Incubo o sogno?

di auaura
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-Ehi!- fece il gigante, battendo le mani sul vetro -Elsa io ti vedo! Tu mi vedi?-
Lei fissava con aria interrogativa le manette che le stringevano i polsi. Le mani erano libere, poteva utilizzare i suoi poteri. Era tutto troppo facile. La porta della cella si aprì, facendo entrare un Hans dal sorriso smagliante, insieme ad uno spiraglio di luce:-Come va, Regina?-
Elsa lo fissò; poi disse:-Sono stata meglio. Che vuoi?!-
-Niente. Da te, almeno.- il principe si pizzicò la radice del naso -Mi dispiace; io non volevo arrivare a tanto. Mai-
-A cosa?- chiese Elsa -E perchè? Tu ci odi.-
-Io odio lui- sbottò Hans, accarezzandole le mani. -Non te...-
Elsa si liberò con uno strattone:-Chi?-
-Lo sai...perchè lui e non io?- bisbigliò, avvicinandosi a lei -Perchè quel gigante deforme e non io?!!!-

Ralph battè con forza sulla parete trasparente:-Elsa! Elsa! Ti prego! Guarda qui! Ci sono io!-

Hans le prese le mani e la contemplò:-Tu non capisci....io ho attirato tua sorella in quel modo...per avere te.-
Elsa provò a liberarsi, ma i suoi piedi s'inchiodarono al suolo, le mani erano bloccate nella stretta ferrea di Hans, gli occhi azzurri pieni di terrore.   -Co-cosa vu-vuoi da me?- balbettò la regina delle nevi, provando a evocare del ghiaccio, invano. Le mani guantate di Hans impedivano alla regina di poter usare il suo potere.
Hans scosse la testa:-Cos'ha lui che io non ho, Elsa? Non sono forse migliore di lui?! Io ho tutto migliore di lui!-
Elsa rimase senza fiato:-No..non lo sei.-
Il principe avvicinò il volto a quello della regina:-Vuoi vedere?- mormorò. Elsa provò a tirargli del ghiaccio, o anche solo evocare della neve, ma era come se non avvesse più i poteri, Hans sogghignò. Le prese il volto fra le mani e la baciò.

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Ralph rimase di sasso. Hans non poteva...
Elsa si allontanò da lui, tremando:-Sparisci! - gridò -Vattene!-
Hans annuii e uscì dalla cella:-Potevo anche liberarti, beh, se tu vuoi rimanere in questa cella putrida, fai come vuoi.-
Chiuse la porta ed Elsa sprofondò nel buio. Si mise seduta, o meglio cadde, a terra, sotto schock, faceva fatica anche a respirare. Il pavimento gelido la fece gelare fin dentro le ossa. "Ma io non soffro mai il freddo" pensò. Le catene erano sempre più strette, le mani della regina diventarono bianche, il sangue defluiva dalle dita. Sentiva come una cintura di ferro e di spine intorno alla testa, che si stringeva intorno al cranio. Le orecchie le fischiavano. Sbattè la schiena a terra senza rendersene conto. Il freddo le accarezzava la carne. "Io ho...tanto freddo..." pensò.
Ralph battè ancora il pugno sul vetro, una piccola crepa si formò.

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-Ho fatto la mia decisione: lei è troppo debole, come pensavo.- disse la creatura -Voglio lui.-        Turbo annuii, e fissò la palla di vetro, guardando il ragazzo:-Mio signore...- cominciò -Io...io..-
-PARLA!-
-Ho un'idea- e disse il piano a bassa voce, come per non farlo sentire.
L'essere, l'Uomo Oscuro, si voltò e l'osservò:-Mmmh; hai visto tutti i suoi incubi, se un po' più competente di Hans, potrebbe funzionare.-
Hans apparve, avvolto in un fumo violaceo:-Ecco qua, ho fatto.-
-Ottimo lavoro, giovane.- fece l'essere, mentre i volti che formavano il suo abito si contorcevano.

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Il vetro crollò a terra, con del sangue che lo sporcava.  Ralph rimase immobile, guardando Elsa a terra con gli occhi socchiusi. Le si avvicinò silenziosamente.  Elsa aprì gli occhi:-Mi dispiace, tanto.-    Lui annuii e l'aiutò a mettersi seduta, ma lei crollò contro il petto di Ralph.    -Ho freddo.-disse lei, tremando come una foglia.   
La cella tremò e scomparve. Si trovarono nel giardino, nuvole grigie coprivano il cielo azzurro. Timidi raggi rosati apparivano fra le nuvole spumose.
Elsa sgranò gli occhi e una luce blu le uscì dal petto. I suoi capelli si fecero più scuri, il freddo le pizzicava con forza la pelle. La luce blu scomparve di colpo.
Ralph la teneva fra le braccia:-Elsa...-
Elsa sollevò le mani. Nè ghiaccio, nè neve uscivano, niente. Ralph la strinse mentre le lacrime le rigavano il viso. Avevano capito. Entrambi.

Aveva perso i suoi poteri.







 




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