I'm coming home.

di JeyCholties
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PETER.

 

È da parecchio tempo che Peter non scarta una caramella.

 

Se ne rende conto mentre il suo nuovo padroncino, Ron, comincia a correre per raggiungere il binario 9 e tre quarti.

 

È da parecchio tempo che non si sgranchisce la schiena.

È da parecchio tempo che non prova più nulla.

 

Ma quello è il bello di essere un animale: sentimenti ovattati.

Nonostante Peter sappia molto bene che anche da umano non proverebbe nulla.

 

Lo sa perché quando Percy lo ha lasciato da solo in camera, per andare a Diagon Alley con tutta la sua famiglia, Peter ha fatto in modo che si dimenticasse la bacchetta sulla scrivania.

 

Lo sa perché quando è tornato umano, con un sonoro POP, non ha sentito assolutamente niente.

È rimasto per un paio di minuti a fissare il pavimento, sforzandosi di piangere per Lily e James, per quelli che aveva condannato.

 

Zero.

Non sentiva nulla.

Si era colpito più volte al petto, cercando di far uscire qualcosa a cui non sapeva nemmeno dare il nome.

Si era rannicchiato a terra, cercando di simulare qualche singhiozzo per piangere.

Ma dopo i primi versi strozzati si era arreso, capendo che il ragazzino paffuto che arrossiva e applaudiva per ogni battuta dei suoi amici era morto, quella notte a Godric's Hollow.

 

Era rimasto talmente spiazzato da quel pensiero che non aveva respirato per qualche secondo.

Il vecchio Peter era andato. Partito. Tramontato.

Era davvero così?

O quando avrebbe incontrato gli occhi di Lily sul viso di Harry, o per meglio dire di James, si sarebbe sciolto?

 

Peter sfuggiva a tutti quei pensieri solamente dormendo.

Dormiva spesso e molto profondamente.

 

Sperava sempre di non svegliarsi più...

 

Quando Peter apre gli occhi si ritrova in un posto familiare, è sul treno: Ron l'ha tirato fuori dalla giacca. *

Intorno a lui ci sono parecchie cartine di caramelle, Peter trattiene appena uno squittio malinconico.

 

Sente delle voci e alza la piccola testolina: in piedi ci sono Ron e un ragazzino dai capelli neri, stanno fronteggiando tre ragazzi, con lineamenti particolarmente familiari a Peter.

 

Quello in mezzo è sicuramente un Malfoy, biondo e tutto appuntito.

 

« Ehi Minus! Di quanto hai dovuto allargare quei pantaloni? » commentò Lucius Malfoy, a voce alta, facendo ridere tutto il suo gruppetto di Serpeverde.

 

Peter trotterellò via, rosso di vergogna.

« Ehi Lucinda! Te l'hanno mai detto che tua madre è come una doccia? Ovvero che se la fanno tutti?» un voce divertita raggiunse Peter, alle spalle.

 

Sirius Black si trascinò nel corridoio, portandosi alle labbra una sigaretta.

Il gruppetto di Serpeverde si sforzò di non ridere, ma qualche sorrisetto fece capolino fra qualcuno.

Lucius Malfoy diventò paonazzo e boccheggiò, leggermente rosso in volto.

 

Sirius raggiunse Peter, e gli avvolse un braccio intorno alle spalle.

Come solitamente faceva con James.

 

Quelli al fianco del biondino avevano la stazza dei bulli che a Hogwarts si divertivano a fargli scherzi.

 

« Ehi Panza-Minus! » urlò una voce maschile alle sue spalle.

Peter si voltò, accanto a lui Remus fece lo stesso.

Un uovo marcio si schiantò sulla borsa di Peter.

Il ragazzo strillò, Remus sfoderò la bacchetta, ma non fece in tempo a fare nulla che un uovo lo centrò sulla camicia nuova.

 

« Maledetti » borbottò Remus, stringendo la bacchetta e facendo una smorfia.

« Ora li schianto » bofonchiò Peter, sfoderando la sua di bacchetta.

« No, basterà una fattura orticante... » sussurrò Remus, mentre i bulli lanciavano altre uova.

Ma un'altra voce lo precedette.

Sirius, apparso dal nulla, si lanciò fra i due, urlando: « WADDIWASI!»

Le uova che i bulli tenevano in mano, schizzarono in aria per poi cercare di entrare nelle loro rispettive narici.

Remus scoppiò a ridere e Sirius si voltò raggiante verso di lui.

« Datti una ripulita, Lunastorta... E poi dici che siamo noi a puzzare... » commentò.

Peter rise e guardò Sirius con occhi brillanti.

 

Perciò quando la mano di uno di quei scimmioni si china verso le caramelle Peter non resiste all'impulso di lanciarsi e dargli un bel morso sul dito.

James e Sirius sarebbero stati fieri di lui.

Il ragazzone urla, sventolando la mano e lanciandolo contro il finestrino.

 

Prima di svenire Peter coglie di sfuggita una faccia.

Un giovane James lo guarda stupito, gli occhi non sono nocciola, ma verdi... come quelli di Lily.

Harry Potter lo guarda, innocente, con un sorriso appena accennato.

 

E Peter per la prima volta dopo anni sente un leggero velo di sensi di colpa depositarsi nei meandri oscuri della sua anima.

 

 

_ _ _ _ _ _

 

Cari Malandrini, le one-shot sono finite qui.

 

Questa in particolare, su Peter, ho amato scriverla.

Non perché mi piaccia il personaggio, anzi.

Tuttavia credo ci sia un lato di Peter che nessuno vuole esplorare perché altrimenti sarebbe costretto a provare una certa pena per questo lurido traditore figlio di una mucca cinese.

Ci sono parecchi errori, ma io sono stanca e se non pubblico ora il capitolo non lo avrete mai più, perciò... spero che tutte le one-shot vi siano piaciute.

Fatemi sapere qual è stata la vostra preferita, se c'è qualcuna in particolare che ricorderete sempre.

 

* questa scena è presente nel primo libro di HP, quando Harry e Ron si incontrano nel scompartimento, quando Harry compra tutte quelle caramelle e quando Crosta morde Goyle sul pollice. Spero di essere rimasta fedele al libro, senza aver divagato o stravolto troppo.

 

E spero vivamente che Peter si sia pentito sul serio.  





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