Una vita tra le dita

di rhys89
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Angolino dell'autrice

Buonsalve! ^-^
Sono di nuovo a rompere le scatole su questo fandom che ormai frequento più di casa mia, ma stavolta - incredibile ma vero - non si tratta di una yaoi (né di una storia romantica in generale, in effetti): questa storiella, scritta per il Drabble Contest – Only one character indetto da Ayumu Okazaki sul forum di EFP, è infatti composta da tre drabble tutte incentrate esclusivamente su Laxus, in tre momenti diversi della sua vita.
Per la precisione, la prima drabble è ambientata durante l'infanzia di Laxus, la seconda in un momento di poco precedente la battaglia di Fairy Tail e la terza alla fine della saga di Tenroujima.
Con questo piccolo esperimento ho voluto provare a descrivere quella che è stata l'evoluzione della personalità di un personaggio estremamente complesso e decisamente ben costruito... spero di esserci riuscita, in caso contrario preparate pure i pomodori, non mi offendo! :P
Concludo ringraziando Ayumu Okazaki per avermi dato l'ispirazione per scrivere questa storia e, ovviamente, anche tutti voi che leggerete e/o commenterete.

Disclaimer: i personaggi e la storia di Fairy Tail non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^




Comodamente seduto sulle spalle giganti del nonno, il piccolo Laxus guardava la parata di Fantasia con le lacrime agli occhi dall’emozione: era tutto così… magico!
«Ti piace, Laxus?»
Annuì energicamente, senza riuscire a staccare gli occhi da quello spettacolo meraviglioso. E quando, alla fine, Makarov lo rimise a terra, iniziò a saltellare tutto contento.
«Nonnino, posso unirmi subito a Fairy Tail?» Gli chiese speranzoso dopo un po’, tirandogli piano la mano.
Il vecchietto sorrise dolcemente, accarezzandogli i capelli.
«È troppo presto, Laxus, lo sai.» Sussurrò dispiaciuto. «Ma ti prometto che, quando sarai pronto, Fairy Tail ti accoglierà a braccia aperte.»


Buffoni. Inetti. Deboli.
Ecco cos’erano quelli che era obbligato a definire compagni.
Guardò la folla riunita come sempre al piano di sotto, sentendo una rabbia sorda avvelenargli il sangue.
Perché, mentre quegli idioti festeggiavano, là fuori la gente rideva di loro, di Fairy Tail.
Rideva di lui.
Strinse la mano a pugno e delle piccole saette sfrigolarono nell’aria.
Se solo quel vecchio rammollito si fosse deciso a passargli il comando, avrebbe raso al suolo quella gilda decadente, ricostruendola fin dalle fondamenta.
E, nella sua gilda, solo i più forti avrebbero avuto il privilegio di portare il marchio di Fairy Tail.


E così era finita.
Ci avevano provato in tutti i modi, lo avevano attaccato con tutte le loro forze… ma quel mostro era troppo forte per dei comuni esseri umani – e anche per dei dragon slayer.
Eppure non riusciva a smettere di sorridere.
Strinse forte la mano del nonno – proprio come quando era bambino – e porse l’altra a Bixlow, che prese quella di Fried e così via.
Non rimpianse nemmeno per un istante di essere tornato indietro.
Perché, se anche quella era davvero la fine, preferiva morire con i suoi compagni, piuttosto che vivere col rimpianto di non averlo fatto.





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