UN
NUOVO INIZIO
Un leggero
venticello soffiava per
le vie di Magnolia, facendo oscillare gli alberi di ciliegio e
spargendo tutt'attorno i petali rosa dei loro fiori. Il cinguettio
degli uccellini veniva sovrastato dal rumore delle macchine che
passavano velocemente sull'asfalto.
Sull'ampio
marciapiede bianco,
decine di studenti chiacchieravano tra di loro in serenità,
mischiandosi con il resto della folla e beandosi della fine di
un'altra giornata scolastica. Alcuni di loro si fermavano nei vari
negozi lungo la strada, altri procedevano senza fermarsi, diretti
verso casa.
Tra quegli
studenti, spiccava una
corta e spettinata chioma rosa, appartenente ad un ragazzo dal fisico
scolpito, perfettamente visibile attraverso la camicia bianca della
divisa scolastica. Gli occhi neri erano puntati in avanti, ma di
tanto in tanto si girava verso la ragazza alla sua destra, una
giovane studentessa dai folti capelli biondi lunghi fino alla schiena
e dai grandi occhi color cioccolata che, più volte, si
incrociavano
con quelli del ragazzo.
“A~h
finalmente siamo liberi! Non
ne potevo più di stare in classe!”
esclamò il rosato distendendo
le braccia verso il cielo e beandosi del cielo azzurro, tappezzato di
piccole nuvole passeggere.
“Natsu...
guarda che non hai fatto
altro che dormire beatamente per tutto il tempo.”
osservò la
bionda con un gocciolone sulla testa, togliendosi poi alcuni petali
di ciliegio dalla minigonna nera.
“Non
ci posso fare niente! Il
nostro insegnante ha una voce troppo soporifera...” si
giustificò
il ragazzo “... e comunque so che mi passerai gli appunti,
non è
vero Lucy?”
Notando il
sorriso radioso del
ragazzo, la giovane arrossì leggermente e si girò
dall'altra parte,
gonfiando però le guance “Tsk... ti servo solo per
prendere
appunti al posto tuo!”
“Ma
non è vero! E' solo che ero
stanco e...!”
Una grossa
esplosione sovrastò la
voce del ragazzo e tutti i passanti caddero a terra a causa dell'onda
d'urto. Il ragazzo con un gesto rapido, afferrò Lucy al
volo,
impedendole di cadere e spostò lo sguardo lungo la via,
notando una
grossa colonna di fumo fuoriuscire dall'entrata di una banca.
Dopo alcuni
secondi, alcuni passi
iniziarono a risuonare e un uomo alto almeno due metri uscì
dall'edificio, osservando con occhi iniettati di sangue la
città
intorno a lui. L'intero corpo era troppo muscolo per un normale
essere umano e sulla carnagione pallida erano visibili tutte le vene
di un verde scuro che non faceva presagire nulla di buono.
L'uomo si
passò una mano tra i
corti capelli neri per poi scoppiare in una fragorosa risata che
convinse tutti i presenti a scappare il più lontano
possibile da
lui.
Nel fuggi fuggi
generale, il ragazzo
dai capelli rosa afferrò Lucy per un braccio e la
trascinò in un
vicolo, fermandosi dopo pochi passi, per poi mettersi vicino
all'uscita e scrutare l'energumeno che, in preda a chissà
quale
crisi, aveva appena sradicato un albero con la quale si era messo a
distruggere le auto posteggiate.
“E
quello chi diavolo è?”
domandò il giovane assottigliando lo sguardo.
“Non
lo so, non l'ho mai visto
prima...” commentò Lucy, fissando la scena di
distruzione davanti
ai suoi occhi “... ma a giudicare dall'aspetto, direi che
è in
preda ad un'overdose di Eterium”.
“Un
altro? E' il terzo questa
settimana!” sbottò il ragazzo mentre le sue mani
iniziavano pian
piano a risplendere di un tenue bagliore arancione.
“Natsu,
non ora.” lo fermò
prontamente Lucy “Siamo in pieno centro e non puoi scatenarti
come
più ti pare... inoltre non possiamo farci vedere!”
