fanfic
La
riunione
(quando non tutto va per il verso giusto)
Era una mattinata come molte, ed Elsa era tornata
dalla sua
passeggiata abituale. Fra compiti da svolgere, doveri, richieste e
documenti, la ragazza non aveva tardato ad accorgersi che essere regina
non è proprio facile come ci si può immaginare.
Rendendosi conto di essere tornata in anticipo -e quindi di avere un
altro po' di tempo libero prima di tornare a coprire il suo ruolo- Elsa
tirò un sospiro di sollievo, pensando di occuparsi solo a se
stessa.
Filò dritta in camera sua, buttando la sua borsa dove
capitava e
slegandosi i capelli platinati, che ricaddero mossi sulle sue spalle.
Prese un libro che teneva sul comò -era davvero curiosa di
sapere come sarebbe andato a finire- e si abbandonò sul
letto,
già iniziando a fantasticare sul finale perfetto per quella
storia che lei amava tanto.
Ma non fece in tempo a mettersi comoda, che sentì sotto di
sè uno strano rumore, come di un foglio accartocciato.
La giovane si chiese cosa potesse essere, e quando controllò
rimase stupita: un messaggio scribacchiato da una calligrafia
facilmente riconoscibile, quella di Anna.
-Ti aspetto al salone. E' urgente- lesse Elsa, e lì per
lì fu quasi divertita dal tono estremamente drammatico che
portavano quelle parole. Ma da brava sorella maggiore, fu
anche assalita dal dubbio e dalla paura che fosse veramente
successo qualcosa.
Spinta dalla curiosità, uscì velocemente dalla
camera per
poi precipitarsi giù dalle scale, facendosi mille domande.
Attraversò gran parte del palazzo, prima di arrivare a
quella
sala.
Anna era in piedi nel bel mezzo della stanza, e si appoggiava con il
braccio ad un tavolo che era sbucato da chissà dove. Portava
un
paio di occhiali da sole che -a parere di Elsa- facevano tanto agente
segreto, e aveva un'espressione piuttosto seria. Ma quello che
attirò di più la curiosità della
regina, fu la
strana colorazione che avevano i capelli di sua sorella: erano di un
giallastro tendente all'arancione, ed erano più disordinati
del
solito.
Quel particolare fece scoppiare la maggiore in una risata divertita,
sotto lo sguardo interrogativo dell'altra.
-Anna, ma cos...- cercò di chiedere la platinata, ma le sue
parole furono smorzate da un altro attacco di risa. Rendendosi conto
del suo comportamento inappropriato, si fece aria con le mani cercando
di riacquistare la calma.
-...Cosa hanno i tuoi capelli?- riprese lei, mettendoci tutta se stessa
per mantenere il controllo della sua ilarità. Anna non
sembrava
affatto divertita, e si levò con un gesto scocciato gli
occhiali
da sole.
-Ne vogliamo parlare?- sbuffò la minore, sarcastica -Non
andrò mai più da una parrucchiera in vita mia,
mai
più!-
-Oh- rispose l'altra, imbarazzata -quindi la parrucchiera avrebbe
fatto...?-
-La parrucchiera
mi ha fatto una tinta scadente, ecco! E ora i miei capelli
sono rovinati!-
-Aspetta, che? Da quando ti fai la tinta?- sgranò gli occhi
la regina
-Da sempre, ovvio! Ti pare che i miei capelli fossero rossi naturali?-
spiegò la principessa come se stesse dicendo una cosa
assolutamente normale e intuibile -Di solito va tutto liscio, ma questa
volta no! Dopo due lavaggi, BAM! Il colore se n'è andato
tutto e
adesso sembra che io abbia in testa della paglia!-
Elsa fece un po' fatica a riprendersi dalla sorpresa, ma venne scossa
dal rumore di una porta che veniva aperta dietro di lei. Come se nulla
fosse, entrarono nella stanza Kristoff, Sven, Olaf, Hans, i suoi dodici
fratelli,il duca di Waselton, un'intera processione di Troll e persino
i genitori delle ragazze.
Ancora sbigottita (aspetta, ma i suoi non erano morti?) la platinata
non trovò nulla da fare, se non sedersi su una sedia per
evitare
uno svenimento.
