La zingara ribelle

di Giulia_Dragon
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La zingara ribelle

Mia chiuse gli occhi. Non
voleva sembrare nervosa,
anche se in realtà lo era
e tanto anche. Era la
serata della prima.
Doveva fare una buona impressione.
Respirò tre volte
cercando di calmare il
cuore, che sembrava
volesse sfondarle
il petto. Sudava freddo
e aveva paura di dimenticarsi
i passi, di cadere...
Mia aveva gli occhi di un
blu intenso, i capelli celesti
raccolti in uno chignon,
corpo magro e aggraziato
il seno era normale, nè troppo
prosperoso nè piatto.
Il trucco di scena rendeva
più adulto quel viso che
altrimenti dimostrava
meno dei suoi diciassette
anni. A Mia non piaceva
il fatto di essere così
timida e fragile, e da
quando suo fratello
Federico era morto
in un'incidente stradale
si sentiva ancora
più fragile. Odiava
il fatto di non riuscire
a reagire con forza
a quella botta terribile.
Sapeva che in sala
oltre ai suoi genitori
non ci sarebbe stato
Feffe, come lo chiamava
lei, ma cercò di scacciare
quei brutti pensieri.
Era arrivato il suo turno.
Si portò al centro del
palco pronta ad iniziare.
Indossva un corpetto
nero intrecciato sul davanti
e coperto di perline, una
gonna di tulle nero e arancio
appena sopra il ginocchio
i capelli intrecciati
con un piccolo fiore
appuntato. La musica
attaccò e il corpo di
Mia iniziò a muoversi
a ritmo perfettamente.
Basta paura e insicurezza.
Basta brutti pensieri!
I movimenti si facevano
sempre più passionali
come una giovane zingara
ribelle. La musica guidava
i suoi movimenti come se fosse
ipnotizzata.
Quando la musica finì fece
un inchino mentre l'intera
platea si alzava ad applaudirla.
Ci era riuscita  e tra la folla le
sembrò di vedere Federico

 




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