“Non
ti preoccupare! A quello ci
posso pensare io!” esclamò Natsu, estraendo nel
contempo un
sacchetto dalla sua cartella e mostrando alla compagna una tuta da
ginnastica rossa adornata da fiamme arancioni.
Sotto lo sguardo
sconcertato e
imbarazzato di Lucy, il giovane si spogliò velocemente della
divisa
ed indossò la tuta altrettanto velocemente, calandosi poi il
cappuccio sul viso.
“Neh?
Che te ne pare?” domandò
il rosato visibilmente felice per la sua idea.
“Natsu...”
iniziò Lucy quando
un altro boato raggiunse le loro orecchie. La polizia intervenuta per
fermare il criminale era stata sbaragliata e ora diversi poliziotti
erano in pericolo di vita. La bionda si morse un labbro e, riportando
lo sguardo su Natsu, gli tolse la sciarpa di scaglie rosa da attorno
al collo e aggiunse “Vedi di non causare troppi
danni!”
Natsu
annuì sorridendo e, in men
che non si dica, si catapultò in strada, creando una sfera
di fuoco
nella mano destra, scagliandola successivamente addosso
all'energumeno, colpendolo sulla schiena ed attirando così
la sua
attenzione.
L'uomo
fissò attentamente il suo
avversario e, notando che si trattava di un microbo in confronto a
lui, non poté trattenersi dal ridere ulteriormente.
Nello stesso
istante una sfera di
fuoco lo colpì in piena faccia, ustionandogli la lingua e il
volto.
Le urla di
dolore echeggiarono tra i
palazzi mentre il criminale si portava le mani sulla pelle bruciata.
Gli occhi chiusi a causa del calore e la bocca serrata ma con i denti
anneriti ben in vista.
“Tu...
lurido pidocchio...!”
urlò adirato l'uomo riaprendo l'occhio destro ma
scoprì con stupore
che il suo avversario era scomparso.
“Ehi
bestione! Quassù!”
L'uomo
alzò lo sguardo all'istante,
beccandosi un pugno avvolto dalle fiamme dritto sul naso. L'impatto
fu abbastanza potente da crepare il terreno sottostante e spedire al
tappeto il nemico.
Natsu
atterrò vicino a lui ma,
prima che potesse sincerarsi delle sue condizioni, l'avversario si
rialzò all'istante e cercò di colpirlo con un
pugno caricato al
massimo. Contrariamente da quanto previsto, sotto le sue gambe si
creò un buco e sprofondò fino alla vita
nell'asfalto.
“Ma
che diavolo...?!”
Natsu
lanciò una veloce occhiata al
vicolo, notando Lucy, con uno strano bagliore dorato intorno al
braccio destro, che gli sorrise alzando il pollice. Il rosato
ricambiò il sorriso e, subito dopo, colpì
l'energumeno con una
serie di pugni sul volto, mandandolo definitivamente K.O.
Sotto gli
sguardi sbalorditi dei
pochi poliziotti rimasti ad osservare il combattimento, l'uomo si
“sgonfiò”, diventando un mingherlino
alto sul metro e cinquanta
dal volto scavato. Natsu lo sollevò senza alcun problema e
lo adagiò
sull'asfalto. Alcuni poliziotti si avvicinarono ma il rosato si
allontanò velocemente, rientrando nel vicolo e portando Lucy
con sé.
“Direi
che è andata bene, no?”
domandò il ragazzo rivestendosi per poi entrare in un'altra
strada
accompagnato dalla ragazza che commentò “Di certo
sei riuscito
miracolosamente a trattenerti!”
“Ehi!
Io mi trattengo sempre!”
sbuffò Natsu notando poi lo sguardo scettico della compagna
che,
freddamente, sibilò “Scuola. Palestra, Ho detto
tutto”.
Il giovane
rimase in silenzio per
alcuni secondi e alla fine sussurrò “Quasi
sempre...”
