Ghost

di saitou catcher
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Allora, buongiorno a tutti, o folle popolo di EFP!
Direi che innanzitutto è il caso di presentarci: noi siamo Saitou Catcher, due sorelle gemelle che condividono molte passioni e un'account su EFP, che hanno deciso di usare per infestare il web con i loro deliri inconsulti senza capo ne coda. Ora dovete sapere che quando Catcher (che sarei io) è fissata con una cosa, tende a infilarla in ogni singola cosa che vede, legge o mangia. Nello specifico, abbiamo commesso l'errore di vedere Ghost qualche mese dopo aver visto l'ultimo film della trilogia dello Hobbit, e a quel punto, si salvi chi può.  Dunque Catcher ha pensato che la trama di Ghost ( se la conoscete bene, sennò cosa ci state a fare qui, banda di capre ignoranti? Andate immediatamente a farvi una cultura cinematografica!) sarebbe potuta essere un'ottimo spunto per una storia Bagginshield, anche se ne io ne Saitou shippiamo questa coppia. Ovviamente, seguiamo il film nelle linee generali, ma la maggior parte della trama è opera della mente bacata di Saitou...
Abbiamo penato molto per decidere chi far morire, e alla fine abbiamo optato per Bilbo, per ragioni che sicuramente comprenderete leggendo. Hope you enjoy!

Saitou Catcher

Prologo

15 aprile, ore 00:21

A rigor di logica, Bilbo Baggins avrebbe dovuto essere morto.

Quando l'uomo aveva sparato, aveva avvvertito distintamente il proiettile attraversargli lo stomaco; aveva avvertito il dolore esplodere all'altezza del ventre in una macchia infuocata, e l'odore umido di pioggia e cemento, gli aveva riempito le narici, assieme a quell'unico, assillante pensiero:

Mi ha sparato. Mi ha sparato, maledizione.

Invece era lì, in piedi, e attorno a lui non c'era traccia di sangue; abbassando lo sguardo sul proprio stomaco, non l'aveva visto attraversato da alcuna ferita, e non avvertiva nemmeno alcun dolore alle ginocchia che si era sicuramente sbucciato cadendo, nemmeno una macchia di sporco sui pantaloni. Ma tutto questo non trovò spazio nella mente di Bilbo, di fronte alla constatazione del fatto che avrebbe dovuto essere morto, e non lo era.

Un rumore di passi attirò la sua attenzione, e Bilbo alzò la testa, in tempo per vedere l'uomo che gli aveva sparato sfrecciare in un vicolo laterale, in mano la pistola ancora fumante. Non aveva avuto modo di vederlo in faccia, riuscì a pensare, ma questo non aveva nessuna importanza adesso.

-BILBO!

La voce di Thorin lo riscosse dal suo incanto, e Bilbo si sentì colmare di sollievo; Thorin era salvo, lui era salvo, e sarebbe andato tutto bene.

-Sono qui, Thorin- si voltò per rispondere al richiamo, ma poi vide Thorin alzarsi dal marciapiede su cui si trovava carponi fino ad un momento prima, e corrergli accanto, superandolo come se non lo vedesse.

Confuso, Bilbo si girò a guardarlo. Thorin era di nuovo in ginocchio, pochi metri davanti a lui, ma non fu quello a fermargli il respiro in gola. Fu la macchia di sangue che vide spiccare nitidamente sull'asfalto, scintillante e macabra sotto la luce dei lampioni; fu il rantolo d'orrore che uscì dalla bocca di Thorin, nel momento in cui prese fra le braccia il corpo disteso di fronte a lui, e Bilbo realizzò, nello spazio di un secondo, che stava osservando il suo cadavere.

No, non può essere, non può...

-Thorin- tentò di chiamare, ma la voce gli uscì strozzata.

-Bilbo- la voce di Thorin invece era spezzata, mentre se lo sistemava sulle ginocchia, e con orrore Bilbo vide il sangue spargersi sulla sua maglietta, macchiargli la mano che Thorin aveva posato sulla ferita, come in un maldestro tentativo di porvi rimedio- Bilbo, no, no, no, non ci provare...

-Thorin, sono qui!

Ma Thorin non lo sentì. E Bilbo continuò a chiamarlo, mentre, con quella stessa voce spezzata dal dolore e dal panico, il suo compagno riusciva a contattare un' ambulanza, anche se ormai era evidente che non c'era più nulla da fare. Continuò a chiamarlo, anche quando l'ambulanza arrivò, e ci vollero tre infermieri per strappare il suo corpo dalle braccia di Thorin. Ma poi le porte del mezzo si chiusero, e lui lo osservò allontanarsi, fino a che non divenne una macchia indistinta sotto la luce dei lampioni.

Fu in quel momento che Bilbo Baggins realizzò di essere morto.

 





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