Il
Club dei Duellanti.
[Derek!Grifondoro; Stiles!Corvonero]
Derek era
irritato ai
livelli di Erica col ciclo mestruale e una partita alle porte: lui,
capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, ultimo della casata
degli Hale, sesto anno, era stato battuto a duello nientemeno che da Stiles Stilinski. Chi
diavolo l'aveva mai sentito questo Stiles?
Era
un nome vero, oltretutto? Più ci pensava e più
sentiva
ribollire l'orgoglio Grifondoro, l'umiliazione di essere stato messo al
tappeto da un maghetto nerd di cinquanta chili non sarebbe sparita
facilmente. Era tutta la mattina che Scott e Isaac provavano a
calmarlo, senza tuttavia riuscirci ("E' stato un colpo di fortuna, Der,
nessuno potrebbe batterti a duello") perchè la nuvola nera
sulla
testa gli era rimasta e non ne voleva sapere di sparire.
Al tavolo Corvonero, intanto, quello strano Stiles veniva celebrato
come un eroe, manco
avesse sconfitto Voldermort a mani nude tutto da solo. Lydia Martin non
faceva che tiragli buffetti affettuosi sulle guance, Allison Argent gli
sorrideva in modo esagerato e gli versava di continuo succo di zucca;
persino Jackson si era alzato dal tavolo Serpeverde per fargli i
complimenti (mischiati a insulti velati, ma Stiles si sarebbe
preoccupato del contrario). Gli occhi erano puntati su di lui, ma
nessuna occhiata era raggelante quanto quella del Grifondoro che aveva
disarmato qualche ora prima in cortile.
Isaac non era presente, ma Scott gli aveva raccontato tutto a grandi
linee: Derek e metà squadra, lui compreso, si stavano
allenando
in cortile perchè il campo era occupato dai Tassorosso.
Stiles e
Lydia stavano studiando sull'erba, ma il continuo chiacchiericcio dei
Grifoni non faceva che distrarli, senza contare la pluffa che era
finita sulla testa del ragazzo almeno tre volte. Le scuse di Scott
erano valse a poco, perchè Derek si era comportato come lo
stronzo arrogante che era - Stiles aveva risposto e tono e sfidato a
duello, sotto gli occhi di tutta
la scuola.
Ora, tutti sapevano che Derek Hale faceva parte del Club dei Duellanti,
anche se i nomi dei membri erano segreti, così come il luogo
degli incontri settimanali per allenarsi nel combattimento con la
bacchetta. Sfidarlo, da parte di qualcuno che non era nel Club,
equivaleva ad un suicidio sociale.
E Stiles Stilinski non aveva una dignità da perdere,
perciò la richiesta non era apparsa tanto fuori luogo. Non
quanto il risultato.
"Incredibile" borbottava Derek da ore indefinite, con lo sguardo sul
suo pudding.
"Fortuna?" tentò Isaac, allargandosi il colletto stretto
dalla
cravatta rossa. "In fondo è successo solo una volta"
"Oppure ti sei distratto" Scott tirò su col naso. "Succede,
Der, ti ricordi la finale di Quidditch contro Serpeverde?"
Derek lo guardò male e gli tirò un panino.
"Jackson
Whittemore stava limonando con mia sorella, ero lievemente irritato"
"E quando mai?!" ghignò Boyd, accanto a lui. "Puoi
semplicemente
lasciar perdere? Se solo gli parli, Stiles Stilinski se la fa sotto
dalla
paura, soprattutto ora che teme una vendetta. Non pensarci e basta"
fece spallucce e tornò al suo pollo.
Derek si sporse al suo orecchio, ringhiando: "Sai quanto mi prenderanno
in giro, oggi, al Club? Sono stato battuto da un Corvo che è
la
metà di me"
"I duelli sono come una scatola di cioccolatini, Hale, non sai mai
quello che ti capita" recitò Boyd, scatenando una risata di
Scott. Derek si domandò cosa diavolo ci fosse da ridere, ma
non
chiedeva mai spiegazioni su quelle strane cose da babbani.
Continuare a guardare male Stilinski era una buona
soluzione.
La settimana di celebrità di Stiles si era conclusa in
fretta,
perchè gli studenti ripresero ad ignorarlo. Tutti, eccetto
Derek
Hale. Il suo sguardo rabbioso lo seguiva per tutto il giorno, a tutte
le lezioni (erano entrambi al sesto anno, col novanta per cento delle
lezione in comune) e gli sguinzagliava gli amici alle calcagna. Stiles
conosceva Scott abbastanza bene da sapere che quella situazione gli
stava stretta e gli aveva offerto una marea di burrobirre.
L'idea di affrontare di nuovo Derek Hale, tuttavia, lo terrorizzava:
non tanto per il dolore fisico che avrebbe potuto procurargli, ma per
la sua salute mentale - aveva una cotta per lui da almeno due
anni, quando aveva realizzato che la cotta per Lydia era molto
platonica, vista la sua omosessualità latente. Quel
pomeriggio
si era sentito in dovere di intervenire solo per mettersi in mostra e
difendere umilmente la sua ora di studio (non può piacermi un
tale coglione, avrà qualcosa di buono in quel cervello).
Stiles
aveva toppato su tutta la linea, ovviamente, poichè non solo
non
aveva attirato la sua attenzione nel modo sbaglaito, ma adesso lo
odiava
anche. Si era guadagnato un anno di inferno.
"Vieni in biblioteca?" gli domandò Lydia, un pomeriggio,
appena usciti da Erbologia.
