E vissero tutti felici e contenti. Ah no, scherzavo.

di Destiny_96
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E vissero tutti felici e contenti. Ah no, scherzavo.

Questa non è una fiaba, svegliatevi oh poltrone.




 

CAPITOLO 2 - "Mettere la spina nella presa."


 

Scendo dal palchetto con lo speaker e vado a sedermi in platea.

-Contenta adesso, Kimberly?-

-Ovvio tesoro caro, il tuo humor è la mia arma più forte.-

-Il mio però.-

-Ihihihihihih sciocchina! Ora scappo, Henri mi starà cercando...-

Kimberly Leonor Connor in Meyers. Potrei dire che sia quasi un'amica. In realtà è tipo una sanguisuga che mi trascino dietro dai tempi del liceo. Ha una sottospecie di morbosa ammirazione per...il mio senso dell'humor che le riempie le tasche in conferenze femministe del genere. Peccato che rispetto a lei e alla sua risatina un'acne sulle chiappe è più sopportabile. Si è sposata tre anni fa con Henri Meyers, un pover'uomo ricco da far schifo, talmente masochista da innamorarsi di lei. Non che lei lo abbia sposato per i soldi, eh. Cioè, anche quello è un fattore, ma non l'unico. Solo che è l'unico fattore al mondo conosciuto. Rimane tutt'ora un mistero il come siano finiti insieme ed è un mistero pure il perché stiano ancora insieme. Amen.

Che poi, loro in un mese eran già bel che sposati (lui le ha "regalato" il matrimonio, chiariamoci) mentre io ho sgobbato per 7 mesi e mezzo per organizzare tutto per trovarmi alla fine con uno schifosissimo corsetto addosso e Gigi D'Alessio a fracassarmi le orecchie. Oltretutto, c'ho pure fatto il mutuo, per il matrimonio. E pago meno il mutuo di casa, capiamoci.

Mi volto verso la mia destra, dove è seduto mio marito. Mi allunga un sacchetto, uno di quelli marroni stile quelli per il pane.

-È alla crema?-

-Nutella.-

-Cacchio, ecco perché ti ho sposato, William.-

Prendo il sacchetto e faccio per azzannare la succulenta brioche al suo interno, quando BAM!, ecco che riappare l'acne alle chiap- hem, Kimberly che si trascina dietro suo marito.

-Ah Mellie tesoro, la prossima volta dovrai parlare della chirurgia plastica.- e se ne va.

Appoggio il sacchetto con la brioche in grembo e mi giro verso mio marito.

-Posso citare tette, chiappe, naso e bocca rifatti di tua cugina Linda?-

-Beh, hai detto che mia madre è un cammello, e non lo nego. Massì, puoi pure dire che mia cugina è una Barbie in versione umana perchè beh...è così. E poi sta antipatica a mezza famiglia.-

-E meno male che è tua cugina...-

-Sono stato anche fin troppo buono.-

Azzanno la brioche e commento: -Non oso immaginare che dicevi se non era tua parente.-

-Preferirei che non lo fosse proprio.-

-...Oh santi del cielo. Tua madre ha ricominciato con quella storia?-

-Bingo.- mi fissa -....fammi dare un morso alla brioche.-

-Col cavolo, è mmmmia.- sottolineo. Con enfasi.

Non sottrarre mai il cibo ad una donna, uomini. MAI. Sarebbe la vostra fine. Per noi, è come una dichiarazione di GUERRA.

-L'ho pagata io.-

-E l'hai data a me. Quindi è mia.-

-.....un morsetto. Dai, uno solo...-

E mette gli occhi da cucciolo.

Non bisogna cedere agli occhi da cucciolo. È una delle primarie strategie adottate dagli uomini per ottenere quello che vogliono, e siccome è talmente palese non bisogna mai cascarci, ripeto, MAI cascar-....

-....E va bene.-

OK, HO CEDUTO.

