Non mi importa se qui si giocare con altri bambini, io non volevo
venire lo stesso, non mi importa se è l’ultimo
anno. Uffa, andare all’asilo non mi piace, voglio dormire
fino a tardi… Chi è quella bambina messa
lì? Non l’ho mai vista… non sta facendo
proprio niente, osserva solamente… Andiamo a farle visita.
-Ehi ciao! Chi sei? Come ti chiami?- le chiedo ma lei si gira
dall’altra parte e fa di tutto per non guardarmi.
Uhm… forse è semplicemente timida… -Io
sono Kosaka.- le dico mettendomi di nuovo di fronte a lei e lei di
nuovo si gira dall’altro lato.
-Sto facendo un’altra cosa… scusa…- a
me sembra che non stia facendo proprio niente…
-Che cosa stai facendo?- provo di nuovo a guardarla in faccia, forse
è la volta buona ma… lei si rivolta, di nuovo,
sto cominciando a stufarmi.
-Non voglio giocare. Osservo e basta.- mi risponde lei con freddezza,
che spocchiosa.
Oggi la maestra ci fa dipingere con le mani. Cosa potrei mai fare?
Vediamo… Che idea geniale! disegnerò un panino.
La bambina nuova non ha ancora messo le mani nel colore e mi
osserva…
-Non hai ispirazione? Beh, io ne ho tantissima, troverò
qualcosa da disegnare anche per te.-
-No… è che non ho voglia di fare niente.
Preferisco guardare…- sì, mi sta seriamente dando
sui nervi… Ti piace così tanto osservare senza
fare nulla? Vediamo come reagisci se ti spiaccico il mio
appetitosissimo panino in faccia. Ecco fatto, ti sta bene…
Eh? Si sta mettendo a piangere?
-Ehm, no. Non c’è bisogno di fare così
calmati!- niente da fare, non ho mai visto nessuno piangere
così tanto.
-Cosa sta succedendo?- oh no, la maestra!
-No, niente stavo solo scherzan…- la bambina scappa dietro
la maestra piangendo, non sta un pochino esagerando?
-Aiut.. hic, aiut.. hic. Aiutooo!- urla la bambina continuando a
piangere, singhiozzare e indicandomi, maledetta, sono proprio nei
guai…
Alla fine la maestra chiama i miei genitori che mi sgridano e mi
mettono in punizione, maledetta bambina. Mi ricorda molto il mio
stupido cane, gli tolgo l’osso e piange, gli tolgo la ciotola
e piange ma che ha da piangere! Quella bambina, maledetta! Le ho solo
sporcato la faccia per scherzare, il colore non gli è
nemmeno arrivato sugli occhi, la bocca o le narici.
Questa mattina sono contento di essere andato all’asilo,
spero ci sia anche lei, voglio dirgliene quattro. Cosa?! Non
c’è?! Dannata codarda! Ah… è
là… non avevo guardato bene.
-Ehi tu!- mi avvicino, lei si volta verso di me con quella faccia
lagnosa. Non la sopporto… -Per colpa tua i miei si sono
arrabbiati e non mi vogliono far mangiare dolci per quattro giorni, ti
rendi conto! E tutto perché hai pianto davanti alla maestra
come se ti avessi strappato tutti i capelli!- lei non risponde, piange,
se continua così rischio di attirare l’attenzione
della maestra di nuovo. -Ehi finiscila! Vuoi di nuovo farmi finire nei
guai?!- e lei continua a piangere.
-Ehi ma non hai niente da dire… piangi e basta?- forse sto
esagerando, prendersela con qualcuno che invece di difendersi piange
è molto pesante, mi fa sentire molto male. -Dai smettila, mi
dispiace ok?- forse sta cominciando a calmarsi.
-Ok…- mi risponde con voce tremante. Se cerca di non
socializzare e se invece di giocare con gli altri si limita ad
osservare e basta forse è perché è
troppo piagnona per interagire direttamente.