Prima che la
ragazza potesse
aggiungere altro, una leggera suoneria si udì dall'interno
della sua
cartella nera. Velocemente, la aprì e ne tirò
fuori un cellulare
dalla cover rosa, rispondendo alla chiamata.
“Pronto?
Sì... Sì, ci ha già
pensato Natsu... Ricevuto, arriviamo subito.” la giovane
ripose il
cellulare e, rivolgendosi a Natsu, disse “Dobbiamo
andare”.
Il rosato
annuì e, dopo essersi
guardati attorno, mentre nell'aria si udiva il suono delle prime
ambulanze in arrivo, entrarono in un altro vicolo, accertandosi poi
di essere lontani dalla strada.
Lucy riprese in
mano il cellulare e
digitò velocemente una serie di numeri, sillabando poi
“S- t- a-
r”.
Sotto di loro,
in meno di un
secondo, si creò un cerchio luminoso e i due ragazzi, dopo
aver
chiuso gli occhi, svanirono nel nulla, come se non fossero mai
esistiti.
Tennero gli
occhi chiusi per appena
due secondi ma, in quel lasso di tempo, ebbero modo di arrivare molto
lontano, direttamente su una stazione orbitale stazionata tra la Luna
e la Terra. Riaprendo gli occhi, si abituarono quasi subito alla luce
abbagliante della stanza nella quale si trovavano, provvista di
decine di lampade installate nelle pareti.
Una porta
pressoché invisibile si
divise in due, scivolando poi ai lati e permettendo così ad
una
ragazza dai lunghi capelli bianchi di entrar,e facendo svolazzare il
suo lungo abito rosso adornata da alcuni fiocchi rosa.
“Bentornati
ragazzi! Com'è andata
a scuola?”
“Alla
grande Mira! Noi...!”
iniziò Natsu beccandosi un pugno in testa da Lucy che si
limitò a
bofonchiare “Lui ha dormito e basta!”
Mira
soffocò una breve risata e,
indicando la porta, disse “Il master vi aspetta nella sala
delle
riunioni”.
I due ragazzi,
dopo averla salutata,
si avviarono verso la loro destinazione, beandosi dell'assenza di
gravità, un grosso vantaggio in una stazione enorme,
benché gli
abiti svolazzassero liberi, con somma gioia di molti uomini.
“Mi
sarei dovuta cambiare
prima...” commentò Lucy visibilmente sconsolata
dalla situazione
ma, per sua fortuna, non incrociarono nessuno sulla loro strada.
Molti dei loro compagni erano ancora in missione o nel regno di
Fiore.
Quando furono
davanti ad una grossa
porta bianca con sopra disegnata una specie di ala rossa, il simbolo
della loro Lega, Natsu posò la mano su una specie di
pannello posto
nella parete e, dopo alcuni secondi, la porta si aprì
silenziosamente.
I due ragazzi
entrarono rapidamente
e videro, seduto su un lungo tavolo rettangolare completamente bianco
con una lunga tovaglia rossa sopra ad esso, un piccolo uomo dai baffi
bianchi con pochi capelli del medesimo colore.
I pantaloni neri
'fusi' agli stivali
dello stesso colore, creavano un ottimo contrasto con la giacca
bianca dai ricami dorati e dalla pelliccia candida sul colletto. Di
certo il master Makarov adorava quegli abiti dato che indossava
principalmente quelli.
“Oh
ragazzi! Ottimo lavoro con
quel pazzoide!” esclamò il vecchietto spostando
poi lo sguardo su
Natsu “Ragazzo mio... per caso stai male?”
“Uh?
No.... perché me lo chiedi?”
domandò il rosato, visibilmente confuso.
“Perché
sei riuscito a non
distruggere neanche un palazzo!” esclamò l'uomo
scoppiando poi in
una calorosa risata al che Natsu voltò di scatto la testa,
gonfiando
le guance e corrugando la fronte.
