FR-01
“Anna svegliati!”
La principessa da capelli rossi si rigirò nel suo
letto,
sussurrando: “Si Elsa… continua così…. mettici più amore….. ed dai più
forza,
non vedi che sono tutta bagnata?”
“Insomma ti vuoi svegliare!!!”
Anna non sentì per niente il richiamo e continuò a
parlare:
“Elsa, non vedi che quel pupazzo di neve alto 10 metri si sta
squagliando
tutto, sembra di stare sotto la pioggia, mettici più impegno con la
magia, oh
no sta crollando!!!” A quel punto la principessa si svegliò di colpo, e
solo
allora sentì la voce di Kristoff fuori la porta che le urlava di
svegliarsi.
“Sono già sveglia da ore.” Rispose Anna molto
assonata.
“Guarda che sono le undici passate, non mi avevi
detto che
oggi ti volevi svegliare all’alba?” Rispose il commerciante del
ghiaccio.
Anna si strofinò gli occhi, riflette un attimo ed
infine
chiese: “Oggi che giorno è?”
“Oggi è il 3 dicembre, e noi…”
“Vuol dire che il nostro matrimonio è tra 7
giorni!!! Perché
non mi hai svegliato prima?! Bisogna ancora preparare tutto, la torta,
le
decorazioni?” Urlò Anna appena attivò completamene il suo cervello.
“Ho provato a svegliarti ma sembravi in coma.”
Rispose
scocciato il suo futuro sposo.
Grazie ai suoi anni ed anni di allenamento a causa
dei suoi
ritardi Anna riuscì a cambiarsi, pettinarsi i capelli e lavarsi la
faccia in 1
minuto, 21 secondi e 34 decimi, battendo il suo precedente record con 7
secondi
e 17 decimi di differenza. Appena uscita dalla stanza, afferrò la mano
del suo
fidanzato e corse verso la sua prima tappa, lo studio di sua sorella
Elsa, la Regina
di Arendelle. Una volata davanti alla porta Anna disse al suo
fidanzato: “Tu
rimani un attimo fuori, io vado a convincere mia sorella ad
accompagnarci”
“Forse faremo meglio ad andare solo noi due, tua
sorella è
molto impegnata in questi giorni.”
Anni non sentì neanche la sua risposta ed entro
nello studio
reale senza neanche bussare urlando: “Elsa oggi usciamo a comprare le
cose
varie per il matrimonio”
La regina in quel momento era concentrata a
leggere alcuni
documenti importanti, e senza preoccuparsi dall’intrusione di sua
sorella
disse: “No Anna, oggi non posso.”
“Ed dai Elsa, mi avevi promesso che mi avresti
accompagnato
a fare compere per i preparativi delle nozze.”
La sorella maggiore alzò un attimo gli occhi dalle
carte e
disse: “Con il fatto che abbiamo tagliato i ponti con i Wellinton... o
come
cavolo si chiamano, le casse reali piangono, e quindi sono impegnata a
trovare
nuovi accordi commerciali, fatti accompagnare da Olaf”
“Ma me l’avevi promesso.” Anna tentò di usare la
sua carta
migliore: gli occhioni da cucciolo indifeso, ma la Regina del Ghiaccio,
meritandosi appieno il suo titolo, rimase fredda e rispose: “Governare
un
regno, specialmente in crisi non è facile, quindi non posso perdere
tempo.”
“Sai se ti trovassi un marito, potresti rifilare a
lui i
compiti noiosi, e divertirti insieme a tua sorella” Disse Anna
prendendola in
giro.
Elsa arrossì un attimo, ma dopo pochi attimi
recuperò il
controllo delle sue emozioni e ripose in modo calmo e pacato: “Mi
dispiace Anna,
avrei voluto accompagnarti, ma proprio non posso”. Anna capì dal tono
di voce
di Elsa che ella era veramente dispiaciuta, quindi la principessa se ne
andò
dallo studio senza aggiungere altro, ma prima che uscisse completamente
Elsa le
disse: “Comunque per le nozze cerca di risparmiare che c’è crisi
economica”
Anna, Kristoff e Olaf si stavano muovendo per le
vie della
città, anche se non molto silenziosamente…..
