Scritta
sentendo: Paranoid dei Black
Sabbath; https://www.youtube.com/watch?v=uk_wUT1CvWM.
Partecipa
alla Fanfiction challenge II:
Prompt: malattia,
cecità
Cap.5
Trasformazione
«Non
possiamo cercare di aiutarlo adesso?»
implorò Bumblebee.
Optimus rimaneva inerte sul pavimento del jet, l'olio di motori che
perdeva dal
petto si spargeva tutt'intorno in una pozza.
Natasha lasciò andare il cannone e mise una mano sulla
pistola. «Allora spero
che li rincontreremo presto, capitano» disse gelida.
Clint strinse più forte i comandi, controllò che
i portelloni fossero chiusi
ermeticamente e accelerò. «Signore, ci stiamo
allontanando dalla cittadina» comunicò
a Steve.
Tony smontò i pezzi dell'armatura, afferrò una
cassetta degli attrezzi da sotto
il sedile.
«Posso provarci. Non ho mai curato un robot alieno in fin di
vita».
Osservò Optimus, ticchettò con il cacciavite in
più punti e grugnì. «Dobbiamo
tornare alla Tower il più velocemente possibile. Se ce ne
sono altri, dovranno
aspettare».
«Mr. Stark, anche se lei continua a farmi fretta, il jet
è già al massimo»
ribatté Clint, il sudore gli imperlava la fronte.
Natasha si diresse al radar, aggrottò la fronte e chiese:
«Ce ne saranno anche
di ostili?»
Banner si strinse la cintura sistemandosi gli occhiali,
respirò profondamente. «Cosa
sono?» domandò.
Tony si infilò sotto Optimus, sentendo il metallo
graffiargli la pelle, dell'olio
gli colò addosso, grugnì e saldò un
pezzo della Mark per arginare la perdita. «Chiedetelo
al maggiolino tutto-matto
giallo».
«Siamo un popolo. Voi umani ci avete aiutato a eliminare gli
ostili, ma ora a
quanto pare ci avete tradito e avete iniziato a sterminare anche
noi» spiegò B,
si passò la mano sul capo e fece roteare gli occhi.
«E sono una camaro, lo sai
benissimo» si lamentò.
Tony sbuffò da sotto Optimus, socchiuse gli occhi nel
saldare i pezzi tra loro
e mugolò di fastidio quando alcune scintille gli bruciarono
pezzi di maglietta.
«Noi umani non agiamo come un unico branco, sai?»
si lamentò. "Al
contrario di voi alieni che sembrate sempre avere
un’unimente".
Natasha annuì, spostando il radar in tondo.
«Alcuni umani hanno tradito la loro
stessa razza, quindi è ovvio abbiamo tradito anche
voi». Clint voltò il capo
verso Steve e chiese: «Crede siano agenti governativi
dell’HYDRA?»
«Probabilmente sì. Questa società
è malata. La cecità ci ha colpito tutti,
impedendoci di vedere il tradimento... » iniziò
Steve.
Bumblebee si sbatté una mano contro il viso creando un
frastuono meccanico.
«No, un altro leader che fa discorsetti patriottici no"
mugolò. Optimus
socchiuse un occhio, boccheggiò, gli tremarono le antenne
metalliche sul capo e
gli tirò un debole pugno sulla spalla. «Non mi
deridere» farfugliò con voce
meccanica.
Tony uscì da sotto Optimus. «Di solito lui
è più pratico e fa meno chiacchiere,
ma non vi conosce e deve sembrare figo» disse. Si
pulì le mani, arricciò il
naso e afferrò una pompa dell'olio collegandola a Optimus.
«Credo possa
definirsi un bendaggio è una trasfusione di emergenza.
Forse. Non ho potuto
scansionati, quindi non ne ho le prove».
Natasha sospirò, domandando: «Quindi? Cerchiamo
dei robot alieni vittime
dell'HYDRA?» domandò.
«Io non voglio sembrare figo… A che punto sei con
il ferito?» chiese Steve. Clint
virò e il mezzo tremò passando da una corrente
all'altra. «Non credo che Bruce
possa curare malattie aliene Stark, quindi speriamo ci riesca
tu» ribatté.
