Olio di cactus
“Cavolo, James, quanto tempo
era che non ci facevamo un’abbuffata così?” domandò Sirius satollo e
soddisfatto, mentre gli elfi domestici si prodigavano attorno a loro.
“Be’, considerando che l’ultima
volta sei stato chiuso un giorno in bagno, prima che ti decidessi ad
andare da madama Chips a chiedere una cura, direi… Abbastanza tempo
fa!”
“Ma non era colpa del mio stomaco!
C’era qualcosa nel cibo, te l’ho detto una miriade di volte! Sospetto
ancora di Lunastorta, era tutto il pomeriggio che discutevamo di quale
olio usi Mocciosus per ungersi i capelli!”
“La verità è che ti dà fastidio che
l’idea di far innocentemente chiudere Remus in bagno per ventiquattro
ore non sia venuta a te!” lo sfotté James.
“Ok, va bene, lo ammetto! Ma è
impossibile che usi olio extravergine d’oliva, è troppo costoso per
lui! Anche se gli si addice extravergine… Comunque, secondo me usa
quello di cactus!”
“Ma non esiste olio di cactus!”
“Appunto, se l’è di certo creato da
solo! Dicono ci sappia fare con gli intrugli, no?” ribattè Sirius
ghignando.
“Dicono che ci sappia fare? E tu mi
vorresti convincere che tutte le pippe che ci propina Lumacorno sul suo
allievo preferito si possano ridurre ad un dicono?”
“Pensavo fosse la Evans, la sua
preferita!”
“Si dia il caso che la Evans sia
un’allieva, non un allievo… E poi lasciala stare, cosa c’entra adesso?”
disse James contrito, mentre il sorriso gli scivolava via dalle labbra.
Lunastorta ha
ragione… Sono uno
stupidissimo stupido! Ok, esci subito da questo vicolo cieco, Felpato.
“Oh mio Dio, che idea!” esclamò
all’improvviso, facendo girare vari elfi domestici e attirando
l’attenzione di James.
“Che idea?”
Già, che idea?
“È… È giunto il momento… Di
vendicarmi di Lunastorta!”
Ecco l’idea!
“Povero Remus! Comunque, non so se
te lo permetterò, per me è stato uno stress dover usare il bagno comune
al secondo piano per un giorno intero!”
Bene, sorride di
nuovo. No, quasi
ride!
“Oh, davvero mi credi così scontato?
Mi dovrei sentire offeso!”
“Mi perdoni, sua eccellenza
Malfattrice… Cosa avrebbe in mente?”
“Darci da fare e poi aspettare che i
nostri amici qui preparino la colazione…” spiegò Sirius assumendo
un’espressione da alchimista pazzo.
“Come ho detto, sei l’essere più
scontato sulla faccia della Terra!” rispose James ironico. “E vorrei
aggiungere che non sono sicuro di voler stare qui tutta la notte… Sai,
gli umani di solito dormono, quando fa buio” concluse James, come se
stesse spiegando ad un bimbo di tre anni che mettere un dito su una
candela accesa è potenzialmente dannoso… Perché tutti comincerebbero a
crederlo un idiota, mica per le ustioni.
“Senti da che pulpito! E poi domani
è venerdì, devi sopravvivere solo qualche ora e poi potrai dormire
anche tutto il fine settimana!”
“Be’, se la metti così… Allora
spiegami tutto, no? Magari ti aiuterò, non appena avrò la certezza che
Lunastorta arrivi a fine giornata!”
**
Alle sei di mattina James e Sirius,
stanchi ma soddisfatti, rientrarono silenziosamente nel loro dormitorio
e si infilarono nei rispettivi letti.
Decisamente troppo presto per i loro
gusti, Remus li spronò ad alzarsi dopo appena un’ora e mezza di sonno.
Dovette leggere qualcosa sulle loro
facce – o sulle loro occhiaie – perché domandò con tono inquisitorio:
“Cosa avete combinato voi due?”
“Assolutamente nulla!” disse Sirius,
sulla difensiva.
“No, infatti… Io l’unica cosa che ho
imparato è che ti conviene non contraddire questo spregevole essere
canino… Ma, a parte questo, assolutamente nulla!” lo scimmiottò James.
“Remus, per quello che vale, ti ho
voluto bene!” annunciò Peter, improvvisatosi complice.
Per tutta risposta, Lunastorta –
apparentemente inviperito – si chiuse in bagno.
No, non perché stesse accusando
misteriosi malesseri. Vi pare che Black possa essere così prevedibile?
O che James possa permettergli di
esserlo, comunque?
No, ovviamente. Infatti la porta del
bagno si aprì qualche minuto dopo e ne uscì Remus cambiato, in ordine e
decisamente non in preda ad un attacco di dissenteria.
Quando furono tutti pronti, scesero
a colazione portandosi anche le borse, visto che erano in ritardo.
Arrivati nella Sala Grande, James e
Sirius sedettero con noncuranza e cominciarono a servirsi ostentando
una certa indifferenza.
Inutile specificare che Remus aveva
capito perfettamente che stessero tramando qualcosa, visto gli sguardi
sornioni che i due Malandrini continuavano a scambiarsi.
Il difficile era capire che cosa.
All’improvviso, però, i due sguardi
divennero sorrisi quando un Serpeverde urlò dal suo tavolo portandosi
una mano alla testa, per poi ritirarla come se si fosse scottato. In
brevissimo tempo, molti altri Serpeverde reagirono allo stesso modo.
“Cosa diavolo vi siete inventati?”
domandò sbalordito Remus, ma un sorriso sembrava increspargli le
labbra.
“Adesso,” esultò Sirius, mentre
James scattava qualche foto dal valore inestimabile, “ prova a
dimostrare che non usa olio di cactus!”
I Serpeverde
cominciarono a lasciare la Sala Grande indispettiti, furiosi o vagamente isterici, sotto gli sguardi attoniti dei professori e
quelli esilarati degli studenti.
Sulle loro teste troneggiavano
piccoli cactus dalle spine decisamente appuntite.
*********
Piccola cosa scema senza
pretese, riesumata da una vecchia long Jily mai terminata, che ho
deciso senza rimpianto alcuno di cancellare dal mio account, qualche
tempo fa.
Spero vi abbia fatto
sorridere almeno un po’ ☺
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