“Ma dico prima non mi vuole aiutare, e poi mi dice
di
risparmiare! Come si permette, avrà anche il controllo del ghiaccio, ma
non ha
il diritto di essere così… così… gelida!!!”
Kristoff sospirò dato che da quando erano usciti
dal
castello, la sua fidanzata si era lamentata tutto il tempo ad alta
voce, ma per
sua fortuna alzò lo sguardo e vide che erano arrivati alla pasticceria
e disse:
“Guarda Anna siamo arrivati, adesso puoi calmarti e che dobbiamo
commissionare
la torta?”
Anna sbuffò ed entrò dentro il negozio, a causa
della del
cattivo umore della principessa, e dei tagli alle spese, iniziò una
lunga
disputa tra lei ed il pasticcere sul prezzo, il quale poveretto cercava
di
accontentarla nei limiti del possibile. Nel frattempo Kristoff ed Olaf
stavano
fuori ad aspettare seduti, ed il pupazzo di neve chiese al ragazzo: “Ti
va un
caldo abbraccio.” E i due si abbracciarono consolandosi dato che si
dovevano
sorbire un’ Anna incazzata per il resto della giornata.
Dopo una mezzoretta la ragazza uscì dal negozio e
disse:
“Che rabbia… doveva esserci mia sorella… continuiamo.” Gli altri due
annuirono
e la seguirono dopo pochi minuti Olaf disse: “Guarda il cielo, una
stella
cadente.”
Anna pensò subito, senza alzare lo sguardo al
cielo: “Voglio mia sorella con me, Voglio mia
sorella con me, Voglio mia sorella con me… ho pensato tre volte il mio
desiderio, adesso dovrebbe avverarsi, un attimo ma non ci sono stelle
cadenti
di giorno” Quindi la ragazza guardò il cielo e vide la stella
cadente, ma
non era il solito segmento di luce che scompare nel cielo dopo pochi
istanti,
era una palla di fuoco che si stava facendo sempre più grande. Kristoff
urlo:
“Quella cosa si sta venendo addossò, tutti a terra.” Quindi strinse a
se Anna e
si gettarono a terra, come stavano facendo in quel momento la maggior
parte
degli abitanti di Arendelle.
Anna dato che si era completamente avvinghiata a
Kristoff ed
a Olaf, non poté vedere il cielo e pregò che quella cosa gli
risparmiaste, e
dopo pochi secondi sentì per un istante il rumore di qualcosa che
cadeva misto
al rumore delle fiamme, e poi sentì il boato più forte che aveva mai
sentito e
subito dopo una fortissima onda d’urto la sollevò da suolo. Lei e
Kristoff
cercarono di rimanere abbracciati, nel disperato tentativo di non
perdersi, ma
la corrente d’aria fu più forte del loro amore ed Anna fu strappata
dalle
braccia del suo amato.
Per qualche secondo la principessa sentì solo le
sue
orecchie fischiare, dopo di che riacquistò lentamente l’udito, ma il
suono
fastidioso fu sostituito da quello ben peggiore delle urla e pianti
delle
persone. Anna sia accorse di essere sdraiata a terra e vide che anche
Kristoff
era accasciato al suolo, Anna disperata chiamò il suo nome, dopo
qualche
secondo il ragazzo si rialzò ed Anna fu felicissima e tentò anch’essa
di
rialzarsi, ma le sue gambe non rispondevano, e poi qualcosa la teneva
inchiodata
al suolo: “E solo qualche pezzo di muro
che mi è caduto addosso, non è nulla di che dato che non sto soffrendo.”
La
povera Anna non sapeva che quando il corpo umano subisce un forte
trauma, il
cervello elimina il dolore, per evitare che esso provochi un infarto.
Quindi la
ragazza non poteva immaginare che un enorme palo di legno l’aveva
trafitta
parte a parte distruggendogli completamente l’intestino e spezzandogli
la spina
dorsale inferiore.