-Oh, ce l'avete fatta ad arrivare!- si lamentò Anna, rivolta
alla comitiva appena apparsa nella stanza -Che vi è
successo?
Siete caduti nel water?-
-In realtà, siamo affondati insieme ad una nave-
puntualizzarono Idunn ed Adgar
-E a me hai dato un pugno- borbottò Hans, accusando la
principessa
-Beh, direi che te lo sei meritato- rispose la ragazza.
-Anna! Mi puoi dire cosa sta accadendo qui?- sbottò la
platinata, sempre più confusa.
Come ricordandosi della presenza della sorella, la minore chiese il
silenzio fra i presenti battendo con il palmo sulla superficie del
tavolo. Quando ebbe tutti gli occhi puntati su di lei, la ragazza
iniziò:
-Buongiorno a tutti. Come forse avrete capito, vi ho riuniti tutti qui
per discutere di qualcosa di molto importante...-
-Sapevo che c'era sotto qualcosa di losco, qui!- interruppe il Duca, e
fu subito zittito da un'occhiataccia da parte di tutti gli
altri.
-...Come stavo dicendo, c'è qualcosa di fondamentale di cui
discutere- proseguì la principessa.
-E perchè proprio con noi?- chiese Olaf -A proposito: ciao a
tutti, io sono Olaf, e amo i caldi abbracci!-
-Perchè noi siamo i personaggi di Frozen, chiaramente-
spiegò Anna con un sorrisetto -Arrivando al dunque, siamo
qui
oggi per discutere di alcuni piccoli problemini, incongruenze, errori,
stanezze, o come volete chiamarli voi. Prego, sedetevi-
invitò
lei, indicando con la mano le sedie disposte ordinatamente ai lati del
tavolo. I presenti non trovarono nulla da obiettare, e presero posto
dove era stato detto loro.
-Anna, come mai quei capelli?- chiese Kristoff, con un'espressione tra
lo stupito e il disgustato. La giovane mise la testa fra le mani:
-Oh, andiamo! La parrucchiera mi ha sbagliato la tinta! Sei la
ventesima persona che me lo chiede oggi, vuoi un premio?- rispose
ironica
-Premio? Cosa si vince?- fece eco uno dei fratelli di Hans, eccitato.
-Aaaaah- realizzò Elsa -Ma allora sono stupidi di famiglia!-
-Già- annuì Idunn -Ma cos'è quel libro
che hai in mano?-
La platinata si rese conto solo allora che, per la fretta, si era
dimenticata di posare il romanzo e che lo teneva ancora fra le
mani:
-Oh, è una bellissima storia di Italo Svevo, si chiama La coscienza di Zeno-
-Mmmh...ma non è stata scritta nel 1923?- domandò
Adgar, dubbioso.
-Sì! Allora?-
-Allora? Ti ricordo che noi siamo nell'Ottocento! Probabilmente Svevo
non è nemmeno nato!-
-Avanti, papà, ti fai troppi problemi- concluse
semplicemente la
giovane regina, tornando tranquillamente alla sua lettura.
-Vedete? Sono queste le incongruenze di cui parlavo!- asserì
Anna -Chi ha scritto la nostra storia? Cosa aveva in mente? Era un
tossicomane?-
-Tossicomane direi di no, forse sono gli autori delle fanfiction ad
essere un po'...come dire..."sballati"- si intromise Hans.
-Cos...cosa sono le fanfiction? E perchè gli autori sono sballati?- chiese
Granpapà, dubbioso.
-Lunga storia...comunque, molti di loro hanno inventato fra di
noi
coppie veramente improbabili- rispose il principe delle Isole del Sud.
