Che Bella Notte Questa

di DexterJoker
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“Anche se ci troviamo soli tu non ti sei ancora degnato a parlarmi.” Lucifero si sedette a braccia conserte sulla sedia della scrivania.
Si trovavano in una stanza del reparto psichiatrico di un ospedale perché Sam era stato ricoverato per un incidente non grave, infatti quello che aveva preoccupato i dottor era il suo stato insonne.
 
“Sai, potresti anche far finta di ascoltarmi; devi semplicemente guardarmi o, almeno, sorridi e annuisci.” Chiaramente insieme al cacciatore c’era anche la sua visione del diavolo.
 
“Che bella notte questa, non credi?” Disse Lucifero inascoltato; con le miriadi di parole che uscivano dalla sua bocca Sam ne ascoltava una bassissima percentuale, il resto diventava semplice e fastidiosissimo rumore.
Lo stanco Winchester si spostò dalla finestra che era stata appena occupata dall’angelo caduto per sdraiarsi pesantemente sul letto.
 
“Quel materasso ormai ha la tua forma. No, meglio; ha la tua fossa.”
 
Si posò su di un fianco tappandosi le orecchie con i palmi fasciati socchiudendo gli occhi pesanti.
Lucifero sembrava distratto dalle stelle e dalla luna piena, forse non si sarebbe accorto di un suo eventuale pisolino.
 
Tentare non avrebbe fatto tanto male dopotutto, no?
 
Chiuse le palpebre e, dopo qualche secondo, gli venne un sorriso spontaneo; silenzio.
Si stava addormentando nella tranquillità senza neanche il sospetto che la sua allucinazione potesse risvegliarlo all’improvviso come di solito succedeva.
 
Un singhiozzo improvviso fu ciò che lo svegliò; un semplice singhiozzo susseguito da un secondo.
 
La porta della camera era chiusa, quindi non potevano essere provenuti dall’esterno; possibile fosse stato Lucifero?
 
Lentamente per provocare il minimo rumore si voltò per guardare l’arcangelo; non vedendogli il volto concentrato sul cielo notturno si sporse un po’ e, su di una guancia, un insolito luccichio catturò la sua attenzione; il diavolo stava piangendo.
 
Sam era sorpreso: non era mai capitato che la sua allucinazione si concentrasse completamente su se stessa senza recargli il minimo disturbo – per non nominare il silenzioso pianto.
 
Continuava a fissare le stelle, scorrendone una ad una, soffermandosi sulla più luminosa di quella sera; poi chiuse gli occhi ed alzò la testa e un lieve bagliore fuoriusciva dal suo torso emettendo un suono acuto – la lingua angelica.
 
Lucifero stava provando a comunicare con i suoi fratelli? Se era un’allucinazione come poteva farlo? O magari se lo stava solo immaginando?
 
Strizzò ancor più le palpebre facendo scorrere altre lacrime e sussurrò qualcosa che le sue orecchie non udirono; strinse i pugni, respirò a fondo e accadde la cosa più spettacolare che può succedere alla presenza di un arcangelo.
 
Un bagliore sanguigno vagamente dorato inondò la stanza e delle piume carbonizzate cadevano lentamente intorno a lui; sulla schiena di Lucifero erano apparse sei ali dall’antico colore d’oro, ormai rosso scuro dal sangue secco e pelle bruciata.
La lontana bellezza delle piume auree aveva lasciato il posto tanto tempo prima al dolore.
 
Sam aveva gli occhi spalancati, incredulo alla meraviglia e all’orrore al quale stavano assistendo. Istintivamente si alzò e a passi lenti si avvicinò alle spalle dell’arcangelo in disperazione silenziosa e allungò una mano verso un’ala martoriata.
 
La sfiorò soltanto ed esse svanirono all’improvviso; Lucifero si voltò di scatto dopo essersi asciugato velocemente le lacrime ed aver riacquistato il suo tipico sorrisetto beffardo.
 