Quando la principessa si accorse della gravità
della ferita,
iniziò a perdere i sensi; non sentì Kristoff urlare il suo nome appena
la vide
in quelle condizioni, non udì le guardie ed il suo fidanzato spezzare
il palo
di legno per poterla trasportare, e non vide gli occhi sconvolti delle
persone
che dopo aver perso le loro case e nei casi peggiori i loro cari, erano
costretti a vedere la loro principessa, che fino a ieri sorrideva e
cantava per
Arendelle regalando sorrisi a tutti, trasportata su una barella di
fortuna
verso il palazzo reale e con una ferita tale che gli garantiva un
biglietto
sicuro nell’aldilà.
Ad un certo punto
Anna si risvegliò, all’iniziò credette che tutto era un sogno, ma poi
abbassò
lo sguardo vide il paletto di legno di lunghezza ridotta piantato nella
sua
pancia e con delle bende completamente intrise di sangue tutte attorno
al corpo
estraneo.
“Anna.” Sussurrò la voce di Kristoff.
La ragazza si voltò verso il suo amato e chiese la
prima
cosa che le era venuta in mente: “Elsa e Olaf come stanno?”
“Olaf è qui con me.” Quindi indico una sedia alla
sua
sinistra dove c’era il pupazzo di neve in modo tale che anche il suo
piccolo
amico la potesse vedere, poi aggiunse: “Mentre Elsa sta bene, una
guardia la
sta portando qui a momenti.”
Olaf sussurrò: “E’ colpa mia non è vero? Ho sempre
desiderato vedere una stella cadente da vicino, non pensavo che fossero
così
cattive.”
Anna abbozzò un sorriso e disse: “Tranquillo non è
colpa
tua, le cose brutte avvengono anche se non le vogliamo, per questo
servono gli
amici, per aiutarsi a vicenda quando arrivano.”
Subito dopo la ragazza tossi e sputò del sangue, e
subito
Kristoff le si avvicinò e disse dolcemente accarezzandole dolcemente il
viso:
“Non affaticarti, andrà tutto bene.”
Lei lo guardò nei suoi occhi e disse: “Tranquillo,
lo sto
cosa mi sta per succedere, ma non ho paura… cioè un po’ di paura c’è
l’ho, e
che non è che mi importa molto quello che mi accadrà, no aspetta così
sembra
che non mi importi di te, quello che volevo dire…”
Subito Kristoff le baciò la fronte e disse tra le
lacrime:
“Te l’ho mai detto che ti amo tantissimo quando fai questi viaggi
mentali.”
Anna si dimentico completamente del suo discorso e
sussurrò
semplicemente: “… anch’io ti amo.”
Improvvisamente Anna sentì la porta si
spalancarsi, e subito
sentì sua sorella correre verso di lei chiedendo disperata: “Anna come
stai…”
Ma appena la Regina vide con i propri occhi
le condizione di sua sorella arretrò leggermente sussurrando:
“Non può
essere…”
La principessa morente le chiese: “Elsa ti prego
avvicinati,
non riesco a vederti.” Quindi la regina si avvicinò lentamente ad Anna
controllando che ad ogni passo non liberasse i suoi poteri, poiché
anche solo
un abbassamento della temperatura avrebbe potuto uccidere sua sorella.
Quando
fu abbastanza vicina Elsa disse tra le lacrime: “Mi dispiace Anna,
avrei dovuto
esserci con te, avrei dovuto proteggerti...”
“No, sono io che mi devo scusare con te, sono
stata egoista,
non ho pensato che ti devi preoccupare di Arendelle, avrei dovuto
pensarci
prima al fatto che non ti posso avere tutta per me.”
“Io…”
“A proposito, quando succederà… potresti evitare
di
congelare Arendelle.”
“Cosa stai dicendo, non succederà niente! Ti
toglieremo quel
paletto di legno e dopo starò con te e ti prometto che insieme faremo
il più
grande pupazzo di neve che il mondo abbia mai visto.”
