La tigre ubriaca (e il pesce che gli nuota nel bicchiere)

di La Mutaforma
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 A Leo e Phra
 
 
 
 
(Come vuoi morire, tu, che non hai mai avuto un sogno...)
 
Sono seduti al tavolo, come sempre. La stessa musica di sempre, lo stesso bicchierino. Niente fotografie sul tavolo, niente lavoro da sbrigare. Potrebbe essere un semplice ritrovo di amici. Musica, bevute, chiacchiere infantili, scherzi... sogni.
Nessuno parla. Nessuno ha niente da dire?
 
I suoi occhi cercano febbrili la tigre al suo fianco.
 
(L'hai mai vista una tigre che nuota nell'alcol? Nemmeno nei tuoi sogni più deliranti, ne sono certo.)
 
"Cambia canzone."
 
(Io sì. Adesso ha la frusta dalla parte del manico, ma è ancora una tigre. Siamo meno che bestie. Non abbiamo istinti di alcun tipo, abbiamo coscienza sufficiente solo a comprendere la nostra miserabile condizione.
Non siamo abbastanza animali per vivere sereni.
Non siamo abbastanza uomini per illuderci di poterlo essere. Per sognarlo.)
 
"Cosa? No! E' la mia preferita!"
 
(Ne sei sicuro? O è semplicemente l'unica che hai sentito?)
 
Saresti stato il mio sogno... in un mondo più clemente. Avremmo bevuto insieme altre volte e io indispettito non ti avrei guardato. Saresti diventato la mia immagine allo specchio (quello dei sogni, lascia che sia io a riflettermi nello specchio del bagno, non per qualcosa, ma diciamo che ho un bel riflesso) e avrei riempito la tua vita come riempivi il bicchiere.
 
(Ma la immagini, una tigre ubriaca? Che immagine ridicola.)
Però ride.
 
Il locale è vuoto, ma non c'è mai stato nessuno. La sua tigre sempre brilla e lui gli nuota nel bicchiere. 




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