-Scusa, tu ti sei messo ad urlare e mi… e mi… Mi
viene da piangere!- sì, decisamente troppo piagnona.
-No, tranquilla. Sarei dovuto essere più gentile. Ehi guarda
qua.- prendo della terra e me la metto in faccia. -Ora mi metto a
piangere così la maestra viene qui, io ti do la colpa e i
tuoi ti sgridano.- oh no, sta per rimettersi a piange! Ma
perché nessuno capisce il mio senso dell’umorismo?
-No. No! Stavo solo scherzando, impara questo, con gli amici si
scherza.- lei comincia a sorridermi, è veramente carina
quando sorride e non piange come una pazza.
-Amici?- mi chiede, io annuisco e lei mi abbraccia… ha
decisamente qualche sbalzo di umore ma nel complesso è
carina.
-Senti, invece di essere amici potresti essere la mia
fidanzatina… sai sono un bambino precoce ed avere
già una fidanzatina sarebbe un gran bel
traguardo…- non vedo l’ora di raccontare di questo
mio successo alla mamma.
-Fidanzatina? Perché? Io sono un maschio.- è
ancora un po’ intimidita ma penso che accetterà,
aspetta cosa?! -Perché credevi che fossi una bambina?-
giusto, perché credevo che fosse una bambina? -Forse hai
sentito che mi chiamavano Yuki e hai pensato che fosse un nome
femminile? In realtà poteva anche essere
l’abbreviazione di un nome maschile tipo… che
so… Yukito. In questo caso è
l’abbreviativo di Yukiteru, mi chiamo così.-
veramente non c’entra, io non sapevo nulla del suo
nome… Ma che mi importa, io scappo! Ahia! Sono inciampato su
una radice!
-AHAAHHA!!! Yukiteru! Ah… era solo un incubo.- sospira
Kosaka caduto dal letto. -Meno male. Yukiteru, bleah, non voglio
nemmeno pensarci… Aspetta! Non è che invece era
un ricordo?! No, ma che sto dicendo. Era solo un sogno ne
sono… sicuro?- continua a parlare a voce alta.
-Non era un incubo, era la tua coscienza. Dichiarati a
Yukiteru…- dice una misteriosa vocetta incorporea
e femminile molto familiare.
-Cosa?! Aspetta un attimo… Conosco questa voce. Sei la tizia
che ho soccorso e che ha fatto diventare il mio cellulare un diario del
futuro.-
-Ehm, no… ti sbagli.- balbetta Muru Muru che osserva Kosaka
da un’altra dimensione, il famiglio nel frattempo sta dando
un’occhiata a dei manga shonen ai.
-Muru Muru cosa stai architettando?- chiede Deus ex macchina
sospettoso.
-Niente, cosa dovrei architettare?- risponde con tono innocente Muru
Muru.
-Non stai cercando di far ingelosire Second per farle uccidere Kosaka e
allontanare First, vero?-
-Ma cosa dici? Noi dobbiamo essere imparziali.- dice ridacchiando -E
poi in caso mi converrebbe usare Akise o Hinata, no?-
Piccola, penosa parentesi:
Capo dei legnetti: Chi siamo?
Tutti: le radici e i legnetti su cui i personaggi dei cartoni, anime,
film e fumetti inciampano o schiacciano producendo rumore!
Capo dei legnetti: E cosa vogliamo?
Tutti: Che la smettano di calpestarci o inciampare su di noi per poi
darci la colpa se provocano rumore o cadono!
Capo dei legnetti commosso: Ottimo ragazzi, combattiamo per i nostri
diritti.
Tutti: Sii!
Fine parentesi, no, non c’è bisogno di chiamare
uno psicologo.
Forse l’identità della bambina era un
po’ ovvia…Nelle prime puntate Kosaka non mi
piaceva ora invece devo dire che mi piace molto e condivido il suo
parere su Yukiteru… Comunque spero che la storia vi sia
piaciuta almeno un poco… pochino…
leggermente… leggerissimamente, in ogni caso grazie della
lettura.
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