Azzanna la MIA brioche. -Non ci credo. Domani nevica. E siamo a Giugno.-

-Lo ammetto, colpevole! Io, Melanie Jhonson, ho ceduto agli occhi da cucciolo di mio marito e gli ho concesso il mio cibo. Ah!, Vostro Onore, la prego, la scongiuro, mi assolva dal crimine da me commesso!-

-Ti hanno mai detto che la tua ironia può dare sui nervi?-

-Parecchie volte, si. Ma sai, ME NE FREGO.-

Mi restituisce la brioche - bentornata da mamma tesoro! - e, prima che possa chiedermene un morso di nuovo, la divoro.

Mai commettere due volte lo stesso errore. MAI.

Anche se si, in effetti, sappiamo tutte che non sarà così, e che finché avremo un gran pezzo d'uomo per marito che non ha bisogno di diete, ci separeremo più o meno volentieri dalla nostra primaria fonte di vita. Il cibo.

 

Dopodiché, e non sto qui a raccontarvi i tentativi dell'acne alle chiap-HEM, di Kimberly di convincermi a parlare in altre millemila conferenze (anche se mi ha offerto una settimana di brioche alla crema per colazione. Ovviamente ho rifiutato. Lo sanno tutti che mi piacciono SOLO le brioche alla Nutella, pff.), abbiamo salutato qualche conoscenza e siamo filati a casa.

Che avevo fame e volevo mangiare.

 

-bip bip bip bip-

 

La sveglia. È mattina.

Guardo il cellulare.

...

Checculo, è sabato. Cioè, niente lavoro. Cioè...ah merda.

Mi fiondo fuori dal letto, doccia, torno in camera, fisso l'armadio alla ricerca di qualcosa di decente da mettere.

Alla fine opto per dei pantaloni neri con arabesques bianchi, una camicia panna e l'unico paio di scarpe di marca che sono riuscita a farmi regalare da William. Cioè Loubotin nere.

Me ne disse di tutti i colori, ma si convinse che come regalo di laurea bastavano.

E per fortuna. Ho letteralmente pagato -o meglio, mio marito ha pagato- oro colato per vedere l'espressione di Kimberly quando le vide la prima volta. E ancora oggi le cade la mascella al suolo. Quindi si, oggi ho voglia di essere malvagia, subdola e calcolatrice.

...

Come ogni altra donna sul pianeta, s'intende.

Mi trucco e torno in stanza per prendere la borsa e dare direttive a mio marito. Che, tra parentesi, mi fissa con occhi aperti alternativamente. In breve, è ancora in trance.

-William.-

-....dove vai...-

-È sabato. Vado con le ragazze a fare un giro, come al solito.-

-...ok...-

-Ricordati di passare l'aspirapolvere, di ritirare la biancheria e di mettere su l'acqua per la pasta per mezzogiorno. E dai da mangiare al gatto. E se riesci passa al supermercato a prendere farina, uova, lievito e zucchero, che domani è domenica e tua madre ci ha invitati a pranzo e sai che esige una torta. Ti ho lasciato la lista. Ciao, a dopo.- gli schiocco un bacio ed esco di casa.

Chiudo a chiave la porta e scendo gli scalini del piccolo portico.

Mi dirigo al bar dove mi trovo di solito con le mie amiche sapendo benissimo che quando tornerò a casa sarà già tanto se lo trovo in pigiama fuori dal letto.

 

Mi siedo al nostro solito tavolino, dove una delle mie amiche già aspetta.

-Colette! Ciao.-

-Oh, Mel, sei arrivata.-

-Sono in ritardo?-

Fissa l'orologio. -No no, ero io in anticipo.-

Colette Smithers in Brighton, amica sin dai tempi del liceo, la poveretta s'è sposata con Dean Brighton, uno che viveva nel suo mondo magico fatto di cavi e schermi in pixel finché non l'ha conosciuta. E finché non ha trascinato anche lei nel suo mondo al digitale.

