Terza friendzone
Anno scolastico nuovo, friendzone nuova. Anche perchè non c'è due senza tre.
La causa delle mie disgrazie fu, questa volta, in un non voluto ritorno alle origini, una mia compagna di classe, Jasmine.
Per essere descritta, non ha bisogno di ghirigori, giri di parole
assurdi ed elogi alla donna angelicata stile Dante e compagnia bella
(friendzonati pure loro).
Basta dire della suddetta che è italo-polacca.
E, come tutti sanno, i polacchi sfornano frutti del loro *stringe i
denti* amore che sono delle sventole e dei manzi di qualità.
Ovviamente anche loro producono scaldabagni, intesi come ragazze e
ragazzi brutti, ma per il 90% dei casi è buona merce immessa nel
mercato.
Ma veniamo alle vicende vere e proprie.
La storia dell'approccio con Jasmine fu copiata ed incollata da quella
con Giorga: dopo i primi anni in cui non me la cagavo di striscio, il
terzo anno qualcosa mi disse che, dopo l'esperienza di Tania, era
meglio puntare sulle ragazze che conoscevo, e cominciai, per
così dire, a spargere la pastura(modo gergale per dire "iniziare
a provarci").
Trascorremmo diverso tempo insieme, e ciò mi valse la sua fiducia ed amicizia.
Mi raccontava, inoltre, che la madre(che, nonostante l'età,
rimaneva un pezzo da 90) parlava sempre di me, dicendole che ero,
oltre che uno studente, un ragazzo modello, da non lasciarsi sfuggire.
Intanto io, oltre che sfregarmi le mani per avere l'appoggio
involontario della madre, mi dicevo ingenuamente che doveva essere
single e che sarei stato senza dubbio il suo primo fidanzato.
Parlando con lei, un giorno, scoprii non solo che era già stata con 6 ragazzi, ma che era anche fidanzata.
In un primo momento, parve che il mondo stesse per cascarmi addosso da un momento all'altro.
Ma è proprio a questo punto, che avvenne l'incredibile.
Durante il ritiro cresimale, complice anche la fine della relazione col suo ragazzo, colsi la palla al balzo e mi dichiarai.
E fu lì che avvenne il primo, grande passo avanti nella mia vita sentimentale.
Non mi disse nè no nè sì.
- Ci devo pensare. - .
Tornato a casa, festeggiai mettendo musica techno a palla(come tutti i ragazzi di 13 anni ancora andavo dietro alle musiche tunz tunz), trasformando la mia camera in una discoteca abusiva.
Me la sentivo in tasca. Ero sicuro di averla in pugno.
Purtroppo, i miei sogni di gloria finirono il mattino seguente.
A scuola, le chiesi se aveva preso una decisione.
- Sì, l'ho presa. - mi rispose.
Io avevo già lo champagne nascosto dietro la schiena, pronto a
stapparlo per brindare l'uscita dalla friendzone e la prima relazione.
- Mi sono rimessa col mio ex, mi dispiace. - .
La fortuna enorme, fu che sono una persona buona, forse anche troppo, e non gli calai tutti i santi dell'anno in una botta sola.
Oltre al fatto che la bottiglia di champagne era immaginaria e non
avrei potuto lasciarla dallo stupore o spaccargliela in testa dalla
rabbia.
Passai quasi un mese come se mi fosse morto il cane. Ero più pessimista di...non so chi. Ero il pessimismo fatto persona.
Ma, come del resto feci nei due casi precedenti, la botta mi
passò, e tornammo a chiacchierare come se non fosse successo
nulla.
Tutt'oggi, sebbene la veda raramente, vado d'accordo con Jasmine. Una
delle mie poche friendzonatrici con cui abbia ancora rapporti.
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