"Il potere logora coloro che non lo hanno."
Giulio Andreotti.
Noi siamo lo schifo delle periferie di questa città.
Siamo la merda della società, i rinnegati, i colpevoli, i condannati, i ladri, la puttane, i morti di fame.
Siamo poveri fuori e meschini dentro: rubiamo il pane perhè non ce lo possiamo permettere.
Non ci hanno mai inseganto cosa è giusto e cosa è sbagliato, siamo stati abituati a sopravvivere al mondo.
La gente elogia gli Auror, la Politica, le forze dell' ordine: illusi!
Loro sono i primi a calpestarci, a ucciderci, a violentarci.
Sono loro ad averci fatto diventare così, con la loro indifferenza.
Non esiste la Giustizia: è tutto un inganno. Ti fanno credere di stare in buone mani, ma la verità è che veniamo uccisi ogni giorno.
Voi non avete visto Andromaca, 22 anni, con una gonna troppo corta sul ciglio della strada, aspettando che qualcuno la prenda per mano e sa la porti a casa sua.
Voi non avete visto Neottolemo, 19 anni, picchiato a sangue dagli Auror per una sciocchezza: semplicemente, aveva aggredito un funzionario del Ministero che era venuto a riscuotere le tasse. Lui è disoccupato, non trova lavoro.
Sono inutili le sue preghiere.
Voi non avete visto Cæsar, onesto lavoratore, finire ad Azkaban per una colpa mai commessa: errore giudiziario, si disse poi...
Il piccolo Telemaco... povera creatura, morta appena uscita dal ventre di sua madre. Morto di stenti e malnutrimento.
"I genitori e i parenti lo piangono. Fiore troppo gentile troppo presto reciso."
Non elogiate gli eroi che sono famosi. Onorate i piccoli eroi di tutti i giorni: Antonius è riuscito a far disintossicare dalla droga suo fratello Marcus.
Clelia per salvare suo figlio Septimus è andata in prigine al posto suo, morendo vecchia nella cella: l' ultima cosa a cui ha pensato è stato il rumore delle spighe mosse dal vento, quando da ragazza con le sue sorelle andava a mietere il grano nei campi dei loro padroni, i Black.
Ricordatevi di Euriloco, uomo senza paura e rimorso, che ha ucciso un Auror per vendicarsi della morte di sua figlia, violentata e poi ammazzata per gioco dallo sbirro.
Ricordatevi dei bambini, agnelli innocenti prossimi al macello.
Ricordatevi dei vecchi, testimoni del terrore.
Ricordatevi di noi, i Morti di Fame, che combattiamo da mattina e sera per un briciolo di dignità.
Ricordatevi della Plebe, ricordatevi dei miserabili. |