Wonderwall.
Derek era
dannatamente bravo a
fiutare i guai, non per niente l'attuale direttore dello S.H.I.E.L.D
era stato il suo agente istruttore. Perciò, quando
sentì
un scalpitìo fuori dal suo ufficio, cominciò a
drizzare le antenne che gli segnalavano seccature: le seccature
generalmente si presentavano come un mostro a tre teste.
Scott, Isaac e Kira non andavano mai nel suo ufficio, se non per
discutere di questioni di importanza vitale -
vivere su un jet rendeva la privacy un accessorio superfluo, ma Derek
alla sua ci teneva moltissimo. Per farla breve, non si aspettava buone
notizie.
I tre agenti entrarono con i visi spauriti e quando i due
ragazzi occhieggiarono verso Kira, Derek capì avevano scelto
lei per
parlargli. Si complimentò mentalmente per la mossa
tattica. Kira era quella che sgridava di meno e si sarebbe trattenuto
dal trattarla decisamente male.
"Uhm, boss, non vorremmo disturbarti ma..." Kira deglutì e
prese un respiro.
"Fatela breve, per favore" poggiò la penna sulla scrivania,
con cui stava
compilando un rapporto, e si massaggiò le
tempie.
"Sono passati quattro mesi da quando Stiles è entrato in
squadra e sai che
siamo contenti" ci tenne a specificare. "Ma non è una
spia, al massimo può battere Isaac a Call of Duty*" il
diretto
interessato roteò gli occhi, profondamente offeso. "Ha
bisogno di un Agente Supervisore che lo alleni" concluse Kira.
Derek aspettò qualche secondo, prima di annuire.
"Sì,
sono d'accordo. Scott, fallo tu" e tornò ai suoi documenti.
Il
fatto che i tre fossero ancora davanti a lui lo indispettì
oltremodo, perchè tornare a leggere era il suo segnale di
congedo.
"Che altro c'è?" mugugnò.
"Capo" Isaac provò a sorridere. "Ci siamo alternati,
queste settimane, ma Stiles non prende seriamente nessuno di noi tre.
Gli ho anche puntato la pistola contro, ma si limita a ridacchiare.
Serve un Agente Supervisore che gli faccia paura e non è il
nostro caso"
Derek sollevò pericolosamente un sopracciglio. "Spero che
non
stiate suggerendo me, come suo A.S." il silenzio fu una risposta
sufficiente. "Non se ne parla"
"Boss, siamo quasi morti in Perù la settimana scorsa"
piagnucolò Scott. "E se Stiles fosse in grado di sparare ne
saremmo usciti prima"
"Ho detto di no!"
"Stiles, alzati, adesso"
Le cinque del mattino. Chi
è che si sveglia alle cinque del mattino se è a
capo di
un intero team di spie? Stiles si trattenne dal dire parole poco
consone e aprì un occhio. Non l'aveva sognato: Derek Hale
era
davvero nella sua cabina e gli stava urlando contro.
"Ma che - che vuoi, Sourwolf?"
"Punto uno, per te sono l'agente Hale. Punto due, sono il tuo nuovo
A.S. e da oggi iniziamo l'allenamento. Alzati"
"Sono le cinque" infilò la testa sotto il cuscino, prima che
questo gli venisse strappato con violenza.
"Esatto e siamo già in ritardo sulla tabella di marcia.
Alzati o ti sparo"
"Non puoi" ghignò Stiles, aprendo appena l'altro occhio.
"Piaccio a Coulson, mi vuole in questa squadra"
"Non ho detto che ti sparerò con una pistola vera"
il sorriso di Derek divenne così diabolico che Stiles si
alzò di colpo e cadde dal letto. "Esattamente. Ora infilati
una
tuta e andiamo a fare qualcosa di utile. E' la volta buona che non ti
farai uccidere per la fine della settimana"
Stiles era terribilmente suscettibile sul suo ruolo in squadra:
più che altro rimaneva nelle retrovie con Lydia (avevano
trovato una specie di equilibrio labile, dividendo il laboratorio in
due aree immaginarie, i computer di Stiles e i macchinari della
biologa) e non si azzardava ad uscire dal jet, eccetto quando serviva
il suo supporto sul campo. C'erano, tuttavia, quelle volte in cui usare
la pistola diveniva indispensabile e lui stesso si era scoperto
desideroso di proteggere la squadra.
Ma Stiles rimaneva un hacker irrequieto e affetto da ADHD, concentrarsi
sull'allenamento si era rivelato molto difficile, soprattutto se aveva
a che fare con Scott (quel ragazzo aveva preso il distintivo
probabilmente sorridendo a Coulson, perchè non si spiegava
come mai avesse una pistola). Kira tendeva a trattarlo con i guanti e
Isaac... beh, Isaac si era semplicemente stufato. Niente gli aveva mai
fatto pensare che Derek Hale si sarebbe scomodato per lui.
Si ritrovò in palestra, senza sapere nè come
nè perchè, davanti ad un sacco da boxe.
"Pugni in su, avvicinali al viso, e poi colpisci" sbuffò
Derek, tenendo il sacco.
Ci provò una volta. Due volte.
"Indurisci i muscoli e riprova"
Stiles sapeva di essere un disastro, poteva vederlo. "Senti, Sourwolf,
non è che possiamo andare a prenderci un caffè?"
