Quando
l’aveva trovato là steso sulla neve e mezzo morto congelato, il suo cuore aveva
perso qualche battito; ma poi si era avvicinato e aveva constatato che era
ancora vivo, delirante certo, ma vivo.
Si era
affrettato a metterlo al caldo, ma anche nell’angusto spazio della tenda di
fortuna che aveva montato, strettamente addossato al ventre squarciato del tauntaun, Luke non dava segni di miglioramento: continuava
a borbottare parole che per Han avevano poco senso ed in più la sua temperatura
corporea non accennava ad alzarsi.
“Andiamo piccolo, non farmi
questo, riprenditi forza!” esclamò il pilota, cominciando a sfregargli le
braccia, cercando di riattivare la circolazione, e addossandolo ancora di più verso
l’unica fonte di calore che avevano.
Tirò un sospiro di sollievo
quando si accorse che così il giovane stava cominciando a riprendere colore sul
viso; gli si sdraiò davanti e lo abbracciò stretto, per tenerlo completamente al caldo. Con le mani andò a frizionargli la schiena,
sperando che bastasse a far riprendere conoscenza a Luke.
“Ben…Ben…Han”
borbottò questo ad un certo punto.
“Ehi ragazzino, sono qui” sorrise
Han, lieto di vedere che il biondo stava lentamente tornando nel mondo dei
vivi.
Luke si agitò un po’ fra le sue
braccia, scuotendo parecchie volte la testa, lottando con se stesso per tornare
ad essere pienamente cosciente.
“Ma che cos’è quest’odore
terribile?” chiese infine. Han ridacchiò.
“Beh avevi deciso di diventare un
ghiacciolo ambulante, ho dovuto scongelarti in qualche modo. Il mio tauntaun è morto, ho sfruttato il suo corpo. Ma si può
sapere che fine avevi fatto?” spiegò brevemente.
A Luke non sfuggì il tono
parecchio preoccupato dell’altro.
“Ero in ricognizione quando uno swamp mi ha attaccato. Credo che abbia cenato con il mio tauntaun, io dovevo essere lo spuntino. Sono riuscito a
liberarmi grazie alla spada laser. Han si può sapere perché mi stai
abbracciando?” chiese, leggermente
imbarazzato Luke, rendendosi conto solo in quel momento delle forti braccia che
lo circondavano.
“Te l’ho detto, avevi bisogno di
calore, di molto calore” rispose Han, stringendolo
istintivamente un po’ di più.
Luke lo lasciò fare, chiedendosi
perché il suo stomaco aveva avuto una piacevole contrazione nel sentire il
corpo dell’altro strettamente addossato al suo.
“Io…
beh grazie Han. Di essere venuto a cercarmi” mormorò.
“Non ti avrei mai lasciato qui
fuori da solo, piccolo” gli rispose l’altro.
Luke rabbrividì, ma non dal
freddo: lo chiamava spesso piccolo,ed era vero, lui era effettivamente più piccolo di Han, ma
ogni volta che usava quell’appellativo non poteva non sentire un piccolo guizzo
al cuore.
“Tutto bene, Luke? Senti ancora
tanto freddo?” chiese Han, che aveva percepito i brividi dell’altro.
“No, no sto meglio ora” si
affrettò a rassicurarlo; in effetti il freddo stava svanendo, sostituito da un
calore a Luke sconosciuto: sentiva le guance andargli a fuoco, insieme a tutte
le parti del corpo toccate da quello di Han. Era veramente piacevole, Luke
avrebbe potuto addormentarsi tranquillamente ed era terribilmente tentato di
farlo; chiuse gli occhi deciso a farsi una bella dormita.
Han vide che Luke aveva
nuovamente chiuso gli occhi e credette che fosse
svenuto di nuovo, inoltre non dovevano dormire, decisamente non era
consigliato.
Cominciò a scuotere il biondo.
“Luke, Luke ascolta, non
addormentarti per nessun motivo, mi hai sentito? Non devi dormire” esclamò,
cercando di svegliarlo in tutti i modi.
“Han, lasciami riposare, si sta
bene così…fa caldo…”
borbottò il giovane Skywalker.
“Maledizione, piccolo devi aprire
gli occhi” Han provò ancora ma invano.
“E va bene se non ti svegli ti
darò io un buon motivo per farlo!” esclamò poi.
“Cosa stai…”
biascicò Luke, più addormentato che sveglio, percependo qualcosa di strano
all’altezza della bocca: era come se qualcosa stesse premendo per entrare e
Luke la lasciò fare, non capendo se stava sognando o delirando direttamente.
