A
kiss before lying
Rigiro
nervosamente il foglietto tra le mie
mani. La calligrafia é sottile e tagliente,
inequivocabilmente la sua, e non
sono neppure stupita dal fatto che sapesse esattamente dove trovarmi.
Quello
che mi fa sobbalzare, colta alla
sprovvista, invece é il rumore dei suoi passi
sull’asfalto. Sono passate due
settimane da quando gli Intrepidi sotto simulazione hanno attaccato gli
Abneganti … da quando Eric e Max ci hanno traditi
consegnandoci nelle mani di
Jeanine.
Sarà
stupido, ma non posso fare a meno di
scrutarlo alla ricerca di qualcosa che tradisca la sua
diversità.
Eppure
fisicamente é sempre lo stesso: le spalle
larghe, il viso dai tratti duri e virili, i capelli corvini e gli occhi
grigi.
Anche i piercing sono tutti al loro posto, luccicano sinistramente
sotto la
luce di uno dei pochi lampioni della zona.
Un
guizzo gli illumina gli occhi; é un’ombra di
sollievo, come se non si aspettasse di trovarmi lì.
Effettivamente per un
momento ho pensato di non andare, ma il bisogno di risposte
é troppo forte.
-
Sei venuta. –
-
Perché non me l’hai detto? –
Scuote
la testa, esasperato.
-
Perché non mi lasci un paio di minuti per
essere contento di vederti? – Mi gira intorno, ricordando il
movimento di uno
squalo attorno alla sua preda, ma c’è
preoccupazione nei suoi occhi. – Stai bene?
–
Non
sono qui per fare quattro chiacchiere né per
lasciarmi imbambolare dal sincero affetto che leggo sul suo volto. So
bene
quando permette ai suoi sentimenti di affiorare, lo si capisce dal
lieve
disagio che lo accompagna quando li manifesta, come se fosse sempre
preoccupato
di fare la figura dell’idiota.
-
Perché non me l’hai detto? – ripeto.
-
Fiamma … - comincia, esasperazione e supplica
unite in uno strano connubio. Tuttavia il mio volto deve lasciar
trasparire fin
troppo bene ciò che provo, perché rinuncia a
qualsiasi arringa difensiva avesse
in mente. – Non potevo. –
Lo
guardo negli occhi, incapace di comprendere.
Due anni insieme, ero convinta che avesse imparato a fidarsi di me in
tutto
quel tempo. E invece ha buttato via tutto, ha rinnegato quello stesso
principio
che ha ripetuto agli iniziati fino alla nausea. “La Fazione
prima del sangue”.
Fatico
a mantenere il contatto visivo.
Improvvisamente quelle iridi d’acciaio mi danno la nausea.
Non ci vedo più
nulla di umano, nulla di tutto quello che mi aveva attratto fin
dall’inizio.
-
Per noi non cambierà nulla. –
Si
sbaglia.
È
già cambiato tutto, perché non ho la minima
idea di chi sia la persona che ho davanti.
Perché
non può essere Eric … non quello che
conosco io.
-
È già cambiato tutto. –
Si
allunga verso di me, mi afferra il polso per
impedirmi di fare l’unica cosa che il mio istinto mi grida:
scappare via senza
voltarmi indietro.
-
Lasciami -, dico scandendo bene ogni sillaba,
- Hai voltato le spalle a tutto ciò che avevi scelto di
proteggere … hai tenuto
fuori da tutto questo me.
–
-
Non avevo altra scelta. –
Sembra
un disco rotto, ripete sempre quelle
parole. Suonano come una giustificazione, ma alle mie orecchie non lo
é
affatto. Non c’è possibilità alcuna che
io riesca mai a perdonarlo per ciò che
ha fatto. Ha tradito gli Intrepidi, mi ha mentito, ha messo in pericolo
ogni
singola persona che abbia mai provato dell’affetto nei suoi
confronti.
Eppure
c’è ancora una parte di me che lo ama. E
questo mi spaventa, perché sto guardando dentro
l’abisso e provo ancora una
stretta allo stomaco a causa della sua pelle che sfiora la mia. Mi
torna in
mente quella frase che ho letto tempo fa in un libro e che in questo
momento
sembra tristemente profetica. “Le
gioie
violente hanno violenta fine, e
muoiono nel
loro trionfo, come il
fuoco e la polvere da
sparo, che
si distruggono al primo
bacio.”
-
C’è sempre una scelta – ribatto.
E
io ho appena fatto la mia.
Mi
districo dalla sua presa e mi allontano a passi decisi, lasciandomi
sommergere dal buio del vicolo che conduce alla residenza dei Candidi.
Sento
la sua voce chiamarmi, urlando il mio nome come se ne andasse
della sua stessa vita, ma non mi volto.
Anche
se per due anni sono stata un’Intrepida, sedici anni di vita
da
Candida non si cancellano.
E
noi Candidi non tolleriamo le bugie.
[712
parole]
Spazio
autrice:
OS
buttata un po’ lì d’istinto,
visto che era davvero tanto che non scrivevo qualcosina su questi due
amorini.
Badending a palate, questa volta, ma per voi che conoscete Fiamma
dovreste
sapere ormai che le bugie proprio non le vanno giù. In linea
temporale ci
troviamo poco prima dell’arrivo di Tris e Quattro al quartier
generale dei
Candidi e del conseguente attacco ai danni dei Divergenti. Direi che
é tutto,
perciò passo la palla a voi e alle vostre recensioncine che
sono come sempre
estremamente gradite.
Baci
baci,
Fiamma Erin Gaunt
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