Anna sorrise ripensando al sogno fatto in
mattinata e si
chiese se Elsa stava cercando di tranquillizzarla oppure sta cercando
di
convincere se stessa che fra pochi minuti lei sarebbe morta. Subito
dopo la
principessa disse: “Lo sai che stamattina ho sognato che insieme
facevamo un
pupazzo di neve gigantesco, solo che dopo un po’ si è sciolto”
“Cosa? Così mi offendi, i miei pupazzi di neve non
si
sciolgono mai, guarda Olaf.”
Il pupazzo di neve osservò: “Magari vi amava
troppo e per
amore si è sciolto per voi.”
A quel punto tutti risero però Anna subito dopo
sputò altro
sangue e disse subito al suo fidanzato: “Kristoff, ti prego sposiamoci
ora,
voglio andarmene sapendo che ci siamo sposati.”
Kristoff rimase un attimo perplesso, ma subito
disse: “Anna
vuoi prendermi come tuo legittimo sposo, di amarmi ed onorarmi finché
morte non
ci separi.”
Lei pensò subito che quel “morte non ci separi”
equivalesse
a qualche minuto, ma per la prima volta nella sua vita evitò di dire ad
alta
voce quello che pensava e disse: “Lo voglio, Kristoff vuoi prendermi
come tua
legittima sposa, di amarmi ed onorarmi finché morte non ci separi.”
“Lo voglio.”
Subito dopo i due ci baciarono, e improvvisamente
nelle loro
apparvero due fedi nunziali fatte di ghiaccio. I due guardarono Elsa
che
rispose: “E va bene che c’è la crisi, ma ho pensato che almeno un paio
di
anelli ci volevano in questo matrimonio.”
I due sorrisero e si scambiarono le fedi nunziali,
poi Anna
improvvisamente si sentì molto stanca e disse: “Mi sono così emozionata
da
questo matrimonio che mi sono stancata, Kristoff lo dai un bacio di
buona notte
a tua moglie.”
Kirstoff capì esattamente cosa intendeva dire
Anna, capì che
fra pochi secondi la donna che amava sarebbe morta, quindi la baciò
nuovamente
e disse dolcemente: “Buonanotte dormigliona, un giorno ci
rincontreremo.”
Anna gli rispose: “Addio amore mio” poi si rivolse
agli
altri e disse: “Addio Elsa, Addio Olaf, prendetevi cura l’un altro, un
‘ultima
cosa Elsa, mi raccomando, niente inverni perenni, se no che dico ai
nostri
genitori?”
Elsa asciugò le lacrime e rispose: “Tranquilla lo
prometto,
niente inverni e porta i miei saluti a mamma e papà.”
Anna annui, poi sprofondò la testa nel cuscino e
pensò a
quanto era stata fortunata ad avere persone che l’ammessero così tanto,
prima
che le sue palpebre si facessero troppo pesanti, e la sua coscienza
iniziasse a
cadere nell’oblio.
Iniziò a sognare tutti
i momenti indimenticabili passati con le
persone a lei care, ed era così felice che non si accorse neanche che
aveva smesso
di respirare, e prima che se ne rendesse conto morì.
Dopo un lasso di tempo indefinibile, Anna aprì gli
occhi
immersa nella completa oscurità. Per prima cosa pensò di aver appena
fatto il
sogno più realistico di tutta la sua vita, d’altronde doveva essere
morta, ma
dopo pochi secondi la principessa si accorse che si trovava rinchiusa
dentro
una specie di scatola fatta di marmo, ed un dubbio si fece largo nella
sua
mente: “Non è che mi hanno seppellito
mentre ero ancora viva?”
Subito iniziò ad urlare per alcuni secondi, ma
capì subito
che era inutile e che nessuno l’avrebbe sentita. A quel punto Anna
disperata
spinse il pesante coperchio di marmo, cercando di liberarsi dalla sua
stretta
prigione. Nonostante il peso del marmo, la gracile principessa riuscì a
smuoverlo e subito la cassa da morto iniziò a riempirsi di terra ed a
ricoprire
la ragazza, la quale si spaventò di poter morire affogata, ma quasi
istantaneamente realizzò una cosa: da quando si era svegliata la
dentro, non
aveva mai respirato.