“Master,
ci hai convocato a causa
di quanto successo in centro?” domandò Lucy e
l'uomo annuì “Ormai
è chiaro che il contrabbando di Eterium è fuori
controllo... sempre
più umani decidono di ottenere i poteri tramite quella droga
mentre
altri ancora si costruiscono armature o marchingegni infernali! Tutta
colpa del Consiglio che ha deciso di rendere pubbliche le varie
Leghe di Supereroi! Ora molti di noi rischiano costantemente di farsi
scoprire!”
“Inoltre
con la comparsa di questo
cosiddetto Avatar, i fanatici di Zeref si stanno scatenando come non
mai.” si intromise Mira, appena entrata nella sala
“Ormai neanche
con l'aiuto delle altre Leghe riusciamo a tenerli sotto
controllo...”
“Quindi...
che facciamo?”
domandò titubante Lucy e Natsu “Ovvio! Un
bell'assalto vecchio
stile e li spazziamo tutti via!”. Tempo mezzo secondo e si
beccò
un altro pugno sulla testa.
Makarov
incrociò le braccia al
petto e chiuse gli occhi, iniziando a meditare. Ormai le persone
dotate di superpoteri erano una cosa nota a tutti, solo che in molti
avevano paura di manifestare le proprie abilità a causa del
giudizio
della gente.
“Cerchiamoli.”
disse Makarov con
tono fermo, attirando l'attenzione degli altri su di sé
“Richiamate
Gray, Erza e Wendy. Natsu, Lucy, voi cinque andrete in giro per il
regno di Fiore e cercherete altre persone dotate di poteri in grado
di combattere insieme a noi. Il loro mondo è in pericolo,
perciò
sono fiducioso che accetteranno”.
“Davvero?
E nel caso non dovessero
farlo?” domandò Natsu sperando di finire in una
bella scazzottata.
“Lasciateli
andare, non dobbiamo
costringere nessuno.” spiegò Makarov spegnendo i
bollenti spiriti
del giovane “Ora più che mai ci serve tutto
l'aiuto possibile ma
non possiamo permetterci di coinvolgere delle persone che non sono
pronte a questa responsabilità”.
Natsu e Lucy lo
fissarono per
qualche secondo ma alla fine annuirono convinti ed uscirono dalla
stanza, lasciando Mira da sola con il master.
“Funzionerà?”
domandò
l'albina, fissando il master con i suoi grandi occhi viola.
“Lo
spero... per ogni persona che
decide di usare i suoi poteri per aiutare le persone, altre nove
decidono di diventare criminali o peggio... seguaci di
Zeref.”
spiegò Makarov grattandosi la testa “Ma sono
sicuro che troveranno
qualcuno di adatto!”
Dopo qualche
minuto, anche Mira uscì
dalla stanza e il master, rimasto da solo, volse lo sguardo verso la
Terra, osservandola in tutto il suo splendore.
-Mi raccomando
marmocchi, fate
attenzione... l'Avatar non resterà a guardare...-
Angolo autore:
No comment.
La situazione
è questa: fic ad OC
con presenza di canon. Potete inviare un solo oc. 14 OC per ora, 7
maschi e 7 femmine, caso mai le riaprirò più
avanti.
Nella recensione
indicate: sesso,
potere e allineamento del vostro personaggio (eroe, antieroe o
malvagio). Potete pure non avere poteri ma una cosa alla Batman o
Ironman. Qua non è come la magia che la imparate, se il
vostro OC è
nato col potere del fuoco, avrà solo quello del fuoco (a
meno che
non abbiate un motivo inattaccabile per cui dovrebbe avere
più
poteri ma gradirei un singolo potere), oppure può essere
nato senza
poteri ed averne acquisito uno in qualche modo.
Avviso: chi
sceglie malvagio (e
forse antieroe) non vedrà apparire subito il suo personaggio
ma più
avanti. Inoltre, non scegliete tutti antieroe, questa deve restare la
classe meno scelta e PER L'AMOR DI DIO LEGGETE LE ALTRE RECENSIONI
COSI' NON VI COPIATE!
OC ORIGINALI E
NON PIATTI COME UNA
TAVOLA DA STIRO, GRAZIE.
Vi
invierò la scheda via mp.
Alla prossima
|