La scia rovente di baci, disseminati con perizia per tutto il petto ambrato, senza limitarsi alle zone più sensibili, scese imperterrita lungo la pelle baciata dal sole -e non solo- del biondo; la bocca ingorda, desiderosa di maggior contatto con l'altro -bocca che aveva già gustato le clavicole, gli addominali accennati e il ventre scolpito- continuò ulteriormente a scendere fino a quando una forza improvvisa non fermò il viaggio delle labbra rosee e della lingua rossa.
Una forza guidata da quel cretino che rispondeva al nome di Naruto Uzumaki che, quando ormai il capo del moro era giunto a destinazione -il punto più goloso e più stuzzicante- decise di fermare Sasuke intrappolandolo tra le proprie gambe in una morsa prima di ridere sonoramente.
Morsa che irritò tanto l'Uchiha da lasciarsi pregare prima di completare il proprio lavoro e non lasciare l'Uzumaki a bocca asciutta. |