Iniziamo ad ordinare un caffè mentre aspettiamo Kimberly.

Ebbene si.

La -finta- bionda è solita aggregarsi a noi.

Povera, non è che sia insopportabile eh, è che...no, è che sta proprio sulle palle a primo impatto. In fondo è una brava ragazza, per la miseria. Ma molto in fondo però.

Sorseggio il mio caffè quand'ecco che la suddetta arriva affannata al tavolo trascinandosi dietro Luke Kendall, la "quarta ragazza". Si, se ve lo state chiedendo.

-Scusateeee! Perché mandate sempre me a prendere Lukie?-

-Perché abiti più vicino.- rispondo finendo il caffè.

-Quell'essere mi ha trascinato letteralmente giù dal letto, tesoro, capisci?-

-Guarda che è stato James ad implorarmi di scollarti di dosso.-

-Tsk, potevi farlo con più delicatezza, cara.-

-Sembravi un polpo ancorato ad uno scoglio, Lukie.-

Continuano a discutere animatamente (alias, a scannarsi vivi) persino dopo che hanno ordinato le rispettive colazioni.

-Comunque non concepisco come fai a bere quella roba, dolcezza.-

Kimberly solleva la tazzina. -Guarda che è buono.-

-Come può essere buono un thè allo zenzero e peperoncino?-

-Parla per te, "chai alla menta e caramello".-

 

La discussione va avanti per una buona mezz'ora.

Non ne posso più.

Alzo gli occhi al cielo e provo a cambiare argomento di conversazione, che ora verte sui "poveri piccoli cinesi sfruttati nelle campagne della Cina per coltivare le piantagioni di thè" e su "l'abbinamento della menta col caramello è così vomitevole che nemmeno il cane di James lo berrebbe".

-Colette, allora! Come va con Dean? È riuscito a "mettere la spina nella presa"?-

Alias, termine nerd per...si, avete capito.

Lei sospira e sbatte la testa sul tavolino.

Deve fare male.

-Non me ne parlare.-

-Ma...ormai quanti mesi sono? Tre? O forse erano quattro...-

-Sei.-

-Ah sei....SEI? Siete sposati da sei mesi e...no no no, non lo concepisco.-

-Non è che non ci abbiamo provato, ma...-

Luke interviene. Ha lasciato in pace cinesi e piantagioni di thè. -Ma...? Sputa il rospo tesoro, ci conosciamo tutti qui.-

-Ma....diciamo che "sbaglia presa della corrente".-

Ovvero...no dai, sicuramente avete capito.

-No oddio ma stai scherzando spero.- commento.

Lei scuote la testa. -Hem....no.-

-Oh anima del cielo.-

-Perché? Non funziona il vostro televisore?-

...

Mi correggo. Voi avete sicuramente capito. Non Kimberly però.







------------(Angolino della squilibrata)--------------
Ebbene si, due capitoli in due giorni! xD
Vi dirò la verità.
Metà era già pronto da decenni LOL
Perché, ebbene si, questa demente di Des stava già smanettando su questa storiellina XD

Ordunque!

Ringrazio ancora una volta Cherry che mi ha fatto da topo da laboratorio e la mia amica Greta-Sensei (non è su efp, al momento xD Chissà che non cambi idea per recensire le cacchiate che scrivo LOL) che ha puntigliosamente sottolineato che Mel si riferiva al "gruppo del sabato mattina" con "ragazze" quando invece è presente anche un -circa- lui XD Cosa che si è risolta perché si, poi si saprà o comunque credo si sia capito.
...
Ossia non avevo sbatti e per non farmi pere mentali ho comunque usato i termini al femminile, visto che Luke, insomma. Si è capito, ecco XD

Detto ciò, ringrazio chi leggerà e lascerà una recensione e chi si godrà i suoi cinque minuti di sghignazzi e rotolate sul pavimento XD


A presto! :'3

Des.





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