Falling

di SakiJune
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"Non sono previsti superstiti".

È un fondo di sollievo, nella parte oscura della sua coscienza?
Non dover giustificare i propri fallimenti.
Morire, ed essere ricordata come colei che fece il possibile per salvare la Terra, o essere dimenticata... ancor meglio, la pace, di tanta responsabilità.

Ma poi apre gli occhi contro un cielo sereno, che li ferisce e uccide il suo orgoglio.

È la superstite non prevista.
È un guerriero spartano che torna sano e salvo dalle Termopili, perché la Storia è stata riscritta - ma la città non lo riaccoglierà mai come parte di sé... solo sguardi accusatori, la vergogna, il disonore...

E la disperazione esplode, più forte del Boat One.
Le fa compagnia giorno dopo giorno, per quanto intorno a lei si stringano persone amate, che sono grate di averla ancora con loro, che non si sognerebbero di attribuirle una qualsiasi colpa.
Ma lei sa. Era lassù, ha visto. E riguardo a ciò di cui non è stata testimone, ha pensato la scatola nera a rivelarlo, riaccendendo quel dolore e spingendola sul confine della follia.

E non ha mai smesso di precipitare.




----------- Note sparse:
- Non mi riprenderò mai da quell'episodio, credo.
- Non ho accettato la morte di Osgood né penso che potrebbe farlo Kate, se fosse una persona reale.
- Ho preso in parte ispirazione al romanzo "Lo scudo di Talos" di Valerio Massimo Manfredi.




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