"Nope, torno in camera, ho la tesina di Pozioni da finire. Ci vediamo a
cena" la salutò con un bacio sulla fronte e si
avviò
lungo il corridoio. Subito notò di essere seguito, ma fece
finta
di niente, almeno finchè una mano non lo agguantò
prima
di entrare in Sala Comune.
"Stilinski"
Stiles deglutì. Non aveva mai visto Derek Hale da vicino, se
si escludeva il duello in cortile. Oh, era dannatamente bello: gli
occhi erano di un verde brillante, la mascella così definita
che
il ragazzo sentì lo strano bisogno di ripercorrerla con la
lingua e quel velo di barba lo rendeva sexy. E adulto. E Stiles perse
la ragione.
"Mi stai ascoltando?"
"Cosa?" balbettò.
"Ti ho detto che stasera vieni con me al Club dei Duellanti" gli
ringhiò ad un palmo dal naso.
"Che? Eh? Perchè?"
"Ma voi Corvonero non siete quelli intelligenti?" Fece una smorfia.
"Voglio la rivincita"
"Uhm, guarda" ridacchiò. "Non mi pare il caso. Sappiamo
tutti e
due che la mia è stata la fortuna del principiante, ci tengo
alla mia vita"
"Stasera. Alle dieci, davanti al dipinto della Fata Laylani" gli
puntò l'indice sul petto. "E vedi di esserci"
Era ufficiale: Stiles era morto.
Dal dipinto della Fata, Derek fece strada a Stiles lungo una serie di
corridoi di cui ignorava l'esistenza, fino ad arrivare ad una porta
molto elegante, ma chiusa da due pesanti catene di ottone. Derek
estrasse la bacchetta e mormorò qualcosa che Stiles non
riuscì a sentire: le catene caddero come neve, sparendo nel
nulla. All'interno, la stanza non era molto diversa da qualsiasi Sala
Comune - aveva divanetti blu scuro, qualche tavolino su cui erano
posati carte da gioco e scacchi magici, le pareti ricoperte di libri.
Al centro, però, c'era una lunga pedana da combattimento.
Stiles spalancò la bocca, stupito. Era nel regno
dell'elitè di Hogwarts. Non si fece scappare l'occasione di
leggere tutti i nomi dei membri, incisi su un muro, con accanto un
numero - Derek aveva il numero più alto.
"Non ci credo. Allison è nel Club?! Non me l'ha mai detto!"
strillò. "Pensavo foste solo ragazzi ricconi"
"Pensavi male" ringhiò Derek, strappandolo alla vista del
loro Muro dei Duelli.
"Cos'è quel numero?"
"I duelli vinti"
"E tu ne hai vinti..." prima che potesse finire la frase, Derek sorrise
in modo supponente e Stiles preferì non continuare. Ecco,
gli
faceva venire i brividi, e non esattamente di eccitazione. Derek Hale
era molto sexy, ma anche molto orgoglioso e pompato, come ogni
Grifondoro che si rispetti: secondo Lydia gli piaceva
per quello. Secondo Stiles, era solo masochista.
"Sali" gli indicò la pedana. "Al primo graffio, si vince"
"Ok, Terminator, cerca di calmarti" Stiles deglutì e fece un
passo indietro, lontano dalla pedana. "Non ho intenzione di rifarlo"
"E invece lo farai"
"E invece no"
"Si"
"No"
"Si!"
"No!"
"Stilinski, cazzo!"
Derek lo
afferrò per la collottola e fece unire le loro labbra in un
bacio scoordinato, che fece arrivare il sangue alla testa a entrambi.
Stiles impiegò circa tre secondi a fare il punto della
situazione e, prima che Derek potesse in qualche modo cambiare idea,
fece pressione sulla sua nuca e lasciò che i loro corpi
aderissero. Derek spinse la lingua nella sua bocca e l'altro
accettò di buon grado quell'intrusione - non era la prima
volta
che baciava qualcuno, ma Derek Hale. Lui sì che sapeva
baciare.
Senza sapere praticamente come,
il Corvonero si ritrovò col sedere sulla pedana
e le mani di Derek che lo tenevano stretto per i fianchi.
"Io ti odio, Stilinski" gli ringhiò contro e, subito dopo,
ci tenne a fargli un succhiotto vicino alle scapole.
Stiles gemette. "Strano modo di dimostralo, non che mi stia lamentando.
Continua pure ad odiarmi"
"Tu mi hai battuto" boccheggiò Derek, staccandosi da lui di
colpo. "Sai da quando non succedeva?"
"Uhm, mesi?" tentò Stiles, cercando di attaccarsi di nuovo
alle
sue labbra - creavano dipendenza, o lui stava particolarmente male?
"Anni, dannazione. E arrivi tu... così piccolo,
così..."
gli lasciò un morso violento sulla mandibola. "E mi rispondi male,
nessuno mi risponde male, io sono Derek Hale"
"Questo atteggiamento non ti farà andare avanti nella vita"
ci
tenne a commentare l'altro. "Ma per ora va benissimo così"
con
uno slancio gli finì in braccio e riprese a baciarlo,
scacciando
la vocina di avvertimento nella sua testa (quella c'era sempre, in
fondo era pur sempre un Corvonero).
"Stilinski?"
"Eh?"
"Voglio scoparti su questa dannata pedana" gli ringhiò,
stringendolo per le gambe. "Hai problemi con questo?"
"Assolutamente no!"
Note -
Ebbene, sono tornata ahhahahahha scusate ma ero in viaggio e adesso
devo studiare per gli esami, quindi ci sentiremo a singhiozzo :( Ho
cambiato un po' le carte, con questa shot (niente lupi, Derek regredito
all'era liceale, Grifondoro). Spero apprezzerete comunque :3
A.