Dopo circa un minuto Anna riuscì ad emergere dal
terreno
innevato, ed appena guardò le sue mani illuminate dalla luce solare
vide che
erano nere e secche, poi guardo il resto del suo corpo e vide che era
ridoto
alla stessa maniera, mentre addosso aveva il suo abito preferito,
quello che
aveva addosso quando aveva salvato sua sorella, solo che esso era
vecchio e a
pezzi, come se fossero passati anni. Allora capì di essere diventata
una non
morta, uno di quei cadaveri che si rianimano nelle storie raccontate
per
spaventare i bambini. Superato lo choc iniziale Anna si accorse con
sgomento
che era dentro una tempesta di neve gigantesca, anche se ormai il suo
corpo
morto non le faceva più sentire il freddo, a causa della neve non
vedere a due
centimetri dal suo naso, e per questo non riusciva a muoversi
liberamente.
Subito la ragazza urlò al cielo: “Elsa! Mi avevi promesso niente
inverni.” Naturalmente
il cielo non rispose.
La neo non morta iniziò a muoversi a tentoni
usando come
punto di riferimento la sua stessa gigantesca lapide, simile a quelle
in
memoria dei suoi genitori, ma dopo pochi secondi si accorse che accanto
alla
sua tomba c’era un’altra simile alla sua. Anna sentì come se qualcuno
l’aveva
pugnalata al cuore e subito corse verso la nuova lapide cercando di
capire a
chi appartenesse, dopo pochi secondi la principessa disse: “Non è
possibile…
non può essere…”.
Purtroppo per lei la lapide parlava chiaro, in
quella tomba
era seppellito il suo Kristoff, Anna iniziò ad urlare e piangere, e
successivamente iniziò a scavare disperata, sperando che anche il suo
amato
fosse tornato in vita, ma per ogni centimetro che scavava nella neve,
se ne
aggiungeva un altro a causa della tempesta e dopo un minuito si arrese
accasciandosi sulla lapide. La non morta sollevò la sua mano
destra, guardò
l’anello di ghiaccio che Elsa le aveva fatto per il suo matrimonio, e
pianse
sussurrando: “Finché morte non ci separi…. E’ stato troppo
maledettamente
breve.”
Dopo qualche minuto la tempesta si abbassò
lievemente e la
non morta osservo che oltre alla sua tomba e quella di Kristoff, vi
erano
un’altra di tombe più piccole, ed in lontananza vide il castello di
Arendelle.
Anna si rialzò a fatica e disse: “Non mi importa se io sono una non
morta, non
mi importa se Kristoff è morto, non mi importa se sono tutti morti,
questa
tempesta mi fa capire che sei viva, e che stai soffrendo… io ti aiuterò
Elsa, e
non pensare che questa tempesta mi possa fermare, tanto ormai il freddo
non mi
fa più nulla.”
Dopo un’ora di cammino, Anna riuscì ad raggiungere
i
cancelli, ormai distrutti, di Arendelle. La principessa, ormai stremata
disse:
“Cosa non darei per un letto soffice e morbido…”
“Qui ti potrai riposare finché vuoi.” Le disse una
voce
maschile alla sua sinistra
La ragazza si spaventò e si voltò immediatamente
verso
l’origine del suono, e vide attraverso la tempesta, un uomo seduto
vicino a
quello che sembrava essere un falò, anche se era impossibile che una
fiamma
potesse sopravvivere dentro la tempesta. A passi lenti si avvicinò alla
sorgente luminosa, e quando fu a pochi metri di distanza da esso, la
tempesta
si placò, o meglio la tempesta c’era ancora, ma il fuoco generava una
specie di
barriera invisibile che impediva ai fiocchi di neve di avvicinarsi.
Anna osservò meglio l’individuo, e vide che
indossava
un’armatura dei cavalieri di Arendelle, quindi gli chiese con tono sia
confuso
che spaventato: “Come mai non sei spaventato di vedermi in questo
stato?”