“Sammy, mi sorprendi! Quando mai ti avvicini di tua spontanea volontà a me?”
“Piangevi.” Disse Sam.
Lucifero rise “Come contrariarti? Non mi dai retta.”
“Perché allora parlavi enochiano?”
“Non lo era.” Mentì spudoratamente il diavolo.
“Cercavi di parlare con i tuoi fratelli?”
Lucifero sospirò e fece comparire uno stereo che accese al massimo volume per evitare il discorso – quando mai non voleva parlare?
 
Sam tornò sul letto, rassegnato al rumore, sospirando.
 
***

Dopo qualche ora si riaddormentò non appena l’angelo caduto gli concesse un attimo di pausa dallo stereo e qualcosa lo svegliò nuovamente: enochiano.
La stessa scena alla quale aveva assistito precedentemente si stava ripresentando; Lucifero alla finestra col le ali visibili e le lacrime senza freni.
 
Questa volta, però, le ali svanirono all’improvviso, spalancò sconvolto le palpebre e si gettò con le spalle al muro scivolando lentamente seduto a terra.
“Cosa succede?” Gli chiese Sam che si stava avvicinando con passo stanco.
Lucifero scuoteva la testa bassa “I miei fratelli… Regna l’anarchia…”
Il cacciatore si sedette a gambe incrociate di fronte a lui “Non è un bel periodo per loro.”
Nessuno più li comanda. Si sentono persiAbbandonatiSoli.” Lo guardò dritto negli occhi “Si sentono come me quando sono caduto. Io amo la mia famiglia nonostante fossero tutti d’accordo con nostro Padre sul mio esilio e non avrei mai voluto che sopportassero tutto questo!” Nel suo tono vi era rabbia.
 
“Non è colpa tua.” Disse Sam stranito dalle sue parole; la colpa non era del diavolo, suonava ridicolo.
“No, infatti.” S’alzò di scatto raggiungendo la finestra “È tutta di nostro Padre!” Urlò “Tu hai voluto tutto questo! Tu hai creato ogni cosa! Sei onnipotente, l’origine di tutto, persino di colui che chiamate Satana!”
 
La forte voce di Lucifero era sostenuta contemporaneamente dalla lingua enochiana il che provocava dolore alle orecchie del cacciatore che tentava a tapparsi le orecchie.
“Sei contento di cosa sta succedendo? I tuoi figli si uccidono a vicenda esattamente come fanno i tuoi prediletti umani, non sei fiero? Ero io il tuo preferito!”
Sam si costrinse ad avvicinarsi all’angelo in collera e riuscì a stringerlo fra le braccia; in fondo riusciva a comprenderlo, anche lui con suo padre John aveva avuto delle simili incomprensioni.
 
Sorpreso dal gesto, Lucifero si scordò di tutto e disse con il suo solito tono lascivo “Sammy, non ci sono abituato. Che ti prende?”
Non rispose verbalmente, mantenendo il tutto nei suoi pensieri; ti capisco.
Capiva il diavolo.
“Cosa c’è di sbagliato in me?” Chiese Sam ritrovandosi così spesso in Satana da troppo tempo.
Lucifero fece un suo solito sorriso beffardo “Sei un Winchester e, per di più, mio tramite. Che altra spiegazione vuoi dare?”
“Ma perché proprio tu?”
L’allucinazione – che tanto più tale non sembrava – lo baciò profondamente prendendolo alla sprovvista “Perché, come hai potuto sentire prima, sono il migliore di tutti i miei fratelli.”
 
La ferita riaperta nel cuore di Lucifero era evidente in un inquietante brilluccichio negli occhi; era stata la cacciata dal Paradiso a rovinarlo del tutto e a renderlo quello che era.
Non era stata tutta colpa sua se era Satana.
 
Lucifero cominciò a ridere in modo dissennato, tanto che Sam si distaccò immediatamente per allontanarsi a quel brusco cambiamento.
“Oh, Sammy! Ti rendi conto a che livello sia arrivata la tua pazzia per potermi commiserare?”




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