I begged you to come
back
“Ron! Ron, ti
prego, torna indietro! Ron! Ti prego!”
L’aveva chiamato.
L’aveva supplicato.
Aveva urlato il suo nome
ripetutamente, tra i singhiozzi disperati.
Aveva sperato, aveva creduto che sarebbe stata questione
di minuti, prima di vederlo riapparire nella notte, prima che tornasse
da lei, la stringesse a sé, le chiedesse perdono, le dicesse… Non osava
nemmeno pensarci.
Ma i minuti passavano, le lacrime
continuavano a scendere, e presto l’atroce verità divenne crudelmente
palese.
Ron le aveva voltato le spalle e se n’era andato.
Per sempre.
Hermione continuò a piangere, non
solo quella notte, ma anche le notti a venire.
Di giorno, era la giovane Nata
Babbana alla disperata ricerca di un modo per porre fine a quella
guerra, schiacciata e devastata dal peso della responsabilità e
dell’impotenza, costretta a portare al collo un pezzo dell’anima di
Voldemort.
Era la brillante strega che aveva
detto addio ai suoi genitori, e che ogni mattina doveva farsi violenza
per trovare il coraggio di restare a fianco a lui, l’unico in grado di
sconfiggere l’Oscuro Signore.
Di notte, era semplicemente
Hermione, l’adolescente finalmente libera di scrollarsi di dosso tutti
quei problemi più grandi di lei con cui di giorno era tenuta a
confrontarsi, libera di versare tutte le sue lacrime.
Nella solitudine e nel silenzio
della notte, Hermione quasi dimenticava la guerra.
Perché, dopo essere stata
abbandonata dall’uomo che amava, vincerla non sembrava più tanto
importante.
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Cari lettori,
spero abbiate gradito questa
piccola flash (di cui in realtà non sono particolarmente soddisfatta)
dedicata ad Hermione, che trovo sia stata quella che più abbia patito e
che quindi più coraggiosamente abbia affrontato la ricerca degli
Horcrux…
Comunque, mi fareste felice
utilizzando un po’ del vostro tempo per lasciarmi detto cosa ne pensiate
☺
Grazie,
Isidar
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