“Scommetto che ti sei appena risvegliata…comunque
anch’io sono
un non morto come te.”
“Anche tu sei tornato in vita? Vuol dire che non
sono la
sola ad aver avuto questo fato? Ma sai perché sta succedendo questo?”
“E’ tutta colpa della maledizione. E’ iniziata 10
anni fa,
quando una stella precipitò dal cielo e si schiantò su Arendelle ”
“Aspetta vuoi dire che sono passati 10 interi Anni
da quella
catastrofe! Se io sono morta quel giorno… vuol dire che ho passato 10
anni sotto
terra”
“Anch’io quello
stesso giorno fui ucciso dalla stella e come te mi risvegliai solo un
anno fa.”
“Ma adesso cosa succederà adesso che sono
diventata una non
morta?”
“Ora che sei stata maledetta hai perso tutto il
tuo passato,
il tuo futuro, non ti è rimasto più niente e presto o tardi perderai
anche le
tue memorie, dopo ciò la tua coscienza si spegnerà e diventerai un
essere che
vagherà per queste terre con l’unico istinto di uccidere altri non
morti, da allora sarai un essere vuoto.”
“Ma è terribile, come faccio ad evitare ciò?!”
“Dovrai uccidere gli esseri vuoti e cibarti delle
loro
anime.”
“Dovrò…uccidere altre persone….e cibarmi delle
loro anime?”
“Tranquilla gli esseri vuoti non sono più persone,
anzi per
loro la morte è una liberazione, comunque non temere se morirai
ritornerai in
vita nei pressi del falò più vicino, inoltre essi convertiranno le tue
anime in
energia e ti renderanno più forte.”
“In pratica devo sconfiggere questi esseri vuoti
per
diventare più forte ed evitare che mi uccidano nuovamente, però anche
se muoio
ritorno in vita in questi falò… ma cosa sono i falò”
“Sei seduta accanto ad uno di essi.”
Anna osservò meglio il falò e notò che non era un
falò
normale. Era una spada conficcata al suolo e tutt’attorno ad essa erano
presenti della ossa che non bruciavano ma emettevano una fiamma magica.
Nonostante le ossa dovevano offrire uno spettacolo mostruoso, Anna
disse
semplicemente: “E’ bellissimo…”
“E’ ovvio che per un non morto un falò sia
bellissimo…
perdonami, non mi sono ancora presentato, io sono Oscar.” Quindi si
tolse
l’elmo mostrando un volto orribilmente sfigurato dalla decomposizione
che fece
spaventare la ragazza.
L’uomo notando la reazione della ragazza rise e
disse:
“Farai meglio ad abituarti al volto dei non morti, non troverai vivi
qui in
giro, per non parlare del tuo aspetto.”
“Sono messa così male?”
Oscar le presto il suo scudo per specchiarsi e la
ragazza
vedendo il suo volto nero tendente al verde privo di capelli, e con le
pupille
completamente bianche urlo: “Argh!! Come farà Elsa a riconoscermi.”
“E ‘inutile ormai la regina Elsa si è isolata, non
riuscirai
mai a parlare con lei.”
“Ed invece riuscirò a parlare con lei, perché io
sono sua
sorella Anna.”
Il suo interlocutore si alzò subito subito nel
sentire il
suo nome e si inchinò dicendo: “Scusami principessa, non l’ho
riconosciuta.”
“Ehi non serve essere così formali con me, puoi
ritornare a
sederti, piuttosto mi sai dire cosa è successo dopo lo schianto della
stella?”
“Attraverso alcuni documento che ho trovato in
giro ho
scoperto che la stella non si distrusse all’impatto con in suolo, ma
continuò
la sua folle corsa nel sottosuolo di Arendelle. Da lì iniziò ad
irradiare di
energia tutta la città, e tutte le persone in breve tempo diventarono
non
morte, compresa tua sorella. Inoltre molte persone distrutte dalla
perdita dei
loro cari, persero la ragione e diventarono vuote.
