Cap 1
Una stella in cielo
Buongiorno a tutti! Non so se qualcuno si ricorda di me o di questa
storia *fa cerchi per terra* ma qualche anno fa scrivevo parecchio, poi
ho un po' perso l'ispirazione. Ma non mi arrendo! Voglio portare a
termine questa storia, quindi tenetevi forte, perché si
riparte!
Per chi aveva già letto i capitoli pubblicati, non ho fatto
grandi modifiche alla storia (non ancora, almeno) a parte correggere e
sistemare qua e là. Spero comunque che vogliate riprendere
in mano questa storia e accompagnarmi fino alla fine *prega in
ginocchio* vi prometto che questa volta non vi abbandonerò
*si prostra a terra*. Sappiate che ho comunque salvato tutte le vecchie
recensioni (115!!) perché mi dispiaceva troppo cancellarle.
Per chi è nuovo, spero vi piaccia! I primi 25 capitoli sono
già pronti, quindi posterò una volta a settimana,
così da aver tempo per scrivere quelli nuovi! La storia
è quella di Andromeda, come avrete già capito, e
dovrebbe essere complessivamente di 50 capitoli (al massimo ne
aggiungo, ma non ne tolgo perché la tabella è
già decisa ^///^)
Vi ho già annoiati troppo, leggete!
Un'altra femmina [16 maggio 1953]
Una femmina. Un’altra femmina.
Quei lunghi mesi erano finiti così, con un’altra
delusione. Ecco cosa provava
in quel momento Cygnus Black: delusione. È un fatto strano,
pensò. Delusione è
una parola femminile, mentre orgoglio è maschile. E, per la
seconda volta,
Cygnus non avrebbe potuto presentare con orgoglio alla famiglia un
erede
maschio che portasse avanti la Nobile e Antichissima
Casata dei Black.
Era notte tarda quando Tilly,
l’elfa domestica, l’aveva avvisato. Cygnus stava
nel suo studio a rispondere ad
alcune lettere di amici, amici che appartenevano ad importanti e
rispettabili
famiglie Purosangue come quella dei Black. Amici che, a differenza sua,
potevano già vantare un erede. Sua moglie, invece, gli aveva
dato come
primogenita una bambina, Bellatrix, e ora era in attesa del secondo
figlio.
Cygnus aveva sperato ardentemente che questa volta sarebbe stato un
maschio.
L’elfa era entrata nella stanza,
agitata, dicendo che la padrona stava per partorire. Lui si era alzato
di
scatto e le aveva ordinato di chiamare subito il medico di famiglia, il
Guaritore O’Carroll. Tilly si era precipitata di sotto,
mentre Cygnus andava
dalla moglie. L’aveva trovata distesa sull’enorme
letto matrimoniale, con gli
elfi domestici che giravano indaffarati per la stanza, sobbalzando ogni
volta
che la donna urlava in preda al dolore per le doglie sempre
più frequenti.
Quando era arrivato il Guaritore, lui era uscito dalla stanza ed era
rimasto ad
aspettare nel corridoio.
Era stata una lunga nottata, a
quanto pareva il bambino non aveva fretta di venire al mondo. Cygnus
era stato
per ore fuori dalla stanza, camminando avanti e indietro e pregando per
un
maschio. Stava giusto per perdere la pazienza e chiamare un elfo
domestico
perché gli preparasse un tè, quando il Guaritore
era uscito e lo aveva salutato
con un cenno del capo.
« Congratulazioni, signor Black »
aveva detto.
Cygnus era entrato nella camera.
Le prime luci dell’alba penetravano appena attraverso le
tende socchiuse, come
se stessero chiedendo gentilmente all’oscurità di
farsi da parte, e i raggi del
sole accarezzavano il letto dove la donna era seduta. Druella, con un
fagottino
tra le braccia, aveva guardato il marito con espressione ansiosa e
aveva teso
il neonato verso di lui. Cygnus l’aveva preso delicatamente e
l’aveva stretto a
sé, guardandolo. Una femmina. Subito la delusione aveva
cancellato qualsiasi
altra emozione. Ma poi, la minuscola bambina aprì gli occhi
e lo guardò.
Rimase incantato da quei guardi
occhi dolci che lo osservavano curiosi. Non aveva mai visto una
creatura così
bella e non poté credere che fosse sangue del suo sangue.
Era una femmina,
certo, ma con che coraggio un uomo avrebbe potuto prendersela con
quell’esserino così piccolo e indifeso che era
accoccolato tra le sue braccia?
Druella lo stava ancora fissando,
in attesa di una risposta. La bambina, dopo aver osservato con
attenzione il
padre, sorrise. E quando la sua minuscola boccuccia si stirò
su quel visino
paffuto, Cygnus non poté più trattenersi. Sorrise
anche lui. La donna, a quella
reazione, si lasciò sprofondare tra i cuscini, sollevata:
aveva temuto una
sfuriata per la nascita di un’altra figlia femmina.
Il marito si voltò verso di lei,
staccando per un attimo gli occhi dalla piccola.
« È bellissima »
sussurrò.
« Come la chiameremo? » chiese
Druella.
Cygnus tornò a fissare la
creatura che aveva tra le braccia.
« Andromeda » rispose. «
Andromeda Dorea Black ».
Casa Black era affollata: parenti
e amici erano venuti a vedere la nuova arrivata in famiglia. Cygnus
andò
incontro al fratello e alla sorella, Alphard e Walburga.
« Congratulazioni! Dov’è la
piccola? » Alphard lo salutò con un sorriso, prima
di voltarsi verso la culla.
« Un’altra femmina, Cygnus
»
disse Walburga, sorridendo glaciale. « Quanto ancora dovremo
aspettare per un
erede? »
« Perché non lo chiedi a Orion,
sorella cara? » rispose, incurvando le labbra in un ghigno
appena accennato.
Nonostante fosse già passato qualche anno dal loro
matrimonio, Orion e Walburga
non avevano ancora figli, con grande disappunto del marito.
Lei, per tutta risposta, strinse
le labbra.
« Oh, non essere così fredda!
Guarda che bella bambina! Scommetto che a Hogwarts avrà un
sacco di spasimanti
».
Alphard ora teneva in braccio la
piccola Andromeda e la guardava adorante.
« Basta che siano quelli giusti »
borbottò il padre. « E tu, Al, pensi di mettere su
famiglia, prima o poi? »
Lui ripose con delicatezza la
bambina nella culla.
« Non credo proprio! » rispose.
«
Preferisco che la mia vita rimanga così
com’è, liberta e indipendente, senza
una moglie che mi dica cosa fare e cosa non fare. Penso che mi
limiterò a
viziare i miei nipotini » concluse ridendo.
Cygnus salutò sorella e fratello,
lasciandoli a discutere sulla vita privata di quest’ultimo.
Appena si fu allontanato gli si
avvicinò Augustus Lestrange, un amico di famiglia.
« Allora, Cygnus, l’erede si fa
attendere, eh? »
L’uomo lo guardò, infastidito.
Possibile che in quelle famiglie importasse solo quello?
« A quanto pare » rispose con un
sorriso forzato.
« Oh, ma non preoccuparti, amico
mio » riprese l’altro. « Tu hai due
femmine, ma io ho due maschi, no? Possiamo
sempre metterci d’accordo, che ne dici? » propose,
avido di imparentarsi con
una famiglia importante e antica come quella dei Black.
«
Vedremo, Augustus, vedremo ».
*Angolo
autrice*
Ecco qua il primo capitolo! A mercoledì prossimo!
Nymphy xxx
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