-Ad esempio?- fece Olaf
-Ad esempio, ci sono persone che sono convinte che Elsa stia con me,
oppure che Kristoff debba mettersi con la regina, o addirittura che
Anna sia ancora segretamente innamorata del sottoscritto-
-Aspetta, che?- esclamò la principessa contrariata
-Ebbene sì!- annuì Hans -Ci sono fans da tutto il
mondo,
di tutte le età, che immaginano ognuno di noi con qualcuno,
indipendentemente dal fatto che faccia o non faccia parte del
film...eccetto tu, Olaf, tu sei destinato a rimanere single!-
-Si sbagliano- interruppe il pupazzo -Io avevo una ragazza, una bella pupazzetta, fino a
questa primavera. Poi è arrivato il caldo e si è
sciolta-
-Certo, ma almeno tu non sei stato friendzonato!-
ribattè Anna, indispettita.
Tutti si voltarono in sua direzione.
-Cos'è la "friendzone"?- disse il Duca di Waselton
-Nel mio caso, quando Hans mi ha rifiutata...anche se, invece della
classica frase "Io ti
vedo come un'amica", ha detto
qualcosa che assomigliava a "Se
solo qualcuno ti amasse davvero"- riflettè lei.
-Ci sono io che ti amo davvero!- sorrise Kristoff -e penso che quello
del principe fosse solo uno scherzo...insomma, ti ha "trollata". Senza
offesa per voi, naturalmente- continuò, rivolto ai Troll.
-Okay, fin qui ci siamo, solo una domanda: da dove vengono tutti questi
termini nuovi?- domandò Adgar.
-Non chiederlo a me caro, quando sono affondata io ancora non c'erano!-
rispose Idunn.
A quel punto Elsa alzò gli occhi dal suo libro:
-Ecco, appunto, dov'eravate finiti? Vi abbiamo dati per morti-
-Figlia mia, non facciamone una tragedia. Siamo andati in crociera,
filava tutto liscio, quando ad un tratto un certo "Schettino" ha
abbandonato la nave- fece il padre.
-Ecco un'altra grande ingiustizia: io per tutta la durata del film dico
solo una battuta! Vi rendete conto?- sbottò Idunn
-E allora noi che dovremmo dire?- si lamentarono i fratelli di Hans
-Noi veniamo appena menzionati, e non abbiamo neanche un ruolo da
comparse-.
-Comparse, non comparse, l'importante è che sono io
la protagonista- disse fiera Anna
-Aspetta, aspetta- le fece la platinata -sono io la Regina delle Nevi,
e di conseguenza sono io la protagonista!-
-Mettiamo bene le cose in chiaro, "cicciobella"- ribattè la
minore -Tu per tredici anni sei rimasta chiusa in camera, e la prima
volta che esci, combini un disastro e scappi-
-Non sarei scappata, se tu non avessi insistito troppo!-
-Questo non toglie che sono io quella che ha intrapreso il viaggio per
andarti a cercare!-
Elsa sospirò: -D'accordo, ma "Let it go" la canto io. E il
premio come miglior canzone è mio, non tuo-
-Su questo non ci piove. La canti, la canti durante la doccia, la canti
durante la notte, la canti mentre passeggi, la canti praticamente sempre!- la
accusò l'altra.
La maggiore diventò rossa per l'imbarazzo e tornò
a
sedersi, fino a quel momento era stata convinta che nessuno l'avesse
mai sentita.
A quel punto Olaf, accorgendosi di non aver mai conosciuto i genitori
delle due ragazze, corse da loro:
-Ciao, io sono Olaf e amo i caldi abbracci-
Sven sbuffò contrariato, mentre Kristoff prese la parola:
-Qualcuno sa dirmi come mai, ogni cinque minuti, Olaf si debba
presentare a qualcuno?-
-Ah, non so, chiedilo alla sua creatrice: "La Regina delle Nevi"!-
disse Anna sarcastica, incrociando le braccia. Di tutta risposta la
sorella le fece il verso, girandosi dall'altra parte.
-Avanti, ora non litigate- le pregò Granpapà
-E' impossibile non litigare, se lei si offende per ogni cosa! Non
vuole neanche accettare il fatto che sia io la
protagonista- rispose Elsa. A quelle parole nella sala si
levò un sospiro generale, e i presenti ruotarono gli occhi.