Il numero degli esseri vuoti cresceva ogni giorno ed
uccidevano i non
morti, e quando un non morto muore, ricompare nel falò più vicino, ma
il suo
corpo viene danneggiato nel processo, iniziando a decomporsi. quando un
anima
rimane troppo a lungo in un corpo decomposto, inizia a sfaldarsi e la
persona
perde il senno diventando vuota, formando così un circolo vizioso.
Inoltre ad
un certo punto nacquero i Bloodborne, esseri senza pietà capaci di
comandare
gli esseri vuoti, con il solo scopo di uccidere e rendere vuota ogni
forma di
vita che vedevano.
Per molti mesi la situazione ad Arendelle fu
disperata
finché dalle lontane isole d’oriente arrivarono tre non morti, due
ragazzi ed
una ragazza, anch’essi erano stati vittima di una stella che aveva
distrutto la
loro isola, il più grande dei tre, Riku, era capace di controllare
l’oscurità,
come Elsa fa con il ghiaccio, l’altro ragazzo, Sora, era il miglior
spadaccino
che queste terre ebbero mai visto, mentre la ragazza, Kairi, era una
guardiana
dei falò ed era capace di aumentare l’energia della loro fiamma per
portare
sollievo ai non morti. Insieme i tre riuscirono a eliminare tutti i
Bloodborne
e gli esseri vuoti. Per cinque anni Arendelle fu una citta contenete
solo non
morti, guidata da Elsa con affianco suo marito Riku.”
La ragazza interruppe immediatamente il racconto
urlando:
“Vuoi dire che Elsa si è sposata? Come è stato il matrimonio?”
“Ed io che ne so? Non ero ancora ritornato nel
mondo dei
vivi, comunque dopo quei cinque anni Kairi tentò un esperimento
entrando di
domare la maledizione causata dalla stella, il risultato fu disastroso:
la
guardiana divenne immediatamente vuota ed iniziarono a nascere dei
giganteschi
demoni, esseri ancora più forti dei Bloodborne. A quel punto Il re, la
regina e
tutti gli abitanti sopravvissuti che ormai contavano solo poche
centinaia di
non morti, decisi a non diventare vuoti senza poter difendersi,
costruirono un
portale per tentare di distruggere fisicamente la stella…”
“E poi cosa successe?”
“Non lo so, so solo che per cinque anni Arendelle
è rimasta
congelata a causa del potere di Elsa, che evidentemente è
sopravvissuta, e
grazie al nuovo potere della stella, i cadaveri che all’ loro interno
avevano
un frammento della stella ritornarono in vita sotto forma di non morti;
come te
e me che quando siamo morti, un frammento di quella stella, anche
minuscolo, è
sicuramente entrato dentro i nostri corpi, ed è per questo che ora
siamo nel
mondo dei vivi.”
“Allora io userò la mia non vita per riunirmi con
mia
sorella.”
“Allora sii veloce nel riunirti con ella perché se
non lo
farai, prima o poi perderai le tue memorie, e senza esse diventerai
vuota.”
Anna rabbrividì nel sentire quelle parole, ma il
cavaliere
la rassicurò dicendo: “Tranquilla, percepisco che la tua coscienza è
forte,
certamente riuscirai nel tuo intento. Purtroppo io non ti posso aiutare
poiché
sono morto troppe volte, è sto per diventare vuoto, ma comunque ho
alcune cose
da darti.”
Il non morto le porse una fiaschetta contenete un
liquido
color giallo brillante, anzi sembrava che la fiaschetta contenesse pura
luce, e
poi le diede una specie di pezzo di metallo completamente nero e disse:
“Questa
è la fiaschetta Estus, è usata per contenere la luce dei falò e serve
per rigenerare
le tue ferite in battaglia, mentre questo è un frammento di stella,
spezzalo
vicino al tuo cuore per ridare un aspetto umano al tuo corpo, così
interrompendo temporaneamente il tuo
processo nel diventare vuota, bada bene che non troverai molti
frammenti in
giro infatti questo era l’ultimo che possedevo, tutto chiaro?”
