si stava sporgendo verso di lei per abbracciarla ma lei lo fermò autoritaria
- Non toccarmi Jack!- dopo poco si accorse di ciò che aveva detto.
Jack si stava alzando ma lei lo fermò tirando un lembo della felpa.
-No, ti prego!- gli occhi azzurri di lei si scontrarono con quelli ghiacciati di lui.
Jack improvvisamente si avventò sulle sue labbra rosee, Elsa scivolò lentamente all'indietro senza mai interrompere il contatto con il guardiano del gelo.
Quello era un bacio diverso dagli altri, come se Jack con quel gesto avesse voluto dire
"Non rimarrai sola, io non lo permetterò, perché ti amo" Elsa lo capì e toccò i capelli bianchi del ragazzo che la strinse così forte da farla sospirare pesantemente.
Jack si staccò credendo che il suo peso stesse infastidendo la regina.
Elsa però lo tirò dalla nuca e fecero combaciare nuovamente le loro bocche....
In quel secondo appassionato bacio era Elsa a parlare "Tu non mi lascerai vero? Io non voglio una vita senza te".
-Promettimi che non piangerai più per me Jack!- Elsa gli accarezzò una guancia inumidendosi un dito con una delle lacrime sgorgate qualche minuto prima dagli occhi del guardiano.
-Tu come fai a sapere..- si rispose da solo nell'osservare la mano della regina
- Cosa stavi sognando? Parliamone!- le baciò la guancia destra
-C'ero io, il popolo di Arendelle, mia sorella, Hans....lui mi stava facendo del male e non importava a nessuno, tutti guardavano ma nessuno mi aiutava, Anna voleva ma non ci riusciva perché le persone la bloccavano..... Poi tutto finisce, ci sono io a terra e tu che mi dici che andrà tutto bene perchè ora sei con me! Poi c'è buio e mi sono svegliata- 
-Andrà tutto bene Maestà!-
-Jack tu non puoi salvarmi da una cosa che è già accaduta!!-
-No è vero, ma non importa, io voglio starti accanto, voglio  stare con te quando stai male, baciarti quando stai bene, giocare con i tuoi nipoti, passare con te tutto il tempo possibile!- Jack la strinse a se e si poggiarono entrambi sul caldo cuscino di piume.
Elsa gli stampò un bacio all'Angolo della bocca e chiuse gli occhi: voleva dimenticare, ma non ci riusciva, voleva pensare a se stessa e a Jack voleva che tutti fossero felici.
Jack si accorse che la sua regina dormisse quando quest'ultima gli avvolse un braccio intorno al collo. 
Non riusciva a smettere di guardarla, era meravigliosa, se solo avesse potuto soffrire lui al suo posto, se solo avesse potuto, avrebbe fatto qualsiasi cosa purché la sua regina fosse felice.
 
 
Intanto nella fredda Arendelle....
-Mamma quando tornerà zia Elsa?- Maggie si strinse nelle coperte del suo lettino.
-Molto presto tesoro!- Anna le stampò un bacio sulla guancia dandole la buonanotte.
Poi con pochi passi si ritrovò accanto a Josh che già aveva chiuso gli occhi.
-Buonanotte- gli sussurrò all'orecchio dopo avergli sistemato il lenzuolo che lo copriva.
Anna spense la lampada a forma di fiocco di neve che era sul comodino. 
Uscì e chiuse la porta dietro di se. Amava così tanto le sue piccole pesti.
Anna entrò nella sua stanza e si sedette sul letto raggiunta pochi minuti dopo da Kristoff: l'uomo sembrava piuttosto stanco, in realtà lo era anche la principessa, avevano svolto parecchi incarichi in quella giornata in cui Elsa non c'era.
-Tutto bene?- il principe si rivolse alla moglie che esitò prima di rispondere
-Io..- non riuscì ad iniziare la frase che una domestica bussò alla porta.
-Altezze vi prego di uscire è urgente!- la voce della donna sembrava agitata.
Entrambi i coniugi uscirono per controllare....
Il colonnello delle guardie era fuori gli appartamenti reali.
-Ma cosa succede, vi sembra il caso a quest'ora della sera!- li rimproverò Kristoff🕚
-Perchè questa urgenza? Avanti parlate!- Anna spronò il colonnello a parlare.
- Seguitemi!- il tono del l'ufficiale era piuttosto serio. 
Kristoff e Anna fecero come gli era stato chiesto.
Dopo un pò si ritrovarono nelle segrete del palazzo. Faceva molto freddo.
Anna prese la mano del marito e la strinse forte.
Il colonnello li invitò a posizionarsi dinanzi ad una cella in particolare.
Ciò che i reali videro fu qualcosa di orribile: c'era un uomo piuttosto giovane, era totalmente congelato, il ghiaccio era particolarmente scuro sul volto tanto da far intravedere solo gli occhi del malcapitato, era seduto su una panca di legno con un braccio sporto in avanti come per fermare l'aggressore. Era raccapricciante.
 A quella visione Anna fece alcuni passi indietro scontrando il petto di Kristoff che la abbracciò cercando di tranquillizzarla. La principessa si ricompose da quello shock.
-Chi ha fatto tutto questo?!- si rivolse al colonnello.
-Non lo sappiamo Altezza, ma potrebbe essere stato chiunque, il principe Hans aveva molti nemici ad Arendelle a causa del suo comportamento!- spiegò il superiore.
Anna e Kristoff non avevano riconosciuto in quella figura ghiacciata Hans.
Il colonnello li riaccompagnò nel loro appartamento e si congedò.
Dopo alcuni minuti....
-Sei spaventata per quel che è successo ad Hans?- il principe si infilò sotto le coperte
-Sono spaventata per mia sorella!- indossò la camicia da notte 
-Tu credi che sia stata Elsa?!- la fece sedere sul letto
-Non ne sono sicura, ma potrebbe essere!-Anna abbassò lo sguardo e si stese tra le calde lenzuola. Kristoff la strinse a se.
-Non ci pensare, andrà tutto bene, risolveremo tutto domani, ora riposa.- le baciò la guancia. Anna lo abbracciò e si addormentarono dopo poco.
La mente della principessa era piena di pensieri "Elsa non lo avrebbe mai fatto",
"Perchè Hans era concertato in quel modo?","Il suo cuore batteva ancora, quindi non era morto, questo significava che sentiva tutto ciò che accadeva intorno a lui, quindi provava dolore".
 Domande e domande si accalcavano in Anna, quesiti a cui avrebbe voluto dare una risposta. E se tutto ciò fosse opera della sorella Elsa, la tanto amata sorellina che le era stata lontano così tanto, ma allo stesso tempo le era stata vicina in tutto?!




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2986457