«Una razza giovane è sempre cieca ai
pericoli» biascicò Optimus. B gli
accarezzò il capo e sospirò. «Niente
discorsetti finché non starai bene»
sussurrò.
«Non vorrei intromettermi, ma sono troppo grandi. Se sono
ricercati e devono
nascondersi forse ... dovrebbero dare meno nell'occhio»
sussurrò Bruce. Si
tolse gli occhiali e li pulì con la stoffa della camicia.
Tony annuì. «Quoto. Avete un sistema di scanner,
quindi perché invece di essere
enormi macchine palesemente finte non diventate, che so, dei
tostapane?». Guardò
Steve, sogghignò, tossicchiò e prese la cassetta
degli attrezzi, salì su
Optimus, guardando il corpo metallico. «O gatti domestici.
Insomma, qualcosa di
più piccolo. Siete biomeccanici, dovreste poter assumere
anche aspetto umano,
volendo». Vide delle bruciature e vi si avvicinò,
vi si inginocchiò accanto.
Natasha
sospirò passandosi una mano tra i
boccoli rossi. «Alieni buoni cacciati da umani cattivi.
Quando l'HYDRA era
nascosta non facevano cose così palesi».
«Probabilmente li stanno cacciando con la scusa che sono
pericolosi» spiegò
Banner. Raggiunse un sedile e vi si sistemò, allacciandosi
la cintura. «Stark,
puoi davvero renderli umani? Perché davvero, solo un cieco
non li noterebbe»
disse Steve.
«Devo prima stabilizzarlo, con un corpo umano la situazione
si aggraverebbe
circa a livello di coma» spiegò Stark e
indicò con un cenno del capo Bumblebee.
«Lui invece può cambiare subito. Basta che
scannerizzi un essere umano e
dovrebbe andare».
Clint strinse il volante del jet, virando e chiese: «Non
diventeranno dei
cloni?» chiese.
«Potrebbero diventare tanti altri Stark?»
domandò Natasha con voce stridula.
Tony sostituì i pezzi bruciati con altri sani, saldandoli.
Le chiese: «Ti
sembro un esperto di ingegneristica aliena?». Si mise in
ginocchio, si voltò
verso Bumblebee. «Scusa, ti dispiacerebbe scannerizzare Cap?
Lo so, è brutto da
chiedere, ma non abbiamo molto tempo né molte
alternative».
«Veramente non sapevo si potesse fare... anche se una volta
ho visto una di noi
diventare quella che voi definireste ‘una bella
bionda’» mormorò Bumblebee.
Socchiuse gli occhi e passò il raggio dello scanner su
Capitan America. Il suo
corpo iniziò a trasformarsi, si ridusse di grandezza mentre
si ricopriva di
pelle sintetica.
Bruce avvampò
vedendo che si trasformava in un
uomo ignudo. Si slacciò la cintura, raggiunse Natasha e le
tappò gli occhi. «Guarda
che non mi sarei sconvolta» sussurrò la Vedova
nera con voce seducente.
B si passò una mano tra i corti capelli biondi e
abbassò lo sguardo, sbattendo
un paio di volte gli occhi. Brontolò: «Mi sento
strano». «Mi somiglia, ma non
tanto da essere un clone» disse Steve secco.
«Capitano, senza offesa, ma se lei è dotato quanto
quel ragazzo...» mormorò
Clint. Le orecchie di Rogers divennero vermiglie.
«Maledizione! Sono malato! La
pompa si è ridotta!» strillò B,
saltellando sul posto. Bruce tossì, divenendo
ancor più rosso in volto.
Tony saltò giù da Optimus, si sfilò la
maglia e la poggiò contro il bassoventre
di B.
«Quella degli umani è fatta così, per
la cronaca sei messo decisamente bene», si
allontanò e ripose gli oggetti nella cassetta degli
attrezzi. «Ok, siamo quasi
arrivati. Io mi occupo di Optimus, voi però dovete
recuperare il resto dei
buoni».
Clint fece atterrare il jet dentro il laboratorio, delle macchine di
Tony si
fecero avanti togliendo Optimus e mettendolo su una piattaforma.
«Ci pensiamo noi» affermò Natasha.
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