“Con il frammento interrompo la decomposizione del
corpo e
con la fiaschetta curo le ferite, aspetta che genere di ferite dovrei
subire?”
“Giusto mi sono dimenticato di dirti che con la
venuta dei
demoni, moltissimi non morti sono diventati vuoti, e dato che sei
disarmata ti
darò anche la mia spada ed il mio scudo, non preoccuparti se non le hai
mai
usate, l’essere non morti garantisce sempre una buona forza di base,
riuscirai
senza problemi a brandirle fin dall’inizio.” Quindi Oscar slacciò dalla
sua
armatura la cintura che custodiva una spada corta posta in un fodero
blu scuro
ed uno scudo dello stesso colore, ma disegnato sopra un grifone dorato,
probabilmente il simbolo della casata nobiliare del cavaliere.
Il non morto legò con cura la cintura e
le armi al corpo di Anna, la quale però obbiettò dicendo: “Aspetta un
attimo,
ma senza armi come farai a difenderti?”
“Non ho bisogno di difendermi, tanto so già che
sto per
diventare vuoto, ed adesso lasciami qui, non vorrei che diventassi
vuoto e ti
attaccassi.”
La ragazza lo ringraziò di cuore e si alzò, ma
prima di
andarsene chiese ad Oscar: “Sai se Kristoff è ritornato in vita?”.
“Intendi il tuo fidanzato che portava il ghiaccio?
Non lo
so, ma quasi sicuramente tua sorella lo sa.”
“Non fa niente, tanto avevo intenzione di andare
da lei…
comunque Kristoff non è più il mio fidanzato, si siamo sposati poco
prima che
morissi.”
“Capisco, pregerò finché avrò senno che tu possa
ritrovarlo.”
La ragazza lo ringraziò un’ultima volta prima di
dirli addio
e dopo ciò si diresse verso l’interno di Arendelle.
ANGOLO
DEI
NON MORTI (lasciate ogni serietà, o voi che entrate)
Razor666:
Innanzitutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo
capitolo
di questa storia, sperando che crossover tra Dark Souls e Frozen vi
abbia
incuriosito abbastanza.
Anna:
Voglio
il mio avocato! Non è possibile che in una storia io sia costretta a
morire più
e più volte.
Razor666:
Te
l’ho già detto ho bisogno di sfogare la mia rabbia repressa causata
dalle
moltitudini di morti in quel gioco… parlando di cose serie i tre
salvatori di
Arendelle: Sora Riku e Kairi, sono i tre personaggi principali della
saga di
Kingdom Hearts, ma in questa storia non sono in alcun modo collegati
alla saga
di Kingdom Hearts il perché gli ho messi…. Bho mi
andava.
Elsa:
Io
avrei un paio di domande: 1- Come diamine ha fatto Anna a sopravvivere
per
tutto quel tempo con quella ferita. 2- Come è possibile che Arendelle
non sia
diventata un gigantesco cratere dopo l’impatto di una stella?
Razor666:
Rispondo subito 1- Anna è sopravissuta tutto quel tempo perché sono
un
sadico bastardo e mi divertivo a vederla soffrire grazie all’amore
che lei provava
per te e per Kristoff, il suo desiderio di dirvi addio un’ultima volta
l’ha
fatta sopravvivere tutto quel tempo. 2- La stella che si è schiantata
in realtà
è un piccolo frammento di stella morta che è stata rallentata dal campo
magnetico terreste dato che quest’ultima aveva polarità magnetica
inversa
rispetto a quella terrestre.
Elsa:
Ehh?!
Non ha senso!
Razor666:
Insomma è un fantasy e poi come puoi parlare tu di senso a qualcosa
quando ti è
bastato cantare una canzone per creare un palazzo di ghiaccio, per poi
essere
messa K.O da due cretini armati di balestra. Detto questo saluto tutti
voi
lettori, ed aspettando vostre recensioni (che sono carburante per il
mio
cervello) vi saluto, ciao a tutti fino al prossimo capitolo.
P.S:
Quanti di voi hanno pensato male leggiendo le prime frasi di questa
storia?
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