-Elsa, sei tosta!- riprese la sorella -E comunque, sì, mi
offendo, perchè tu mi hai sempre usata!-
-Vogliamo parlare di questo?- ribattè Granpapà
-Mai una
visita, mai una parola o un invito, mi cercate solo quando
c'è
da scongelare qualcosa! Se è per questo che sono nato,
allora
nascevo microonde!-
-STREGONERIA!- si ritrasse inorridito il Duca, non avendo la minima
idea di cosa fosse un microonde.
-Dai, ora basta litigare. Siete sorelle dopotutto...e siete anche
cooprotagoniste- provò Kristoff.
Le due ragazze si guardarono e si lasciarono scappare una risata. In
fondo il montanaro aveva ragione.
-Pace?- sorrise la regina
-Pace- confermò la principessa.
-Avete scocciato, voi e la Disney, con tutte queste smancerie e questi
finali perfetti! Oltretutto, odio le fanfiction e odio il fatto che gli
autori pensino che mi piaccia Elsa!- si lamentò Hans
alzandosi
dalla tavola, per poi rivolgersi ai fratelli -Ragazzi, andiamo a casa!-.
Così dicendo, il giovane principe uscì impettito
dal salone, seguito da una fila ordinata di ben dodici fratelli.
I presenti si guardarono un po' stupiti, fino a quando la porta si
riaprì di qualche centimetro, facendo sbucare la testa di
Hans.
-Chiamami!- sussurrò lui rivolto ad Elsa, mimando un
telefono
con la mano e facendole l'occhiolino, prima di scomparire
definitivamente.
-Aspetta!- lo richiamò Adgar, subito seguito da Idunn - Non
prendere la Costa Crociere e nemmeno il Titanic! Torna alle Isole del
Sud in elicottero!- e così dicendo anche loro due corsero
fuori
dalla stanza.
-Non posso accettare qualcosa di simile! Me ne vado!-
brontolò il Duca di Waselton
-E noi abbiamo tante faccende da sbrigare..cose che c'entrano con la
magia- spiegarono i Troll, prima di andarsene -Invitateci al vostro
matrimonio, Kristoff!-
A quelle parole il montanaro diventò rosso e sorrise
timidamente alla sua fidanzata.
-Aspetta, che?- si stupì Anna
-Vuoi sposarmi?- le chiese lui, porgendole un anello
-Io? Cioè, tu vuoi sposare me...cioè, me, inteso
come me, io, la sottoscritta?- balbettò lei
Il montanaro annuì.
-Oddio, sì!- urlò la principessa, abbracciando
euforica il futuro maritino.
Anche Elsa fu piacevolmente sorpresa da quell'improvvisa proposta, non
se lo aspettava, ma sapeva che la sua sorellina sarebbe stata felice.
-Oh, sì, certo, ma...prima del matrimonio devo darmi una
risistemata ai capelli- si ricordò la minore, indicando con
disgusto quella specie di paglia che aveva per chioma
-E io invece devo darmi una mossa a trovare un ragazzo,
perchè non voglio invecchiare da sola- rise la regina.
-Ma tu hai noi- risposero in coro tutti, stringendo la ragazza in un
abbraccio.
-Lo so, e ve ne sono grata- sorrise Elsa -ma io vorrei..beh...un altro
genere di "compagnia"-
-Certo sorellona, ti capiamo- la rassicurò l'altra -ma cosa
diranno gli autori delle fanfiction?-.
La platinata non ci pensò su:
-Non importa, la vera domanda è: per caso qualcuno di voi ha il
numero di Hans...?-
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Note dell'Autrice:
Esatto! sono tornata
sul fandom! *gli altri autori si rintanano in un angolino a piangere*
Vi giuro, non so come mi sia venuta questa cosa qua. Diciamo che in
parte è stato merito di mia sorella (quando, una sera, i ha
detto: "Ma chi è la protagonista di Frozen, Anna o Elsa?),
in
parte i ha ispirato un'esperienza recentemente vissuta (non tingetevi
MAI i capelli di rosso, lo dico per il vostro bene XD) e in parte
è solo frutto della mia follia che certe volte va oltre il
limiti.
Come sempre vi invito a lasciare una recensione, tanto per esprimere il
vostro parere ed eventuali errori (oppure per chiederi di non inquinare
più il fandom con queste cose).
A presto!
LateNight_01
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