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Allora, che dire … è la prima fanfiction in assoluto che
scrivo su Twilight, e non saprei proprio dire com’è venuta.
Ci tengo molto ad un giudizio, perché per me questo è come
una sorta di esperimento.
Non ho mai scritto niente prima su questo capolavoro, per
paura di non esserne capace, ma alla fine ho deciso di provarci lo stesso,e ora
sta a voi giudicare. Dirmi se questo esperimento è riuscito oppure no.
Ah, un ultima cosa: spero di non risultare OOC, se dovesse essere così , mi scuso in anticipo.
Beh, ora vi lascio alla lettura!
By
LizDreamer
*i diritti naturalmente appartengono alla splendida autrice
Stephenie Meyer.
LO DEVO CONSIDERARE UN SI’?
Sospiro, fissando per l’ennesima volta il mio profilo allo
specchio.
I miei capelli scuri ricadono lunghi fin sotto le spalle
esili.
Sospiro di nuovo. Sono cresciuti ancora … segno che il tempo
sta passando sempre più velocemente.
Ripenso al giorno in cui sono giunta qui, a Forks. Piccola,
sbadata, ingenua ragazzina che si innamora del più bel vampiro esistente al
mondo.
Sono trascorsi quasi due anni da allora, lo dimostrano i
tratti del mio viso maturati, anche se di poco.
Tra qualche mese finirò il liceo e prenderò il diploma.
Mi sfioro una guancia, rammentando a me stessa che più
continuerò a crescere, più mi sentirò distante da Edward, dalla sua sfavillante
età di diciassettenne. O meglio aspetto,
visto che in realtà ha più di un secolo.
- Quando la finirai di tormentarti?-
Non ho bisogno di voltarmi per riconoscere quella voce.
Melodiosa, suadente, carezzevole … come nessun altra.
Chiudo gli occhi, per lasciare che quel suono dolce e soave
giunga più nitido alle mie orecchie.
Li riapro poco dopo, per rispondere alla tua domanda.
Sei entrato dalla finestra, come al solito, senza farti
sentire.
Silenzioso e agile come un’aquila, bello e statuario come
una divinità.
Cosa c’è di più straordinario al mondo?
-Quando tu ti deciderai a mordermi –
Cerco di impormi, fiera e a testa alta, nonostante la tua
sola presenza in questa stanza mi sconvolga.
Sussulti impercettibilmente, me ne accorgo dalla tua immagine
riflessa, leggermente più indietro di me.
- Bella, ne abbiamo già parlato –
Cerco di voltarmi per ribattere, ma le tue braccia, forti e
fredde, mi circondano le spalle e mi portano più vicino, facendo aderire la mia
schiena al tuo petto marmoreo.
La tua bella bianca, diafana, mi stupisce sempre come se la
vedessi per la prima volta,e questa nostra vicinanza fa battere il mo cuore da
umana più velocemente, quasi volesse scoppiare.
Mi baci leggero il collo, facendomi rabbrividire, certamente
non per il freddo.
- Dopo il matrimonio, ricordi?- soffi vicino al mio
orecchio, facendomi sussultare, e le mie guancie si tingono di rosso per il
calore che sto sentendo dentro di me.
Così non vale, però!Vuoi confondermi … e ci stai riuscendo.
Sai benissimo di avere questo potere su di me.
Mi volto finalmente e ti fisso negli occhi.
Pessimo errore.
Due pozze dorate ricambiano lo sguardo.
Non riuscirò mai a contrariarti se mi guardi così.
Decido di fare comunque un tentativo e faccio per aprire
bocca, ma tu, di nuovo, non me lo consenti, facendomi tacere.
Questa volta, però , sono ben contenta di stare zitta.
Le tue labbra, ghiaccio morbido, si appoggiano sulle mie, in
un bacio delicato.
Peccato che quella delicatezza non durerà ancora per molto.
Tu, creatura sovrumana , sai controllarti, ma io, povera
umana, non mi reputo in grado di farlo.
E infatti, immergo le mani nei tuoi capelli di bronzo,
scompigliandoli, mentre approfondisco il bacio.
Tu emetti un piccolo gemito e,anche se non ho il tuo dono di
leggere nel pensiero, so che, in questo momento,mi stai maledicendo per
sottoporti a questa prova.
Nonostante questo,
schiudi le labbra e permetti alle nostre lingue di entrare in contatto.
Caldo contro freddo. Fuoco contro ghiaccio.
E’ uno di quei pochi momenti in cui ti lasci andare, pur
sempre trattenendoti, e io non voglio sprecarlo.
Poi arriva il momento.
Ti allontani leggermente prendendo fiato, pur non avendo la
necessità di respirare, e mi guardi con disapprovazione.
- Hai iniziato tu a giocare sporco –
Affermo decisa.
- Io?-
Mi rivolgi uno sguardo innocente.
-Si, tu –
Mi prendi una ciocca di capelli castani tra le dita e
cominci a giocarci.
- Bella, lo farò. Te l’ho promesso. Ma ora anche tu devi
rispettare la tua promessa. Ti prego, aspetta ancora un po’ –
E come faccio a dirti di no quando fai quell’espressione
supplichevole, mista a tristezza e amore?