Sentì qualcosa di umido e muscoloso scivolargli tra le labbra, qualcosa che
assomigliava parecchio ad una lingua.
Non appena questo pensiero lo
attraversò, Luke spalancò di colpo gli occhi, ritrovando la bocca di Han fortemente
premuta contro la sua. E sì era decisamente la lingua di Han quella che giocava
con la sua.
Luke si divincolò cercando di
separarsi dall’altro, che, accortosi di averlo definitivamente svegliato, si
separò da lui.
“Ma che cosa ti salta in mente?”
esclamò Luke, imbarazzato ed arrabbiato allo stesso tempo.
“Se ti riaddormenti, sappi che lo
farò di nuovo!” gli rispose Han, con il suo solito ghigno strafottente.
“Han, il freddo ti ha congelato i
neuroni?”
“Il bue che dice cornuto
all’asino. Fino a poco fa eri tu quello che sembrava un ghiacciolo!”
“Sì d’accordo, ora sto meglio!”
“E grazie a chi, eh?”
“La vuoi piantare? E soprattutto,
come ti è venuto in mente di baciarmi?” non appena finì di parlare Luke
avvampò: aver dato un nome a quello che era successo poco prima lo rendeva più
reale, e il solo pensiero lo imbarazzava enormemente.
“Come se ti fosse dispiaciuto” lo
prese in giro Han, addolcendo leggermente il tono.
A quest’affermazione Luke sgranò
gli occhi ed ammutolì: era vero non gli era dispiaciuto, non gli era
dispiaciuto per niente, anzi… ma…
ad Han piaceva Leia, altrimenti perché avrebbe
sbandierato ai quattro venti il suo amore per lei?
“Han…e Leia?” Luke avrebbe voluto formulare una domanda migliore
di questa, ma l’altro capì ugualmente.
“ Mi piacete entrambi, e molto
anche, solo, in maniera diversa” spiegò.
“E questa la chiami spiegazione?”
ridacchiò Luke.
“Accontentati ragazzino”
“Mi piace di più” piccolo” ” si
lasciò scappare Luke, pentendosi subito dopo di averlo detto.
“Ah sì? Moccioso…”
lo prese in giro l’altro, riuscendo a far ridacchiare entrambi.
“Han, e se stessi per
addormentarmi di nuovo?” lo provocò Luke, quando smise di ridere; lo sguardo
del più grande si fece malizioso.
“Il metodo per tenerti sveglio lo
conosci” sussurrò, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra.
Luke fu tremendamente combattuto
per qualche secondo, poi mandò al diavolo tutti i suoi timori: voleva che Han
lo baciasse, voleva sentire la sua lingua giocare nella sua bocca, perciò
chiuse gli occhi, sfidando il più grande a baciarlo di nuovo.
Han non si fece attendere troppo e
prepotentemente le sue labbra s’impossessarono di quelle del biondo, che
prontamente le schiuse per permettere alle loro lingue d’incontrarsi e di
assaporarsi a vicenda.
Senza smettere di baciarlo, Han
fece spostare Luke sotto di sé: voleva di più di un semplice bacio, voleva
vedere il corpo nudo del giovane Jedi, voleva vederlo
contorcersi dal piacere che lui gli avrebbe procurato….
ma poi uno spiffero gelido sul collo gli ricordò in che landa gelata si
trovassero e tutti i suoi bollori si placarono. Avrebbe atteso un luogo più
caldo e comodo di quello; per il momento, si
sarebbe accontentato della bocca del biondino sotto di lui.
Quella fu una lunga notte per
chi, al caldo dentro alla base, aspettava il ritorno dei propri amici; fu
troppo breve, per i due dentro la tenda,
che approfittarono di ogni secondo a loro disposizione.
ANGOLO AUTRICE
Che dire? No sul serio, che dire?
Che sto preparando un esame e che avevo bisogno di omosessualità, che ho da
poco rivisto Sart Wars ed i
poveri Han e Luke sono diventate le mie prede, che nessuno mi ha fermato ma
anzi sono stata incoraggiata (cof coff
hebi chan!)….insomma di cose da dire ce ne sono tante, e sopra ho
elencato quelle essenziali!
Non me ne vogliate, questa fan
fiction non ha davvero nessuna pretesa, certe coppie sono pilastri
incrollabili, ma ehi gente, il lato oscuro dello yaoi
mi ha corrotto! Aveva i biscottini!
Ok ok accanno altrimenti lo spazio autrice diviene più lungo
della ff stessa!
Come al solito un GRAZIE enorme
alla mia socia hebi chan,
che beta e m’incoraggia a divulgare le follie galoppanti!
See ya,
sesshy