Un ringhio lo fece deglutire e continuò a tirare deboli
pugni al sacco. "Indurisci i muscoli, ho detto!"
"Beh non è così facile se mi urli addosso!"
sbottò, lanciando di lato i guantoni. "Dio, prenditi una
camomilla!"
"Posso darti un consiglio?"
Lydia aveva la cattiva abitudine di apparire nel suo ufficio dal nulla,
come un fantasma - era
una cosa che odiava. Quella mattina, subito dopo il
settimo allenamento fallimentare con Stiles, si era introdotta
nella stanza a sua insaputa, accomodandosi sulla sua sedia.
"No. E togliti dal mio posto"
"Usi l'atteggiamento sbagliato" continuò, come se non
l'avesse nemmeno sentito. "Forse devo cambiare smalto"
borbottò tra sè e sè, prima di alzare
di nuovo lo sguardo su di lui. "Stiles non è un agente, non
è stato all'Accademia e non è abituato a questa
vita. Cambia approccio"
"Cosa suggerisci, di fargli le coccole come ad un cucciolo di cane?"
alzò gli occhi al cielo.
Straordinariamente, Lydia sorrise. "Esatto"
"Mi prendi in giro?" la spostò di peso dalla sua sedia e si
sedette. "Non sono un fottuto babysitter"
"Ma sei un fottuto essere umano. Prova a dargli qualcosa, lui ti
darà qualcosa in cambio" gli fece l'occhiolino e
sparì.
Derek si portò una mano tra i capelli. Dannazione.
"Perchè continuiamo questa farsa?"
deglutì Stiles, steso sul pavimento. Derek l'aveva distrutto
con una serie di pesi, flessioni e in quel momento lo guardava
dall'alto con un'espressione vacua. "Sappiamo tutti e due che non
riuscirò mai ad essere bravo la metà di voi. Di
Lydia"
Derek sospirò e gli porse una mano, per farlo alzare. Il
ragazzo l'accettò stupito e si lasciò tirare su
con uno strattone al polso.
"Sai perchè sono diventato un agente?"
Stiles si accigliò. "Mh, in realtà nella mia
testa sei sempre stato un figo forzuto con la pistola"
"Figo, eh?" Derek arricciò le labbra, facendolo arrossire.
"Sono diventato un agente per difendermi. Quando avevo quattordici
anni, qualcuno ha dato fuoco a casa mia, con dentro tutta la mia
famiglia" lo raccontò con una tranquillità
invidiabile. "Sono rimasto orfano nell'arco di tre ore, con una sorella
a cui badare e uno zio che... beh, non era esattamente il ritratto
dell'adulto responsabile" fece spallucce. "Quello che sto cercando di
dirti, è che gli agenti dello SHIELD non sono fatti di
piombo. Anche noi siamo partiti da qualche parte, la maggior parte di
noi è partita addirittura svantaggiata. Ma guarda dove
siamo"
"Wow" Stiles sbattè gli occhi. Derek potè giurare
che fossero umidi. "Non hai mai detto tante parole tutte assieme"
"Non mi piace sprecarle, tutto qua. Parli abbastanza per tutti e due"
abbozzò un sorriso e Stiles apprezzò il
tentativo. Era così carino.
"E non ti sto obbligando a fare questo allenamento
perchè mi sento particolarmente sadico, ma per la tua
sopravvivenza. Ti coprirò le spalle, Stiles, ogni volta che
posso, ma temo di non poterci essere sempre" spiegò.
"Mi stai dicendo che sei il mio wonderwall?"
si morse le labbra, divertito. "E che mi vuoi bene?"
"No, sto dicendo che se muori dovrò compilare una marea di
moduli. Odio compilare moduli"
Stiles scoppiò a ridere.
"Come vanno gli allenamenti?" chiese Lydia, una sera, mentre
sintetizzava una cellula. Stiles era entrato in laboratorio sospirando
rumorosamente e stava ciondolando sulla sedia da circa dieci minuti.
"Quanto sarebbe controproducente, secondo te, innamorarsi del proprio
A.S.?"
La scienziata sorrise, senza essere vista, concentrata sul suo
microscopio. "Dipende. Se fosse Scott, poco. Se fosse uno come Derek
Hale, sarebbe un tentato suicidio"
"Immaginavo"
Lydia lo sentì alzarsi e camminare verso di lei. "Lyds?"
"Dimmi"
"Penso di essermi innamorato di Derek Hale"
"Condoglianze"
Note -
ARRIVA LA CAVALLERIAAAAAAA! *trombe*
No, ok, scherzo. Scusate l'assenza e se non rispondo ai messaggi, ma
sono sommersa dallo studio fino al collo. Mi odio da sola. E odio i
professori universitari - tranne Raffaele, Raffaele ti amo, se mi stai
leggendo sposiamoci ANCHE SE SONO UNA TUA STUDENTESSA NON MI IMPORTA.
Ok mi calmo. LOL.
Stiles si è innamorato - sul serio, quanto sei prevedibile?
Ma Derek che pensa? Lo scopriremo solo vivendo (cit.)
Bacetti e biscottini,
A.
* Call of Duty è ovviamente un videogioco u.u