E lei non può farci niente Silente?

di Draco394
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"Questa cicatrice se la terrà per sempre"
"E lei non può farci niente Silente?"
"Anche se potessi non lo farei. Le cicatrici possono tornare utili. Io stesso ho una mappa completa della metropolitana di Londra sulla gamba destra." 


Aveva sdrammatizzato, come sempre.
Era solito trovare sempre il lato positivo della vita, il Preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Albus Wulfric Percival Brian Silente.
Dietro tutti questi nomi si nascondeva solo un fragile uomo. 
La sua fragilità, però, il mondo non l'aveva mai notata. O meglio, lui non l'aveva mai mostrata.
Il bambino che aveva tra le braccia avrebbe cambiato il mondo, più di quanto aveva già fatto stanotte.
Lui lo sapeva e un giorno avrebbe dovuto spiegarglielo. 
Ma come? Come si trova il coraggio e la forza di dire certe cose ad un bambino?
Certo, adesso era un bambino. Ma sarebbe cresciuto e avrebbe capito.
Era questo che si ripeteva Silente da quando aveva preso il pargoletto tra le braccia.
E così adagiò il fagotto davanti a quella porta. 
Davanti alla casa che lo avrebbe accolto per i prossimi undici anni. 
L'avrebbe addirittura tenuto lui se fosse stato possibile. 
Ma lo lasciò andare, dicendo alla professoressa McGranitt che avrebbe raggiunto degli amici per festeggiare.
Si chiuse nella sua vecchia camera ad Hogwarts in realtà, a piangere Lily e James che quella notte avevano dato inizio ad una nuova era. 
Quella di Harry Potter.














Spazio autrice.
Piccolissima parentesi sulla notte del 31 Luglio. 
Prima one-shot su Albus Silente.
Grazie a chi è arrivato fin qui e a chi lascerà un commento (positivo e non).
Sara.




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