“ ’Tou-chan? ” lo chiamò flebilmente suo figlio mentre si accingeva a sistemarsi il mantello.
“Che c’è, Boruto?” domandò curioso.
Il bambino guardava a terra, incapace di sollevare il capo per guardare negli occhi suo padre.
“Resteresti a casa...oggi?” chiese in un sussurro.
“Non posso, lo sai...” rispose l’altro, intenerito da quella richiesta.
“Okay.” E si voltò per andarsene.
“Ehi...” fece Naruto, bloccandolo per un braccio e costringendolo a voltarsi, dopo aver sentito l’incrinazione della sua voce.
Gli occhioni lucidi del suo bambino. Così tanto uguali a quelli che aveva un tempo. La stessa tristezza.
Chinatosi, lo accolse tra le braccia.
“Non posso restare...” ribadì. “Ma tu puoi venire con me.”
Note d’autore:
Drabble scritta la volo, ispirata a quest’immagine bellissima! ** Spero che vi sia piaciuta! :D
Inoltre questa Drabble testimonia che sono ancora viva! Sto provvedendo per aggiornare sia “Guardare avanti” che “Che cosa significa essere padre.”. Abbiate fiducia in me!
Intanto se vi è piaciuta fatemi sapere, è la prima volta che scrivo storia di 110 parole e vi assicuro che non è stato affatto facile per il mio modo di scrivere ehehe Alla prossima! ^^ |