- Edward, io aspetterò. E’ solo che tu … tu sei … sei …
vedi?Non riesco nemmeno a descriverti … sei stupefacente e io … io mi sento
così goffa e inadatta a stare con te. Perché non ho fatto niente di così giusto
nella vita da meritarti. Finché non mi trasformerai, continuerò a invecchiare
giorno dopo giorno, e mi sentirò sempre più insicura e … -
E’ un istante. Tu mi prendi il volto tra le mani e mi
asciughi gli occhi, che già si stanno facendo lucidi alla consapevolezza che
non sarò mai alla tua altezza, o almeno non fino a che sarò calda e morbida e
dotata di un cuore che batte.
- Bella, tu non devi MAI e poi MAI azzardarti a pensare una
cosa del genere. Sei perfetta. Così come sei.
Nella tua assoluta e continua goffaggine e insicurezza, nelle tue
guancie rosse, nel tuo essere sempre speciale e diversa dalle altre. E’ per
questo che mi sono innamorato di te. Ti trasformerò, lo giuro.
Ma non per cambiarti. Lo farò per il semplice motivo che
desidero stare con te per l’eternità. Il leone e l’agnello, ricordi? Non saremmo
noi se non fossimo così. Ti amo – quasi addolorato lo ripeti – Ti amo – mi
accarezzi il viso – Non dubitarne –
Io annuisco, incapace di parlare, mentre le lacrime sgorgano
libere questa volta.
Tu, prontamente, le porti via, baciandomi le guancie.
Sospiro di piacere al contatto tra le tue dita fredde e il
mio volto arrossato.
I tuoi occhi, oro colato, mi rassicurano.
Ti voglio. Ora e sempre. E tu lo sai.
Mi rivolgi il tuo sorriso sghembo, quello che adoro più di
ogni altra cosa al mondo.
- Ti amo anch’io, Edward Cullen. Sempre e per sempre –
Finalmente ricambio il sorriso e il tuo sguardo si fa ancora
più dolce mentre sospiri sollevato.
- Ti aspetto in macchina, così hai il tempo di cambiarti –
Annuisco e un secondo dopo mi ritrovo già da sola. I vampiri
e la loro velocità!
Mi dirigo verso l’armadio e ne spalanco le ante,
prelevandone poi una camicetta blu e un paio di jeans chiari.
Sorrido. Adori come mi sta il blu addosso.
Infilo una giacchetta nera che mi ha spedito mia madre Renèe
al mio ultimo compleanno e prendo lo zaino.
Sono pronta.
Scendo e, dopo aver salutato Charlie, ti raggiungo in
macchina.
***
FORKS HIGH SCHOOL
Entriamo a scuola,mano nella mano, attirando gli sguardi
degli studenti che non si sono ancora abituati del tutto a vederci insieme.
-Ehi, Bella!-
Mi sento chiamare e intravedo Mike, con il suo solito
sorriso allegro, e Jessica di fronte all’aula di biologia, dove si svolge anche
la nostra prima lezione.
Li saluto con la mano e inizio a camminare nella loro
direzione, per raggiungerli, quando, con un gesto che non mi sarei mai
aspettata, mi afferri delicatamente un braccio e mi volti verso di te.
Una frazione di secondo e sento le tue labbra fredde di
nuovo sulle mie.
-Signorina Swan, studio la nomenclatura chimica da oltre un
secolo e credo di essere adatto ad insegnargliela. Il dottor Warner potrà fare
a meno di noi per oggi. Quindi … che ne direbbe di scappare con me per questi
50 minuti?- mi sussurri a pochi centimetri dalle labbra, quando ti stacchi.
- Con lei andrei ovunque, signor Cullen – ti rispondo io,
conscia di quanto vere siano quelle parole.
Mentre stiamo per andarcene, guardo di sottecchi Jessica per
vedere la sua reazione.
Lei alza lo sguardo e incontra il mio, gridando, senza
curarsi minimamente della gente intorno a noi:
- Sei la ragazza più fortunata della Terra Isabella Marie
Swan –
Mike, vicino a lei, alza gli occhi al cielo,afferrandola per
le spalle e trascinandola in classe.
Io rido , mentre il mio angelo maledetto mi conduce
verso una stanza conosciuta: l’aula di
musica.
Lo guardo confusa, non capendo le sue intenzioni, e lui si
dirige verso la porta chiudendola.
Fa poi partire un cd e ritorna da me, abbracciandomi
dolcemente e cominciando a muoversi.
Ballo anch’io stretta a lui, cercando di seguire i suoi
movimenti, nonostante sia chiaro che io non sono un eccellente ballerina.
Dopo tanto tempo, mi sento leggera e continuo a ridere
divertita come una bambina.
Le note si fanno familiari e riconosco la melodia che
risuona tutt’intorno.
Claude Debussy. Claire De Lune.
Tu mi guardi sereno. Sei riuscito a farmi stare bene.
Smetto di ridere per un istante, tornando seria,e ti
accarezzo una guancia.
-Staremo sempre insieme, vero?- ti chiedo.
Tu ridi leggermente, probabilmente pensando al modo così infantile
in cui ti ho posto la domanda.
Per la prima volta, però, non ho bisogno di conferme.
- Tu sei mia. Per l’eternità – mi rispondi, rafforzando la
stretta e immergendo il viso tra i miei capelli.
Divertita, esclamo:
- Lo devo considerare un sì?-
Mi sfiori il collo con un bacio, prima di guardarmi negl’occhi,
con un’espressione allegra che ti illumina il volto perfetto.
- Secondo te? – mi sussurri proprio accanto all’orecchio, facendomi
chiudere gli occhi per godermi la sensazione di quel brivido che mi sta
percorrendo tutta la schiena.
Poi li riapro, incontrando di nuovo il tuo sguardo:
- Si, è decisamente un sì!-
THE END
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