Ringrazio innanzi tutto ryanforever, mikamey e KaDe per il benvenuto e i complimenti! Grazie a tutte e
buon anno nuovo.
INTRO
Possiamo immaginare Inuyasha dopo
una qualunque delle scenate di gelosia di Kagome; per la cronaca, comunque, io l’ho pensata all’episodio 158 dell’anime ‘La
corsa dei topi’.
Inuyasha se ne va nell’ultimo
posto dove si è incontrato con Kikyou, preoccupandosi, giustamente, che non si
sia ancora ripresa dal veleno del miasma, non la trova, ritorna dai suoi amici,
è accusato ingiustamente da Kagome di aver parlato di chissà cosa con Kikyou,
non viene creduto quando afferma di non averla
incontrata e finisce, ovviamente, spiaccicato a terra come il suo solito …
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Sono solo, sul ramo di quest albero.
Essere solo è un’abitudine che odio, ma di
cui ora ho bisogno.
Perché tu non
sembri capire il prezzo che mi chiedi di pagare.
Sono abituato a pagare per la colpa di essere ciò che sono.
Fin da bambino, ho pagato e pagato e
pagato.
La condanna è scritta negli occhi di tutti coloro che ho conosciuto, con l’eccezione di mia madre.
La colpa di essere un
mezzo demone, negli occhi degli esseri umani.
La colpa di essere un mezzo uomo, negli
occhi dei demoni.
Fino a che conobbi lei.
Lei, che seppe riconoscere, prima di me, un
proprio simile.
Amico, fratello … innamorato.
Finalmente accolto, accettato, amato di un
amore senza condizioni.
Poi … il dolore del tradimento più crudele,
assurdo, insopportabile.
Il mio cuore divenne cenere, fredda cenere.
Così tu mi trovasti.
Liberasti il mio corpo.
Liberasti il mio cuore.
Kagome.
Mi guaristi quando credevo di essere al di là di qualunque speranza di guarigione.
Ti amo per questo, e per la tua allegria, e
la tua bontà, e le tue risate.
Davvero non lo vedi?
Ma lei è tornata
in questo mondo.
Non capisci cosa provai, quando venni a
sapere per la prima volta dell’esistenza di Naraku?
Odio? Paura? Stupore?
Sollievo …
Sì. Ubriaco di sollievo. E
al mondo intero avrei voluto gridare, urlare fino a lacerarmi la gola …
Lei non mi ha mai tradito! Non mi ha mai
ingannato!
Vera, ogni parola d’amore uscita dalla sua
bocca! Ogni sguardo colmo d’affetto! Ogni gesto di tenerezza.
Veri i suoi abbracci! Autentico, il suo
bacio!
Davvero, lei mi aveva accolto per quel che sono. Non mi ero ingannato!
Che felicità …
Perché do senza
tregua la caccia a Naraku?
Perché lei era
mia! Lei è mia, e io sono suo.
Il dannato ci ha strappati
l’uno all’altra.
Si è preso il nostro futuro e ne ha fatto
polvere.
E io lo ucciderò
per questo.
E ora lei cammina
di nuovo su questa terra.
Credete, tutti, che io sia
proprio uno stupido?
Che non sappia che
lei è ormai morta? Che non sappia che non possiamo
avere più un futuro nostro in questo mondo?
Ma quel che la mia
testa sa, il mio cuore non vuol capire.
Il mio cuore sa solo che lei è di fronte a
me, bella come il cielo.
Il mio cuore sa solo che la rivuole, vuole
che le mie orecchie odano la sua voce, che le mie mani tocchino la sua pelle,
le mie labbra i suoi capelli.
Lei mi scaccia, ma io riesco a pensare solo
ai suoi occhi, il giorno prima di essere inchiodato per cinquant’anni
su quel tronco, e la promessa in essi racchiusa, di
essere mia per il resto delle nostre vite.
C’è una tempesta nella mia anima, che non
vuole estinguersi. Il suo nome è Kikyo. E’ un turbine
che mi tormenta incessante.
Poi ci sei tu.
Se lei è la
Tempesta, tu sei la Pace che segue la Tempesta.
Credi che non sappia cosa provi per me?
Kagome … mia Pace.
Con te è tutto più semplice, naturalmente.
Tu sola hai il potere di ripararmi dalla
pioggia e dai fulmini.
Ma non capisci …
Oppure non vuoi?
I momenti in cui il petto sembra quasi
scoppiarmi, di dolore e nostalgia?
Allora io ho bisogno di rivederla.
Né lei, né tu, lo vorreste,
ma io non posso farne a meno.
Ho bisogno di lei. Io sono un cacciatore.
Devo stanare l’amore che lei ancora custodisce per me. Ne ho fame. Ne ho sete.
So che c’è. Lo sento nell’aria, come una pista troppo irresistibile per potere essere ignorata.
So che ti faccio soffrire, Kagome, lo so.
Ma quando torno da te, come
sempre faccio …
Il tuo viso è un’accusa.
Il tuo corpo mi respinge.
I tuoi occhi hanno già formulato una
condanna senza scampo.
Non capisci perché torno da te, sempre?
Ma se la mia Pace diviene il mio Tormento,
dove altro potrò trovare rifugio?
Io non posso dirle addio,
è troppo presto.
Ma ogni volta tu
sei pronta a versare sale sulla mia ferita. Come puoi aspettarti che guarisca?
Lo so. Devo pagare per le mie colpe. Ne
sono abituato. Il mio cuore è diviso a metà come la mia discendenza.
Devo pagare la colpa del mio sangue diviso.
Devo pagare la colpa del mio cuore diviso.
Sono colpe che non ho scelto di portare
sulle mie spalle, ma delle quali mi è chiesto di
pagare.
Non ti dirò mai … a nessuno di voi … quando
torno dopo averla incontrata … quanto simili siano i
vostri sguardi a quelli del mio fratellastro e della sua corte. Distacco, gelo,
pena, dolore … perfino disprezzo.
Ecco, qualcuno che non sa
comportarsi. Ecco, qualcuno che agisce in modi incomprensibili, non uno
di noi, non del tutto … Non c’è pietà per me, in quei momenti, e io questo lo
accetto, è una cosa che conosco da tutta una vita. Ma
non c’è pietà neppure per lei! Questo, non ve lo posso perdonare.
Lo so. Devo pagare e pagare e pagare.
Aspetto inutilmente da te un’assoluzione
che so non mi darai mai.